A.1 OGGETTO E SCOPO DELLE NORME
Con le presenti norme si stabiliscono i principali criteri da seguire:
- per il progetto e per l'esecuzione di indagini sui terreni, intesi
quali terre o rocce nella loro sede;
- per il progetto, per la costruzione e per il collaudo di opere di
fondazione, opere di sostegno, manufatti di materiali sciolti, manufatti
sotterranei;
- per lo studio della stabilità dei pendii naturali;
- il progetto di stabilizzazione dei pendii naturali e per il progetto
di scavi; per il progetto delle discariche e delle colmate;
per il progetto degli interventi di consolidamento di ammassi di terreni
e rocce; per il progetto degli interventi di ristrutturazione e consolidamento
di esistenti strutture di fondazione e di sostegno;
per lo studio di fattibilità di opere e di insiemi di opere
e relativi interventi nel sottosuolo che interessano grandi aree o grandi
volumi di terreno, nonché per lo studio e la valutazione degli effetti
di emungimenti di fluidi dal sottosuolo e di perturbazione del regime delle
pressioni interstiziali.
I principi ed i criteri hanno lo scopo di garantire la sicurezza e
la funzionalità del complesso opere-terreni e di assicurare in generale
la stabilità del territorio sul quale si inducono sollecitazioni
e deformazioni.
Le presenti norme si applicano a tutte le opere pubbliche e private
da realizzare nel territorio della Repubblica, come disposto dall'art.
1 della legge 2-2-1974, n. 64, ivi comprese le zone dichiarate sismiche
ai sensi dell'art. 3, titolo II, della citata legge. Le presenti norme
valgono anche per le opere speciali di cui al punto D dell'art. 1 della
sopra richiamata legge, salvo quanto disposto dalle norme tecniche relative
alle singole categorie di opere speciali.
Per quanto attiene al calcolo ed al dimensionamento delle strutture
e dei manufatti considerati nelle presenti norme, ai relativi materiali
ai procedimenti e metodi costruttivi si rimanda alle vigenti norme specifiche
e in particolare alle norme emanate in applicazione della legge 5-11-1971,
n. 1086, salvo quanto diversamente prescritto nelle sezioni seguenti.
A.2 PRESCRIZIONI GENERALI
Le scelte di progetto, i calcoli e le verifiche devono essere sempre
basati sulla caratterizzazione geotecnica del sottosuolo ottenuta per mezzo
di rilievi, indagini e prove.
I calcoli di progetto devono comprendere le verifiche di stabilità
e le valutazioni del margine di sicurezza nei riguardi delle situazioni
ultime che possono manifestarsi sia nelle fasi transitorie di costruzione
sia nella fase definitiva per l'insieme manufatto-terreno. Le situazioni
di esercizio tenendo conto delle possibili variazioni di sollecitazione
e deformazione, devono ugualmente essere verificate con la dovuta sicurezza.
La scelta dei coefficienti di sicurezza deve essere motivata in rapporto
al grado di approfondimento delle indagini sui terreni, all'affidabilità
dalla valutazione delle azioni esterne, tenuto conto del previsto processo
costruttivo e dei fattori ambientali.
L'assunzione di valori inferiori a quelli prescritti nei capitoli successivi
deve essere giustificata con una analisi documentata. Il progetto deve
comprendere anche una valutazione dei prevedibili spostamenti dell'insieme
opera-terreno, nonché un giudizio sull'ammissibilità di tali
spostamenti in rapporto alla sicurezza e funzionalità del manufatto
e di quelli ad esso adiacenti.
L'intensità e la direzione delle azioni statiche e dinamiche
da considerare nei calcoli geotecnici deve essere stabilita sulla base
di una analisi che tenga conto della probabilità e della frequenza
di applicazione, del tempo di permanenza, della natura dei terreni presenti
nel sottosuolo e del tipo di opera.
In presenza di azioni indotte da sismi si adotteranno i criteri di
valutazione del carico limite e del relativo coefficiente di sicurezza
prescritti dalle norme tecniche per le costruzioni in zone sismiche (D.M.
19-6-1984).
Nel progetto devono essere considerate le fasi e le modalità
costruttive.
In corso d'opera si deve controllare la rispondenza tra la caratterizzazione
geotecnica assunta in progetto e la situazione effettiva, differendo di
conseguenza il progetto esecutivo. Nel caso di costruzioni di modesto rilievo
in rapporto alla stabilità globale dell'insieme opera-terreno, che
ricadano in zone già note, la caratterizzazione geotecnica del sottosuolo
può essere ottenuta per mezzo della raccolta di notizie e dati sui
quali possa responsabilmente essere basata la progettazione. In questo
caso i calcoli geotecnici di stabilità e la valutazione degli spostamenti
possono essere omessi, ma la idoneità delle soluzioni progettuali
adottate deve essere motivata con apposita relazione.
A.2.
Prescrizioni generali.
Nella
scelta dei lavori dei coefficienti di sicurezza si terrà conto dei
seguenti fattori:
-requisiti
e importanza dell'opera con particolare riguardo alla sicurezza delle persone;
-grado
di conoscenza sulla costituzione del sottosuolo e sulle proprietà
dei terreni;
-caratteristiche
ed intensità delle azioni considerate e loro probabilità
di verificarsi (secondo i criteri esposti dalle norme tecniche sui carichi
e sovraccarichi approvate con D.M. 3-10-1978) (Ora sostituito dal D.M.
12-2-1982)
-grado
di approssimazione dei metodi di calcolo;
-influenza
delle variazioni dei parametri caratteristici dei terreni sui valori dei
coefficienti di sicurezza;
-verifica
della rispondenza tra la caratterizzazione geotecnica assunta in progetto
e l'effettiva situazione dei luoghi;
-esperienza
locale.
Per
le opere di rilevante importanza, in rapporto anche alla sicurezza dell'opera
stessa e a tutela della pubblica incolumità, la richiesta valutazione
dei prevedibili spostamenti potrà essere controllata durante e dopo
la costruzione dell'opera, secondo un programma di misure e di osservazioni
da definire in progetto.
Particolare
attenzione sarà dedicata alle opere provvisionali quali scavi con
o senza armatura, opere di sostegno, procedimenti per abbassamenti della
falda, ancoraggi, consolidamenti, ecc.
Le
opere provvisionali vanno progettate con criteri analoghi a quelli delle
opere a carattere permanente.
A.3 ELABORATORI GEOTECNICI E GEOLOGICI
I risultati delle indagini, degli studi e dei calcoli geotecnici devono
essere esposti in una relazione geotecnica, parte integrante degli atti
progettuali.
Nei casi in cui le presenti norme prescrivano uno studio geologico,
deve essere redatta anche una relazione geologica che farà parte
integrante degli atti progettuali.
A.3.
Elaborati geotecnici e geologici.
La
relazione geotecnica conterrà:
a)
illustrazione del programma di indagini con motivato giudizio sulla affidabilità
dei risultati ottenuti; caratterizzazione geotecnica del sottosuolo in
relazione alle finalità da raggiungere con il progetto effettuato
sulla base dei dati raccolti con le indagini eseguite.
La
relazione deve essere corredata da una planimetria con le ubicazioni delle
indagini sia quelle appositamente effettuate, che quelle di carattere storico
e di esperienza locale, dalla documentazione sulle indagini in sito ed
in laboratorio, dal profilo litologico e stratigrafico del sottosuolo con
la localizzazione delle falde idriche;
b)
scelta e dimensionamento del manufatto o dell'intervento; risultati dei
calcoli geotecnici, conclusioni tecniche; procedimenti costruttivi e controlli.
La relazione deve essere completa in tutti gli elaborati grafici ed analitici
necessari per la precisa comprensione del progetto.
La
relazione geologica definirà con preciso riferimento al progetto
i lineamenti geomorfologici della zona nonché gli eventuali processi
morfogenici e i dissesti in atto o potenziali e la loro tendenza evolutiva,
la successione litostratigrafica locale con definizione della genesi e
distribuzione spaziale dei litotipi, del loro stato di alterazione e fessurazione
e della loro degradabilità; preciserà inoltre i caratteri
geostrutturali generali, la geometria e le caratteristiche delle superfici
di discontinuità in genere e degli ammassi rocciosi in particolare,
e fornirà lo schema della circolazione idrica superficiale e sotterranea.
La
relazione sarà corredata dagli elaborati grafici, carte e sezioni
geologiche, ecc. e dalla documentazione delle indagini in sito ed in laboratorio,
sia quelle appositamente effettuate, che quelle di carattere storico e
di esperienza locale.
La
caratterizzazione geotecnica del sottosuolo e la ricostruzione geologica
debbono essere reciprocamente coerenti.
A
tale riguardo la relazione geotecnica deve fare esplicito riferimento alla
relazione geologica e viceversa.
A.4 COLLAUDO.
Il collaudo dovrà accertare la rispondenza delle opere eseguite
alle previsioni progettuali e la rispondenza della esecuzione alla presente
normativa, tenendo conto di tutti i dati rilevati prima e durante la costruzione.
Ulteriori indagini e prove saranno effettuate nel corso del collaudo, se
ritenute necessarie al fine di accertare l'idoneità dell'opera all'uso
cui è destinata.
B. INDAGINI GEOTECNICHE
B.1 OGGETTO DELLE NORME
Le presenti norme riguardano il progetto e l'esecuzione delle indagini
geotecniche.
Queste indagini hanno lo scopo di raccogliere tutti i dati qualitativi
e quantitativi occorrenti per il progetto e per il controllo del comportamento
dell'opera nel suo insieme ed in rapporto al terreno.
B.
Indagini geotecniche
B.1.
Oggetto delle norme.
Tra
i dati geotecnici necessari per il progetto dell'opera saranno in particolare
presi in considerazione la stratigrafia, le caratteristiche delle falde
idriche, le proprietà geotecniche dei terreni e tutti gli altri
elementi significativi del sottosuolo, nonché le proprietà
dei materiali da impiegare per la costruzione dei manufatti di materiali
sciolti.
B.2 INDAGINI NELLE FASI DI PROGETTO DI COSTRUZIONE.
Nelle fasi preliminari della progettazione si potrà far riferimento
a informazioni di carattere geologico e a dati geotecnici deducibili dalla
letteratura oppure noti attraverso indagini eseguite precedentemente sulla
medesima area.
