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Lo scollamento dei pavimenti
incollati |
I rivestimenti leggeri dei pavimenti sono frequentemente soggetti a scollamenti.
Una delle cause principali di questi problemi è l'umidità
del supporto.
Lo scollamento si manifesta attraverso bolle e rigonfiamenti del rivestimento
incollato.
Lo scollamento di un rivestimento leggero di un pavimento è
in realtà un processo complesso. Riguarda il supporto, i prodotti
di preparazione della superficie, gli adesivi e il rivestimento vero e
proprio.
Tale rivestimento può venire posato sia direttamente su massetti
di malta a base di cemento, sia su calcestruzzi lisci. Onde ottenere una
buona superficie, i supporti vengono all’occorrenza trattati con dei primer.
Sono ricoperti da uno strato di lisciatura o da una rifinitura di qualche
millimetro di spessore. Le colle utilizzate sono in generale a base di
acrilico in emulsione acquosa. (N.B.: il caso delle cappe anidridi è
molto particolare e perciò non viene considerato in questa sede).
I rivestimenti leggeri di pavimento sono a base di plastica, di linoleum,
oppure di gomma.
L'umidità anormale del supporto è la causa principale
dei distacchi o delle formazioni di bolle. I rivestimenti leggeri di pavimento
sono impermeabili all'acqua e al vapore d'acqua. Impediscono qualsiasi
evaporazione dell'acqua in eccesso. Quest'umidità ritarda la presa
della colla che rimane viscosa. L'aumento della tensione di vapore dovuto
ad uno sbalzo notevole di temperatura può sollevare il rivestimento.
Infine il rialzo del livello d'acqua capillare è tale da provocare
la rottura di coesione dello strato di lisciatura.
Questa presenza d'acqua può avere due origini:
- L'acqua usata per la fabbricazione del calcestruzzo: l'acqua libera
che non serve alla presa del calcestruzzo evapora al contatto dell'aria
esterna. L’essicazione rapida interessa solamente i primi centimetri dello
spessore del supporto. Il fenomeno è rapido unicamente in superficie
; oltre i tre primi centimetri è molto lento. Occorrono più
mesi se addirittura più di un anno se le condizioni non sono favorevoli:
fuoriuscita d’acqua, locali non ventilati e non riscaldati, presenza di
una barriera d'impermeabilizzazione al di sotto (ad esempio : foglio di
poliuretano, isolamento con il polistirolo, cassaforma a perdere). La messa
in opera del rivestimento impedisce il completamento di questa fase d'asciugamento.
- Le fonti d'acqua esterne: possono essere tante. Sono principalmente
dovute all'umidità del terreno quando le barriere contro i rialzi
d’acqua capillare o i dispositivi di drenaggio sono assenti o insufficienti.
Un supporto che sembra secco e sano può essere sottoposto a delle
risalite d'acqua non percettibili finché esso può respirare.
Il rivestimento plastico, incollato su questo, provocherà un ristagno
dell'acqua.
Come misurare l'umidità del calcestruzzo?
Il supporto è secco se la quantità d'acqua contenuta
non supera il 3% della massa secca del calcestruzzo.
La misura della essiccazione del supporto può essere effettuato
tramite tre metodi:
- In laboratorio, un campione di calcestruzzo è messo in un
forno secco, ventilato, a 70°C. E' la misura più affidabile.
- Sul luogo, con una "bomba a carburo" : in un recipiente ermetico,
un manometro misura l'aumento della pressione dovuto alla generazione di
gas acetilene tramite la reazione dell'acqua libera del calcestruzzo sul
carburo di calcio. Questo metodo permette di misurare l'umidità
in profondità. E' il complemento perfetto del primo metodo.
- Sempre sul luogo, ma con dei misuratori d'umidità a punta.
In generale, questi apparecchi misurano solamente l'umidità superficiale
del calcestruzzo. Non sono quindi molto affidabili. Inoltre devono essere
usati con molta prudenza.
Preparazione del supporto |
La preparazione del supporto è essenziale per assicurare una buona
incollatura del rivestimento del pavimento
È necessario pulire la superficie di posa da ogni traccia di
gesso. È da temere infatti una reazione chimica fra il gesso, alcuni
cementi usati per la rifinitura e l'acqua del supporto in eccesso (formazione
di un sale espansivo, l'ettringite, che diminuisce la coesione dello strato
di rifinitura).
Sui supporti troppo porosi, è necessario un lavoro di preparazione
molto accurato. Si possono evitare reazioni chimiche indesiderate per la
presenza di tracce di bitume e asfalto.
Le microfessure del ritiro del calcestruzzo devono essere sigillate:
i rivestimenti di pavimento sono perfettamente capaci di resistere alle
deformazioni dovute alla fessurazione. Queste fessure costituiscono però
dei passaggi privilegiati dell'umidità interna del calcestruzzo.
In conclusione, i rivestimenti leggeri di pavimento assumono ormai un
ruolo sempre più tecnico: igiene dei locali, impermeabilizzazione
dei bagni, accessibilità agli handicappati. Il mercato richiede
rivestimenti che durino. Per evitare la formazione di bolle o di distacchi,
l'impresa che realizzerà la posa in opera dovrà necessariamente
verificare che il supporto abbia una superficie pulita, che sia secco anche
in profondità, e che l’umidità non possa risalire in questo.
La morale che si può allora trarre riguarda i tempi di cantiere.
Questi devono essere compatibili con l'asciugamento in profondità
del supporto in calcestruzzo. L'appaltatore deve utilizzare i mezzi efficaci
per riconoscere il supporto e misurare il suo tasso d'umidità.
E' sbagliato cercare di operare con celerità quando sono indispensabili
i tempi tecnici determinati dal tipo di lavorazione ed anche dal clima. |
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