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Parliamo di radon
L'igiene edilizia può interessare non solo le caratteristiche appariscenti di una costruizione, come il soleggiamento, la salubrità della zona, l'uso di determinati materiali, ma anche altre situazioni meno visibili. E' il caso delle infiltrazioni di radon, un gas cancerogeno, che può provenire dal terreno e penetrare negli ambienti attraverso ogni tipo di canale: interstizi tra le pietre, fessure nel pavimento, lesioni nei muri e altro. Informarsi sui pericoli, anche se un intervento di bonifica non appare necessario, è molto meglio che ignorare l'argomento, specialmente per coloro che sono deputati a progettare e costruire edifici destinati al vivere quotidiano.
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Cos’è il radon?
Il radon, uno dei gas rari, come neon, kripton e xeno, è generato dalla disintegrazione dell’uranio presente nel suolo. E' il gas più pesante, è otto volte più denso dell'aria, e non reagisce chimicamente. 
Si diffonde nell'aria, senza che possiamo accorgercene con i nostri sensi in quanto è incolore ed inodore, proveniente dal terreno di posa delle abitazioni, attraverso i materiali porosi delle fondazioni o passando tra le fessurazioni dei conci di pietra o dei muri. Se all'aperto non sorgono problemi per la salute, in quanto esso si diluisce nell'aria, negli ambienti chiusi può raggiungere concentrazioni pericolose per l'organismo umano. 
Il radon e' un gas radioattivo che si fissa nei polmoni (in modo molto più grave per i fumatori), attarverso l'aria che respiriamo, generando il cancro. In ogni costruzione vi possono essere problemi di infiltrazione di radon. Non esistono studi approfonditi sull'argomento, ma è fuori di dubbio che, pur in mancanza di dati rilevati su scala nazionale, questo gas cancerogeno sia da combattere con opportuni strumenti di difesa. 
Si dovrebbe agire secondo alcuni obiettivi principali: 
1) formazione professionale nelle scuole e nelle università dei professionisti del ramo; 
2) studio delle singole zone per approntare una carta della presenza di radon; 
3) campagna di informazione a livello nazionale; 
4) contributi per i rilievi, lo studio e gli eventuali lavori di bonifica necessari nelle costruzioni.
 
Il radon nelle abitazioni
La presenza di radon nelle costruzioni comunque utilizzate dall'uomo può essere misurata con due tipologie di rivelatori: passivi o attivi. 
I primi sono costituiti da speciali pellicole sensibili alle radiazioni alfa. Se colpite da quest'ultime restano perforate in varia misura ed in base alla quantità delle perforazioni subite, in un dato periodo di esposizione, si può risalire alla concentrazione del gas nella zona. E' possibile ottenere indicazioni attendibili sulla presenza di radon negli ambienti con una esposizione di almeno un mese delle suddette pellicole. 
I secondi consistono in macchinari che aspirano aria verso un sensore Geiger che fornisce una misurazione maggiormente attendibile della concentrazione del gas. 
Sarebbe utile far controllare la propria abitazione almeno con i rilevatori passivi, il cui costo è accessibile, specialmente se vengono utilizzati spesso i piani bassi. Per quanto riguarda le soglie di pericolosità non esistono leggi al riguardo, ma solo raccomandazioni: la Comunita' Europea le ha indicate in 200 Bq/mc (Bequerel per metro cubo) per le nuove costruzioni e in 400 Bq/mc per quelle esistenti. 
Qualora si intende bonificare il proprio edificio contro le infiltrazioni del radon è necessario prima conoscere il livello di radon presente. Potrebbe essere sufficiente rendere impermeabili le murature ed i pavimenti dei piani terra, interrati, seminterrati, oppure, nei casi più gravi, ricorrere a sistemi di ventilazione delle fondazioni con canalizzazioni verso l'esterno e preferibilmente verso il tetto.
 
Radioattività naturale e artificiale
Non bisogna lasciarsi prendere da inutili allarmismi: vi è il pericolo ma non è una novità ed è scongiurabile. 
La radioattività esiste in natura ed ha origine sia dallo spazio che dalla terra. 
In entrambi i casi possiamo subire due tipi di esposizione: interna, quando gli elementi radioattivi entrano nel corpo umano tramite il cibo o il respiro, ed esterna, quando l'irradiazione colpisce il nostro organismo. 
Anche se chi vive in montagna è soggetto a radiazioni tre volte superiori alle dosi di chi vive in zone di mare non bisogna dimenticare che i raggi cosmici sono i minori responsabili dei danni dovuti alla radioattività. 
Secondo le zone della terra l'uomo può essere più o meno esposto alle radiazioni, cosicchè può essere altrettanto variabile l'eventualità che ingerisca cibi contaminati o respiri aria con particelle radioattive. 
La più importante radioattività artificiale è la radioterapia, ma vi sono altre cause come gli elementi radioattivi provenienti da esperimenti o incidenti atomici e i rifiuti di industrie e attività scientifiche particolari.