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Composizione
del calcestruzzo
Il calcestruzzo va considerato come un materiale formato da due
componenti
fondamentali:
- la pasta di cemento (cemento + acqua), che una volta indurita diventa
pietra cementizia;
- gli inerti.
La
pasta di cemento
Quando al cemento si aggiunge acqua si avvia quel processo noto come
"idratazione".
In questo processo fondamentale i fenomeni chimici e fisici sono molto
complessi: la spiegazione è quindi necessariamente
schematica.
Per reazione con l'acqua, attorno ad un granulo di cemento, si forma
una massa gelatinosa finemente cristallina, detta gel, che si sviluppa
con continuità irrigidendosi. Il processo dura parecchi mesi e la
trasformazione avviene gradualmente, dall'esterno all'interno dei
granuli
di cemento. Naturalmente i granuli più piccoli si trasformano prima.
Di fondamentale importanza in questo processo è la quantità
di acqua impiegata, o meglio il rapporto fra il peso dell'acqua e
quello
del cemento, detto anche rapporto acqua-cemento (A/C).
In effetti in questa combinazione il cemento, che rappresenta il
legante,
risulterà più o meno diluito a seconda della quantità
di acqua aggiunta all'impasto. Più il cemento è diluito,
più scadenti sono le qualità della pasta, come accade anche
con la colla. E poichè le qualità della pasta sono determinanti
per la qualità finale del calcestruzzo, risulta chiara l'importanza
della quantità d'acqua, o del rapporto acqua/cemento.
Abbiamo detto che tutti i granuli di cemento vengono progressivamente
trasformati per effetto dell'idratazione, ma per ottenere questo
risultato
occorre una quantità di acqua tale per cui si abbia un rapporto
acqua/cemento uguale a circa 0,25, ossia 25 litri d'acqua per ogni 100
kg. di cemento. Ma in queste condizioni la pasta di cemento non
potrebbe
essere impastata: per renderla lavorabile e poter aggiungere inerti al
fine di ottenere il calcestruzzo, occorre adoperare più
acqua.
Gli inerti
Per inerti o aggregati si intendono quei materiali, naturali o
artificiali,
che costituiscono lo scheletro del calcestruzzo e la cui unione viene
realizzata
mediante la pasta cementizia.
Gli inerti che si impiegano per i calcestruzzi ordinari sono costituiti
da:
- ghiaia e sabbie alluvionali estratte da letti di fiumi o
cave;
- pietrischi o sabbie provenienti dalla frantumazione delle
rocce.
Oltre a questi inerti naturali possono essere impiegati altri
materiali,
naturali o artificiali, con particolari caratteristiche di natura,
forma,
peso.
Gli inerti non partecipano all'indurimento del cemento, ma svolgono
un ruolo molto importante sulle caratteristiche fisico-chimiche dei
calcestruzzi,
in funzione delle loro qualità. Anche da un punto di vista quantitativo
gli inerti sono importanti: infatti nella massa di un calcestruzzo
ordinario
essi rappresentano circa l'80% del peso.
Ad un inerte comune viene richiesta una adeguata resistenza; a questo
riguardo si può notare che gli inerti naturali sopra citati hanno
in genere una resistenza certamente superiore a quella della pasta di
cemento.
E' necessario, inoltre, che siano assenti gli elementi friabili: gli
inerti
debbono essere, cioè, uniformemente resistenti.
Gli inerti non debbono essere gelivi perchè, altrimenti, possono
essere compromesse le caratteristiche di durabilità dei calcestruzzi
con quelli confezionati.
Gli inerti debbono essere puliti. La presenza di impurità potrebbe
influire in senso negativo sulle resistenze del calcestruzzo e
provocare
seri inconvenienti come sfioriture, rigonfiamenti, fessurazioni ed
altri
difetti.
Le impurità più comuni sono:
il limo, l'argilla, le materie organiche, l'humus (terreni vegetali),
i residui di carbone, di calce e di combinazioni di zolfo.
Infine gli inerti debbono essere bene assortiti in grossezza, debbono
avere, cioè, una determinata composizione granulometrica.
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