Studio tecnico online
sezione di
www.softwareparadiso.it
software, servizi, informazioni sull'edilizia e la casa
 
Materiali: il calcestruzzo e i componenti
(il calcestruzzo, gli inerti, gli additivi)
 Parti e argomenti della scheda: 
 Il calcestruzzo e i suoi componenti 
 Gli additivi
Sembra semplice approntare un buon calcestruzzo partendo dai pochi elementi necessari (acqua, cemento, inerti, ossia sabbia e ghiaia), ma se non si curano alcuni particolari di ciascuno di essi il risultato non sarà adeguato. Non bisogna dimenticare che, a parte le occasioni in cui il calcestruzzo sia impiegato per riempimenti e simili, esso è parte importantissimo del cemento armato e la qualità, in questo caso, è d'obbligo.
In questa pagina si tratta di come interferiscono i vari componenti per il risultato del calcestruzzo e gli additivi esistenti per migliorare l'impasto, o aggiungere determinate caratteristiche. Il linguaggio, seppure semplice ed adatto a chiunque, non intende banalizzare argomenti tecnici utilissimi per il progettista, il calcolatore, il professionista in genere e l'impresa delle costruzioni.
Le pagine, pertanto, possono essere lette da chiunque, senza alcuna particolare preparazione come è nella filosofia di questo nostro sito, ma bisogna avvertire il lettore che le troverà maggiormente interessanti se egli possiede una cultura di base sull'edilizia e sulla tecnica del calcolo strutturale e della direzione dei lavori.  Gli studenti, i neolaureati o neodiplomati, gli appassionati del ramo, coloro che lavorano a vario titolo nell'industria delle costruzioni o nella vendita dei materiali edili e di calcestruzzo preconfezionato, gli amministratori locali e coloro che si accingono a risolvere un problema che implica una costruzione avranno certamente un valido aiuto da questa e da altre centinaia di pagine similari di questo sito.
 
 
La pasta di cemento e gli inerti
  
La curva granulometrica
  
I rapporti di miscela
  
Gli additivi
  
I calcestruzzi leggeri
  
Indice dei materiali
 
Altre pagine inerenti sul sito: 
 la pietra come materiale 
 villini 
 restauro 
 ristrutturazioni 
 parliamo di architettura 
 parliamo di arte 
 parliamo di ristrutturazioni 
 parliamo di pavimento 
 parliamo di rivestimento 
 scheda DIA (denuncia di inizio attività) 
 legge n.64/1974 (legge sismica) 
 DM 11/3/1988 (opere di sostegno e fondazioni) 
 DM 20/9/1987 (norme tecniche per gli edifici in muratura) 
 DPR n.380/2001 (testo unico dell'edilizia) 
 DPCM 21/10/2003 (primi elementi tecnici per le zone sismiche) 
 ordinanza n.3274/2003 (norme tecniche per le zone sismiche) 
 software AREEF (stima aree fabbricabili e costi edifici) 
 software MURATS (verifica edifici in muratura) 
 software TRAV (calcoli e verifiche di travi, sbalzi, plinti) 
 software VIDEOCALC (calcoli di travi, piastre, archi) 
 software CONSOL (calcoli di consolidamento) 
 software VALVEN (stima immobili) 
 software VALQUA (come scegliere tra più tipologie) 
 trova un libro sul tema 
 esamina le opportunità 
 chiedi una consulenza 
Google 
 
Web  www.softwareparadiso.it 
 

 Il calcestruzzo e i suoi componenti 
Come già detto nelle pagine precedenti, il calcestruzzo si ottiene mescolando cemento, materiali lapidei, acqua e talvolta additivi: avvenuto l'indurimento esso si considera "pietra artificiale". La qualità dipende in ugual misura da tutti e tre i componenti della miscela. 
Il cemento può essere normale, ad alta resistenza, ad alta resistenza e rapido indurimento. Generalmente si usa il portland, ma, a seconda dell'impiego e dell'ambiente ai quali il conglomerato è destinato, si usano anche i cementi pozzolanici. 
Gli aggregati, o inerti, che si usano per i calcestruzzi ordinari, possono essere naturali (come le ghiaie, le sabbie alluvionali, provenienti dl letto dei fiumi) o artificiali (come i pietrischi e le sabbie ottenuti dalla frantumazione di rocce nelle cave). 
Poiché la resistenza di un calcestruzzo dipende soprattutto dalla sua compattezza, lo spazio vuoto fra gli aggregati, dopo il costipamento, deve essere il minore possibile, per cui gli inerti devono avere una opportuna composizione granulometrica. Infatti, un eccesso di elementi fini (cioè di sabbia), aumenta la lavorabilità del getto ma richiede una maggiore quantità di cemento, mentre un eccesso di elementi grossi comporta difficoltà di costipamento, in quanto il cemento ricopre la superficie degli inerti, ma non riesce a riempire i vuoti fra gli stessi. 
I risultati migliori si hanno quando la composizione degli inerti è varia (vedi la pagina sulla granulometria), per cui i grani piccoli vanno ad occupare i vuoti frasi grani grandi e il cemento è in grado di avvolgere tutti i granuli e di riempire i vuoti, formando una massa estremamente compatta. 
L'acqua di impasto deve essere limpida, non aggressiva, non contenere sostanze nocive (humus, acidi organici, residui zuccherini) non deve provenire da scarichi industriali o civili. L'acqua più adatta è quella potabile. 
La proporzione con cui i tre componenti devono essere miscelati dipende dalle caratteristiche che il calcestruzzo deve possedere sia al momento della sua messa in opera, sia al momento dell'indurimento. Tali caratteristiche sono: 
   1. omogeneità, ossia la distribuzione uniforme dei costituenti, in modo da ottenere una massa che presenta in ogni punto proprietà costanti 
   2. lavorabilità, ossia l'attitudine alla messa in opera, per cui il calcestruzzo deve formare nelle casseforme una massa compatta 
   3. consistenza, ossia lo stato di maggiore o minore fluidità. 
In base alla consistenza i calcestruzzi si classificano in: 
    * prodotti a consistenza umida: usati per costruzioni massicce. 
    * prodotti a consistenza plastica: usati per fondazioni e pavimentazioni. 
    * prodotti a consistenza fluida: usati per opere comuni. 
La resistenza di un conglomerato dipende prevalentemente da quella degli inerti, la cui resistenza meccanica è sempre maggiore di quella dell'impasto cementizio indurito: perciò tanto maggiore è la resistenza degli inerti tanto minore può essere la quantità di cemento per metro cubo d'impasto. Anche la quantità d'acqua è importante: tanto è maggiore, tanto minore è la resistenza finale alla compressione; la quantità di acqua necessaria per la reazione di idratazione è circa il 30% del peso del cemento, ma questa quantità non garantisce una buona lavorabilità, per cui sono necessari almeno 120 litri di acqua per ogni 300 Kg di cemento. 

