Quando sia necessario
pitturare qualcosa, è opportuno servirsi di un pennello. In
commercio ce ne sono di svariati tipi e ciascuno ha una particolare
funzione. Prima di procedere con l'acquisto, perciò, bisogna informarsi
e conoscere quale ,fra i tanti, possa servire allo scopo.
In questa pagina si parla dei modelli e di come usarli avendo cura che si mantengano inalterati nel tempo. |
Se si è costruito un
mobiletto, se si vuole rimodernare una scrivania, se sia necessario
dare una nuova tinta a uno scaffale metallico, se si desidera
ripitturare la casa, occorre servirsi di un pennello adeguato. Non un
solo tipo che valga per tutto ciò, ma il modello che sia utile secondo
la superficie da pitturare e la zona. Difatti anche il manico e la sua
lunghezza sono importanti come vedremo nelle informazioni che seguono.
I pennelli in
commercio sono di svariati tipi. A parte quelli che servono per i
pittori che compongono quadri, ci occupiamo dei pennelli adatti al fai
da te.
Il più noto, forse, o il più grande, è la cosiddetta pennellessa, che ha una certa larghezza e è utilizzata per pitturare le pareti di casa. Perciò quando serve realizzare un lavoro del genere, bisogna chiedere un pennello che ci faccia risparmiare tempo. Non è il caso, anche se talora possa essere efficace per piccoli ritocchi, comprare un tipo largo appena 60 mm. come se ne trovano per altri scopi. Quando, invece, bisogna riverniciare gli infissi o le superfici di tale genere, è opportuno servirsi di un pennello delle dimensioni ridotte. Può andare bene uno largo mm.60 o qualcosa di simile. Con il manico normale se ciò che deve essere trattato sia a portata di mano. Nel caso che la superficie sia piuttosto lontana e poco accessibile, esistono pennelli con i manici lunghi e anche con la punta inclinata per consentire un lavoro più comodo. Un tale pennello è adatto, per esempio, per arrivare ai punti più alti ed esterni delle persiane, dove da dentro non è possibile verniciare. I pennelli per questi tipi di lavori devono essere a punta di forma squadrata. Quelli rotondi sono poco afficienti e più utili per lavori dove non si tratti di superfici piane ma curve.
Se si tratta, perciò, di smalti o pitture all'acqua, come sono quelle di oggi, si può sciacquare il tutto sotto il rubinetto facendo attenzione a strizzare per bene fino a che non scende via alcuna goccia di tinta. Allora si è certi che, asciunadosi, il pennello resterà morbido e pronto al successivo uso. Qualora si sia utilizzata una vernice sintetica, allora bisogna adoperare il diluente per sciogliere la stessa vernice rimaasta fra i peli. Basta mandare poche gocce per vlta e strizzare sotto l'acqua corrente, poi ancora fino a ripetere l'operazione una decina di volte. Difatti occorre parecchia pazienza per eliminare tutto il prodotto residuo ed evitare che i peli si attacchino per sempre fra loro e restino duri. Se si seguono queste poche regole, si avranno pennelli sempre come nuovi, a parte la normale usura della punta. Quando essa sarà diventata troppo corta, sarà arrivato anche il momento di sostituire il pennello con uno nuovo.
Tutti sanno quanto sia
difficile e costoso chiamare un falegname, un pittore, un artigiano per
farsi pitturare qualcosa che, molto spesso, si può fare da sé. Dunque,
se basta un semplice pennello e un po' di buona volontà, perché non
dedicarsi da soli a lavorare per risparmiare?
Per pitturare un balcone dotato di persiana, per esempio, occorre una mattinata, secondo le condizioni del legno. Se, tuttavia, si fa manutenzione annuale sugli infissi esterni, sarà ancora più facile passare una nuova mano di vernice o di impregnante, perché il pennello scorre comodamente e celermente sulla superficie non deteriorata. Un pennello costa, secondo il tipo, qualche euro, non di più. Torna al menu
del fai da te con molte altre informazioni inerenti
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