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Dissesti statici nelle costruzioni
(lo schiacciamento)
 Parti e argomenti della scheda: 
 Dissesto per schiacciamento 
 Le conclusioni
Tutti i dissesti statici, presenti in una struttura edilizia, sono generati da precise cause perturbatrici. Le lesioni che appaiono sono gli effetti delle modifiche che si sono instaurate nella costruzione rispetto al momento della sua realizzazione.
Lo studio della patologia dell'immobile deve iniziare con l'esame del quadro fessurativo, lo studio del comportamento nel tempo dello stesso, la diagnosi del dissesto statico. Solo dopo tutte questa fasi sarà possibile formulare una proposta progettuale di un intervento di consolidamento.
Il professionista si troverà, in queste situazioni, a dover scegliere con cura e attenzione le opere necessarie, oltre quelle provvisorie se richieste dall'urgenza del caso. Egli saprà rispondere con perizia se avrà studiato a fondo il problema: diversamente offrirebbe alternative che servirebbero solo a procrastinare l'insorgenza fessurativa o a rallentarla nel tempo. L'intervento alla radice è quello che si richiede al tecnico incaricato.
In questo caso vengono esaminate i dissesti per schiacciamento, ma vi sono tante altre pagine relative alla problematica.
Il linguaggio, seppure semplice ed adatto a chiunque, non intende banalizzare argomenti tecnici utilissimi per il progettista, il calcolatore, il professionista in genere e l'impresa delle costruzioni.
Le pagine, pertanto, possono essere lette da chiunque, senza alcuna particolare preparazione come è nella filosofia di questo nostro sito, ma bisogna avvertire il lettore che le troverà maggiormente interessanti se egli possiede una cultura di base sull'edilizia e sulla tecnica strutturale e della direzione dei lavori.  Gli studenti, i neolaureati o neodiplomati, gli appassionati del ramo, coloro che lavorano a vario titolo nell'industria delle costruzioni o nella vendita dei materiali edili, gli amministratori locali, i CTU e coloro che si accingono a risolvere un problema che implica lo studio dei dissesti statici nelle costruzioni avranno certamente un valido aiuto da questa e da altre centinaia di pagine similari di questo sito.
 
 
Indice dei dissesti statici
 
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Dissesto per schiacciamento 
E noto che un solido sottoposto alla compressione subisce una contrazione nella direzione del carico ed una dilatazione nelle dimensioni perpendicolari. Se la dilatazione trasversale supera la capacità di resistenza e coesione del materiale questo si lesiona e, quindi, si spezza lungo superfici di frattura disposte nella direzione della forza. Tale dissesto è noto come “schiacciamento”. 
In vari dissesti il sistema murario cede nella ricerca di nuovi stati di equilibrio che infine trova, seppur fessurato, e vi si adagia in quiete se la causa del dissesto non progredisce ulteriormente. 
Nello schiacciamento ciò non si verifica, infatti, una volta insorti, il sistema murario volge sempre verso fasi più precarie. 
Lo schiacciamento è un fenomeno tipico delle strutture murarie e consiste nel fatto che ad un certo momento la sezione di una struttura muraria verticale si trova ad essere sottoposta a carichi superiori alla sua resistenza ultima e ciò può avvenire: 
• perché la capacità portante della sezione è diminuita a causa del decadimento della qualità della pietra o dell’elemento costruttivo oppure a causa del decadimento della qualità del legante malta; 
• perché su una generica sezione, ben calcolata e quindi in equilibrio, vengono indotti ad un certo punto carichi nuovi che modificano gli sforzi su quella sezione fino a superare le qualità resistenti. 
In genere lo schiacciamento interessa i pilastri in muratura o le murature caricate ed è un fenomeno assolutamente irreversibile che ha necessità di una diagnosi precoce. 
Lo schiacciamento nelle strutture murarie, durante il suo sviluppo presenta tre stadi successivi: 
• Il primo stadio è caratterizzato dal superamento della resistenza alla coesione dei giunti orizzontali della malta, se meno resistente del materiale lapideo o del laterizio. 
I giunti sotto carico si riducono nello spessore e l’intonaco subisce un accorciamento verticale che si manifesta prima con espulsioni di pellicole di tinteggiatura poi di intonaco vero e proprio ed infine di croste superficiali di muratura. Tali espulsioni sono allineate lungo direttrici orizzontali come i giunti di malta: le murature nelle quali la malta è più resistente del materiale lapideo o del laterizio passano direttamente al secondo stadio dello schiacciamento. 
• Il secondo stadio è caratterizzato da un quadro fessurativo costituito da rami corti, alterni, ben distinti, tutti lungo la direzione della forza che ha causato il dissesto che, in generale, è verticale. In tale situazione il parametro murario si presenta, all’interno, 
già scollegato, con una superficie di discontinuità posizionata in direzione della forza agente. 
• Nel terzo stadio, il più pericoloso che non induce ritardi nell’azione dei provvedimenti, il quadro fessurativo del secondo stadio si unifica in fratture di notevole estensione che si moltiplicano progressivamente e preludono al crollo del sistema murario. 
Un aspetto particolare dei quadri fessurativi derivanti dalle azioni di schiacciamento si verifica non per azione di un carico gravante sulla muratura ma per effetto del peso proprio della muratura stessa. 
Lo schiacciamento, prodotto dal peso proprio dei muri, si manifesta nelle regioni inferiori, ove è maggiore lo sforzo, con un quadro fessurativo, identico sia nei parametri in pietra come nelle strutture ordinarie, costituito da linee di frattura multiple e saltuarie nella direzione del carico. Tali fratture conservano inalterata la molteplicità che ne caratterizza la fase iniziale, anche quando aumentano in ampiezza ed estensione, seguendo lo sviluppo in tre stadi analogo 
allo “schiacciamento generico”. 
 
Le conclusioni
Per eliminare i danni presenti e futuri in un edificio dissestato bisogna intervenire sulle cause. Ciò è possibile solo dopo averle comprese con certezza e, pertanto, solo dopo un'attenta analisi. La diagnosi successiva genererà la fase progettuale e il tutto non può costituire un processo frettoloso e superficiale. 
Il consolidamento sarà valido e realizzato tecnicamente solo se il problema viene affrontato alla radice eliminando o contrastando le cause perturbatrici. Qualora si agisca solo sulle lesioni e sulle fratture, saranno sistemati per un pò di tempo gli effetti ma il malanno che li aveva generati rimarrà ancora in piena attività. 
Un tecnico esperto e preparato non farà mai solo interventi di cosmesi esterna: egli realizzerà le opere indispensabili alla vita della struttura.