Per il progetto di massima dovranno essere effettuate indagini geologiche
e geotecniche per valutare la stabilità di insieme della zona prima
ed a seguito della costruzione dell'opera in progetto, e per individuare
i problemi che la natura e le caratteristiche geotecniche dei terreni pongono
nelle scelte delle soluzioni progettuali e dei corrispondenti procedimenti
costruttivi anche per confrontare le soluzioni possibili.
Nella fase di progetto esecutivo le indagini devono essere dirette
ad approfondire la caratterizzazione geotecnica qualitativa e quantitativa
del sottosuolo per consentire la scelta della soluzione progettuale, di
eseguire i calcoli di verifica e definire i procedimenti costruttivi.
Per i manufatti di materiali sciolti, l'indagine deve comprendere anche
la ricerca e lo studio dei materiali da impiegare nella costruzione.
Le indagini, gli studi ed i rilievi devono essere portati a termine
nei tempi utili alla compilazione del progetto, salvo successivi sviluppi
in relazione alle esigenze della fase costruttiva.
La validità delle ipotesi di progetto dovrà essere controllata
durante la costruzione considerando, oltre ai dati raccolti in fase di
progetto, anche quelli ottenuti con misure ed osservazioni nel corso dei
lavori per adeguare, eventualmente, l'opera alle situazioni riscontrate.
B.2.
Indagini nelle fasi di progetto e di costruzione.
Le
indagini saranno sviluppate secondo gradi di approfondimento e di ampiezza
commisurati nelle varie fasi, del progetto alla costruzione, attraverso
le quali si giunge alla realizzazione dell'opera.
Per
definire il profilo geotecnico, le proprietà fisico-meccaniche dei
terreni, la posizione delle falde idriche e le loro caratteristiche, si
raccomanda di eseguire specifiche indagini, in sito ed in laboratorio,
secondo un programma definito in base alle caratteristiche del sottosuolo
e dell'opera in progetto.
Opere
che incidano grandi aree e che incidano profondamente sul territorio, richiedono
un progetto di fattibilità secondo i criteri di cui alla sez. H
della norma.
Nel
caso di opere di notevole mole e di importanza dal punto di vista della
sicurezza o che interessino terreni con caratteristiche meccaniche scadenti,
si consiglia di effettuare il controllo del comportamento dell'opera durante
e dopo la costruzione.
A
tale fine sarà predisposto un programma di osservazioni e misure
(spostamenti di punti significativi, pressioni neutre, ecc.) di ampiezza
commisurata all'importanza dell'opera e alla complessità della situazione
geotecnica.
Ai
fini del progetto e della esecuzione delle indagini, possono essere utilmente
consultate le raccomandazioni sulla programmazione ed esecuzione delle
indagini geotecniche pubblicate a cura dell'Associazione Geotecnica Italiana
(A.G.I.).
B.3 AMPIEZZA DELL'INDAGINE
Lo studio geotecnico deve essere esteso alla parte del sottosuolo influenzata,
direttamente o indirettamente, dalla costruzione del manufatto e che influenza
il comportamento del manufatto stesso (volume significativo).
L'ampiezza dell'indagine deve perciò essere proporzionata alle
dimensioni, al tipo, alle caratteristiche strutturali, all'importanza dell'opera,
alla complessità del sottosuolo ed allo stato delle conoscenze sulla
zona in esame.
B.3.
Ampiezza dell'indagine.
Il
volume significativo ha forma ed estensione diverse a seconda del problema
in esame e va individuato caso per caso, in base alle dimensioni dell'opera
ed alla natura e caratteristiche dei terreni del sottosuolo.
B.4 MEZZI DI INDAGINE.
Il programma delle indagini deve essere formulato in base alla prevedibile
costituzione del sottosuolo, tenuto conto dei problemi in esame. I mezzi
di indagine devono essere scelti caso per caso in relazione alla natura
ed alla successione dei terreni nel sottosuolo alle finalità ed
alle caratteristiche dell'opera.
Le indagini geotecniche comprendono tra l'altro perforazioni di sondaggi
o scavi, o prelievo di campioni, rilievo delle falde acquifere, prove in
sito, prove in laboratorio, prospezioni geofisiche.
Il programma deve essere sufficientemente flessibile per consentire
eventuali modifiche conseguenti alle conoscenze che si otterranno nel corso
delle indagini.
B.4.
Mezzi d'indagine. Tecniche d'indagine.
A
titolo indicativo nella tabella 1 sono elencati i mezzi di indagine di
più frequente uso.
Il
tipo e la tecnica esecutiva delle perforazioni di sondaggio saranno scelti
in funzione della natura dei terreni e delle operazioni da compiere nel
corso del sondaggio (prelievo di campioni rimaneggiati o indisturbati,
rilievi sulle falde idriche, prove di carattere meccanico, ecc.).
I
dati forniti dalle prospezioni geofisiche (con metodi elettrici, sismici,
ecc.) saranno in ogni caso tarati e controllati con quelli forniti dalle
altre indagini. Di regola, salvo casi particolari, essi non possono essere
impiegati direttamente nei calcoli statici.
La
scelta dei mezzi di indagine sarà effettuata in fase di progetto
dell'indagine e verificata durante lo svolgimento dell'indagine stessa.
Svolgimento delle indagini in sito.
La
posizione dei punti di indagine sarà rilevata topograficamente e
riportata su una planimetria.
Pozzi
cunicoli e trincee saranno eseguiti nel rispetto delle norme di sicurezza
per gli scavi all'aperto e in sotterraneo, badando in particolare a garantire
l'accessibilità per tutto il tempo di durata delle indagini.
Gli
scavi saranno realizzati in modo tale da non causare apprezzabili modifiche
alla situazione esistente, sia dal punto di vista statico che da quello
idraulico. Dopo la loro utilizzazione, salvo il caso che vengano direttamente
inglobati nell'opera, essi vanno accuratamente riempiti ed intasati con
materiale idoneo in modo da ripristinare, per quanto possibile, la situazione
iniziale.
Nel
corso dell'esecuzione di perforazione di sondaggio, particolare cura deve
essere posta per evitare di provocare mescolanze tra terreni diversi e
di porre in comunicazione falde idriche.
I
fori di sondaggio, salvo il caso che vengano utilizzati per l'installazione
di strumenti di misura (ad es.: inclinometri piezometri, ecc.), devono
essere accuratamente richiusi, procedendo al sistematico intasamento a
partire dal fondo con materiali idonei (ad es.: malte cementizie, miscele
cemento-argilla, sabbia fine, ecc.). Il prelievo di campioni rimaneggiati
può essere effettuato con le normali attrezzature di scavo o di
perforazione. I campioni rimaneggiati devono essere granulometricamente
completi, avere dimensioni tali da consentire il riconoscimento dei terreni
attraversati e devono essere in numero sufficiente per costruire i profili
geologico e geotecnico.
I
campioni rimaneggiati devono essere conservati in cassette o barattoli
con chiare e durevoli indicazioni sul numero del sondaggio o del pozzo
e sulle quote di prelievo; non devono essere esposti all'azione degli agenti
atmosferici e devono essere conservati per lo meno per tutta la durata
dell'indagine.
Il
prelievo di campioni indisturbati da scavi o perforazioni di sondaggio
deve essere eseguito da personale specializzato, sotto il controllo di
tecnici qualificati, con utensili ed attrezzature particolari (campionatori).
Il tipo di campionatore sarà scelto in relazione al tipo di terreno
ed alle finalità dell'indagine. Le dimensioni dei campioni indisturbati
e la tecnologia di prelievo saranno stabilite in base alle prove da eseguire
in laboratorio ed alle caratteristiche del terreno.
I
campioni indisturbati devono essere sigillati e conservati in modo che
mantengano invariati il contenuto in acqua e la struttura fino al momento
della utilizzazione.
Su
ciascun campione indisturbato saranno riportati i dati necessari per stabilire
la posizione del campione e le caratteristiche del campionatore adoperato.
I
risultati delle indagini, condotte da personale tecnico specializzato,
saranno documentati con:
-
una planimetria generale della zona con riportati tutti i punti di indagine
direttamente rilevati sul terreno;
-
i profili litostratigrafici di eventuali scavi e fori di sondaggio;
-
i particolari esecutivi delle prove o misure eseguite;
-
dati sulla posizione e tipo di eventuali falde idriche;
-
notizie degli avvenimenti particolari verificatisi durante l'esecuzione
dei lavori ed ogni altro eventuale dato utile per la caratterizzazione
geotecnica e geologica del sottosuolo.
Si
indicheranno, altresì, i tipi e le caratteristiche di tutte le attrezzature
impiegate.
Indagini
di laboratorio.
Le
indagini di laboratorio hanno lo scopo di determinare:
-
le proprietà indici per l'identificazione e la classifica geotecnica
dei terreni;
-
le proprietà fisico-meccaniche (peso dell'unità di volume,
resistenza a rottura, deformabilità, permeabilità, ecc.).
La
determinazione delle proprietà indici può essere effettuata
sia su campioni rimaneggiati che su campioni indisturbati; le proprietà
fisico-meccaniche devono essere determinate con prove eseguite su campioni
indisturbati.
Le
prove sui materiali da costruzione devono essere effettuate su campioni
significativi dei materiali disponibili preparati in laboratorio secondo
modalità da stabilire in relazione alle condizioni di posa in opera
previste ed alla destinazione del manufatto.
I
risultati delle prove di laboratorio devono essere accompagnati da chiare
indicazioni sulle modalità sperimentali adottate.
B.5 RELAZIONI SULLE INDAGINI
I risultati delle indagini devono essere oggetto di apposite relazioni,
parte integrante del progetto. Queste devono comprendere ed illustrare
tutti i dati obiettivi e sviluppare le elaborazioni ed i calcoli necessari
al fine di giungere alle scelte progettuali ed alle verifiche prescritte
al punto A 2 e nelle sezioni seguenti. La relazione geologica è
prescritta per le opere a cui fanno riferimento le sezioni E, F, G, H,
I, L, M e O, della presente normativa e per le aree dichiarate sismiche
o soggette a vincoli particolari.
