Il restauro di una
vecchia porta può riguardare una moltitudine di casi. In questa pagina
si esamina come intervenire per recuperare la funzionalità dell'infisso
con un semplice intervento che ne ricondizioni la base. Un'idea da
considerare per evitare di dover mandare a rifiuto ciò che può valere
non soltanto dal punto di vista affettivo quanto anche per l'uso e
l'economia dell'intervento. Vediamo come fare.
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In questa pagina indichiamo una strada facile e molto efficace per il riuso della porta, rendendola anche elegante.
Occorrono questi pochi attrezzi da lavoro:
La stessa zona asportata, perché marcia o rovinata dal tempo o dall'umidità, deve essere ripristinata, di identica altezza e spessore, con altro legno, non importa se sia abete, l'importante è di comporre la medesima sagoma precedente. Serve, pertanto, un listello da incollare alla porta e renderla della stessa altezza. Basta usare il metro per controllare. In tutti i casi in cui si incolla legno su legno, occorre stringere con gli appositi strettoi le parti unite. Per evitare di rovinare la superficie di ciò che deve essere stretto, si usa una tavola di legno più duro e adoperata soltanto per queste operazioni, (difatti si potrebbe, a sua volta, rovinare dove gli strettoi segnano lo sforzo nel materiale). Tale tavola, una per ogni lato da stringere, si poggia a protezione della zona incollata, poi si adoperano gli strettoi per dare efficacia alla pressione esercitata con il manico a vite. Per corpire le due facciate della parte giuntata, occorre un legno di qualità superiore perché a vista. Si consiglia un listello di mogano che si vende, normalmente, in tutti i negozi per fai da te. Ovviamente va segato a misura come la porta e incollato, previo carteggiatura superficiale, con precisione su ciascuna delle fiancate della porta. Sarebbe ottimo se anche le cornici dell'infisso fossero dello stesso materiale: il mogano. Tali listelli, che possono essere delle vere e proprie tavolette, bastano anche di un solo centimetro di spessore, non possono essere della medesima lunghezza per le due facciate. Su una di esse, difatti, dove la porta batte contro la parte fissa, occorre che sia lasciato libero lo spazio per consentire questa operazione durante la chiusura. Insomma uno di questi listelli, o tavolette, deve essere più corto dell'altro di circa un paio di centimetri, uno necessario a destra e uno a sinistra: bisogna controllare quanto spazio serve sul telaio. E' importante che si usino comunque le misure desunte dalla situazione precedente della porta. Ossia occorre attenzione a non costruire una base più alta che andrebbe a strusciare sul pavimento durante l'apertura. Qualora dovesse succedere, bisogna smontare l'infisso e trattarlo, magari con il carrarmato, per ridurre l'altezza e far scorrere senza intoppi la porta sul piano durante l'apertura e la chiusura. Se bisogna verniciare il tutto, occorre prima eliminare la vecchia vernice con la carta vetrata e poi trattare il legname con impregnante, per esempio, o con altri tipi di vernici trasparenti. A questo punto il lavoro è finito. Il risultato sarà gradevole se si seguono i consigli sul tipo di materiale e sull'uso anche delle cornici simili.
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