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Edifici a fondazione discontinua Dissesto a seguito di rotazione Le conclusioni
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In questo caso la traslazione verticale interessa i volumi di muratura che gravitano su quello o quei pilastri, mentre gli altri volumi restano in sito. Il quadro fessurativo risultante è composto da lesioni ad andamento verticale che si propagano dalla base per tutta l’altezza del fabbricato, analogo a quello derivante da un cedimento fondale per edifici a fondazione continua. Se nel fabbricato sono inseriti elementi di muratura a resistenza maggiore rispetto alla verticale, tali elementi si fratturano ad andamento inclinato, in maniera analoga al cedimento per fondazioni continue. Nel caso di murature continue e non finestrate le lesioni sono anch’esse verticali ma tendono a scomparire con l’altezza. E' chiaro, infatti, che in un muro continuo fondato su più pilastri, la collaborazione che si stabilisce tra gli elementi contigui di muratura o di cemento armato è in grado di ripartire sugli altri lo sforzo dovuto al dissesto per il cedimento di un elemento di fondazione. Se poi cedono più elementi allora si ritorna al caso assimilabile a “cedimento continuo” con formazione di lesioni a parabola.
La caratteristica di questi dissesti è che aumentano considerevolmente proporzionalmente con l’aumento della quota. Nelle strutture orizzontali appoggiate o parzialmente incastrate nella parete si verifica la “lesione di distacco” che è sempre parallela all’asse di rotazione. Le murature verticali ammorsate nella struttura in rotazione presentano invece lesioni con andamento tendente al semi parabolico, con la concavità della parabola verso l’alto ed il ver- tice verso il basso. La spiegazione di ciò sta nel fatto che tali murature trasversali si oppongono al movimento rotatorio della struttura: tale opposizione comporta un coinvolgimento più o meno grande a seconda che l’ammorsamento sia bene o male realizzato. Se i muri trasversali non sono bene ammorsati nella parete in rotazione, il distacco avviene in corrispondenza della superficie di contatto nella quale si crea una lesione ad andamento a V, con il vertice sempre verso il basso. Se nella parete trasversale sono presenti aperture in prossimità del fronte di rotazione, l’andamento del quadro fessurativo a V risentirà della presenza delle superfici di minor resistenza e le varie aperture tenderanno ad inclinarsi verso l’asse della rotazione medesima. Ci si accorge subito di quello che sta succedendo perché: • tra le superfici delle lesioni di distacco quella relativa alla parete in movimento ha i punti superiori leggermente più bassi della superficie che ruota; • se appare la lesione a parabola, questa ha la concavità rivolta verso l’alto ed il vertice in basso, con le parti curve lungo la parete che ruota; • la parete in rotazione presenta strapiombi nel verso della rotazione.
Il consolidamento sarà valido e realizzato tecnicamente solo se il problema viene affrontato alla radice eliminando o contrastando le cause perturbatrici. Qualora si agisca solo sulle lesioni e sulle fratture, saranno sistemati per un pò di tempo gli effetti ma il malanno che li aveva generati rimarrà ancora in piena attività. Un tecnico esperto e preparato non farà mai solo interventi di cosmesi esterna: egli realizzerà le opere indispensabili alla vita della struttura. |
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