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Manifestazione del dissesto: la lesione |
Un qualunque dissesto può essere preso in considerazione solo quando
presenti sintomi evidenti: una qualunque struttura che non mostri sintomi
visibili e analizzabili tecnicamente non può essere considerata
un dissesto. In particolare si può affermare che una generica struttura
è dissestata se presenta delle configurazioni diverse rispetto a
quella iniziale.
• Analisi di un dissesto statico:
la causa può essere interna o esterna;
la causa genera una modificazione della configurazione statica della
struttura;
dall'analisi di tutto ciò deriva la valutazione temporale della
probabilità del collasso.
Le lesioni murarie sono però inizialmente compatibili con la continuità
della massa che, prima di rompersi, subisce delle deformazioni. Le fessurazioni,
quindi, sono fenomeni che si presentano nelle fasi deformative più
progredite.
L’apparizione delle fessurazioni segue, in modo diverso a seconda del
carattere del perturbamento. Talvolta infatti l’apparizione delle fessurazioni
è immediata pur trattandosi di dissesti di lieve entità (es.
cedimenti fondali), in altri casi, invece, le fessurazioni appaiono
negli ultimi stadi (es. schiacciamento di un muro) quando ormai la
necessità dei provvedimenti non ammette indugi.
I fenomeni fessurativi assumono, dunque, aspetti caratteristici e mutevoli
al variare delle cause determinanti e della natura dell’ambiente e delle
strutture.
Fasi di progressione fessurativa |
In taluni casi si può rendere necessario studiare il progredire
delle lesioni nel tempo per conoscere le caratteristiche della loro evoluzione
al fine di un giusto inquadramento del quadro fessurativo per l’analisi
del dissesto.
Possono identificarsi quattro forme di progressione del moto fessurativo:
• progressione nulla: il moto non è più in essere e la
struttura, attraverso il cedimento ha trovato la sua posizione di quiete
o di nuovo equilibrio definitivo;
• progressione ritardata: caratterizzata da manifestazioni sempre più
attenuate nel tem-
po e che tendono ad estinguersi per lo stabilirsi di una situazione
che volge alla progressione nulla di equilibrio definitivo;
• progressione accelerata: caratterizzata all’accentuarsi, nel tempo,
delle manifestazioni di fatiscenza che inducono la struttura verso stati
di equilibrio sempre più precari e talvolta verso il collasso;
• progressione costante: caratterizzata dall’uniforme sviluppo, nel
tempo, delle manifestazioni di fatiscenza che possono trasformarsi o in
moti di progressione ritardata o in moti di progressione accelerata.
Fessurazioni superficiali
e profonde (recenti e antiche) |
Nell’esame delle lesioni è necessario, in primo luogo, distinguere
le fessurazioni delle murature con quelle dell’intonaco che le riveste,
distinguere le fessurazioni recenti da quelle non recenti e discernere
le fessurazioni dovute a contrazioni superficiali dell’intonaco da quelle
dovute a deficienze statiche.
Nei muri vetusti le fessurazuìioni dell’intonaco di solito possono
avere ampiezza più limitata che nella massa muraria. In taluni casi,
soprattutto quando l’intonaco raggiunge spessori notevoli per successive
sovrapposizioni, si può verificare che mentre il muro risulta integro,
l’intonaco presenta un vario quadro fessurativo. Nello studio dei dissesti
è, perciò, necessario rimuovere limitate regioni di intonaco
nel ventre ed in vicinanza delle cuspidi delle fessurazioni lasciando intatti
i restanti tronchi e le cuspidi stesse, per rendere più evidente
il confronto tra le fessurazioni superficiali e quelle profonde.
E facile, riconoscere le fessurazioni nuove da quelle vecchie. Le nuove
presentano una frattura fresca, chiara, quasi brillante, priva di polvere
e cigli taglienti ben contornate; le vecchie presentano fratture annerite
dal tempo, polverose, cigli arrotondati e non di rado frammenti di ragnatele.
