I controlli La querela Il risarcimento Conclusioni
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Invece, alla fine spesso, bisogna rivolgersi ai carabinieri, alla polizia postale, affrontare una causa penale contro il malfattore, nominare un proprio avvocato, aggiungere altre spese ed aspettare una sentenza di risarcimento, dopo parecchio tempo, per ottenere una qualche forma di giustizia. Non sempre e non tutti sono disposti a seguire questa strada o ne hanno il tempo e la voglia. Allora molte truffe vanno in porto definitivamente e ne alimentano delle altre, considerando la percentuale di successo delle precedenti. Se vuoi prevenire leggi che cosa è possibile fare, a costi praticamente nulli, con piccole indagini svolte autonomamente direttamente attraverso la rete.
Clicca qui per controllare il suo numero di telefono ed il suo indirizzo. Clicca qui per controllare la validità della partita IVA per qualsiasi paese europeo. Clicca qui per verificare e calcolare il codice fiscale conoscendo gli altri dati. Clicca qui per controllare il suo indirizzo IP (se ne sei in possesso: in caso di email devi vedere l'header della missiva). Clicca qui per controllare a chi è intestato un sito. La prima verifica da effettuare, comunque, è quella di digitare il nome personale o dell'azienda, o altri dati specifici, in un motore di ricerca come Google (puoi usare anche la maschera posta in alto a destra in questa stessa pagina). Poi bisogna aprire le pagine trovate per verificare la corrispondenza con le notizie contenute. Da tutti tali controlli non sempre si riesce ad avere risposte definitive, ma almeno degli indizi utili per decidere. Non dimenticare che gli indizi quando sono numerosi, precisi e concordanti possono costituire una prova. Se la partita IVA dell'interlocutore non esiste, se il suo numero di telefono è errato, se l'indirizzo non corrisponde con la realtà possiamo essere certi che si tratta di un imbroglione ed è meglio non averci a che fare. Altri controlli possono essere effettuati presso la Camera di Commercio, se si tratta di una ditta: via internet è possibile, ma solo tramite appositi siti ed è un servizio a pagamento. In molti Comuni può anche essere stato installato un sistema, a disposizione dei cittadini, che si connette alla banca dati della Camera di Commercio (servizio sempre a pagamento). Se si tratta di un professionista, o presunto tale, si può verificare la sua appartenenza al relativo ordine professionale (in genere provinciali). Vai a questa pagina se cerchi un ingegnere o un architetto, diversamente puoi sempre usare la maschera di ricerca di Google in alto digitando la categoria e la provincia (ad esempio "avvocati perugia"). All'interno del sito trovato in genere è posto l'albo in cui cercare il nominativo.
Nella querela vanno specificati i dati del querelante, i dati che si hanno in possesso riguardanti il truffatore, una breve descrizione di come si sono svolti i fatti. Devi allegare alla querela tutto ciò che hai a prova dell'avvenuta truffa, anche le email e l'header di ciascuna (ogni sistema di posta fornisce la possibilità di stampare l'header di una singola email). In esso sono riportati i dati del mittente sotto forma di indirizzo IP, molto utile per la Polizia Postale per risalire alla linea telefonica usata dal truffatore. Quali sono i termini per proporre una querela? L'art. 124 c.p. prescrive che la querela sia presentata entro il termine perentorio di tre mesi dalla notizia del fatto che si presuma costituisca reato. Tale termine, però, come la giurisprudenza ha chiarito, comincia a decorrere dal momento in cui la pesrona offesa è venuta a conoscenza del fatto, non solo in relazione alla sua qualifica di reato, ma anche alla individuazione dell'autore. Ad esempio, se si sa che si è verificato un verto evento, ma non si hanno subito gli elementi per qualificarlo come reato, oppure, soprattutto via internet, non si conosce l'identità dell'autore della truffa o dell'offesa e sono necessari alcuni accertamenti. In questi casi il termine comincerà a decorrere dal momento in cui il quadro dell'azione sarà completo, indipendentemente dal momento in cui è verificato il fatto. Bisogna aggiungere che l'onere di provare che la querela è stata proposta fuori termine e non tempestivamente grava su chi vuole far valere la decadenza, mentre l'eventuale incertezza deve essere interpretata a favore del querelante (colui che propone la querela).. Clicca qui per fare una denuncia via web alla Polizia Postale.
Allora è opportuno che tu, avvertito regolarmente della causa e della data, ti rivolga ad un avvocato di fiducia per costituirti e chiedere un adeguato risarcimento del danno. Quando si tratta di reati il risarcimento non riguarda solo la restituzione delle somme indebitamente sottratte dal truffatore (o non pagate), ma anche i danni morali.
Altre volte è opportuno, prima di procedere, verificare con controlli adeguati come quelli indicati in questa pagina, altre ancora bisogna solo sperare nella querela. Se sei riuscito a risolvere il problema in un modo o nell'altro non ti occorre altro aiuto, ma se ne hai bisogno scrivici tramite questo modulo. |
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