Essa deve comprendere ed illustrare la situazione litostratigrafica
locale, con definizione dell'origine e natura dei litotipi, del loro stato
di alterazione e fratturazione e della loro degradabilità, i lineamenti
morfologici della zona, nonché gli eventuali processi morfologici
ed i dissesti in atto o potenziali; deve precisare inoltre i caratteri
geostrutturali generali, la geometria e le caratteristiche delle superfici
di discontinuità e fornire lo schema della circolazione idrica superficiale
e sotterranea.
La relazione geotecnica sulle indagini è prescritta per tutte
le opere oggetto delle presenti norme. Essa deve comprendere ed illustrare
la localizzazione della area interessata, i criteri di programmazione ed
i risultati delle indagini in sito e di laboratorio e le tecniche adottate,
nonché la scelta dei parametri geotecnici di progetto, riferiti
alle caratteristiche della costruenda opera, ed il programma di eventuali
ulteriori indagini, che si raccomandano per la successiva fase esecutiva.
Le relazioni devono essere corredate degli elaborati grafici e della documentazione
delle indagini in sito ed in laboratorio necessari per la chiara comprensione
dei risultati.
La caratterizzazione geotecnica e la ricostruzione geologica devono
essere reciprocamente coerenti. A tale riguardo la relazione geotecnica
deve fare esplicito riferimento alla relazione geologica e viceversa.
TABELLA 1
C. OPERE DI FONDAZIONE
C.1 OGGETTO DELLE NORME
Le presenti norme riguardano le fondazioni di manufatti di qualsiasi
tipo.
Per quanto attiene al calcolo delle strutture costituenti la fondazione,
ai materiali impiegati, ai procedimenti e metodi costruttivi, valgono le
vigenti norme specifiche.
Per le fondazioni di manufatti ricadenti in zone sismiche devono essere
rispettate le prescrizioni di cui al titolo II della legge 2-2-1974, n.
64. Per le fondazioni di opere speciali, le presenti norme devono essere
integrate con quanto prescritto nelle norme specifiche.
C.
Opere di fondazione
C.1.
Oggetto delle norme.
Le
fondazioni sono distinte in fondazioni dirette (ad es.: plinti, travi,
platee) e fondazioni profonde (ad es.: pali, pozzi, cassoni, paratie).
C.2. CRITERI DI PROGETTO
Il progetto delle fondazioni di un'opera deve essere sviluppato congiuntamente
al progetto dell'opera in elevazione tenendo conto delle modalità
costruttive.
L'opera di fondazione deve avere i seguenti requisiti:
- lo stato di tensione indotto nel terreno deve essere compatibile
con le caratteristiche di resistenza del terreno stesso nella situazione
iniziale ed in quelle che potranno presumibilmente verificarsi nel tempo;
- gli spostamenti delle strutture di fondazione devono essere compatibili
con i prefissati livelli di sicurezza e con la funzionalità delle
strutture in elevazione.
Deve essere tenuta in debito conto l'influenza che l'opera in progetto
può avere su fondazioni e su costruzioni esistenti nelle vicinanze.
Il progetto deve comprendere i risultati delle indagini, rilievi, studi
atti ad individuare e valutare i fattori che possono influire sul comportamento
della fondazione; la scelta del tipo di fondazione;
la verifica di stabilità del complesso terreno-fondazione; la
previsione dei cedimenti e del loro andamento nel tempo; la scelta dei
procedimenti costruttivi; le verifiche delle strutture e delle opere di
fondazione.
C.2.
Criteri di progetto.
Il
comportamento delle fondazioni è condizionato da numerosi fattori,
dei quali si elencano quelli che generalmente occorre considerare:
a)
Terreni di fondazione:
-
litostratigrafia;
-
proprietà fisiche e meccaniche;
-
presenza e caratteristiche delle acque sotterranee.
Tutti
questi elementi devono essere definiti con le indagini specifiche.
b)
Opere in progetto:
-
dimensioni d'insieme dell'opera;
-
caratteristiche della struttura in elevazione, con particolare riferimento
alla sua attitudine ad indurre o a subire cedimenti differenziali;
-
sequenza cronologica con la quale vengono costruite le varie parti dell'opera;
-
distribuzione, intensità o variazione nel tempo dei carichi trasmessi
alla fondazione, distinguendo i carichi permanenti da quelli accidentali,
e questi, a loro volta, in statici e dinamici. c) Fattori ambientali:
-
caratteri morfologici e lineamenti geologici della zona;
-
deflusso delle acque superficiali;
-
presenza o caratteristiche di altri manufatti (edifici, canali, acquedotti,
fogne, strade, muri di sostegno, gallerie, ponti, ecc.) esistenti nelle
vicinanze o dei quali è prevista la costruzione.
Le
fasi del progetto assumeranno ampiezza e grado di approssimazione diversi
secondo l'importanza del manufatto e dei fattori sopra elencati, e in relazione
al grado di sviluppo previsto per il progetto (preliminare, di massima,
esecutivo).
Qualora
non si adotti un unico tipo di fondazione per tutto il manufatto, si terrà
conto dei diversi comportamenti dei tipi di fondazione adottati, in particolare
per quanto concerne i cedimenti.
Nel
caso di ponti, opere marittime e simili è necessario in particolare
considerare la configurazione e la mobilità dell'alveo fluviale
o del fondo marino, la erodibilità di questi in dipendenza del regime
delle acque e delle caratteristiche dei terreni e del manufatto.
La
costruzione di manufatti in zone franose, per i quali non è possibile
una diversa localizzazione, richiede la valutazione delle azioni trasmesse
dai terreni in movimento al manufatto ed alla sua fondazione. A tale fine
è necessario definire le caratteristiche geometriche e cinematiche
dei dissesti in conformità a quanto indicato dalla sezione G della
norma.
C.3 PRESCRIZIONI PER LE INDAGINI
I rilievi e le indagini da effettuare in conformità alle direttive
riportate alla sezione B hanno lo scopo di accertare la costituzione del
sottosuolo e la presenza di acque sotterranee a pelo libero ed in pressione
e di misurare e consentire la valutazione delle proprietà fisico-meccaniche
dei terreni.
La profondità da raggiungere con le indagini va computata dalla
quota più bassa dell'opera di fondazione. Essa va stabilita e giustificata
caso per caso in base alla forma, alle dimensioni,
alle caratteristiche strutturali del manufatto, al valore dei carichi
da trasmettere in fondazione, alle caratteristiche degli stessi terreni
di fondazione ed alla morfologia di un'area di adeguata estensione intorno
all'opera, nonché alla profondità ed al regime della falda
idrica.
Indagini di carattere speciale devono essere eseguite nelle aree dove
per motivate ragioni geologiche o relative al precedente uso del territorio
possono essere presenti cavità sotterranee, possono manifestarsi
fenomeni di subsidenza ed altri fenomeni che condizionino il comportamento
statico dei manufatti.
Nel caso di modesti manufatti che ricadono in zone già note,
le indagini in sito ed in laboratorio sui terreni di fondazione possono
essere ridotte od omesse, semprechè sia possibile procedere alla
caratterizzazione dei terreni sulla base di dati e di notizie raccolti
mediante indagini precedenti, eseguite su terreni simili ed in aree adiacenti.
In tal caso, dovranno essere specificate le fonti dalle quali si è
pervenuti alla caratterizzazione fisico-meccanica del sottosuolo.
C.3.
Prescrizioni per le indagini.
Nel
caso di fabbricati di civile abitazione la profondità da raggiungere
con le indagini può essere dell'ordine di b ö 2b, ove b è
la lunghezza del lato minore del rettangolo che meglio approssima la forma
in pianta del manufatto. Nel caso di fondazioni su pali, la profondità,
computata dall'estremità inferiore dei pali, può essere dell'ordine
di 0,5 b ö b.
Delle
indagini in sito si ricordano in particolare prove penetrometriche, statiche
e dinamiche, e quelle scissometriche.
A
seconda del tipo di terreno, queste prove possono efficacemente integrare
le indagini di laboratorio per la determinazione delle proprietà
meccaniche dei terreni.
Le
indagini geotecniche di laboratorio, da effettuare presso laboratori qualificati
nel settore della meccanica delle terre e delle rocce, saranno commisurate
al tipo ed alle caratteristiche dell'opera e saranno programmate sulla
base della natura dei terreni. Esse consentono di determinare le caratteristiche
fisiche generali e le proprietà indici al fine di classificare i
terreni, ed inoltre i parametri di resistenza necessari per la verifica
a rottura del complesso fondazione-terreno.
Nel
caso di terreni a grana fine, specifiche prove di laboratorio possono fornire
i parametri che definiscono la comprimibilità e, ove necessario,
le caratteristiche di consolidazione per valutare i cedimenti e il loro
decorso nel tempo.
Nella
programmazione delle prove di laboratorio si terrà conto che la
resistenza e la deformabilità dei terreni dipendono dal valore delle
tensioni nel sottosuolo (dovute al peso proprio del terreno ed ai sovraccarichi
trasmessi dalla fondazione) e dalle modalità di applicazione nel
tempo dei sovraccarichi stessi.
C.4 FONDAZIONI DIRETTE
C.4.1 CRITERI DI PROGETTO
Il piano di posa deve essere situato al di sotto della coltre di terreno
vegetale, nonché al di sotto dello strato interessato dal gelo e
da significative variazioni di umidità stagionali. Una scelta diversa
deve essere adeguatamente giustificata.
Le fondazioni devono essere direttamente difese o poste a profondità
tale da risultare protette dai fenomeni di erosione del terreno superficiale.
Nel progetto di una fondazione diretta si deve verificare che il comportamento
della fondazione, tanto nei suoi elementi quanto nel suo complesso, sia
compatibile con la sicurezza e con la funzionalità dell'opera.
A tal fine si devono determinare il carico limite del complesso di
fondazione-terreno ed i cedimenti totali e differenziali. Limitatamente
alle zone non sismiche, nei casi in cui una lunga e soddisfacente pratica
locale indirizzi il progettista nella scelta del tipo di fondazioni, i
calcoli di stabilità e la valutazione dei cedimenti possono essere
omessi, ma le scelte devono essere documentate e giustificate in base ad
un giudizio globale con esplicito riferimento alla situazione geotecnica
del sottosuolo.
C.4.
Fondazioni dirette.
C.4.1.
Criteri di progetto.
Nel
progetto si terrà conto della presenza di sottoservizi e dell'influenza
di questi sul comportamento del manufatto.