Negli accertamenti dubbi è sufficiente estirpare dei frammenti
di materiale dalla parte di uno dei cigli della lesione e confrontare la
superficie di frattura fresca appena strappata dalla sua sede con il resto
della lesione.
Talvolta si incontrano nell’intonaco delle fessurazioni reticolari
a maglie più o meno ampie, nei cui vertici concorrono rami prevalentemente
rettilinei, trattasi in questo caso di lesioni non di origine statica,
ma derivanti da contrazioni dell’intonaco.
Studio evolutivo delle lesioni |
Nelle fessurazioni l’indagine va eseguita nel ventre e nelle cuspidi per
accertarvi, rispettivamente, l’ampiezza e la propagazione. In particolare
si intende per ventre di una fessurazione la parte centrale della fessurazione
stessa, ove più evidente è il distacco dei due cigli
laterali, mentre per cuspide si intende la parte estrema, più
rastremata della fessurazione.
La progressione dell’ampiezza fessurativa, in corrispondenza del ventre,
si accerta mediante apposite spie o biffe, costituite da traverse di malta
o vetro sottile foggiate a doppia coda di rondine con la sezione minima
in corrispondenza alla fessurazione. Esse vengono inserite direttamente
nella muratura viva, priva cioè dell’intonaco di ricoprimento, trasversalmente
alla fessurazione stessa.
Al lato della spia si scrive il numero di riferimento e la data di
apposizione della stessa.
Le spie non devono essere realizzate con malta di cemento perché
il ritiro del cemento durante la presa può determinarvi delle rotture
indipendenti dai cedimenti. Il vetro, peraltro, potrebbe non rompersi per
la sua migliore capacità di resistenza rispetto ad altre parti fatiscenti
da controllare, pertanto se ne sconsiglia l'uso (un tempo, invece, molto
frequente). Nelle pareti interne asciutte sono consigliabili le spie di
gesso o di malta comune come l’intonaco, negli esterni è consigliabile
la malta bastarda o idraulica.
Anche i rami capillari delle fessurazioni forniscono preziosi elementi
di giudizio del decorso del dissesto. A tal riguardo possono essere tracciati
sottili tratti rettilinei, con penna indelebile, ortogonalmente alla fessurazione
nei punti terminali della cuspide, con indicato il numero di riferimento
e la data, per segnalare gli incrementi delle rotture. Inoltre si possono
tracciare sottili tratti, analoghi ai precedenti, nel ventre della fessurazione.
L’utilità dei segnali di ventre nel dissesto riguarda prevalentemente
l’accertamento dei moti rotatori della muratura.
Diagrammi della progressione fessurativa |
Quando si constata la rottura di una spia o la modificazione dello stato
relativo ad un segnale di cuspide o di ventre ovvero si apprezzano variazioni
delle deformazioni si procede o con la sostituzione della spia ovvero con
l’apposizione di nuovi degnali.
Dette operazioni si ripetono in successione sino alla stasi del fenomeno
e si riportano in un grafico gli estremi di valutazione tempo-progressione
numerica. Dall’esame di tale grafico si potrà valutare la progressione
del moto fessurativo. I diagrammi forniscono al tecnico la possibilità
di valutare le diverse leggi di progressione del quadro fessurativo o deformativo:
• legge di progressione accelerata
• legge di progressione ritardata
• legge di progressione uniforme.
Ogni volta che il professionista sia incaricato di studiare un dissesto
dovrà curare anche la fase di progettazione dell'analisi. E', pertanto,
necessario affrontare con perizia lo studio del quadro fessurativo e della
patologia nel suo insieme. Se è indispensabile procedere con un
intervento immediato non sarà possibile attendere l'approfondimento
di questa fase, ma bisogna determinare un rimedio anche se di natura provvisoria.
Negli altri casi la diagnosi deve essere ponderata ed il consolidamento
progettato deve essere definitivo. |
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