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I muri I muri di fondazione Muri di elevazione Muri tagliafuoco Le conclusioni
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la pietra come materiale villini restauro ristrutturazioni parliamo di architettura parliamo di arte parliamo di ristrutturazioni parliamo di pavimento parliamo di rivestimento scheda DIA (denuncia di inizio attività) legge n.64/1974 (legge sismica) DM 11/3/1988 (opere di sostegno e fondazioni) DM 20/9/1987 (norme tecniche per gli edifici in muratura) DPR n.380/2001 (testo unico dell'edilizia) DPCM 21/10/2003 (primi elementi tecnici per le zone sismiche) ordinanza n.3274/2003 (norme tecniche per le zone sismiche) software AREEF (stima aree fabbricabili e costi edifici) software MURATS (verifica edifici in muratura) software FONDM (verifica delle fondazioni in muratura) software TRAV (calcoli e verifiche di travi, sbalzi, plinti) software VIDEOCALC (calcoli di travi, piastre, archi) software CONSOL (calcoli di consolidamento) software VALVEN (stima immobili) software VALQUA (come scegliere tra più tipologie) trova un libro sul tema esamina le opportunità chiedi una consulenza |
I muri possono essere fatti con mattoni, con pietrame e con malta di collegamento che serve a legare i vari elementi per formare un unico blocco, oltre che a distribuire i carichi in modo uniforme. Le murature possono essere fatte anche con gettata di calcestruzzo, come nel caso delle pareti di vani interrati, seminterrati o nei muri di sostegno delle terre.
evitare che l’umidità del terreno sia assorbita dai muri nei piani superiori, si è solito frapporre tra le mura di fondazione e di elevazione un’intercapedine di asfalto o di altro materiale che formi una barriera contro il passaggio dell’umidità.
A seconda della loro funzione i muri di un fabbricato si distinguono in: • muri maestri e portanti • muri trasversali o di divisoria I muri portanti devono resistere al peso proprio ed al complesso di tutti i carichi ad essi trasmessi dalle strutture del fabbricato: tetto, solai, archi, volte, ecc… Di conseguenza gli spessori devono essere proporzionati alla somma di tutti i carichi, compresi quelli accidentali, in maniera da resistere col necessario grado di sicurezza. Ciò dipende anche dal tipo di materiale utilizzato. Un tempo, in genere per i muri perimetrali agli ultimi due piani dell’edificio, si adottava uno spessore di tre teste (38 cm) e si aumentava lo spessore di una testa per ogni due piani. Per i muri di pietrame lo spessore minimo è di 45 cm. Ma attualmente, nelle zone sismiche, bisogna far riferimento alla normativa vigente. Il muro di colmo, che si trova sulla mezzeria dell’edificio, sopporta un carico che è circa il doppio di quello che si scarica sui muri perimetrali. Si adottano per esso gli stessi spessori in quanto è caricato in maniera che il materiale può resistere meglio agli sforzi. Per assicurare un buon collegamento dei muri, al livello di appoggio dei solai, ad ogni piano si gettano dei cordoni di calcestruzzo di cemento armato, con tondini di ferro da 16 mm. con adeguate staffe. In zona sismica ciò è obbligatorio: vedi tra le leggi di questo sito.
tutta la loro superficie e devono tagliare anche le strutture del tetto ed innalzarsi sopra il tetto stesso di 0,80 ÷ 1 m. Nel caso si dovesse stabilire un passaggio bisogna porre in opera una porta di sicurezza che sia resistente al fuoco ed a chiusura automatica.
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