|
I problemi
riguardanti le canne fumarie |
Le conseguenze dei problemi riguardanti le canne fumarie (condensa e bocca
del camino) possono essere molto pesanti. Nel peggiore dei casi possono
scatenare un incendio e provocare il crollo dell’edificio. È quindi
necessario dedicare particolare attenzione alla progettazione e alla realizzazione
di questi condotti.
Prodotti incombusti condensati in una canna fumaria.
La canna fumaria deve consentire l’evacuazione dei gas combusti, il
più rapidamente possibile, e senza abbassarne la temperatura
La funzione di una canna fumaria è di consentire l’evacuazione
dei gas di combustione a partire da un generatore sino all’ambiente esterno,
dove verranno poi dispersi. La loro fuoriuscita avviene mediante convezione
naturale. Ciò significa che i gas di combustione s’innalzano perché
la loro temperatura è superiore a quella ambiente, e se detta temperatura
si abbassa, l’efficacia della convezione naturale diminuisce. È
quindi fondamentale che il percorso dei gas sia il più diretto possibile
e che la temperatura dei gas durante questo percorso si abbassi il meno
possibile.
La geometria del condotto è il primo punto sensibile.
La regola vuole che le canne fumarie debbano essere verticali, in modo
da offrire la minore resistenza possibile all’evacuazione dei gas. Tuttavia,
in una casa monofamiliare composta da un piano terra e da un primo piano,
sono consentite al massimo due deviazioni (variazione d’angolo dell’asse
del condotto). La deviazione deve avere un angolo di massimo 20° (si
ammette un angolo di 45° quando la lunghezza totale del condotto non
supera i 5 m).
La sezione dei condotti può essere quadrata, rettangolare o
rotonda. Nel caso di una sezione rettangolare, il lato maggiore può
essere al massimo due volte più grande del lato minore.
L’importanza della coibentazione del condotto e della bocca.
Dal momento in cui i gas sono fuoriusciti dal generatore, la loro temperatura
comincia ad abbassarsi. Se i gas si raffreddano troppo il vapore acqueo
che contengono si condensa, e questa condensa carica di incombusti e di
catrami contenuti nei fumi si deposita sulle pareti del condotto sotto
forma di “morchia”. La “morchia” è infiammabile ed è all’origine
degli incendi che divampano nei camini. Per evitare che la temperatura
dei gas diminuisca troppo rapidamente, dando origine a questi fenomeni
di condensa, è importante che il condotto sia ben coibentato in
tutte quelle zone dove attraversa locali freddi, così come a livello
del fusto sul tetto (estremità superiore del camino che supera il
livello del tetto).
Le norme che stabiliscono la sezione e l’altezza del condotto e
del della bocca di esalazione.
In una canna fumaria il tiraggio è funzione sia della sezione
del condotto che della sua altezza. Più aumenta la sezione, o l’altezza,
o entrambe, più aumenta il tiraggio. Così, un condotto di
5 m di altezza con una sezione di 40 x 40 cm ha lo stesso tiraggio di un
condotto di 16 m di altezza con una sezione di 30 x 30 cm. Con un maggior
tiraggio aumenta anche la velocità di evacuazione dei gas; così
si riducono i rischi di raffreddamento dei gas, di condensa e di comparsa
della “morchia” sulle pareti. La sezione di una canna fumaria deve essere
uniforme su tutta l’altezza, anche a livello del fusto sul tetto.
I gas e i fumi, fuoriuscendo dalla bocca del camino, devono disperdersi
nell’atmosfera; è quindi necessario che la bocca sia posizionata
in modo da agevolare la dispersione. Non deve trovarsi in zone soggette
a perturbazioni ventose, deve sovrastare di almeno 40 cm i volumi tecnici
che si trovino a meno di 8 m. Nel caso di un tetto a terrazza o con una
pendenza inferiore a 15°, la bocca deve sovrastare di almeno 1,20 m
il livello del tetto.
In funzione del tipo di generatore, il condotto deve avere una sezione
superiore alla minimale.
Nel caso di fiamme libere (camino tradizionale), la sezione minima
del condotto deve essere di 400 cm2. Nel caso di fiamme in camere di combustione
(bruciatori, caldaie,), la sezione minima deve essere di 250 cm2.
Inoltre, in quest’ultimo caso la sezione del condotto non deve essere
inferiore alla sezione d’uscita dei fumi dal generatore collegato al condotto.
Soluzioni per realizzare
un condotto |
I materiali che costituiscono il condotto devono garantire un isolamento
termico soddisfacente, ma devono anche essere resistenti all’azione chimica
dei prodotti di combustione nonché all’azione della temperatura
degli stessi.
Le canne fumarie possono essere realizzate con materiali diversi. Solitamente
si utilizzano elementi prefabbricati a doppia parete in cotto (oppure in
calcestruzzo). Ma è necessario precisare che i condotti prefabbricati,
anche con intercapedine, non sono sufficienti per garantire una coibentazione
sufficiente quando il condotto attraversa zone non riscaldate oppure a
livello del fusto del camino. In questi casi è necessario prevedere
un isolamento aggiuntivo.
Si riscontrano sempre con maggiore frequenza condotti metallici a parete
semplice o doppia. I condotti metallici con intercapedine comprendono tra
le due pareti un isolante, e rispondono in modo soddisfacente alle esigenze
di coibentazione e di resistenza al calore e alla corrosione.
Quando un generatore viene raccordato a un condotto esistente, è
necessario procedere a una verifica preliminare.
Prima di eseguire un qualsiasi raccordo su un condotto esistente,
è indispensabile che
quest’ultimo venga ispezionato, al fine di accertarsi
del suo stato e della sua compatibilità con il generatore che deve
essere installato (bruciatore o camino).Se necessario, un test con una
cartuccia fumogena consente di individuare gli eventuali difetti di tecnica.
Il condotto deve essere sottoposto a una regolare manutenzione.
La frequenza della manutenzione è funzione del tipo di combustibile
utilizzato. Occorre provvedere, almeno una volta all’anno, ad un’operazione
di pulizia e di esame del condotto.
Un punto particolarmente importante: la distanza dal fuoco
In una canna fumaria progettata e realizzata a regola d’arte, e in
buono stato, in linea di massima non devono divampare incendi. Tuttavia
una simile eventualità non deve essere completamente ignorata. Se
ciò dovesse accadere è fondamentale che l’incendio rimanga
circoscritto al condotto il tempo necessario perché venga spento,
o per intervento dell’uomo o per esaurimento del combustibile (“morchia”
e catrami). È stata emessa una normativa che stabilisce la distanza
minima tra la parte interna del condotto e i materiali facilmente infiammabili
(in particolare carpenteria di legno). Questa distanza minima è
di 16 cm, per evitare che, quando divampa un incendio nel condotto, il
surriscaldamento che ne risulta provochi la combustione spontanea del materiale
infiammabile. Questa regola non ammette deroghe, è non è
possibile aggirarla neanche inserendo materiali isolanti non combustibili
tra il condotto e il materiale. Il professionista che dovesse accorgersi
di un mancato rispetto di questa regola deve immediatamente darne avviso,
e l’opera deve essere subito modificata.
L’insegnamento che si può allora trarre è che una canna fumaria
non deve essere considerata come un’opera accessoria. Deve essere progettata
e realizzata a regola d’arte, previa un’attenta riflessione. |
|