|
Chi è E' un
architetto. Nato a
Frosolone, in provincia di Isernia, dove vive e lavora, laureato a Roma
nel 1976.
La passione per la scrittura, prima tenuta in serbo per momenti in cui avesse avuto maggiore disponibilità di tempo, è esplosa dopo i cinquant'anni quando ha iniziato a scrivere i suoi romanzi. Adesso se ne contano a decine perchè continua a scriverne con un ritmo serrato, per il piacere di esprimersi e per la voglia di pubblicarli al più presto. In precedenza aveva scritto qualche poesia, ogni tanto, una commedia, anni addietro, e un saggio sull'urbanistica dei centri minori, agl'inizi della sua professione. Poi più nulla, se non canzoni, l'altra sua passione, la musica, perché non c'era mai la calma che ti consente di impegnarti e concentrarti nel comporre un racconto lungo, così dice lui. I suoi libri sono sempre di circa 300 pagine perché è convinto che solo così si possano chiamare degnamente romanzi. E oltre sarebbe noioso e faticoso leggerli. Poi vuole raccontare e non va al di là degli scritti di fantasia che si vanta di avere in abbondanza: sembra che sia in un periodo di grazia oppure, come alcuni suoi amici dicono, che abbia un dono particolare. Altrimenti come fai a redigere un intero libro del genere in pochi giorni? Gli
argomenti
Sono
quasi sempre del
tipo
surreale ma non troppo. Ossia Castelli ritiene che tutto può essere,
pure l'incredibile. E come si sposa qualcosa di tanto fantasioso con
la realtà? Con l'arrivarci un po' per volta e mantenendo la calma
nei personaggi che vivono come nella vita di tutti i giorni, senza
descrizioni
che non abbiano un effetto normale sulla mente di chi è lì
presente nel momento che accadono. Così è anche possibile
che si resti solo in una notte d'inverno, come il primo romanzo Solo e pensoso,
a
causa
di qualcosa che non si sa che cosa sia (ma lo spiega alla fine). O come
in Nove passi oltre il
muro dei ricordi, dove pare un sogno, un
desiderio
che è meglio che non si avveri e si torni indietro nel tempo, quando
si era meno ricchi e più ricchi, contemporaneanete. Non di soldi
quanto di affetto in famiglia.
O anche quando riesce persino a salire nel Paradiso, tramite un software, che detto così può sembrare sciocco, ma se ci arrivi per gradi tutto è spiegabile. O metafore della vita. Quale è anche il racconto Spianare le montagne e riempire i fossi. Il progetto dei bambini, dice lui, che diventa, tristemente, anche quello dei grandi. Sempre condito con la sua verve comica che fa brillare anche le pagine meno gradevoli, perché non tutto può essere divertente in centinaia di momenti di un libro. Ma anche molto sentimentale, come in La fiera di sant'Antonio. Dove una bambina vive un dramma terribile. O nelle Mille giornate belle, che parlano di ragazzi, poi di giovani e quindi di persone giunte nella loro età matura, attraversando tutta una vita. Non diversamente da Una vita in un attimo, dove i protagonisti si trovano a ripercorrere in pochi istanti la loro storia, lunga e così breve. Lo
stile
Un
discorso a parte riveste
lo stile di questo scrittore. Perchè qualche volta lui dice che
il linguaggio è ridicolo.
E porta mille esempi di confusioine e
di equivocità correnti. Ne fa anche una dimostrazione in Elena
dei
castelli, per bocca di Leonardo da Vinci. Giacché se
sono
difficili da capire
aiutandosi con la mimica facciale e con i gesti delle mani, figuriamoci
come debbano essere complessi usando solo le parole. Dunque altri tipi
di aiuti. La lingua si fa, mentre si parla e mentre si scrive.
E non debbono apparire stravaganti le frasi che continuano doppo il
punto,
oppure quelle che paiono senza verbo, o le associazioni di idee perchè,
asserisce il Castelli, come in tutte le forme d'arte, l'importante è
la comunicazione, l'espressività. E come si fa a dargli torto?
Perciò uno stile personale che è alquanto efficace, soprattutto quando indaga nei comportamenti umani e li fa diventare comici, certe volte, da rendere il riso irrefrenabile. Oppure quando parla di momenti di sensibilità estrema, e gli aggettivi diventano più d'uno a raccogliere tutto il senso del pensiero di chi è sulla scena. Difatti è proprio questo un altro segno distintivo dello stile dello scrittore: ciò che dice, pare che sia pensato dal personaggio del momento. E rende partecipe, nel modo, anche il lettore, convogliandolo a voler sapere il seguito del racconto. Tutti i libri, romanzi ma anche saggi, sono elencati nella pagina qui collegata. Allora
non resta che leggere
qualche breve riassunto su ciascuna delle pagine riservata ai suoi
romanzi, (cliccando sulla barra del menu, in alto a questa pagina, su
una delle immagini delle copertine),
oppure scaricare gratis un intero primo
capitolo. |
|