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Dissesti per cedimenti
fondali |
Il piano di fondazione ad esempio a causa di una infiltrazione d’acqua
o per cedimento del mantello di una grotta sottostante, perde le sue qualità
portanti, cioè a parità di sforzi trasmessi dall’edificio
assume deformazioni eccessive e comunque non di progetto. Cioè si
verifica un cedimento localizzato dei volumi di terreno destinati ad assorbire
gli sforzi trasmessi dalle fondazioni. Nulla succederebbe se il cedimento
fosse equamente distribuito su tutto il piano di fondazione: l’edificio
si abbasserebbe piano piano fino a trovare terreni più compatti.
Nessuna lesione, ovviamente, apparirebbe nell’edificio che sarebbe
sottoposto ad una traslazione verticale uniforme. Apparirebbero invece
lesioni di distacco tra l’edificio e le pertinenze non strutturali non
sottoposte alla stessa traslazione (cortili, marciapiedi, etc).
Questo caso purtroppo è estremamente raro nella realtà
in quanto nella maggior parte dei casi la fondazione è sempre parzialmente
interessata dal cedimento e trasmette tale stato al sovrastante edificio
nel quale si verificano lesioni in corrispondenza delle linee di contatto
tra i parametri murari poggianti sulla parte di fondazione intatta e quelli
poggianti sulla parte di fondazione interessata dal cedimento.
La forma delle lesioni, ovvero il quadro fessurativo causato da dissesti
di questo tipo, varia in funzione dei seguenti parametri:
• ubicazione del cedimento centrale o periferico
• entità delle superfici piene e finestrate
• tipo di fondazione continua o discontinua
Per un edificio ideale, privo cioè di aperture finestrate, il quadro
fessurativo si presenta in due forme principali in funzione del rapporto
tra l’ampiezza del dissesto (L) e l’altezza dell’edificio (H), sinteticamente
rappresentabili come appresso:
• quadro fessurativo di tipo parabolico con presenza, in taluni casi
di lesioni verticali estreme. L’asse della parabola è posizionato
in corrispondenza della zona centrale del dissesto, la base è generalmente
ampia quanto il cedimento, mentre l’altezza della para-
bola, indipendentemente dall’altezza dell’edificio, è funzione
dell’entità del dissesto e della qualità della costruzione;
• quadro fessurativo con lesioni verticali sempre posizionate al limite
del cedimento nella parte alta dell’edificio, quando però si ha
un rapporto L > 3H compaiono alla base dell’edificio anche lesioni verticali
al centro del cedimento.
L’edificio reale si discosta dal modello prima trattato perché
le superfici murarie presentano dei tratti di discontinuità e di
minor resistenza dati dalle aperture finestrate e dai vani in genere. In
tali condizioni le fessurazioni non seguiranno più un andamento
continuo di tipo parabolico ma potranno avvicinarsi a questo o addirittura
si orienteranno secondo un andamento verticale, seguendo comunque le superfici
di minor resistenza.
In particolare in prossimità delle finestre le lesioni si orienteranno
in forme caratteristiche in funzione del rapporto ampiezza/altezza del
vano.
In ogni caso il posizionamento del dissesto è individuabile
dall’orientamento delle cuspidi delle fessurazioni in sommità delle
finestre, che sono sempre indirizzate verso la zona del cedimento.
I cedimenti periferici in genere sono più pericolosi dei cedimenti
centrali perché diminuiscono le possibilità di collaborazione
delle diverse strutture restate in sito.
Ai fini del quadro fessurativo nulla cambia, in linea concettuale,
rispetto alla situazione precedente con la sola accortezza che il quadro
si presenta in corrispondenza di un solo estremo dell’edificio, con le
seguenti varianti:
• quadro fessurativo di tipo “mezza parabola” con presenza, in taluni
casi, di lesioni verticali estreme. L’asse della parabola è posizionato
in corrispondenza della zona terminale o d’angolo dell’edificio, la base
è generalmente ampia, mentre l’altezza della semi parabola, indipendentemente
dall’altezza dell’edificio, è sempre funzione dell’entità
del dissesto e della qualità della costruzione.
Per eliminare i danni presenti e futuri in un edificio dissestato bisogna
intervenire sulle cause. Ciò è possibile solo dopo averle
comprese con certezza e, pertanto, solo dopo un'attenta analisi. La diagnosi
successiva genererà la fase progettuale e il tutto non può
costituire un processo frettoloso e superficiale.
Il consolidamento sarà valido e realizzato tecnicamente solo
se il problema viene affrontato alla radice eliminando o contrastando le
cause perturbatrici. Qualora si agisca solo sulle lesioni e sulle fratture,
saranno sistemati per un pò di tempo gli effetti ma il malanno che
li aveva generati rimarrà ancora in piena attività.
Un tecnico esperto e preparato non farà mai solo interventi
di cosmesi esterna: egli realizzerà le opere indispensabili alla
vita della struttura. |
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