|
Effetti dell’incendio sugli oggetti e sui
materiali da costruzione |
L’incendio provoca la combustione degli oggetti costituiti da sostanze
combustibili, la rottura di quelli fragili al calore (per es. vetri). la
fusione di alcuni metalli (stagno, piombo, zinco, ecc…)
E' necessario un brevissimo cenno all’azione del calore sui materiali
da costruzione d’impiego comune, prima di trattare, in altre pagini, del
comportamento al fuoco delle varie tipologie di strutture edilizie:
• le pietre calcaree, a cominciare dagli strati più esterni,
possono essere decomposte dal calore, che invece può spezzare i
marmi. I graniti si possono sfaldare, sia per effetto delle diverse dilatazioni
dei vari componenti, sia per la presenza del quarzo che mostra una dilatazione
lungo l’asse di cristallizzazione principale, all’incirca la metà,
di quella nel piano ad esso perpendicolare. Le arenarie si possono sfaldare
secondo piani perpendicolari al flusso termico;
• le pietre artificiali di cemento, di pomice, di scorie ed i calcestruzzi
cellulari non subiscono alterazioni apprezzabili, tranne lievi sfaldamenti
superficiali, anche sotto l’azione dell’acqua d’estinzione;
• i laterizi si comportano diversamente a seconda che si tratti di
mattoni pieni (o forati a piccoli fori: i così detti mattoni svizzeri)
o forati. I primi si comportano ottimamente (fino ad arrivare alla vetrificazione
e fusione superficiale dopo prolungata esposizione
a temperature elevate), mentre i secondi si possono rompere con frattura
fragile per effetto degli sforzi di taglio indotti da differanza di temperatura
fra i vari strati;
• il gesso, ha un comportamento al calore caratteristico: a 128°C
evapora parte dell’acqua d’idratazione molecolare, a 160°C il residuo
contenuto di acqua. Durante le trasformazioni di fase le temperature restano
costanti;
• le malte di calce ordinarie sotto l’azione del calore perdono anidride
carbonica assorbendo calore, quelle di cemento liberano acqua d’idratazione
molecolare.
Il comportamento al calore dei calcestruzzi varia a seconda della composizione
e della natura degli inerti (silicei, calcarei, basaltici, ecc…), della
granulometria, del grado di costipamento, ecc…: la conduttività
termica decresce con l’aumentare della temperatura.
In genere un edificio oggetto di incendio resta lesionato in modo grave
alle parti del rivestimento, senza funzione strutturale, ed agli elementi
con funzione statica. E' sempre necessario un sopralluogo ed una adeguata
analisi dei danni prima di poter asserire che ci siano ancora le condizioni
dell'agibilità, seppure dopo una conveniente sistemazione del fabbricato.
Spesso avviene che alcuni danni non siano completamente visibili e,
quindi, non ci si può fidare di una visita superficiale, seppure
effettuata da un tecnico. Per tale ragione è utile conoscere le
modifiche che subiscono i vari tipi di materiali da costruzioni una volta
esposti alle alte temperature.
Per eliminare definitivamente i danni presenti e futuri in un edificio
dissestato bisogna intervenire sulle cause. Ciò è possibile
solo dopo averle comprese con certezza e, pertanto, solo dopo un'attenta
analisi. La diagnosi successiva genererà la fase progettuale e il
tutto non può costituire un processo frettoloso e superficiale.
Ogni operazione deve essere studiata e realizzata con cognizioni di
causa e senza improvvisazioni.
E' sempre opportuno, pertanto, affidarsi a mani esperte sia nella fase
progettuale che in quella dell'esecuzione, soprattutto quando si debbano
porre in opera soluzioni delicate e precise. Ciò vale ancor di più
quando si interviene su edifici soggetti a forze sismiche.
Il consolidamento sarà valido e realizzato con tecnica ed efficacia
solo se il problema viene affrontato alla radice eliminando i danni e contrastando
le cause perturbatrici. Qualora si agisca solo sulle lesioni e sulle fratture,
saranno sistemati per un pò di tempo gli effetti ma il malanno che
li aveva generati rimarrà ancora in piena attività.
Un tecnico esperto e preparato non farà mai solo interventi
di cosmesi esterna: egli realizzerà le opere indispensabili alla
vita della struttura. |
|