Nel
caso di reti idriche e fognarie occorre porre particolare attenzione ai
possibili inconvenienti derivanti da immissioni o perdite di liquidi nel
sottosuolo.
E'
opportuno che il piano di posa di una fondazione sia tutto sullo stesso
livello.
Ove
ciò non sia possibile, le fondazioni adiacenti, appartenenti o non
ad un unico manufatto, saranno verificate tenendo conto della reciproca
influenza e della configurazione dei piani di posa.
Le
fondazioni situate nell'alveo o nelle golene di corsi d'acqua possono essere
soggette allo scalzamento e perciò vanno adeguatamente difese e
approfondite. Analoga precauzione sarà presa nel caso delle opere
marittime.
C.4.2 CARICO LIMITE E CARICO AMMISSIBILE DEL COMPLESSO
FONDAZIONE-TERRENO
Il carico limite del complesso fondazione-terreno, deve essere calcolato
sulla base delle caratteristiche geotecniche del sottosuolo e delle caratteristiche
geometriche della fondazione.
Nel calcolo devono essere considerate anche le eventuali modifiche
che l'esecuzione dell'opera può apportare alle caratteristiche del
terreno ed allo stato dei luoghi.
Nel caso di manufatti situati su pendii od in prossimità di
pendii naturali ed artificiali deve essere verificata anche la stabilità
globale del pendio stesso, secondo quanto disposto alla sezione G, considerando
nelle verifiche le forze trasmesse dalla fondazione.
Il carico ammissibile deve essere fissato come un'aliquota del carico
limite. Il coefficiente di sicurezza non deve essere inferiore a 3.
Valori più bassi, da giustificare esplicitamente, potranno essere
adottati nei casi in cui siano state eseguite indagini particolarmente
accurate ed approfondite per la caratterizzazione geotecnica dei terreni
con riguardo anche alla importanza e funzione dell'opera, tenuto conto
del grado di affidabilità della valutazione delle azioni esterne,
nonché dell'ampiezza del piano dei controlli da sviluppare durante
la costruzione.
Per le verifiche in presenza di azioni indotte da sismi si adotteranno
i criteri delle citate Norme Sismiche.
C.4.3 CEDIMENTI
I cedimenti assoluti e differenziali ed il loro decorso nel tempo devono
essere compatibili con lo stato di sollecitazione ammissibile per la struttura
e con la funzionalità del manufatto. La previsione dei cedimenti
deve essere basata sul calcolo riferito alle caratteristiche di deformabilità
dei terreni e delle strutture, tenendo in conto i valori dei carichi permanenti,
il tipo e la durata di applicazione dei sovraccarichi.
Tale previsione può essere limitata ad un giudizio qualitativo
se una lunga, documentata e soddisfacente esperienza locale consente di
valutare il comportamento del complesso terreno-strutture.
C.4.3.
Cedimenti.
Per
effetto dei carichi trasmessi dalle opere di fondazione, i terreni subiscono
deformazioni che provocano spostamenti del piano di posa. Le componenti
verticali degli spostamenti (cedimenti) assumono in genere valori diversi
sul piano di pesa di un manufatto. Si definisce cedimento differenziale
la differenza dei cedimenti tra punti di una stessa fondazione, di fondazioni
distinte con sovrastrutture comuni e di fondazioni distinte con sovrastrutture
staticamente indipendenti.
In
base alla evoluzione nel tempo si distinguono: cedimenti immediati e cedimenti
differiti. I cedimenti differiti sono caratteristici dei terreni a grana
fine poco permeabili e dei terreni organici.
La
previsione dei cedimenti sarà basata su calcoli svolti con i procedimenti
e coni metodi della geotecnica, tenuto conto delle caratteristiche meccaniche
dei terreni.
Nel
caso di terreni a grana fine, i parametri che caratterizzano la deformabilità
saranno di regola ottenuti con indagini di laboratorio. Nel caso di terreni
a grana media o grossa, i parametri anzidetti, possono essere valutati
sulla base dei risultati di indagini in sito.
Sulla
base della previsione dei cedimenti sarà espresso un giudizio sulla
loro ammissibilità con riferimento ai limiti imposti dal comportamento
statico e dalla funzionalità del manufatto.
Qualora
il manufatto in progetto possa influire sul comportamento statico e sulla
funzionalità di manufatti adiacenti, il giudizio di ammissibilità
sarà esteso a questi ultimi.
C.4.4 ELEMENTO STRUTTURALE DI FONDAZIONE
Per le verifiche di resistenza delle singole membrature o elementi
di una fondazione si deve tenere conto delle reazioni del terreno, delle
spinte dovute all'acqua e dell'influenza di sovraccarichi direttamente
applicati al terreno.
I carichi e le azioni sopracitati vanno combinati in modo tale da dar
luogo, in ciascun elemento strutturale della fondazione, al più
sfavorevole stato di sollecitazione.
Nella valutazione degli stati di sollecitazione degli elementi strutturali
di fondazione si deve tener conto della interazione terreno-struttura di
fondazione-struttura in elevazione.
C.4.5 SCAVI DI FONDAZIONE
Nell'esecuzione degli scavi per raggiungere il piano di posa della
fondazione si deve tener conto di quanto specificato al punto A 2, al punto
D.2 ed alla sezione G.
Il terreno di fondazione non deve subire rimaneggiamenti e deterioramenti
prima della costruzione dell'opera. Eventuali acque ruscellanti o stagnanti
devono essere allontanate dagli scavi. Il piano di posa degli elementi
strutturali di fondazione deve essere regolarizzato e protetto con conglomerato
magro o altro materiale idoneo.
Nel caso che per eseguire gli scavi si renda necessario deprimere il
livello della falda idrica si dovranno valutare i cedimenti del terreno
circostante; ove questi non risultino compatibili con la stabilità
e la funzionalità delle opere esistenti, si dovranno opportunamente
modificare le modalità esecutive. Si dovrà, nel caso in esame,
eseguire la verifica al sifonamento. Per scavi profondi, si dovrà
eseguire la verifica di stabilità nei riguardi delle rotture del
fondo.
C.5 FONDAZIONI SU PALI
C.5.1 CRITERI DI PROGETTO
Il progetto di una fondazione su pali comporta il dimensionamento della
palificata e delle relative strutture di collegamento; esso comprende la
scelta del tipo di palo e delle relative modalità di esecuzione
e lo studio del comportamento del complesso palificata-terreno.
Deve essere determinato il carico limite del singolo palo e quello
della palificata e verificata l'ammissibilità dei cedimenti della
palificata in relazione alle caratteristiche delle strutture elevazione.
In presenza di azioni indotte da sismi si adotteranno i criteri di verifica
prescritti dalle norme sismiche.
Devono essere valutate le eventuali variazioni delle caratteristiche
del terreno e le conseguenze che l'esecuzione della palificata può
provocare su manufatti esistenti in zone vicine.
Qualora sussistano le condizioni geotecniche per cui possa manifestarsi
il fenomeno dell'attrito negativo, si deve tener conto del corrispondente
effetto nella scelta del tipo di palo, nel dimensionamento e nelle verifiche.
C.5.
Fondazioni su pali
C.5.1.
Criteri di progetto
A
seconda delle modalità esecutive i tipi più comuni di pali
di fondazione possono essere classificati in:
-
pali prefabbricati ed infissi (es.: pali infissi a percussione, vibrazione,
pressione, ecc.);
-
pali gettati in opera senza asportazione di terreno;
-
pali gettati in opera con asportazione di terreno.
L'interasse
tra i pali va stabilito tenuto conto della funzione della palificata e
del procedimento costruttivo. Di regola, e salvo condizioni particolari,
l'interasse minimo deve essere pari a 3 volte il diametro del palo.
Per
le palificate soggette anche a forze orizzontali di intensità non
trascurabile si deve valutare lo stato di sollecitazione nel palo e nel
terreno e verificarne l'ammissibilità sviluppando calcoli geotecnici
specifici in presenza di tali forze.
C.5.2 INDAGINI SPECIFICHE
Le indagini devono essere eseguite in conformità con quanto
precisato nella sezione B e devono essere dirette anche ad accertare la
fattibilità e l'idoneità del tipo di palo in la fattibilità
e l'idoneità del tipo di palo in relazione alle caratteristiche
dei terreni e delle acque del sottosuolo.
Con le indagini si debbono accertare le caratteristiche del terreno
di fondazione fino alla profondità interessata da significative
variazioni tensionali.
C.5.2.
Indagini specifiche.
L'indagine
sul terreno si intende estesa dal piano di campagna fino alla profondità
significativa al di sotto della punta dei pali.
C.5.3 CARICO LIMITE E CARICO AMMISSIBILE DEL PALO
SINGOLO
La determinazione del carico limite del complesso palo-terreno deve
essere effettuata con uno o più dei seguenti procedimenti: a) metodi
analitici per la valutazione della resistenza alla base e lungo il fusto;
b) correlazioni basate sui risultati di prove in sito;
c) sperimentazione diretta su pali di prova (vedi punto C.S5.); analisi
del comportamento dei pali durante la battitura. Nel progetto si deve giustificare
la scelta dei procedimenti di calcolo adottati.
La valutazione del carico assiale sul palo singolo deve essere effettuata
prescindendo dal contributo delle strutture di collegamento direttamente
appoggiate sul terreno.
La sperimentazione diretta con prove di carico su pali singoli o gruppi
di pali, deve essere in ogni caso eseguita per opere di notevole importanza
e quando, per le caratteristiche dei terreni, i risultati delle indagini
non consentono di esprimere giudizi affidabili sul comportamento del palo.
Il valore del carico ammissibile del palo singolo rispetto al carico
assiale limite deve essere fissato dividendo il corrispondente carico limite
per un coefficiente di sicurezza da stabilire in relazione alle caratteristiche
del terreno, al tipo ed alle modalità costruttive del palo.
Il valore del coefficiente di sicurezza non deve essere inferiore a
2,5 nel caso che il carico limite sia valutato con i metodi teorici. Nei
casi nei quali vengano anche eseguite prove di carico fino a rottura di
cui al punto C.5.5. può essere accettato un coefficiente di sicurezza
inferiore ma non minore di 2, sempre che siano state eseguite approfondite
e dettagliate indagini per la caratterizzazione fisico-meccanica dei terreni.
