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Dissesto per schiacciamento |
E noto che un solido sottoposto alla compressione subisce una contrazione
nella direzione del carico ed una dilatazione nelle dimensioni perpendicolari.
Se la dilatazione trasversale supera la capacità di resistenza e
coesione del materiale questo si lesiona e, quindi, si spezza lungo superfici
di frattura disposte nella direzione della forza. Tale dissesto è
noto come “schiacciamento”.
In vari dissesti il sistema murario cede nella ricerca di nuovi stati
di equilibrio che infine trova, seppur fessurato, e vi si adagia in quiete
se la causa del dissesto non progredisce ulteriormente.
Nello schiacciamento ciò non si verifica, infatti, una volta
insorti, il sistema murario volge sempre verso fasi più precarie.
Lo schiacciamento è un fenomeno tipico delle strutture murarie
e consiste nel fatto che ad un certo momento la sezione di una struttura
muraria verticale si trova ad essere sottoposta a carichi superiori alla
sua resistenza ultima e ciò può avvenire:
• perché la capacità portante della sezione è
diminuita a causa del decadimento della qualità della pietra o dell’elemento
costruttivo oppure a causa del decadimento della qualità del legante
malta;
• perché su una generica sezione, ben calcolata e quindi in
equilibrio, vengono indotti ad un certo punto carichi nuovi che modificano
gli sforzi su quella sezione fino a superare le qualità resistenti.
In genere lo schiacciamento interessa i pilastri in muratura o le murature
caricate ed è un fenomeno assolutamente irreversibile che ha necessità
di una diagnosi precoce.
Lo schiacciamento nelle strutture murarie, durante il suo sviluppo
presenta tre stadi successivi:
• Il primo stadio è caratterizzato dal superamento della resistenza
alla coesione dei giunti orizzontali della malta, se meno resistente del
materiale lapideo o del laterizio.
I giunti sotto carico si riducono nello spessore e l’intonaco subisce
un accorciamento verticale che si manifesta prima con espulsioni di pellicole
di tinteggiatura poi di intonaco vero e proprio ed infine di croste superficiali
di muratura. Tali espulsioni sono allineate lungo direttrici orizzontali
come i giunti di malta: le murature nelle quali la malta è più
resistente del materiale lapideo o del laterizio passano direttamente al
secondo stadio dello schiacciamento.
• Il secondo stadio è caratterizzato da un quadro fessurativo
costituito da rami corti, alterni, ben distinti, tutti lungo la direzione
della forza che ha causato il dissesto che, in generale, è verticale.
In tale situazione il parametro murario si presenta, all’interno,
già scollegato, con una superficie di discontinuità posizionata
in direzione della forza agente.
• Nel terzo stadio, il più pericoloso che non induce ritardi
nell’azione dei provvedimenti, il quadro fessurativo del secondo stadio
si unifica in fratture di notevole estensione che si moltiplicano progressivamente
e preludono al crollo del sistema murario.
Un aspetto particolare dei quadri fessurativi derivanti dalle azioni
di schiacciamento si verifica non per azione di un carico gravante sulla
muratura ma per effetto del peso proprio della muratura stessa.
Lo schiacciamento, prodotto dal peso proprio dei muri, si manifesta
nelle regioni inferiori, ove è maggiore lo sforzo, con un quadro
fessurativo, identico sia nei parametri in pietra come nelle strutture
ordinarie, costituito da linee di frattura multiple e saltuarie nella direzione
del carico. Tali fratture conservano inalterata la molteplicità
che ne caratterizza la fase iniziale, anche quando aumentano in ampiezza
ed estensione, seguendo lo sviluppo in tre stadi analogo
allo “schiacciamento generico”.
Per eliminare i danni presenti e futuri in un edificio dissestato bisogna
intervenire sulle cause. Ciò è possibile solo dopo averle
comprese con certezza e, pertanto, solo dopo un'attenta analisi. La diagnosi
successiva genererà la fase progettuale e il tutto non può
costituire un processo frettoloso e superficiale.
Il consolidamento sarà valido e realizzato tecnicamente solo
se il problema viene affrontato alla radice eliminando o contrastando le
cause perturbatrici. Qualora si agisca solo sulle lesioni e sulle fratture,
saranno sistemati per un pò di tempo gli effetti ma il malanno che
li aveva generati rimarrà ancora in piena attività.
Un tecnico esperto e preparato non farà mai solo interventi
di cosmesi esterna: egli realizzerà le opere indispensabili alla
vita della struttura. |
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