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La rottura delle pavimentazioni |
Le pavimentazioni di grandi superfici dei magazzini sono sottoposti a sforzi
elevati a causa dei passaggi ripetuti dei carrelli. Gli angoli delle piastrelle
si fessurano e si rompono. Occorre prestare attenzione all'apertura troppo
rapida del magazzino.
Le giunzioni fra le piastrelle sono i primi punti a manifestare queste
tipologie di deterioramento.
Le piastrelle in ceramica rappresentano un materiale ampiamente apprezzato
per le proprie qualità estetiche, così come il grès
porcellanato lo è per la sua capacità di resistenza a diverse
sollecitazioni d’uso sia chimiche che meccaniche.
Il loro impiego spazia dalle pavimentazioni di abitazioni civili a
quelle dei locali pubblici, con un uso particolare anche nei magazzini
e supermercati di grandi superfici.
Di superficie spesso elevata (fino a 10. 000 m² se non di più),
queste pavimentazioni sono sottoposte a pesi ingenti e frequenti, a causa
di dure condizioni d'uso, fra cui in particolare la circolazione continua
dei carrelli motorizzati destinati al trasporto delle merci negli espositori.
Dopo la fine degli anni ‘70 sono stati rilevati numerosi casi di fessurazione
nonché di "scoppi" più o meno gravi di queste piastrelle
su pavimentazioni di "super" o "ipermercati". L'aspetto degradato e le
difficoltà di passaggio su pavimenti siffatti hanno portato i proprietari
a chiederne il rifacimento totale invocando la responsabilità legale
del costruttore.
Poiché la tipologia di danni arrecati alle pavimentazioni di
grandi superfici hanno spesso raggiunto importi rilevanti nel loro complesso,
è apparso sempre più importante individuare la causa del
difetto di un rivestimento conosciuto per la propria longevità e
la propria inalterabilità in tutti i suoi impieghi fino ad allora.
Gli angoli delle piastrelle si crepano.
La zona più esposta è la giunzione di quattro piastrelle
- si può immaginare quanto sia maggiore il rischio quando si usino
delle piastrelle di dimensione ridotte (10x10 invece di 30x30 ad esempio).
Crepe e spaccature, come appare alla figura 1, interessano ogni piastrella,
e si sviluppano a partire dell'angolo compreso tra le quattro, con cerchi
concentrici di raggio crescente.
Le crepe che appaiono di seguito, si concentrano negli angoli.
Questo deterioramento può talvolta avere inizio già nel
primo anno d’uso della pavimentazione successivo alla costruzione, e raggiungere
in qualche mese il limite di tolleranza del proprietario dell’immobile
danneggiato!
Il passaggio ripetuto dei carrelli è un punto dolente.
Dall’osservazione delle pavimentazioni danneggiate, si rileva innanzitutto
un cedimento della malta tra le piastrelle, a causa del carico rappresentato
dai carrelli che può raggiungere i 500 kg. sul treno anteriore.
Ricordiamo che questa malta, a base di cemento, deve avere uno spessore
di 3 a 5 cm a secondo che il supporto in calcestruzzo sia in contatto diretto
con le piastrelle o meno (si può inserire uno strato di plastica,
eventualmente completato da una pasta per ceramica in superficie).
Successivamente, si verifica un lieve distacco degli angoli delle piastrelle
dalla loro malta, e la formazione come illustra la figura 1, di piccoli
sbalzi, in ogni piastrella, la cui lunghezza aumenta con la ripetizione
di questi passaggi.
Infine, la rottura di queste parti della piastrella.
Il prolungamento del fenomeno può portare infine a lievi dislivelli
tra le piastrelle, che provocano distacchi superficiali per via degli urti
delle ruote metalliche dei carrelli che non possiedono sempre pneumatici
in gomma integri.
Quale è allora l'origine di questo cedimento?
1) Può essere innanzitutto un problema che
riguarda la costituzione stessa della malta, in particolare un dosaggio
insufficiente di cemento, o ancora, ma più eccezionalmente, un fenomeno
di "combustione" durante la realizzazione. Si tratta peraltro di casi piuttosto
rari.
2) Nei casi più frequenti, le analisi in
situ rivelano delle distorsioni nella densità della malta, caratteristiche
di una compattezza irregolare, a sua volta conseguenza diretta di una compattazione
non omogenea della malta.
Infatti uno degli elementi primordiali di una "buona" posa consiste
nell'efficacia e nella regolarità della compattazione della malta
prima della posa delle piastrelle, poi della battitura di questi durante
la loro posa.
Sono stati fatti esperimenti mirati con passaggi intensi di carrelli
carichi su pavimentazioni in piastrelle: ciò ha messo in luce l’importanza
capitale dei due aspetti sopra menzionati per la sopravvivenza della piastrellatura.
Vale la pena sottolineare inoltre come spesso concausa di questi danneggiamenti
siano fattori di natura "commerciale": ossia una zona limitata di deposito
dei carrelli stipati, o l’apertura frettolosa del supermercato in tempi
non ragionevoli con la giusta maturazione della pavimentazione.
La scelta di un tipo di piastrella in funzione dell’uso è facilitata
dalla classificazione UPEC:
U grado di usurabilità
P punzonamento sotto carico
E comportamento all’acqua
C resistenza ad agenti chimici
Il pavimento di un grande magazzino, deve avere requisiti U4,P4,E3,C2
(l’indice corrisponde alla performance massima).
In conclusione, i danni più frequenti sono la conseguenza diretta
di errori di posa, assolutamente evitabili, che si rivelano senza grandi
conseguenze nel caso di superfici a semplice circolazione pedonale, ma
che, a fronte di grandi sollecitazioni e passaggi, provocano danni di entità
addirittura superiore al costo di posa della pavimentazione stessa.
La morale che si può allora trarre è che esiste una scala
di difficoltà nel corso dei lavori, soprattutto in caso di ripristini.
E’ buona norma che ogni costruttore qualificato li conosca e li tenga in
stretta considerazione prima di aprire il cantiere, affinchè possa
allertare i propri subappaltatori alla necessità di verificare,
nei tempi e modi opportuni, la giusta pianificazione del lavoro in funzione
delle sollecitazioni attese dall’uso finale. |
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