Nel caso di pali di diametro uguale o maggiore di 80 centimetri, la scelta
del valore del coefficiente di sicurezza deve essere adeguatamente motivata
e deve tener conto di cedimenti ammissibili.
Il palo dovrà essere verificato anche nei riguardi di eventuali
forze orizzontali.
C.5.3.
Carico limite e carico ammissibile del palo singolo.
Per
la determinazione del carico assiale limite del complesso palo-terreno,
si farà ricorso a:
a)
formule statiche che consentono di valutare la resistenza alla base del
palo e quella lungo il fusto;
b)
formule dinamiche, basate su osservazioni acquisite durante la esecuzione
dei pali infissi e battuti;
c)
correlazioni empiriche basate sui risultati di prove penetrometriche;
d)
sperimentazione diretta su pali di prova (vedi paragr. C.5.5. "Norme").
L'approssimazione
del calcolo del carico limite, svolta con i procedimenti di cui ai precedenti
punti a), b), c) dipende dalle schematizzazioni insite in detti procedimenti
e da fattori variabili caso per caso. Pertanto deve essere giustificata
la scelta del procedimento impiegato ed espresso un giudizio sulla attendibilità
delle previsioni.
Nei
casi in cui siano notevoli le incertezze sull'applicazione dei procedimenti
o sui valori dei parametri da introdurre nei calcoli o sull'influenza della
tecnica di esecuzione del palo sulle proprietà dei terreni, il carico
assiale limite sarà stabilito in base ai risultati di prove di carico
di progetto.
C.5.4 CARICO AMMISSIBILE DELLA PALIFICATA
Il carico ammissibile della palificata deve essere determinato tenendo
conto del carico ammissibile del singolo palo e della influenza della configurazione
geometrica della palificata, del tipo costruttivo di palo, della costituzione
del sottosuolo e del tipo di struttura di collegamento orizzontale delle
teste dei pali. Il carico ammissibile della palificata deve essere stabilito
anche in relazione al valore dei cedimenti assoluti e differenziali compatibili
con la sicurezza e la funzionalità dell'opera e di quelle adiacenti.
Quando i pali sono disposti ad interasse minore di tre diametri, sarà
effettuata una ulteriore verifica nella quale la palificata sarà
considerata una fondazione diretta di profondità pari alla lunghezza
dei pali salvo più accurate analisi.
C.5.4.
Carico ammissibile della palificata.
Il
progetto della fondazione su pali deve comprendere considerazioni riguardanti
i cedimenti della palificata e l'influenza di questi sulla sovrastruttura.
Il
calcolo dei cedimenti può essere svolto sulla base di una opportuna
schematizzazione delle sollecitazioni trasmesse dalla palificata al sottosuolo.
Le
dimensioni degli elementi strutturali di collegamento tra i pali devono
essere fissate in coerenza con le ipotesi adottate per la ripartizione
dei carichi tra i pali stessi.
Questi
elementi vanno verificati per la condizione di carico costituita dalle
azioni ad essi trasmesse dalla sovrastruttura e dalle reazioni dei singoli
pali.
C.5.5 PROVE DI CARICO
Le prove per la determinazione del carico limite del palo singolo di
cui al punto C.5.3. devono essere spinte fino a valori del carico assiale
tali da portare a rottura il complesso paloterreno o comunque tali da essere
adeguatamente superiori al massimo carico di esercizio e comunque tali
da consentire di ricavare significativi diagrammi dei cedimenti della testa
del palo in funzione dei carichi e dei tempi.
Le prove di carico dei pali di diametro inferiore a 80 centimetri devono
essere spinte ad almeno 1,5 volte il previsto carico assiale massimo di
esercizio.
Il numero e l'ubicazione dei pali da sottoporre alla prova di carico
devono essere stabiliti in base all'importanza dell'opera ed al grado di
omogeneità del sottosuolo. Per opere di notevole importanza tale
numero deve essere pari ad almeno l'1 per cento del numero totale dei pali,
con un minimo di due.
C.5.5.
Prove di carico. Prove di progetto.
Queste
prove vengono effettuate su pali appositamente costruiti.
Esse
hanno la finalità di determinare il carico limite del complesso
palo-terreno, perciò vanno spinte fino a quel valore del carico
per il quale si raggiunge la condizione di rottura del terreno. Ove ciò
non sia possibile la prova deve essere eseguita fino ad un carico pari
ad almeno 2,5 volte il carico di esercizio.
Prove
di collaudo. - Queste prove vengono effettuate su pali della palificata
durante ed al termine della sua costruzione, al fine di verificare se il
comportamento dei pali corrisponde a quello previsto in progetto.
Esecuzione
delle prove. - L'applicazione del carico sul palo sarà graduale
e le modalità e durata della prova saranno fissate sulla base delle
caratteristiche meccaniche dei terreni.
La
misura degli spostamenti della testa del palo deve essere riferita a punti
fissi non influenzati dalle operazioni di prova.
Gli
strumenti impiegati per le prove (flessimetri, manometri, martinetti, ecc.)
devono essere tarati e controllati.
C.5.6 ELEMENTO STRUTTURALE DI COLLEGAMENTO
Per le verifiche di resistenza delle membrature o elementi strutturali
di collegamento tra i pali si deve tener conto delle reazioni dei singoli
pali, delle spinte dovute all'acqua e dell'influenza di sovraccarichi direttamente
applicati al terreno. I carichi e le azioni sopracitati vanno combinati
in modo tale da dar luogo in ciascun elemento strutturale della fondazione,
al più sfavorevole stato di sollecitazione.
C.6 RELAZIONE SULLA FONDAZIONE
I risultati delle indagini e delle verifiche devono essere illustrati
in una relazione apposita, facente parte integrante degli atti progettuali.
D. OPERE SOSTEGNO
D.1 OGGETTO DELLE NORME
Le norme contenute nella presente sezione si applicano ai muri di sostegno,
alle paratie, alle palancolate ed alle armature per il sostegno di scavi
e ad opere di sostegno costituite da terra mista ad altri materiali.
D.2 CRITERI DI PROGETTO
Il comportamento dell'opera di sostegno, intesa come complesso struttura-terreno,
deve essere esaminato tenendo conto della successione e delle caratteristiche
fisico-meccaniche dei terreni di fondazione e di eventuali materiali di
riporto, interessati dall'opera; dalle falde idriche, del profilo della
superficie topografica del terreno prima e dopo l'inserimento dell'opera;
dei manufatti circostanti; delle caratteristiche di resistenza e di deformabilità
dell'opera; dei drenaggi e dispositivi per lo smaltimento delle acque superficiali
e sotterranee e delle modalità di esecuzione dell'opera e del rinterro.
Deve essere verificata la stabilità dell'opera di sostegno e
del complesso opera-terreno.
Le verifiche debbono essere effettuate nelle condizioni corrispondenti
alle diverse fasi costruttive ed al termine della costruzione, tenendo
conto delle possibili oscillazioni di livello dell'acqua nel sottosuolo.
Quando il terreno sia sede di moti di filtrazione l'opera deve essere
verificata nei riguardi del sifonamento. Nel caso di opere su pendio o
prossime a pendii si deve esaminare anche la stabilità di questi
secondo quanto indicato alla sezione G.
Il progetto deve comprendere inoltre il dimensionamento delle opere
di drenaggio e di raccolta delle acque superficiali, tenuto conto anche
di quanto indicato alla sezione H e con le limitazioni prescritte alla
sezione L.
Nel caso di scavi armati o delimitati da pareti, deve essere verificata
anche la stabilità del fondo nei riguardi della rottura per sollevamento.
D.3 INDAGINI SPECIFICHE
Per i criteri generali di indagine si fa riferimento alla sezione B
ed alla sezione C.
Nel caso di modesti manufatti che ricadano in zone già note
le indagini in sito ed in laboratorio sui terreni di fondazione possono
essere ridotte od omesse, semprechè sia possibile procedere alla
caratterizzazione dei terreni sulla base di dati e notizie raccolti mediante
indagini precedenti, eseguite su terreni simili ed in aree adiacenti. In
tal caso devono essere specificate le fonti dalle quali si è pervenuti
alla caratterizzazione fisicomeccanica del sottosuolo.
Il volume significativo di cui al punto B.3 deve contenere le superfici
di scorrimento possibili relative alla stabilità globale dell'opera,
del terreno di fondazione e del terrapieno. In particolare, nei terreni
sede di moti di filtrazione tale volume deve comprendere le zone dove possono
aver luogo fenomeni di sifonamento.
D.4 VERIFICHE DEI MURI DI SOSTEGNO CON FONDAZIONI
SUPERFICIALI
D.4.1 AZIONI SUL MURO DI SOSTEGNO
Le azioni dovute al terreno, all'acqua, ai sovraccarichi ed al peso
proprio del muro devono essere calcolate e composte in modo da pervenire,
di volta in volta, alla condizione più sfavorevole nei confronti
delle verifiche di cui ai punti seguenti.
Le ipotesi di calcolo delle spinte sui muri devono essere giustificate
con considerazioni sui prevedibili spostamenti relativi del muro rispetto
al terreno. In particolare la spinta attiva può essere adottata
nei casi in cui questo valore della spinta sia compatibile con i possibili
spostamenti del muro.
Ai fini della verifica di cui al successivo punto D.4.2, non si tiene
conto, nel calcolo, del contributo di resistenza del terreno antistante
il muro; in casi particolari, da giustificare con considerazioni relative
alle caratteristiche meccaniche dei terreni ed ai criteri costruttivi del
muro, se ne può tener conto con dei valori non superiori al 50 per
cento della resistenza passiva.
D.4.
Verifiche dei muri di sostegno con fondazioni superficiali.
D.4.1.
Azioni sul muro di sostegno.
I
più comuni tipi di muri di sostegno possono essere suddivisi dal
punto di vista costruttivo in muri di pietrame a secco eventualmente sistemato
a gabbioni; muri di muratura ordinaria o di conglomerato cementizio; muri
di conglomerato cementizio armato, formati generalmente da una soletta
di fondazione e da una parete con o senza contrafforti; speciali muri in
terra costituiti da associazione di materiale granulare e armature metalliche
ad alta aderenza e da un paramento articolato di pannelli prefabbricati
in calcestruzzo.
Il
coefficiente di spinta attiva assume valori che dipendono dalla geometria
del paramento del muro e dei terreni retrostanti, nonché dalle caratteristiche
dei terreni e del contatto terra-muro.
