|
Le strutture orizzontali, destinate alla divisione dei piani possono
essere
piane o ad arco: costituite cioè da solai o da volte.
Fra tutte le strutture esse sono le più delicate e le più
suscettibili di degradazione con l’uso e con il tempo, perché oltre
ad andare soggette a turbamenti propri risentono anche dei cedimenti
delle
strutture murarie verticali che ne costituiscono l’appoggio.
Tra gli elementi delle costruzioni, i solai sono sicuramente quelli per
cui la verifica di stabilità è tra le più ricorrenti,
in particolare per i solai in legno in pessime condizioni di stabilità,
sebbene siano spesso nascosti da controsoffittature che certamente non
aiutano il
cittadino a scorgere e segnalare i segni di un eventuale
pericolo.
Anche i solai in ferro od in misto laterizio/cemento armato, con il
passare degli anni manifestano segni di cedimento e degrado.
Con la differenziazione delle tipologie costruttive di un solaio si
ha, di conseguenza, un differente manifestarsi del quadro
fessurativo.
Si tratta di travi maestre appoggiate alle estremità su due muri
maestri, con luci variabili che nei grandi edifici e nei palazzi
signorili
erano anche di 10 m.
Sulle travi venivano poggiate una serie di assi cui era affidato il
compito di sostenere un massetto e sopra ancora il pavimento.
I dissesti sui solai in legno interessano:
1. la rottura delle travi
2. il cedimento della testa di trave
3. il cedimento degli assi portanti
1a) Rottura della trave
Si ha la rottura della trave quando con la vetustà le fibre
vegetali subiscono un carico centrale superiore alle azioni verticali
da
loro sostenibili.
Appena si produce la rottura di una sezione, che generalmente è
quella di mezzeria, a meno di difetti del tronco originale, chiaramente
si rompe la continuità strutturale tra i due appoggi e quindi si
verifica una piegatura dei due tronconi del legno.
La prima manifestazione del quadro fessurativo è data dalla
comparsa, per l’appunto in mezzeria, di una lesione verticale a cuneo
con
ampiezza massima in corrispondenza dell’intradosso della trave,
frattura
che degrada con l’altezza lungo la trave medesima.
In questo caso assumono un gioco fondamentale le condizioni
all’appoggio.
Se è realizzato un buon incastro, per effetto della profondità
dell’appoggio e del peso dei muri soprastanti, la trave ha possibilità
di restare in sito un po’ più a lungo, ma è irrimediabilmente
destinata a crollare in un tempo che nessuno è in grado di
stabilire.
Le azioni di salvaguardia dovranno essere prese con la massima
immediatezza.
1b) Sfibramento
Un altro caso che nel tempo può portare alla rottura della trave
lignea, si manifesta nello “sfibramento”, consiste nel distacco, per
mancanza
di aderenza, delle fibre lunghe del legno, a causa di oscillazioni, di
variazioni termo-igrometriche e di differente
distribuzione (non uniforme) del carico. Tale fenomeno si manifesta
con lesioni longitudinali lungo le travi le quali in tempi più o
meno lunghi perdono la loro idoneità.
2) Cedimento della testa di trave
Per testa di trave si intende quella zona della trave che realizza
l’appoggio sulle murature.
Per le ovvie caratteristiche costruttive legate a tale struttura, il
legno si trova ad essere in ambiente non aerato, immerso nella muratura
e nei leganti che tendono ad imputridirlo soprattutto per l’aggressione
delle malte e sotto l’azione dell’umidità. Degradandosi, la trave
riduce, via via nel tempo, la propria sezione resistente, manifestando
nella muratura di appoggio un segno di distacco di pochi
millimetri.
E questa una condizione da tenere sotto controllo poiché col
manifestarsi di tale segnale si ha la prossimità del crollo della
trave.
3) Cedimento degli assi portanti
Trattasi degli assi o tavoloni che vengono disposti erpendicolarmente
alle travi per il sostegno del massetto e del pavimento.
Per effetto del carico, della vetustà, dell’umidità,
di vibrazioni ed altro tendono ad incurvarsi sino a sfilarsi
dall’appoggio
sulla trave, precipitando e portandosi giù massetto e
pavimento.
Se ciò si verifica in un asse è segno che le restanti
non si trovano in migliori condizioni: necessita quindi una immediata
ed
accurata ispezione.
Esistono anche altri tipi di solai, come quelli prefabbricati a lastre
o quelli in ferro con travi e lamiera grecata, ma sempre è necessario
studiare la tecnologia per intervenire con opere di ristrutturazione.
E'
d'obbligo procedere sempre con somma cautela. Nei casi di demolizione o
ricostruzione o consolidamento bisogna operare con opportune opere
provvisionali
che mantengano inalterati i carichi verticali e non arrechino disturbo
alla statica dell'insieme.
In tutti questi casi è bene chiedere consulenze ad un tecnico
che conosce a fondo la tecnica di tali tipi di costruzioni ed ha
esperienza
nei consolidamenti e nelle ristrutturazioni. Non bisogna fidarsi solo
del
muratore perchè si tratta di interventi molto delicati staticamente. |
|