L'ipoteca
sulla casa. Di che si tratta? Nel caso della richiesta di un
finanziamento è importantissimo essere a conoscenza dei rischi nel caso
che non si riesca a far fronte ai rimborsi con le rate del mutuo. In
questa pagina si parla delle garanzie per la banca o per la finanziaria.
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La somma di denaro che la banca ti ha anticipato per l’acquisto della
tua
nuova casa è, una somma importante: ciò che ha reso possibile
la concessione di questo prestito, oltre alla verifica della tua
capacità
di pagare le rate alla loro scadenza, è il fatto che la banca dispone
di una precisa garanzia, costituita dall’ipoteca sull’immobile che hai
acquistato.
In termini giuridici, l’ipoteca è “un diritto reale di garanzia su beni immobili o mobili registrati”. Grazie all’ipoteca, nel caso in cui il mutuo non venisse rimborsato la banca ha il diritto di espropriare il bene (in questo caso l’immobile) dato in garanzia, venderlo all’asta e saldare con il ricavato il proprio credito. Le ipoteche vengono iscritte presso un apposito “Registro degli immobili”, liberamente consultabile dal pubblico, nella località in cui l’immobile stesso si trova; nel caso lo stesso immobile venga dato in garanzia a più creditori, questi vengono “messi in fila” secondo l’ordine in cui le varie ipoteche vengono iscritte. Si parla così di ipoteca di primo grado, di secondo, di terzo… Solo l’ipoteca di primo grado (che prevede la priorità assoluta in caso di esproprio del bene) è in genere considerata una garanzia valida per l’accensione di un mutuo immobiliare. L’iscrizione dell’ipoteca deve essere effettuata dal notaio e si estende anche alle cosiddette “pertinenze” dell’immobile, cioè quelle parti distinte (box, cantina, garage, solaio...) che vengono però considerate parte integrante dell’unità immobiliare. Perché, allora, a fronte di un finanziamento pari solo ad una percentuale del valore complessivo dell’immobile (mai superiore all’80%) l’ipoteca viene iscritta per una cifra spesso molto superiore (dal 150% al 300%) a questo importo? Semplicemente perché questa garanzia non copre soltanto il capitale dato a mutuo, ma anche una serie di elementi aggiuntivi: gli interessi, gli eventuali interessi di mora per ritardato pagamento delle rate, le assicurazioni, le spese notarili, le imposte, le eventuali spese legali che la banca dovesse sostenere per riscuotere il credito.
Una volta iscritta, l’ipoteca ha una durata “standard”: 20 anni, al
termine
dei quali si può procedere al suo rinnovo – nel caso il contratto
di mutuo sia ancora in vigore – oppure si verifica la sua estinzione
automatica.
Se il mutuo ha una durata inferiore ai 20 anni è anche possibile
richiedere la cancellazione ufficiale una volta estinto il debito;
questa
operazione, però, presenta dei costi rilevanti, per cui se non vi
sono motivi particolari – come ad esempio in caso di vendita
dell’immobile
– si preferisce, in genere, lasciare che questa garanzia, (peraltro
“vuota”
di contenuto, dal momento che la banca non ha più alcun credito
da vantare), arrivi alla sua normale scadenza.
In aggiunta all’ipoteca, è possibile che la banca richieda, in taluni
casi, ulteriori garanzie aggiuntive. In questo ambito, la formula più
utilizzata è quella della “fidejussione”, che deve essere concessa
per iscritto: in questo caso, una terza persona si fa garante nei
confronti
della banca a favore del soggetto che stipula il mutuo. Il che
significa
che se quest’ultimo si rivelerà inadempiente nei pagamenti, la banca
potrà richiedere gli importi direttamente al fidejussore. È
bene sapere che le banche per erogare finanziamenti superiori all’80%
possono
richiedere forme di garanzia aggiuntiva, tra le quali il pegno su
titoli
e la “polizza fidejussoria”,emessa da una Compagnia di Assicurazioni
abilitata,
che coprano la parte di finanziamento che eccede l’80%. |
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