Nel
caso di muri i cui spostamenti orizzontali siano impediti, la spinta può
raggiungere valori maggiori di quelli relativi alla condizione di spinta
attiva.
Per
la distribuzione delle pressioni neutre occorre far riferimento alle differenti
condizioni che possono verificarsi nel tempo in dipendenza, ad esempio,
dell'intensità e durata delle precipitazioni, della capacità
drenante del terreno, delle caratteristiche e della efficienza del sistema
di drenaggio.
Le
azioni sull'opera devono essere valutate con riferimento all'intero paramento
di monte, compreso il basamento di fondazione. La verifica strutturale
del muro sarà eseguita con i metodi della tecnica delle costruzioni.
D.4.2 VERIFICA ALLA TRASLAZIONE SUL PIANO DI POSA
Per la sicurezza lungo il piano di posa del muro, il rapporto fra la
somma delle forze resistenti nella direzione dello slittamento e la somma
delle componenti nella stessa direzione delle azioni sul muro deve risultare
non inferiore a 1,3.
D.4.3 VERIFICA AL RIBALTAMENTO DEL MURO.
Il rapporto tra il momento delle forze stabilizzanti e quello delle
forze ribaltanti rispetto al lembo anteriore della base non deve risultare
minore di 1,5.
D.4.4 VERIFICA AL CARICO LIMITE DELL'INSIEME FONDAZIONE-TERRENO
Questa verifica deve essere eseguita secondo quanto prescritto alla
sezione C, tenendo conto dell'inclinazione ed eccentricità della
risultante delle forze trasmesse dal muro al terreno di fondazione.
Il coefficiente di sicurezza non deve risultare minore di 2.
D.4.5 VERIFICA DI STABILITÀ GLOBALE
Questa verifica riguarda la stabilità del terreno nel quale
è inserito il muro, nei confronti di fenomeni di scorrimento profondo.
Il coefficiente di sicurezza non deve risultare inferiore ad 1,3.
D.5 VERIFICHE DI MURI DI SOSTEGNO FONDATI SU PALI
Le verifiche devono essere condotte come prescritto al paragrafo C.5.
D.6 DISPOSITIVI DI DRENAGGIO PER LA RIDUZIONE DELLE
PRESSIONI NEUTRE E MODALITÀ COSTRUTTIVE
A tergo dei muri di sostegno deve essere realizzato un drenaggio in
grado di garantire anche nel tempo un adeguato smaltimento delle acque
piovane e di falda.
Il progetto del dreno deve comprendere la scelta dei materiali (naturali
od artificiali) tenendo conto dei requisiti richiesti per la funzionalità
e delle caratteristiche del terreno con il quale il dreno è a contatto,
secondo i criteri per il dimensionamento dei filtri, di cui alla sezione
N.
Il muro deve essere interrotto da giunti trasversali, estesi alla fondazione,
quando lo richiedano la lunghezza del manufatto e la natura del terreno.
Nel caso in cui alle spalle del muro debba essere eseguito un rinterro,
sono da eseguire le norme del punto E.3.
Il costipamento del rinterro, quando previsto, deve essere eseguito
secondo quanto prescritto alla sezione E.
D.7 VERIFICA DELLE PARATIE
D.7.1 AZIONI SULLA PARETE
Le azioni dovute al terreno, all'acqua ed ai sovraccarichi anche transitori
devono essere calcolate e composte in modo da pervenire di volta in volta
alle condizioni più favorevoli nei confronti delle verifiche di
cui al punto D.7.2.
Le ipotesi per il calcolo delle spinte e delle resistenze del terreno
devono essere giustificate sulla base di considerazioni sui prevedibili
spostamenti relativi parete-terreno, in relazione alla deformabilità
dell'opera, alle sue condizioni di vincolo, alle modalità esecutive
dell'opera e dello scavo ed alle caratteristiche del terreno.
Nel caso di paratie che debbano essere incorporate nella costruzione
con funzione statica, le azioni sulle paratie dovranno essere calcolate
con riferimento alle condizioni che si prevedono nelle diverse fasi di
costruzione e in quella di esercizio ad opera finita.
D.7.2 VERIFICHE
I calcoli di progetto devono comprendere la verifica della profondità
di infissione e quella degli eventuali ancoraggi,
puntoni o strutture di controventamento.
Deve essere verificata la stabilità del fondo dello scavo, nei
riguardi anche di possibili fenomeni di sifonamento.
Per opere che ricadano in prossimità di altri manufatti devono
essere valutati gli spostamenti del terreno ed i loro effetti sulla stabilità
e funzionalità dei manufatti. Tale valutazione è prescritta
anche nei casi nei quali sia necessario deprimere il livello della falda
per poter eseguire gli scavi.
I valori dei coefficienti di sicurezza saranno assunti dal progettista
e giustificati sulla base del grado di affidabilità dei dati disponibili
e del modello di calcolo adottato.
D.8 ARMATURE PER IL SOSTEGNO DEGLI SCAVI
La verifica deve essere eseguita per scavi in trincea di profondità
superiore ai due metri, nei quali sia prevista la permanenza di operai
e per scavi che ricadano in prossimità di manufatti esistenti.
Le azioni dovute al terreno, all'acqua ed ai sovraccarichi anche transitori
devono essere calcolate in modo da pervenire di volta in volta alle condizioni
più sfavorevoli.
Le ipotesi per il calcolo delle azioni del terreno sull'armatura devono
essere giustificate con considerazioni sulla deformabilità relativa
del terreno e dell'armatura sulla modalità esecutiva dell'armatura
e dello scavo e sulle caratteristiche meccaniche del terreno e sul tempo
di permanenza dello scavo.
D.9 RELAZIONE SULLE OPERE DI SOSTEGNO
I risultati delle indagini sui terreni, degli studi e delle verifiche
devono essere raccolti nella relazione geotecnica facente parte integrante
degli atti progettuali.
E. MANUFATTI DI MATERIALI SCIOLTI
E.1 OGGETTO DELLE NORME
Le presenti norme si applicano ai manufatti di materiali sciolti ed
ai reinterri.
Le colmate e le discariche sono trattate alla sezione I.
Le dighe di ritenuta di materiali sciolti sono oggetto di norme tecniche
specifiche.
E.1.
Oggetto delle norme.
I
manufatti di materiali sciolti sono ad esempio: rilevati per strade, ferrovie,
aeroporti e piazzali, riempimenti a tergo di strutture di sostegno, argini
e moli.
E.2 INDAGINI SUI TERRENI E SUI MATERIALI DA COSTRUZIONE
Le indagini devono essere programmate e svolte secondo quanto prescritto
alla sezione B e alla sezione C.3.
Nel caso di modesti manufatti che ricadano in zone già note
le indagini in sito ed in laboratorio sui terreni di fondazione possono
essere ridotte od omesse, semprechè sia possibile procedere alla
caratterizzazione dei terreni sulla base di dati e notizie raccolti mediante
indagini precedenti, eseguite su ed in aree adiacenti. In tal caso devono
essere specificate le fondi dalle quali si è pervenuti alla caratterizzazione
fisico-meccanica del sottosuolo.
Nel progetto occorre considerare globalmente l'insieme manufatto-sottosuolo.
A tal fine devono essere definite la stratigrafia, le proprietà
fisico-meccaniche dei terreni di fondazione e le caratteristiche di eventuali
falde idriche.
Il progetto deve prevedere la scelta dei materiali; questa deve essere
effettuata tenendo presenti le risorse naturali della zona, nel rispetto
dei vincoli imposti dalla vigente legislazione. A tal fine dove si prevede
l'apertura di cave di prestito devono essere effettuate indagini geologiche
e geotecniche per accertare la disponibilità di materiali idonei
e la possibilità di eseguire i lavori. Sui materiali prescelti devono
essere eseguite indagini di laboratorio per definire la classificazione
geotecnica e le
caratteristiche di costipamento e quando necessario, le proprietà
meccaniche e la permeabilità.
E.3 CRITERI DI PROGETTO
Il manufatto deve essere progettato tenendo conto dei requisiti richiesti
per la sua funzione, nonché' delle caratteristiche dei terreni di
fondazione. Devono altresì essere indicate le fonti di approvvigionamento
e le disponibilità dei materiali.
La stabilità dell'insieme manufatto-terreno di fondazione deve
essere studiata nelle condizioni corrispondenti alle diverse fasi costruttive,
al termine della costruzione e all'esercizio,
adottando i valori delle caratteristiche fisico-meccaniche determinate
con le indagini di cui al punto E.2.
Per i rilevati il coefficiente di sicurezza riferito alla stabilità
del sistema manufatto-terreno di fondazione non deve risultare inferiore
a 1,3. Per gli argini vale quanto previsto dalle norme tecniche per le
dighe di ritenuta di materiali sciolti. Per le opere costituite da terra
mista ad altri materiali si dovranno eseguire anche le verifiche alla traslazione,
al ribaltamento, al carico limite, come indicato ai punti D.4.2. -
D.4.3. - D.4.4. Il progetto dovrà essere integrato con le verifiche
strutturali delle eventuali armature di rinforzo del rilevato.
Si deve verificare che i cedimenti, dovuti alle deformazioni dei terreni
di fondazione e dei materiali costituenti il manufatto, siano compatibili
con la funzionalità e la sicurezza del manufatto stesso. Si deve
inoltre valutare l'influenza del manufatto in progetto sui manufatti esistenti
ed indicare gli interventi occorrenti per limitare gli effetti sfavorevoli.
Nel caso di manufatti su pendii si deve esaminare anche l'influenza
che la reazione dei manufatti può avere sulle condizioni di stabilità
generali del pendio.
L'analisi deve essere sviluppata come indicato dal punto G.2. Il progetto
di opere modeste per dimensioni e funzione, può essere basato su
stime cautelative delle caratteristiche fisico-meccaniche del materiale
impiegato e del terreno di fondazione. Il progetto deve considerare anche
tutti gli interventi per proteggere il manufatto dagli agenti esterni.
E.3.
Criteri di progetto.
Per
i rilevati ed i rinterri a tergo di opere di sostegno sono da preferire
le terre a grana media o grossa. Terre a grana fine possono essere impiegate
per opere di modesta importanza e quando non sia possibile reperire materiali
migliori.
