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Attrezzi: i vari tipi di martelli per il fai da te, secondo l'uso
Un martello serve a inchiodare, a infilare, a rompere, a battere e a tanti altri usi nel lavoro. Pare ovvio che ci siano, pertanto, numerosi tipi di questi arnesi del mestiere. Bisogna, però, saper scegliere quale di essi sia necessario o adattabile a tutti i piccoli lavori di casa, senza dover per forza dotarsi di una serie di tipologie diverse di martelli. Ecco come fare.

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Il problema
Un arnese che non può mancare per chi intende fare da sé per tante di quelle operazioni che non richiedono particolari capacità tecniche, è il martello. Ogni famiglia ne ha a disposizione. Ma quale usare per un determinato e tipico lavoro? Esiste la forma differente, il manico, le dimensioni, il peso e la maneggevolezza. Per scegliere quello adatto a un po' tutti i lavori è opportuno conoscere le caretteristiche che facciano operare senza sforzo.

I tipi di martello in commercio
In commercio esistono tanti di quei tipi di martello che sarebbe anche troppo lungo esaminarli tutti, e nemmeno proficuo per gli obiettivi di chi voglia operare nel fai da te. Ossia è opportuno, in questo caso, adattare un tipo di attrezzo agli svariati lavori di casa. Del resto molti martelli sarebbero troppo poco utilizzati e troppo specifici, riservati a un dato mestiere.
Serve, nel nostro caso, soprattutto un martello dal manico lungo come un palmo della mano, dal peso non eccessivo e, pertanto, maneggevole. Un tale tipo è adatto un po' a tutto, anche se per i piccoli lavori, per esempio per inchiodare gli angoli di una cornice, è troppo grosso e pesante. In questo caso ci vorrebbe un martello dalle dimensioni minori e molto leggero nella testa, adatto a penetrare, se occorre, dentro piccole fessure dove picchiare. Viceversa, se bisogna rompere con una certa forza, per esempio pezzi di pietra, di calcestruzzo, materiale molto compatto, allora occorre un martello dal peso ben maggiore che scarichi la sua energia nel punto adatto per spaccare e non solo scalfire.
Basta così, tre tipi di martello che possono riassumersi nei seguenti pesi delle teste:
  1. un martello generico del peso di grammi 300 (quello maggiormente usato);
  2. un martello del peso di grammi 100 (per piccoli lavori);
  3. un martello di 800 grammi (per rompere su materiali compatti).
Non occorre un martello dal manico lungo e con la testa adatta a battere, su un lato, e a schiodare, sull'altro, tipico dei carpentieri. A meno che non si vogliano fare lavori che abbiano molto a che fare con costruzioni di legno, dove non ci si arriva vicino con le mani (perciò il manico lungo). In questo caso, comunque, ci si può adattare con il martello normale, quello indicato al numero 1, e con una tenaglia per estrarre i chiodi.
Esistono altri tipi di martello. Uno di essi, chiamato malepeggio, ha i due lati della testa a taglio, inadatta a battere, ma utile per spaccare, per rompere materiali teneri, tipo intonaco, e per pulire incrostazioni. E' usato dai muratori per eliminare intonaci vecchi dai muri, per tagliare in modo quasi netto materiali da suddividere grossolanamente, tipo mattoni di argilla. Potrebbe risultare interessante soltanto per chi abbia intenzione di fare questi tipi di lavori.

   
Il risparmio
Il costo di un martello è quasi irrisorio, pochi euro, secondo il tipo. Ma notevole è l'uso che se ne fa, in ogni caso. Chi ne possiede di vari tipi saprà anche come sia più facile lavorare secondo i casi, per questo il consiglio è di acquistarne quando veramente se ne presenti la necessità, e non per una sola occasione che mai più ricapiterà. Questo anche per non riempire il locale delle attrezzature di utensili inutilizzati frequentemente. Anche in questo consiste il risparmio.

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