Parti e argomenti
della scheda:
Rapporti di miscela Materiali per metro cubo di calcestruzzo fresco costipato
|
Altre pagine inerenti
sul sito:
la pietra come materiale villini restauro ristrutturazioni parliamo di architettura parliamo di arte parliamo di ristrutturazioni parliamo di pavimento parliamo di rivestimento scheda DIA (denuncia di inizio attività) legge n.64/1974 (legge sismica) DM 11/3/1988 (opere di sostegno e fondazioni) DM 20/9/1987 (norme tecniche per gli edifici in muratura) DPR n.380/2001 (testo unico dell'edilizia) DPCM 21/10/2003 (primi elementi tecnici per le zone sismiche) ordinanza n.3274/2003 (norme tecniche per le zone sismiche) software AREEF (stima aree fabbricabili e costi edifici) software MURATS (verifica edifici in muratura) software TRAV (calcoli e verifiche di travi, sbalzi, plinti) software VIDEOCALC (calcoli di travi, piastre, archi) software CONSOL (calcoli di consolidamento) software VALVEN (stima immobili) software VALQUA (come scegliere tra più tipologie) trova un libro sul tema esamina le opportunità chiedi una consulenza |
Rapporti di miscela Il rapporto di miscela è la determinazione delle proporzioni più opportune con le quali il cemento, gli inerti e l'acqua debbano essere tra loro impastati per avere un composto omogeneo, il quale presenti le seguenti caratteristiche: - adeguata lavorabilità allo stato fresco; - resistenza desiderata una volta indurito. Rifacandoci al calcestruzzo costituito di inerti e pasta di cemento si tratterebbe di stabilire in quali rapporti i due componenti vanno mescolati tra foro. Intanto è facile riconoscere che molto dipende dal tipo di inerte che si impiega ed in special modo dalla sua granulometria e dalla forma dei suoi grani. Supponbiamo ora di usare un inerte di composizione granulometrica corretta tale, cioè, che la curva corrispondente sia contenuta entro il fuso granulometrico della pagina precedente. Ad una certa quantità misurata di inerte aggiungiamo pasta cementizia, preventivamente confezionata con un rapporto acqua/cemento prefissato (ad esempio 0,50). Ad un certo punto la miscela inerti+pasta assumerà una consistenza simile a quella della terra umida. Supponiamo che sia la consistenza giusta (in realtà essa va scelta in funzione delle circostanze di posa in opera). Allora potremo calcolare facilmente la quanttà di pasta versata. Conosciamo, inoltre, il rapporto acqua/cemento in peso e, quindi, anche le quantità degli stessi materiali (in questo senso metà e metà). Costipiamo ora l'impasto ottenuto fino ad avere una massa del tutto compatta e misuriamo il volume risultante. Alla fine conosceremo le quantità di cemento ed inerti impiegati, ossia il rapporto di miscela che servirà a stabilire le modalità per la confezione degli impasti successivi. Sapremo, inoltre, il volume di calcestruzzo ottenibile con quei materiali, con quella consistenza e con un costipamento completo dell'impasto: sapremo, in definitiva, quale è la resa del calcestruzzo. Se volessimo ottenere un calcestruzzo più fluido dovremmo aggiungere altra pasta, cioè dovremmo aumentare le quantità dell'acqua e del cemento. Lo stesso risultato si avrebbe aggiungendo soltanto acqua, ma allora il rapporto acqua/cemento della pasta diverrebbe più alto, a scapito della qualità della pasta stessa. Supponiamo di impiegare un inerte diverso dal precedente, e precisamente un inerte che abbia una granulometria più fine. La sua curva sia, cioè, aldisotto della zona regolamentare. In questo caso sappiamo che la superficie dei grani inerti da coprire con la pasta aumenta. Come risultato avremo, quindi, che per ottenere un impasto della stessa consistenza di quello precedente dovremmo impiegare una maggiore quantità di pasta cementizia. Occorre, cioè, più cemento e più acqua. Se volessimo mantenere inalterato il dosaggio in cemento dovremmo aggiungere più acqua, ma avremmo un rapporto A/C più elevato e, quindi, minore resistenza. Al contrario, si abbia invece un inerte di granulometria più grossa, la cui curva sia aldisotto della zona regolamentare. In questo caso la superficie da avvolgere diminuisce rispetto ad una granulometria corretta. Ma, per la insufficienza delle parti fini, si otterrà un impasto rigido e difficilmente lavorabile. Quanto detto in precedenza serve come indicazione di massima circa i rapporti tra le quantità dei singoli componenti del calcestruzzo. In pratica sarà necessario controllare di volta in volta la composizione giusta, mediante impasti di prova. Materiali
per metro cubo di calcestruzzo
fresco costipato
|
|