Si
possono adoperare anche materiali ottenuti dalla frantumazione di rocce.
Sono
da escludere materiali con forti percentuali di sostanze organiche di qualsiasi
tipo e materiali fortemente rigonfiati.
I
materiali per gli argini saranno scelti tenendo presenti i possibili motivi
di filtrazione.
Per
i dreni saranno adoperati materiali di elevata permeabilità; la
loro granulometria sarà scelta in relazione alle caratteristiche
dei materiali a contatto con i dreni stessi, secondo quanto disposto alla
sezione N.
Per
i moli saranno adoperati blocchi di rocce durevoli, in particolare nei
confronti dell'acqua marina, e di dimensioni e caratteristiche idonee a
resistere alle azioni esercitate dal moto ondoso. Limitatamente alla zona
interna del manufatto possono essere adoperati materiali naturali o di
frantumazione purché, privi di frazione fine e opportunamente protetti
da filtri.
Per
gli speciali muri in terra mista di cui al punto D.4. 1. i materiali da
preferire saranno costituiti da terre con passante ai 15 micron non superiore
al 20% e dovranno comunque obbedire, per le caratteristiche meccaniche
e chimico-fisiche, ai requisiti richiesti comunemente per tali tipi di
opere.
Per
la progettazione delle opere stradali e per l'impiego delle terre nei manufatti
stradali, si rinvia alle apposite norme C.N.R. relative alla campionatura,
alle prove sui materiali stradali ed alla tecnica di impiego delle terre.
Si
rinvia anche alle "istruzioni per la redazione di progetti stradali" pubblicate
dal C.N.R.
Per
i manufatti di materiali sciolti nei quali trovano impiego anche elementi
di rinforzo costituiti da altri materiali (noti in commercio con diversi
tipi brevettati, come ad esempio "terra armata", ecc.) si richiama l'attenzione
sulla necessità di effettuare verifiche anche relativamente al comportamento
nei riguardi dell'azione aggressiva dell'ambiente ed in particolare delle
acque.
E.4 POSA IN OPERA DEI MATERIALI
I materiali costituenti i manufatti devono essere posti in opera a
strati e costipati per ottenere caratteristiche fisico-meccaniche in accordo
con i requisiti progettuali. Al riguardo devono essere indicate in progetto
le prescrizioni relative alla posa in opera precisando i controlli da eseguire
durante la costruzione ed i limiti di accettabilità dei materiali.
La posa in opera senza costipamento i consentita, oltre che per manufatti
di pietrame e nel caso di opere subacquee quale che sia il materiale impiegato,
avuto riguardo all'importanza del manufatto. Le modalità della posa
in opera e del costipamento devono essere considerate in progetto, sia
nella definizione della sezione tipo dell'opera, sia nella valutazione
delle proprietà fisico-meccaniche dei materiali.
E.5 RELAZIONE
La relazione geotecnica deve comprendere la caratterizzazione fisico-meccanica
dei terreni di fondazione e dei materiali da costruzione, la descrizione
delle modalità di coltivazione delle cave di prestito e delle modalità
di posa in opera dei materiali, le verifiche di stabilità della
fondazione e del corpo del manufatto la previsione dei cedimenti e del
loro andamento nel tempo, le verifiche del manufatto nei riguardi degli
eventuali moti di rifiltrazione e la giustificazione degli eventuali accorgimenti
costruttivi che da esse scaturiscono.
In particolare, per i drenaggi ed i filtri deve essere motivata, la
scelta dei materiali naturali o artificiali, tenendo conto dei requisiti
di funzionalità e delle caratteristiche granulometriche e di permeabilità
del terreno con il quale essi si trovano a contatto.
F. GALLERIE E MANUFATTI SOTTERRANEI
F.1 OGGETTO DELLE NORME
Le presenti norme si applicano alle gallerie ed ai manufatti completamente
immersi o nel terreno che si realizzano mediante scavo in sotterraneo.
F.1.
Oggetto delle norme.
I
manufatti indicati nella relativa norma sono, ad esempio, gallerie idrauliche,
stradali, ferroviarie con relativi imbocchi di estremità o intermedi
(pozzi, finestre, discenderie), caverne per centrali idroelettriche, depositi
o parcheggi sotterranei.
Lo
scavo in sotterraneo può svilupparsi in differenti posizioni rispetto
alla superficie topografica:
-
con piccolo ricoprimento di terreno (ad es.: gallerie metropolitane, subacquee,
parietali);
-
con grande ricoprimento di terreno (ad es.: gallerie di valico, depositi
sotterranei).
Per
le gallerie minerarie si rimanda alla normativa specifica. F.2. Indagini
specifiche.
Il
programma di ricerche e di indagini sui terreni deve essere predisposto
ed attuato sulla base della ricostruzione dei lineamenti geologici della
zona ed in dipendenza dell'entità del ricoprimento. Nel caso di
rocce fratturate le ricerche devono comprendere la descrizione qualitativa
e quantitativa dello stato di fratturazione ed in genere delle discontinuità
strutturali presenti nella formazione. F.3. Progetto.
F.2 INDAGINI SPECIFICHE
Le indagini per la scelta del tracciato del manufatto e per la raccolta
dei dati da porre a base del progetto devono essere programmate e sviluppate
secondo i criteri indicati nella sezione B tenendo in debito conto la complessità
della situazione geologica, geotecnica, morfologica ed idrogeologica, la
profondità e la lunghezza del manufatto ed il livello di progettazione
(studio di fattibilità progetto di massima, progetto esecutivo).
I risultati delle indagini geologiche devono essere esaurientemente
esposti e commentati in una relazione geologica. Qualora durante la realizzazione
di un manufatto si riscontrano situazioni non evidenziate durante le indagini
precedentemente eseguite, i risultati progettuali degli interventi si devono
basare anche sui dati acquisiti in corso d'opera.
Gli elaborati dei dati osservati ed il loro monitoraggio, nei predetti
casi, devono essere parte integrante degli atti progettuali.
F.3 PROGETTO
F.3.1 CRITERI DI PROGETTO
Nel progetto di manufatti sotterranei devono essere specificati ed
adeguatamente giustificati:
- la scelta dell'ubicazione o del tracciato dell'opera in dipendenza
dei risultati e delle indagini geologiche e delle indagini geotecniche;
- la previsione dei metodi di scavo, delle opere provvisionali e dei
mezzi occorrenti per l'aggottamento eventuale o per la intercettazione
dell'acqua sotterranea e degli eventuali procedimenti speciali per il consolidamento
temporaneo o permanente del terreno;
- la previsione degli effetti che gli scavi e l'eventuale aggottamento
d'acqua avranno sulla stabilità dei manufatti ricadenti nella zona
di influenza dello scavo e degli eventuali provvedimenti da adottare;
- la previsione sull'eventuale presenza di gas tossici od esplosivi,
sulle acque drenate dal sottosuolo e sulla ventilazione occorrente nel
corso dei lavori ed in fase di esercizio;
- la definizione delle caratteristiche geometriche e strutturali del
manufatto;
- il piano degli strumenti per il controllo del comportamento delle
strutture e terreno durante il corso dei lavori ed eventualmente in fase
di esercizio.
Nel progetto devono essere chiaramente indicate le ipotesi assunte
per la valutazione delle componenti di sollecitazione che si destano nel
sottosuolo nell'interno del manufatto ed il significato delle approssimazioni
che ne conseguono.
F.3.1.
Criteri di progetto.
Nella
previsione progettuale dei metodi di scavo, particolare considerazione
dovrà aversi per la sicurezza in avanzamento, per la stabilità
di eventuali manufatti circostanti e per la sistemazione del materiale
di risulta.
La
costruzione di un'opera in sotterraneo determina una modifica dello stato
tensionale del sottosuolo rispetto alla situazione preesistente. Il nuovo
stato di sollecitazione dipende dallo stato tensionale preesistente, dalla
forma e dalle dimensioni dell'opera, dalla posizione di questa rispetto
alla superficie esterna, dal metodo seguito nella costruzione e dalla successione
delle varie fasi della lavorazione, nonché dal tipo di rivestimento,
provvisorio o definitivo, adottati.
Ulteriori
variazioni dello stato tensionale possono essere indotte nel sottosuolo
durante l'esercizio dell'opera per effetto della spinta di fluidi convogliati
dalla galleria o di sollecitazioni statiche e dinamiche dovute al traffico.
La
grandezza delle deformazioni indotte nel terreno dalla costruzione di un'opera
in sotterraneo dipende dallo stato tensionale del terreno, dall'azione
dell'acqua eventualmente presente, nonché dal metodo di scavo adottato.
Gli
spostamenti della superficie esterna per effetto dello scavo in sotterraneo,
devono essere sempre valutati con prudenza, tenendo conto anche dell'effetto
dell'eventuale abbassamento della falda provocato dalla costruzione dell'opera.
F.4 METODI DI SCAVO
La scelta dei metodi di scavo deve effettuarsi tenendo conto delle
proprietà geotecniche dei terreni che si prevede di attraversare
e dell'eventuale presenza di falde idriche e di altri manufatti indicati
in prossimità del tracciato.
Il materiale di risulta deve essere sistemato in aree da indicare in
progetto, tenendo conto delle prescrizioni della sezione I.
F.4.
Metodi di scavo.
La
stabilità del fronte di avanzamento dipende dallo stato dei terreni
che si attraversano o di quelli immediatamente circostanti, dalla grandezza
del ricoprimento in rapporto al diametro della galleria, dalla velocità
di avanzamento, dalle caratteristiche della eventuale macchina di scavo,
dai procedimenti che si seguono nella posa in opera dei sostegni e del
prerivestimento. In particolari terreni (ad es.: sabbie fini di bassa porosità,
argille dure fessurate, rocce fratturate) le condizioni di stabilità
possono essere notevolmente modificate dagli effetti meccanici dei fenomeni
di filtrazione o di percolazione dal fronte di scavo.
Eventuali
metodi speciali di trattamento preventivo, previsti in progetto per migliorare
temporaneamente o permanentemente le proprietà meccaniche dei terreni
devono essere adeguatamente illustrati e giustificati, secondo quanto disposto
alla sezione N.
Le
previsioni di progetto devono essere sufficientemente ampie per tener conto
di eventuali variazioni delle proprietà meccaniche dei terreni lungo
l'asse della galleria.
