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Acquisto e ristrutturazione di una casa: i finanziamenti
(CAPITOLO 2 - Cose a cui pensare prima di accendere un mutuo)
Parti e argomenti della scheda:
L'accensione di un mutuo è una fase delicata dell'acquisto di una casa. Informarsi bene prima di procedere è essenziale per non commettere errori di cui ci si potrebbe, in seguito, pentire. In questa pagina si tratta di tutto ciò che bisogna sapere. 
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Evitare un impegno eccessivo
Comprare casa è un investimento per il futuro. La tua nuova casa è il luogo dove abiterai per un periodo probabilmente lungo, ed è al tempo stesso un capitale che costituirà una parte significativa del tuo patrimonio. Inoltre è probabile che tu non disponga immediatamente dell’intera cifra necessaria all’acquisto della casa; è a questo che servono i mutui immobiliari, forme di prestito attraverso cui la banca anticipa il denaro necessario, a fronte del pagamento di interessi e del rilascio di apposite garanzie. Ma quanto denaro chiedere alla banca? La risposta non è così semplice come può apparire a prima vista, perché non si tratta tanto di “convincere” la banca a fidarsi di te e a fornirti la maggior quantità possibile di denaro, quanto piuttosto di capire bene – da qui ai prossimi anni – quale onere sei disposto ad affrontare per l’acquisto della casa. L’accensione di un mutuo, infatti, rappresenta un impegno importante che ti accompagnerà per un periodo di tempo oggettivamente lungo e che potrà incidere in modo significativo sul tuo tenore complessivo di vita. E allora un consiglio da non trascurare, affinché quello che appare oggi come un buon affare non si trasformi domani in un peso eccessivamente gravoso per te e per tutta la tua famiglia; è necessario effettuare un attento auto-esame della propria situazione, con particolare riguardo al reddito attuale, alle prospettive future e agli obiettivi che ci si propone, prima ancora di richiedere un colloquio preliminare con la banca. Parola d’ordine: realismo.
 
Gli elementi da considerare
Innanzitutto, è importante valutare la propria capacità reddituale e soprattutto misurare la propria capacità di risparmio: quale importo si percepisce, quante sono le persone in famiglia a possedere un reddito, in che misura le entrate ordinarie del nucleo familiare permettono di soddisfare quello che viene considerato un tenore di vita “adeguato”. In generale, una buona base per capire quanto si è in grado di restituire mensilmente viene dall’eventuale affitto che attualmente si paga. Certo, di molte cose si può fare a meno; ma considerato che un mutuo, per sua stessa natura, dura per molti anni, è bene non impegnarsi – sull’onda dell’entusiasmo per la “casa nuova” – in rinunce che nel corso del tempo potrebbero modificare drasticamente lo stile di vita cui si è abituati e che potrebbero di conseguenza rappresentare, anche dal punto di vista psicologico, un sacrificio decisamente pesante. Di una vacanza si può fare a meno, di “molte” vacanze si può cominciare a sentire la mancanza; non è necessario cambiare auto ogni due o tre anni, ma trovarsi forzatamente legati a un modello antiquato e inadeguato alle proprie esigenze può dare qualche problema… e così via. 
 
La situazione di oggi e le previsioni per domani 
Anche le prospettive future hanno il loro peso. Nell’immediato futuro, sono da considerare tutte le spese “extra” a cui si andrà incontro per il trasloco, l’arredamento, la sistemazione dei locali (e magari anche per il matrimonio). Ma bisogna anche tener conto delle previsioni proiettate più avanti nel tempo: le entrate finanziarie previste negli anni a venire (ci si aspetta che i propri redditi aumentino? in quale misura? e con quale costanza? c’è rischio anche di annate “negative”?), l’organizzazione familiare (si hanno figli piccoli o si pensa di averne in seguito?), le aspettative sul tenore di vita (i maggiori guadagni attesi negli anni futuri riusciranno a compensare maggiori spese o maggiori esigenze?). 
 
Costruirsi un mutuo "su misura"
Di tutti questi elementi bisogna tener conto al momento di stabilire il proprio budget di spesa per l’acquisto della casa e, di conseguenza, per individuare la formula di mutuo più adatta alle proprie esigenze. In genere, infatti, l’importo finanziato arriva al limite massimo dell’80% del valore dell’immobile, e se è vero che è anche possibile arrivare a farsi finanziare fino al 100% del costo dell’immobile, è vero per contro che questa formula potrebbe risultare troppo impegnativa e difficile da sostenere nel corso del tempo. Anche nelle decisioni relative alle altre condizioni bisogna sempre aver ben chiara la propria situazione in modo da evitare di trovarsi in seguito di fronte a impegni eccessivi. Come nel caso della scelta della durata del mutuo: un periodo più lungo rappresenta un impegno più duraturo e una maggiore spesa per interessi, ma al tempo stesso permette di diluire l’impegno e di prevedere rate periodiche di importo più ridotto.Analogamente, la scelta del tipo di tasso (fisso, variabile o misto) deve corrispondere alla propria capacità di preferire un impegno costante nel tempo, piuttosto che collegato a determinati parametri. Non esiste una regola universale valida per tutti, anche se, nella pratica, si sostiene spesso che la rata del mutuo non debba mai superare un terzo delle entrate nette. Poiché ciascuno ha differenti situazioni di partenza, aspettative, previsioni, priorità, è solo attraverso una valutazione personale attenta e completa che potrà essere identificata la formula migliore. Il primo inquilino della nuova casa, insomma, è proprio il mutuo: per evitare che diventi un ospite ingombrante, è necessario creare le condizioni per convivere tranquillamente.