Le soluzioni tecniche, soprattutto dal punto di vista dell'isolamento termico sono molteplici e spaziano dall'uso di differenti materiali al loro diverso assemblaggio. Il tetto ventilato costituisce un particolare modo di organizzare i componenti della copertura in modo da ottenere un moto ascensionale dell'aria al di sotto del manto finale. Teoricamente l'aria più fresca proveniente dall'esterno, entrando dalla zona della gronda, si riscalda nel suo tragitto sotto i coppi o le tegole, grazie alla temperatura aumentata per l'effetto serra, e fuoriesce dal colmo dopo avere sottratto calore all'interno. Tutto ciò contribuisce al miglior funzionamento estivo dell'isolamento termico di tutto il pacchetto copertura e, infine, al risparmio energetico. Bisogna però considerare tre fattori non secondari di questa soluzione: 1) il primo riguarda il funzionamento invernale (si sottrae calore e si raffredda, al contrario dell'estate?); 2) il secondo interessa i costi dell'intervento che, naturalmente, è molto maggiore di un tetto non ventilato o microventilato; 3) infine il problema delle maestranze: qualora non si abbia a disposizione un'impresa e operai all'altezza del compito, con la dovuta esperienza, la capacità tecnica e la cura nell'operare a regola d'arte il risultato sarà scadente, se non nullo. Il progettista della costruzione deve, perciò, saper fornire i particolari costruttivi del tetto (occorre una sezione molto esplicativa) e il direttore dei lavori deve seguire con cura la fase della posa in opera dei materiali e dei componenti edilizi. Spetta, inoltre, allo stesso professionista, illustrare con congnizione di causa le soluzioni a disposizione al committente. Solo un attento esame di quanto detto sopra darà, alla fine, un risultato di valore al fabbricato, mentre non è opportuno seguire mode, copiare conoscenti, ascoltare persone con poca conoscenza teorica dell'argomento o fidarsi di chi non fornisce adeguate garanzie. Leggere le pagine di questo sito aiuta sicuramente la comprensione di tecnici, operatori, amministratori, rivenditori di materiali edili, studenti e cittadini qualsiasi che stanno per iniziare la costruzione di una casa o di un qualsiasi edificio. |
Altre pagine
inerenti sul sito:
villini restauro parliamo di architettura parliamo di ristrutturazioni parliamo di umidità parliamo di scale parliamo di solai scheda DIA (denuncia di inizio attività) legge n.1086/1971 (opere in cemento armato) DM 20/11/1987 (norme tecniche per edifici in muratura) DPR n.380/2001 (testo unico dell'edilizia) Ordinanza n.3274/2003 (normativa sismica) software MURATS (verifica edifici in muratura) software FONDM (verifica fondazioni in muratura) software CONSOL (calcoli tecnici di consolidamenti) software TRAV (calcoli di travi, sbalzi, plinti in c.a.) software VALVEN (stima immobili) software VALQUA (come scegliere tra più tipologie) software SOLAR2 (dimensionamento di pannelli solari) trova un libro sul tema esamina le opportunità chiedi una consulenza |
Il tetto ventilato è la più avanzata tecnica di costruzione
di tetti con isolamento termico in falda. I vantaggi termici offerti sono
ben evidenziati dai risultati dei test ai quali sono state sottoposte due
diverse tipologie di tetto: con struttura in cemento e con struttura in
legno. Il tetto ventilato è conforme alle prescrizioni del Decreto
Legislativo 192/05 al fine di limitare i fabbisogni energetici per la climatizzazione
estiva e di contenere la temperatura interna degli ambienti.
Durante l'inverno: tetto ventilato
Durante l'estate: tetto non ventilato
Il problema di ventilare le coperture in coppi, diventato di attualità per lo sviluppo del recupero e sfruttamento abitativo dei sottotetti, ha comportato ampie bibliografie e specifiche Norme UNI al riguardo, che mettono a punto questi basilari concetti : 1 - la camera di ventilazione, fra manto in coppi e strato coibente, deve essere non inferiore a 550 cmq. per metrolineare di larghezza della falda, perché solo con tale dimensione dell'intercapedine l'aria calda è in grado di attivare i moti convettivi ascensionali; 2 - non sono compatibili listellature o altri impedimenti, attraverso la falda, che intralcino il flusso ascensionale dell'aria riscaldata; 3 - I'aria esterna deve entrare nella camera di ventilazione, a livello di gronda, in modo facile e, soprattutto, deve uscire dal colmo attraverso un elemento di "sfiato", adeguato a garantire il deflusso dell'aria riscaldata in quantità almeno pari a quella di entrata. Se questo elementare schema non viene rispettato NON si può parlare di ventilazione, bensì di microventilazione. La ventilazione dei tetti
Caso 1) - Doppia listellatura con coppi appesi al listello trasversale: la sezione del flusso di ventilazione dell'intercapedine non deve essere inferiore a cmq./ml. 550 al di sotto della listellatura di supporto dei coppi. Caso 2) - Doppio tavolato sopraelevato con listoni, per l'alloggiamento dei coppi: la sezione di ventilazione non può essere minore di cmq./ml. 550, tenuto conto che il tavolato di supporto dei coppi riduce l'effetto dell'irraggiamento solare, limitando la velocità del flusso di ventilazione. Caso 3) - Intercapedine realizzata direttamente fra i coppi e la struttura portante mediante l'utilizzo di elementi di sopralzo dei coppi, senza listelli o tavolato di supporto: la sezione media di ventilazione deve essere non inferiore a cmq./ml. 550, misurata all'intradosso dei coppi. Altre prescrizioni:
In genere più complicati sono i montaggi è maggiore sarà la manutenzione richiesta nel corso degli anni, oppure maggiore il rischio di malfunzionamenti. Alla luce di tutto ciò la tecnologia del tetto ventilato, anche per i costi doppi rispetto ad un tetto caldo (costruito con un normale coibente), deve essere adottata con cautela e precisione tecnica. |
|