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Fenomeni di condensa nelle coperture |
Le coperture metalliche richiedono particolari precauzioni per evitare
il fenomeno della condensa. Questa infatti può provocare danni simili
a quelli prodotti dalle infiltrazioni d'acqua. Bisogna dunque prestare
attenzione alla ventilazione della copertura nonché all'eccesso
di umidità nei locali sottostanti. La condensa inumidisce i pannelli
isolanti e degrada il paramento visibile.
Le opere delle quali parleremo in questo articolo sono nella maggior
parte dei casi coperture realizzate con lastre nervate in lamiera d'acciaio
zincato.
Quattro parti essenziali compongono la copertura:
- il soffitto,
- la barriera al vapore,
- l’eventuale intercapedine
- la lastra metallica, con o senza regolatore di condensa.
L'organizzazione di questi quattro elementi gli uni rispetto agli altri
è all'origine della presenza o meno di condensa.
La ventilazione della copertura è spesso chiamata in causa
La maggior parte delle coperture deve avere una ventilazione nella
parte inferiore, e cioè l'aria esterna deve circolare nella parte
inferiore.
Quest'aria contiene sempre una percentuale più o meno importante
d'umidità. In alcuni periodi, soprattutto nelle notti serene, il
materiale di copertura perde calore per irraggiamento. La sua temperatura
può essere inferiore alla temperatura dell'aria.
In questi casi si verifica un fenomeno di condensa sopra e sotto la
copertura.
Se il materiale di copertura è poroso, le goccioline di condensa
rimangono per un certo tempo. Quando le condizioni sono più favorevoli,
la naturale circolazione dell'aria fa evaporare l'umidità.
Con materiali poco porosi, come i metalli per esempio, la condensa
può ricadere sull'isolante e sul contro-soffitto. In numerosi casi
si tratta di piccole perdite d'acqua che non provocano danni particolari.
Tuttavia, in alcuni periodi e soprattutto quanto la temperatura scende
al di sotto dello zero, la condensa si accumula a livello della copertura,
sotto forma di brina. In queste condizioni la comparsa del sole al mattino
scioglie bruscamente l'accumulo di brina, e provoca perdite d'acqua.
L'eccesso d'umidità nei locali sottostanti è all'origine
dei danni.
Si riscontra a volte un altro tipo di condensa: si tratta della condensa
provocata da un eccesso d'umidità dei locali sottostanti.
La normativa francese prevede una classificazione dei locali in funzione
della quantità di vapore acqueo prodotto nel locale (W) e della
percentuale di rinnovo d'aria (n):
- W/n inferiore a 2,5 g/m3:
locale con bassa umidità,
- W/n compreso tra 2,5 e 5 g/m3:
locale con umidità
media,
- W/n compreso tra 5 e 7,5 g/m3:
locale con forte umidità,
- W/n superiore a 7,5 g/m3:
locale con umidità molto
forte.
In caso di discontinuità della barriera al vapore, si produce
una migrazione del vapore acqueo verso l'eventuale intercapedine e verso
il materiale di copertura. Ed ecco che si forma la condensa.
Le diverse tecnologie di
copertura |
Alcune realizzazioni di copertura impediscono il passaggio dell'aria esterna
sotto la parte inferiore del metallo: si tratta della copertura calda.
Al contrario, una copertura fredda consente il passaggio dell'aria
esterna sotto la parte inferiore della copertura.
Le precauzioni da prendere per evitare eventuali danni dipendono dalla
posizione dell'isolante.
- Se l'isolante è sotto l'arcareccio: La copertura
deve essere fredda e la barriera al vapore sotto l'isolante. Inoltre è
necessario prevedere un evacuatore di condensa nella parte inferiore del
cassone, oppure un isolante poco spesso (feltro) provvisto di barriera
al vapore, e che sia disposto sugli arcarecci.
- Se l'isolante è tra gli arcarecci: La copertura
deve essere calda, con intercapedine non ventilata oppure senza intercapedine
(l'isolante è contro la copertura). La barriera al vapore si trova
sotto l'isolante. Questo sistema può essere utilizzato solo in locali
con bassa umidità.
- Se l'isolante è sopra gli arcarecci: Questa disposizione
dipende dal progetto. Allo stato attuale solo i feltri tesi con barriera
al vapore integrata sono accettati dagli assicuratori. I pannelli sopra
gli arcarecci sono una tecnica poco apprezzata.
La copertura deve essere calda. Questo procedimento può essere
utilizzato solo in locali con igrometria bassa o media, a condizione –
in quest'ultimo caso – che sia stato espressamente calcolato e progettato.
Una patologia importante:gravi danni in presenza di pannelli isolanti
posti sopra gli arcarecci.
Numerosi danni gravi sono stati denunciati a livello assicurativo
in questo settore: il rimedio è di riprendere l'insieme della copertura
per annullare la condensa, o mediante uno schermo continuo sotto la copertura,
oppure mediante una sovra-copertura.
Non si è tenuto conto del fatto che la condensa nella parte
inferiore dei cassoni non può essere completamente evitata:
- nel migliore dei casi i sistemi di raccordo tra pannelli a
giunzione maschio e femmina con giunti elastomerici possono evitare il
passaggio dell'aria interna verso l'esterno. D'altra parte l'acqua di condensa
inevitabile, prodotta dall'escursione termica tra il giorno e la notte,
provoca infiltrazioni passando attraverso i giunti tra i pannelli (dall'alto
verso il basso): non sempre si provvede a realizzare un by-pass in superficie,
sopra questi giunti, e questa soluzione non è sempre richiesta nei
capitolati (in particolare in attraversamento). Inoltre l'acqua, nel caso
in cui venisse raccolta, non è sempre correttamente canalizzata
verso l’evacuazione;
- alcuni prodotti o procedimenti evolvono verso la giusta direzione,
lasciando sempre meno libertà di scelta al posatore: giunti pronti
da incollare sui raccordi, strisce di rivestimento da ripiegare, capitolati
più precisi in materia di sigillatura.
La morale è che una buona analisi del locale, in funzione della
sua destinazione, consente di scegliere una copertura adatta. Per quanto
riguarda le coperture metalliche, posando con cura i giunti e verificando
la continuità della barriera al vapore, è possibile evitare
molti problemi. In questo caso bisogna chiedere pareri a tecnici esperti
e scegliere i migliori prodotti. |
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