|
Non si deve pensare che un impianto di condizionamento serva esclusivamente
a riscaldare gli ambienti durante l'inverno. A parte gli altri fattori
che influenzano direttamente il valore della temperatura, d'estate bisogna
rinfrescare l'aria che esternamente e senza dubbio molto più calda
di come richiede il nostro corpo. La temperatura del benessere viene indicata
a 24° centigradi e quindi se la differenza con l'esterno è molto
consistente l'impianto dovrà avere una potenza adeguata a riportare
il valore internamente a quello stabilito. E' necessario un adeguato calcolo
del fabbisogno termico in considerazione del volume degli ambienti, delle
persone che li usano, del soleggiamento,
delle dispersioni di calore.
L'umidità è la
quantità di acqua in un qualunque corpo. Si chiama 'relativa' quando
essa riguarda la percentuale presente rispetto a quella massima possibile
nelle determinate condizioni. Dunque anche l'aria è umida, come
del resto richiede il nostro corpo, ma vi sono dei limiti ben precisi entro
i quali siamo a nostro agio: essi sono tra il 45% ed il 55% di umidità
relativa. L'impianto di climatizzazione dovrà considerare tali percentuali
nell'inviare l'aria condizionata agli ambienti. L'uomo può sopportare
una maggiore umidità all'aumentare della temperatura e viceversa:
i valori dei fattori indicati dovrà perciò essere sempre
valutato nell'insieme e mai separatamente. Diversamente un'umidità
inferiore crea problemi alla respirazione con la gola e le narici che si
seccano, mentre un'umidità con valori superiori impedisce la normale
sudorazione del corpo.
Un impianto di climatizzazione dovrà sempre
tenere sotto controllo la velocità dell'aria, soprattutto quando
questa investe le persone: non bisogna superare poche decine di centimetri
al secondo altrimenti si avvertirà un disagio che naturalmente si
ripercuoterà sull'umore e sul comportamento. Accanto alla velocità
va citata la rumorosità che in parte alla prima è collegata:
un rumore di fondo eccessivo potrebbe causare disaffezione verso gli ambienti
in cui è presente, specialmente se si tratta di luoghi dove è
necessaria la concentrazione, come negli uffici, nelle biblioteche, nei
musei. Potrebbe non essere troppo importante invece nei supermercati, nelle
industrie, nei locali di grande traffico dove già esistono rumori
di fondo superiori.
La purezza dell'aria viene ottenuta mediante prelievi
dall'esterno. Naturalmente
sono necessari opportuni filtri (umidi, a secco, elettrostatici, centrifughi)
che impediscano alle polveri e ad altre particelle solide di penetrare
nelle canalizzazioni che raggiungono le persone. Si ritiene che il risultato
sia di buona qualità quando si riescono a trattenere elementi solidi
delle dimensioni di 1 micron, ma sarebbe meglio se venissero fermate anche
le parti più piccole del fumo di tabacco (0,1-0,3 micron).
Molte autovetture, anche di costo elevato,
non hanno un impianto di climatizzazione così sofisticato da trattenere
le parti solide presenti nel fumo mandando all'interno dell'abitacolo odori
sgradevoli.
Gli impianti di condizionamento sono di vario genere e tutt'oggi sono in
continua evoluzione. In genere si possono distinguere gli impianti 'a tutt'aria'
quando i fattori che determinano la climatizzazione sono trattati tutti
in un unico gruppo centralizzato ed in tal caso apposite canalizzazioni
raggiungono gli ambienti; 'a doppio condotto' quando vi sono due canalizzazioni
a due differenti temperature, con aria miscelata secondo le esigenze
prima dell'introduzione nel singolo ambiente; gli impianti 'misti' in cui
il condizionamento è ottenuto in parte con gruppo centralizzato
ed in parte con apparecchi locali indipendenti.
Tra le tipologie di canalizzazioni (molto riuscita quella della Rinascente
di Piazza Fiume a Roma - archh.Albini e Helg) vi sono quelle che viaggiano
nei controsoffitti ed altre che sono a vista. Ultimamente stanno avendo
successo le 'calze', ossia i diffusori in fibra tessile come sono esposti
nelle foto in basso. |
|