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I documenti per la domanda |
E tu, invece? Tu sei – o credi di essere – un caso a parte: la casa l’hai
già e non hai intenzione di cambiarla. Anche se, parliamoci chiaro,
molte cose si potrebbero migliorare: dagli infissi ai bagni, dall’impianto
elettrico a una nuova e più razionale distribuzione dei locali…
tanti lavori che ti permetterebbero di avere una casa davvero “come nuova”.
La logica di un intervento di ristrutturazione di un immobile di proprietà,
d’altra parte, non è diversa da quella dell’acquisto di una casa:
anche in questo caso si tratta di un investimento destinato a durare nel
tempo, che ti consente di godere meglio del bene e al tempo stesso di aumentare
il valore del tuo patrimonio. Non a caso, anche per l’effettuazione di
lavori di ristrutturazione – i cui costi sono in genere di importo tutt’altro
che trascurabile – è possibile richiedere alla banca un mutuo, analogamente
a quanto avviene per l’acquisto dell’immobile.
Come funziona la procedura, in questo caso? I passaggi sono gli stessi
previsti per la richiesta di mutuo per l’acquisto di un immobile; con la
differenza che è necessario produrre – oltre alla consueta documentazione
– anche tutti quei documenti destinati a fornire alla banca le necessarie
indicazioni sul tipo di lavori da effettuare, sul loro costo e sull’esistenza
delle eventuali autorizzazioni da parte dell’amministrazione comunale.
Esistono infatti diversi tipi di intervento, ciascuno caratterizzato da
un diverso grado di complessità e da un diverso insieme di certificati
da presentare alla banca.
Il caso più semplice è quello della cosiddetta manutenzione
ordinaria: si tratta di lavori che non modificano né l’aspetto esterno
dell’edificio, né la disposizione delle pareti interne. Gli esempi
sono innumerevoli: rifacimento di pavimenti o di rivestimenti in piastrelle,
sostituzione delle finiture interne, installazione di nuovi serramenti
o di grate alle finestre (purché non si modifichi l’aspetto estetico
preesistente), rifacimento della facciata con l’utilizzo degli stessi materiali...
Anche i lavori di rifacimento del tetto, dei pluviali e delle grondaie
rientrano in questa categoria, purché le caratteristiche tecniche
vengano mantenute inalterate. Per questo tipo di lavori non è necessario
presentare alcuna domanda o segnalazione al Comune; in ogni caso il proprietario
dell’immobile è responsabile della regolarità dei lavori,
in particolare per quanto riguarda le norme di sicurezza e di igiene. Nel
caso di interventi sull’impianto elettrico o del gas, è indispensabile
richiedere l’intervento di personale qualificato, che al termine dei lavori
dovrà rilasciare un certificato di conformità alle norme
di legge.
Lavori “correnti”: basta il preventivo |
Per richiedere un mutuo per l’effettuazione di questo tipo di lavori, è
quindi sufficiente aggiungere alla documentazione già prevista anche
un “preventivo di spesa” realizzato dall’impresa incaricata di effettuare
i lavori o da un professionista abilitato.
Per interventi di rilievo serve la DIA |
Diverso è invece il caso della manutenzione straordinaria, che rientra
ugualmente tra quelle che vengono considerate “opere edilizie minori”,
ma che comprende anche interventi destinati a modificare la pianta dell’edificio
e/o il suo aspetto esterno, oltre a quelli riguardanti il consolidamento,
il rinnovamento e la sostituzione di parti della struttura (anche portanti)
dell’edificio. Esempi tipici possono essere l’abbattimento di una parete
tra due locali o la divisione di un unico locale in due stanze separate;
l’unificazione di due appartamenti distinti in un’unica unità immobiliare
(o viceversa); gli interventi su muri di sostegno, architravi, solette;
la realizzazione di nuovi servizi igienici. In questi casi è necessario
presentare al Comune un progetto edilizio, unito a una domanda di autorizzazione
edilizia o a una “denuncia di inizio attività” (DIA); quest’ultima
deve essere realizzata da un professionista che – sotto sua responsabilità
– attesti che i lavori da svolgere siano conformi al regolamento edilizio
comunale.
Questa stessa documentazione (progetto edilizio e domanda di autorizzazione
edilizia al Comune o DIA), unita al consueto “preventivo di spesa”, dovrà
essere presentata alla banca in occasione della richiesta del mutuo.
Interventi radicali solo a seguito di permesso di costruire |
Un’ultima categoria di intervento riguarda la ristrutturazione con grandi
opere. In questa definizione rientrano tutti quei lavori che riguardano
un edificio nella sua interezza e che comportano modifiche sostanziali:
cambio d’uso, aspetto estetico, dimensione dell’edificio, fino alla completa
ricostruzione dell’immobile. Questi interventi, considerati “grandi opere”,
possono essere realizzati solo a seguito di una specifica concessione edilizia
e di un versamento a titolo di contributo al Comune. La documentazione
per la richiesta di mutuo, di conseguenza, dovrà comprendere oltre
al “preventivo di spesa”, anche la concessione edilizia e la ricevuta del
contributo all’amministrazione comunale.
Interessi passivi: fisco più leggero |
Anche dal punto di vista fiscale, una ristrutturazione può rivelarsi
conveniente. La legge prevede infatti che, nel caso di mutui per interventi
di ristrutturazione soggetti a concessione edilizia, sia possibile detrarre
dall’imposta sul reddito un importo pari al 19% di interessi passivi, oneri
accessori e quote di rivalutazione dipendenti da clausole di indicizzazione
(conteggiati fino a un massimo di 2.582,28 euro e quindi con una detrazione
massima di 490 euro). Inoltre, la Finanziaria 2004 ha ulteriormente prorogato
la possibilità di detrarre le spese di ristrutturazione: per tutto
il 2004 sarà così possibile detrarre dall’Irpef il 41% delle
spese per manutenzione, restauro e ristrutturazione dell’immobile, fino
a un “tetto” massimo di spesa di 60.000 euro.
Se ti senti più sicuro nelle tue scelte, se hai qualche dubbio in
meno e qualche elemento di valutazione in più, se l’acquisto di
una casa ti appare ora come un processo logico anziché come un percorso
a ostacoli, vuol dire che siamo riusciti nel nostro intento: consentirti
di affrontare uno degli impegni più importanti della tua vita in
modo informato e consapevole.
E se questo volumetto ti è stato utile, fallo conoscere anche
ai tuoi amici che hanno progetti simili (attento a prestarlo, però:
in questo caso, le garanzie per la restituzione sarebbero davvero poche…).
Pronto a partire, allora? Buon viaggio, anzi, buon acquisto! Ora hai
tutte le informazioni che ti servono per scegliere il mutuo giusto per
te… senza farti incantare. |
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