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E' l’intervento immediato più diffuso che viene esteso ad una grande
quantità di casi differenti tra loro. Il principio di ogni puntellatura
è quello di aggiungere, ad una struttura in muratura o in c.a.,
elementi o un insieme di elementi in grado di aumentare il grado di vincolo
della struttura stessa. Le puntellature sono costituite da travi in legno
od in acciaio.
Il legno, materiale con cui vengono tradizionalmente costruite, occorre
che sia:
• in buone condizioni, vale a dire costituito da fibre non troppo inclinate
rispetto all’asse della trave, senza nodi rotti o di grande diametro, senza
spaccature o lesioni, sufficientemente stagionato;
• travi più possibile rettilinee, tali da offrire la massima
resistenza e sforzo assiale, senza flessione.
Per quello che riguarda l’acciaio, ci si può riferire sia alle
puntellature ottenute con canne di acciaio di differente lunghezza e collegate
tra di loro da un sistema di giunti, sia ai normali profilati in acciaio
che vengono usati in quei casi in cui la puntellatura si ritiene dovrà
restare per un tempo piuttosto lungo.
In molti occasioni vengono utilizzati sistemi di contraventamento e
puntellature con ponteggi tubolari prefabbricati, eventualmente insieme
a canne d’acciaio.
Lo schema statico di una puntellatura dev’essere sempre riconducibile
ad una struttura reticolare, cioè sempre soggetta a sollecitazioni
di sforzo assiale. Per ottenere questo risultato occorre che le forze che
si vogliono trasmettere attraverso i puntelli siano sempre e solo concentrate
nei nodi.
Per tale motivo i puntelli devono essere sempre collegati tra di loro
con un collegamento efficace e bilaterale ed in maniera tale da costituire
elementi triangolari. A tale scopo è sufficiente introdurre una
struttura di controventamento che offra vincoli intermedi e riduca la lunghezza
libera di inflessione.
Trattandosi di vincoli che vengono aggiunti alle strutture, occorre
curare che il collegamento ad esse sia efficace; a tale scopo vengono disposti
cunei nelle puntellature in legno e degli ancoraggi a vite nelle puntellature
a canne d’acciaio, che hanno il compito di mettere
in contrasto il controventamento che è stato predisposto.
Nel predisporre la puntellatura di una struttura muraria, occorre evitare
errori che possono compromettere l’efficacia.
Un altro particolare da curare è il collegamento tra di loro
dei puntelli in legno; esso può avvenire:
• mediante incastro degli elementi tra loro con incasso ed eventuali
chiodature o bullonature, in tal modo si ha però una riduzione della
sezione resistente per la presenza dell’incasso;
• mediante chiodatura con tavole, tenendo conto della necessità
di un buon numero di chiodi e di adeguata lunghezza e diametro;
• mediante apposizione di bulloni e rondelle, in questo caso va calcolata
la sezione a taglio dei bulloni e la pressione che il bullone esercita
sul legno.
Inoltre dovrà essere curata la ripartizione dell’azione dei
puntelli sulla struttura mediante tavole di adeguato spessore ed il collegamento
al suolo con l’aggiunta di paletti infissi o cunei in legno.
Per eliminare definitivamente i danni presenti e futuri in un edificio
dissestato bisogna intervenire sulle cause. Ciò è possibile
solo dopo averle comprese con certezza e, pertanto, solo dopo un'attenta
analisi. La diagnosi successiva genererà la fase progettuale e il
tutto non può costituire un processo frettoloso e superficiale.
Ciò vale soprattutto negli edifici in cemento armato dove gli elementi
strutturali hanno una forma esterna, ma una rigidezza ed una resistenza
non uniforme internamente. In questo ha un ruolo il tipo di calcestruzzo
utilizzato, la quantità di ferro ed anche il modo in cui è
stata realizzata l'opera. Dunque è necessaria una maggiore cautela
ed uno studio più approfondito: non sempre sono di aiuto i disegni
esecutivi perchè molto spesso non corrispondono fedelmente a ciò
che è stato poi effettivamente costruito.
Gli organi di sostegno e ritegno provvisori, come sono i puntelli,
non devono restare in sito troppo a lungo, come spesso purtroppo avviene,
ma vanno eliminati entro pochi mesi per evitare che il loro degrado annulli
la funzione per cui furono progettati.
Il consolidamento sarà valido e realizzato tecnicamente solo
se il problema viene affrontato alla radice eliminando o contrastando le
cause perturbatrici. Qualora si agisca solo sulle lesioni e sulle fratture,
saranno sistemati per un pò di tempo gli effetti ma il malanno che
li aveva generati rimarrà ancora in piena attività.
Un tecnico esperto e preparato non farà mai solo interventi
di cosmesi esterna: egli realizzerà le opere indispensabili alla
vita della struttura. |
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