In pratica per ogni m3 di impasto le quantità più usate dei diversi componenti sono riassunte nella seguente tabella: 
 
tipo di calcestruzzo sabbia(m3) pietrisco(m3) cemento(Kg) acqua (l) 
a consistenza umida 0,4 0,8 300 120
a consistenza plastica 0,4 0,8 300 150
a consistenza fluida 0,4 0,8 300 180
Come si vede è la percentuale di acqua che detemina la consistenza della pasta. 
La preparazione del calcestruzzo avviene in apposite centrali di betonaggio; generalmente il calcestruzzo viene preconfezionato nelle centrali (nei macchinari si mette prima l'inerte grosso, poi quello fine, quindi il cemento e l'acqua) e durante il trasporto nelle autobetoniere si aggiunge ancora acqua, mentre un lento movimento rotatorio rimescola continuamente la massa. 

Additivi  
Quando si preparano calcestruzzi si possono aggiungere additivi, cioè sostanze che, pur impiegate in piccole quantità, sono in grado di migliorare le caratteristiche del conglomerato. Tali additivi sono in grado di: 
    -accelerare o rallentare le reazioni di presa e di indurimento 
    -migliorare la lavorabilità senza dover ricorrere ad una maggiore quantità di acqua ( che diminuisce la   resistenza meccanica) 
    -aumentare il volume di aria trattenuta 
    -favorire la stagionatura 
    -svolgere un'azione antiritiro 
    -rendere idrorepellenti manufatti da collocare in ambienti umidi 
In base all'azione prevalente che svolgono, i più importanti additivi si classificano nei seguenti gruppi: 
        * acceleranti: sono in grado di aumentare la velocità della presa o dell' indurimento. Sono sali inorganici ( carbonati, silicati e alluminati alcalini). Gli acceleranti si usano quando si deve intervenire rapidamente. 
        * ritardanti: sono borati, alcuni fosfati, sali di Zn o di Pb che agiscono rallentando il processo di indurimento senza compromettere la resistenza finale del prodotto. Si usano quando si trasporta il calcestruzzo con le autobetoniere. 
        * aeranti: servono a migliorare la resistenza dei calcestruzzi ai cicli climatici gelo-disgelo. Sono resine naturali, grassi, acidi grassi, saponi che formano nella massa del conglomerato, per agitazione, delle "microbolle"; la dispersione di aria nella massa migliora le caratteristiche del calcestruzzo nei confronti del gelamento dell'acqua. Questi additivi migliorano anche la lavorabilità, in quanto agiscono da lubrificanti delle particelle più minute 
        * fluidificanti: alcoli polivinilici, polimeri organici che sono in grado di diminuire le tensioni superficiali fra i componenti della miscela facilitandone il contatto e perciò migliorano la lavorabilità dell'impasto. 
        * plastificanti: anch'essi migliorano la lavorabilità dell'impasto; sono bentonite, farina fossile, silice polverizzata, talco e calce idraulica. Sottoforma di polveri essi aumentano la capacità di scorrimento dei granuli 
        * impermeabilizzanti: aggiunti agli impasti che servono per intonaci, pavimenti, manufatti che devono stare a contatto con terreni umidi; sono agenti idrorepellenti come saponi, oli minerali, catrame. Attualmente si usano resine sintetiche che mescolate alla massa del conglomerato, svolgono spesso più funzioni; infatti un additivo fluidificante o plastificante non solo migliora la lavorabilità di un impasto, ma ne favorisce la compattezza, per cui esso, una volta indurito, oppone anche maggiore resistenza alla penetrazione di acqua.