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Il cedimento del
pavimento a piano terra |
I pavimenti su platea di fondazione subiscono molti più danni dei
solai posti su vuoto sanitario (ossia su un solaio isolato dal terreno).
In primo luogo perché sono spesso realizzati su terreni non
adatti a sostenerli. ma anche perché la realizzazione del sottofondo
è complessa.
La platea di fondazione è struttura di fondazione, in calcestruzzo
semplice o armato, che si estende come una piastra di spessore costante,
o anche munita di nervature, a tutta l’area coperta dall’edificio.
In questi casi può succedere che i pavimenti cedano lungo il
perimetro della costruzione.
Bisogna ricordare che esistono due tipologie di esecuzione del pavimento
a piano terra, che può essere realizzato:
1. appoggiandolo sul solaio incastrato su cordoli
o muri di fondazione con uno sottostante vuoto d'aria ventilato: il cosidetto
"solaio su vuoto sanitario";
2. appoggiandolo direttamente su una platea, in
cemento armato, di spessore esiguo ( 8-12 cm), gettata su uno strato di
materiali inerti selezionati, posto a costituire un sottofondo stabile
direttamente a contatto con il suolo: questo metodo è il più
frequente, soprattutto perché è più economico e più
rapido da eseguire.
Ovviamente non è con la prima soluzione che si verificano dei
cedimenti.
Nel secondo metodo invece, quando il terreno è particolarmente
solido, stabile e indeformabile, per esempio un terreno roccioso, non ci
sono rischi di deformazione e si può addirittura fare a meno dello
strato di inerti.
Numerosi terreni non sono adatti per ricevere un pavimento su platea
di fondazione e questo lo deve stabilire un apposito studio geologico della
zona.
I terreni sono normalmente poco compatti e deformabili e si può
stimare che solamente il 15% dei terreni edificabili sia adatto a sostenere
una platea di fondazione.
Ma anche supponendo che questa ipotesi sia un po’ pessimista, resta
il fatto che l'elenco delle situazioni in cui le "regole dell’arte" sconsigliano
espressamente la realizzazione di un pavimento di questo tipo non è
incoraggiante.
In tutti i terreni eterogenei, infatti, sono sconsigliabili pavimenti
poggiante su platee a meno di studi o lavori preliminari.
Ciò riguarda particolarmente:
- I terreni poco compatti che contengono dei frammenti rocciosi che
possono costituire dei punti duri o al contrario delle cavità.
- Gli strati di terreno di natura diversa che possono provocare dei
cedimenti differenziali del sottofondo di inerti.
- I terreni costituiti da materiale di riporto, in via di consolidamento,
o da terreni poco consistenti (torbe) o ancora da argille rigonfianti.
Ma anche i terreni con presenza d’acqua, cioè quelli per i quali
si possono temere :
- Dei ristagni d'acqua piovana (ad esempio terreni a conca, o con uno
strato argilloso poco permeabile, appena sotto il livello delle fondazioni).
- Delle variazioni del livello della falda freatica, suscettibili di
variare il contenuto in acqua del terreno al di sotto del solaio, provocando
cedimenti o rigonfiamenti, o addirittura delle spinte dirette sotto il
pavimento.
- Delle inondazioni durante la piena di un corso d'acqua vicino.
Questi tre ultimi tipi di terreno devono essere oggetto di lavori preliminari
di "drenaggio" atti a risanare la piattaforma dove si costruirà.
Esiste quindi tutto un insieme di cause possibili di danni per un pavimento
su platea di fondazione.
Ma esiste un altro tipo di danni, che si manifesta nonostante il terreno
sia adatto a questo tipo di fondazione, connesso all’errata realizzazione
del sottofondo di inerti.
Il sottofondo, se si verificano alcune condizioni, può subire
dei cedimenti differenziali per effetto dei carichi applicati. Un solaio
di una casa unifamiliare trasmette uno sforzo ripartito di circa 500 Kg/m²
(la presenza di pareti modifica localmente questo valore). Questo carico
non è rilevante se viene paragonato a quello del solaio di un edificio
industriale, ma non è nemmeno trascurabile.
I cedimenti osservati possono allora verificarsi per due motivi, a volte
concomitanti :
1. Il sottofondo è stato realizzato con materiali
inadatti.
Indicativamente due tipi di materiali possono essere usati :
a) "granulati" (ciottoli, ghiaia, sabbia) provenienti
da letti di fiume, di dimensioni opportune e puliti (senza impurità
argillose).
b) materiali di qualsiasi natura molto più
pericolosi in quanto possiedono una forte percentuale di elementi fini
che rendono la loro posa in opera difficile. Facciamo comunque notare che
la qualità di questo materiale può essere migliorata con
una piccola aggiunta di calce o di cemento, ma questa soluzione è
generalmente riservata ai soli sottostrati delle pavimentazioni industriali.
2. Il sottofondo è stato compattato male.
L'operazione di compattamento del materiale di sottofondo è
il punto chiave dell'esecuzione del solaio su platea di fondazione.
Nel caso di un solaio di superficie ridotta, è effettuata generalmente
tramite piccoli macchinari meccanici "vibranti" utilizzabili da una persona
sola, del tipo a piastra o a rullo. Lo scopo è di ottenere un "serraggio"
ottimale degli elementi granulari, in modo da ottenere una capacità
portante adeguata e una buona resistenza alla deformazione.
Ma questa compattazione non può effetuarsi "a secco". Il materiale
da compattare deve presentare un giusto contenuto in acqua per far si ché
i grani possano scivolare uno contro l'altro ma che non sfuggano da sotto
il macchinario. Questo dosaggio d'acqua è la principale difficoltà
dell'operazione, perché deve tenere conto del naturale contenuto
in acqua del materiale stesso, ma anche della presenza di particelle fini,
più sensibili all'acqua, ed ancora dell'umidità ambientale
al momento dei lavori.
Nelle opere civili, l'impresa dispone di un metodo di laboratorio che
gli permette di trovare il contenuto in acqua ottimale, a seconda della
natura del materiale e della "energia di compattazione".
Ma su piccoli cantieri edili, se ne deve in generale fare a meno e
l'impresa corre allora il rischio di sbagliare.
L’impresa può fare degli altri errori:
- Compattare degli strati troppo spessi per la profondità d'azione
del macchinario (20 cm è lo spessore massimo per un rullo tradizionale),
- Effettuare un numero insufficiente di passaggi del rullo,
- Trascurare il "serraggio" delle zone di bordo. La compattazione insufficiente
lungo i muri delle facciate è molto frequente.
In conclusione, questa patologia mostra che la buona realizzazione
di un solaio su platea di fondazione si basa su tanti fattori, legati sia
alle caratteristiche del terreno, sia all'esecuzione dell'opera.
L’insegnamento che si può trarre è che la scelta di una tale
soluzione dovrebbe scaturire non da considerazioni meramente economiche,
ma da elementi tecnici che permettano una "diagnosi" rigorosa dei rischi
legati al sito di costruzione e che includano l’analisi dei mezzi (materiali,
macchinari…) a disposizione dell'impresa scelta. |
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