F.5 VERIFICA DEL RIVESTIMENTO
Le ipotesi per la verifica del rivestimento devono essere compatibili
con il metodo e con i tempi di costruzione.
Nel progetto si deve tener conto della presenza di altri manufatti
superficiali o sotterranei e si devono indicare gli eventuali vincoli da
imporre per nuove costruzioni.
F.5.
Verifica del rivestimento.
Il
comportamento del rivestimento dipende dalle dimensioni e dalla profondità
della galleria, dallo stato tensionale del sottosuolo, dalla rigidità
della struttura, dal metodo, dalla sequenza e dai tempi delle operazioni
di costruzione dell'eventuale prerivestimento.
Il
comportamento del prerivestimento dipende principalmente dalle modalità
e dall'accuratezza con le quali viene realizzato. Pertanto l'adeguatezza
del rivestimento e dell'eventuale prerivestimento sarà controllata
in fase costruttiva per mezzo di misure.
F.6 CONTROLLO DEL MANUFATTO
Le ipotesi assunte in progetto relativamente alla caratterizzazione
meccanica dei terreni e delle rocce devono essere controllate sulla base
delle osservazioni e dei dati sperimentali che si raccolgono nel corso
dei lavori. Le osservazioni e le misure devono essere proseguite durante
l'esercizio per un congruo periodo di tempo, che sarà indicato in
progetto.
F.6.
Controllo del manufatto.
Il
programma dei controlli previsti in progetto indicherà la strumentazione
da impiegare, nonché la ubicazione degli strumenti e la sequenza
delle misure.
G. STABILITÀ DEI PENDII NATURALI
E DEI FRONTI DI SCAVO
G.1 OGGETTO DELLE NORME
Le presenti norme si applicano allo studio della stabilità dei
pendii naturali, al progetto delle opere di stabilizzazione di pendii e
frane, nonché al progetto di scavi non armati che per le loro dimensioni
(ampiezza e profondità), per le caratteristiche meccaniche dei terreni,
rappresentino pericolo per la sicurezza.
G.1.
Oggetto delle norme.
Le
fronti di scavo indicate nella norma cui si riferiscono le presenti istruzioni,
attengono ad esempio a scavi di fondazioni, trincee stradali, canali, ecc.
Per le fronti di scavo in miniere e cave, si rimanda invece, alla normativa
specifica.
G.2 PENDII NATURALI
G.2.1 ACCERTAMENTI DI CARATTERE GENERALE
L'accertamento della stabilità richiede osservazioni e rilievi
di superficie, raccolta di notizie storiche sull'evoluzione dello stato
del pendio e su eventuali danni subiti dalle strutture esistenti, la costruzione
dei movimenti eventualmente in atto e dei loro caratteri geometrici e cinematici,
la raccolta dei dati sulle precipitazioni meteoriche, sui caratteri idrogeologici
della zona, su sismi e su precedenti interventi di consolidamento. Le verifiche
di stabilità, anche in relazione alle opere da eseguire, devono
essere basate su dati acquisiti con indagini specifiche.
G.2.1.
Verifiche di stabilità
La
stabilità dei pendii è influenzata da numerosi fattori tra
i quali è generalmente necessario prendere in considerazione:
a)
caratteristiche morfologiche;
b)
caratteristiche geologiche, e proprietà fisico-meccaniche dei terreni
costituenti il pendio;
c)
caratteristiche e circolazione delle acque sotterranee:
pressioni
interstiziali e nelle discontinuità dei terreni costituenti il pendio;
d)
peso proprio ed azioni esterne applicate alle opere insistenti sul pendio;
e)
carattere sismico della zona;
f)
fattori ambientali.
G.2.2 INDAGINI SPECIFICHE
I rilievi e le indagini devono effettuarsi secondo le prescrizioni
della sezione B e secondo i criteri particolari seguenti:
- la superficie del pendio deve essere definita attraverso un rilievo
plano-altimetrico in scala adeguata ed esteso ad una zona sufficientemente
ampia a monte e a valle del pendio stesso;
- lo studio geologico, anche con l'ausilio della fotogeologia, deve
precisare l'origine e la natura dei terreni, il loro assetto tettonico-strutturale,
i caratteri ed i fenomeni geomorfologici e la loro prevedibile evoluzione
nel tempo e lo schema della circolazione idrica nel sottosuolo;
- lo studio geotecnico deve definire caratteristiche fisico-
meccaniche dei terreni, l'entità e la distribuzione delle pressioni
dell'acqua nel terreno e nelle discontinuità, degli eventuali spostamenti
planoaltimetrici di punti in superficie ed in profondità. La profondità
e l'estensione delle indagini devono essere fissate in relazione alle caratteristiche
geometriche del pendio, al risultati dei rilievi indicati ai punti precedenti,
nonché alla più probabile posizione della eventuale superficie
di scorrimento. Nel caso di pendii in frana le indagini devono consentire
di accertare la forma e la posizione della superficie o delle superfici
di scorrimento, in quanto possibile, e di definire le caratteristiche cinematiche
della frana.
G.2.2.
Indagini specifiche.
Lo
studio geologico comprenderà il rilevamento diretto delle discontinuità
del terreno (giunti di stratificazione, faglie, diaclasi e fratture) delle
quali saranno determinate la distribuzione spaziale, la frequenza e le
caratteristiche. Attraverso una analisi geomorfologica quantitativa del
pendio e delle aree adiacenti, inoltre, si ricercheranno le indicazioni
sulla franosità della zona e su natura, caratteristiche e grandezza
dei movimenti verificatisi in passato. La determinazione delle pressioni
neutre va effettuata ponendo i piezometri in posizioni opportunamente scelte
in relazione alle caratteristiche geometriche e stratigrafiche del pendio.
Le
indagini di laboratorio saranno particolarmente dirette alla determinazione
della resistenza al taglio, massima e residua.
Se
la verifica di stabilità riguarda pendii naturali in frana, le indagini
saranno dirette a definire la posizione e la forma delle eventuali superfici
di scorrimento. Si prevederà a tal fine la posa in opera di basi
e di picchetti ed il rilevamento periodico della loro posizione rispetto
a capisaldi esterni all'area interessata dal movimento. Queste operazioni
saranno volte a determinare la grandezza degli spostamenti e il loro andamento
nel tempo, in relazione anche ai fattori meteorologici ed idraulici.
Quando
risulti necessario rilevare gli spostamenti in profondità si metteranno
in opera inclinometri o apparecchi rilevatori di scorrimenti profondi.
Gli spostamenti in profondità saranno riferiti a quelli misurati
in superficie.
G.2.3 CALCOLI DI STABILITÀ
Il metodo di calcolo per la verifica della stabilità deve essere
scelto tenendo conto della posizione e della forma delle possibili superfici
di scorrimento, dell'assetto strutturale, delle caratteristiche meccaniche
del terreno, nonché della distribuzione delle pressioni neutre.
Nel caso di pendii in frana si devono adottare quei metodi - in quanto
applicabili - che permettono di eseguire la verifica lungo le superfici
di scorrimento che meglio approssimano quella riconosciuta con le indagini.
Negli altri casi si esamineranno superfici di scorrimento cinematicamente
possibili in numero sufficiente per ricercare la superficie alla quale
corrisponda, nel caso considerato, il coefficiente di sicurezza più
basso.
Quando sussistano condizioni tali da non consentire una agevole valutazione
delle pressioni neutre i calcoli di verifica devono essere effettuati assumendo
le più sfavorevoli condizioni che ragionevolmente si possono prevedere.
Per i pendii ricadenti in zona sismica, la verifica di stabilità
deve essere eseguita tenendo conto delle azioni sismiche, come prescritto
dalle norme sismiche.
Il valore del coefficiente di sicurezza sarà assunto dal progettista
e giustificato sulla base delle considerazioni relative al livello di conoscenze
raggiunto ed al grado di affidabilità dei dati disponibili, alla
complessità della situazione geologica e geotecnica, alla esperienza
locale su pendii naturali in situazioni simili, nonché alle conseguenze
di un'eventuale frana.
G.2.4 INTERVENTI
Il progetto degli interventi di consolidamento di un pendio deve essere
giustificato dai calcoli di stabilità sviluppati secondo quanto
indicato al punto precedente.
Il piano dei controlli sulla efficacia dei provvedimenti deve essere
parte integrante degli elaborati progettuali.
G.3 FRONTI DI SCAVO
G.3.1 INDAGINI SPECIFICHE
Le indagini specifiche sono quelle indicate al punto G.2.2. Esse possono
essere eseguite anche parzialmente sviluppate a seconda delle condizioni
locali, della profondità, dell'ampiezza, della destinazione e della
durata dello scavo.
G.3.1.
Indagini specifiche.
In
merito alle indagini specifiche da svolgere si precisa che: a) i rilievi
topografici e lo studio geologico saranno estesi ad un'area più
ampia di quella direttamente interessata ai lavori;
b)
le indagini geotecniche in sito saranno volte a riconoscere la costituzione
del sottosuolo ed a determinare i valori della pressione dell'acqua interstiziale
e nelle discontinuità. La profondità delle esplorazioni sarà
stabilita in relazione a quella dello scavo, avendo cura di estendere l'indagine
a monte del previsto ciglio ed al di sotto della quota di fondo scavo;
c)
le indagini geotecniche di laboratorio si svolgeranno secondo quanto indicato
al punto G.2.2.
G.3.2 CRITERI DI PROGETTO E CALCOLI DI STABILITÀ
Il progetto deve definire un profilo di scavo tale che il terreno sia
stabile con adeguato margine di sicurezza, da valutarsi con i metodi di
calcolo indicati al punto G.2.3.
Nel caso di terreni omogenei e nei quali le pressioni neutre siano
note con sufficiente attendibilità, il coefficiente di sicurezza
non deve essere minore di 1,3.
Nelle altre situazioni il valore del coefficiente di sicurezza da adottare
deve essere scelto caso per caso, tenuto conto principalmente della complessità
strutturale del sottosuolo, delle conoscenze del regime delle pressioni
neutre e delle conseguenze di un eventuale fenomeno di rottura. Si deve
tener conto dell'esistenza di manufatti e sovraccarichi in prossimità
del ciglio di scavo.
Nel progetto deve essere esaminata l'eventuale influenza dello scavo
sul regime delle acque superficiali e sotterranee dell'area interessata.