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Impianti tecnici: come rimediare ai rubinetti che gocciolano
I rubitetti delle nostre case, soprattuto quelli che non hanno la cartuccia interna, ma sono del tipo con manopole, spesso gocciolano. Cià dipende da vari fattori, ma si può trovare un rimedio facile con un intervento fai da te. Basta seguire questa breve guida per evitare che si disperda acqua, talvolta pagata a caro prezzo, e non si senta più quel fastidioso rumore della goccia che batte contro il lavello o il fondo del lavandino.

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Il problema riscontrato
Il rubinetto che gocciola costituisce un fastidioso problema che, spesso, si pensa di risolvere addirittura con la sostituzione di tutto l'elemento, magari con l'ausilio di un idraulico di professione. Invece si può intervenire con un paio di attrezzi e la sostituzione di una piccola guarnizione di gomma come è facile capire.
Segui questa semplice spiegazione e provvedi con il sistema fai da te. Risparmi tempo e denaro.

I tipi di rubinetti
Quasi tutti i rubinetti di oggi sono fatti con una cartuccia interna che stablisce, mediante lo spostamento della leva, in orizzontale, a scegliere l'acqua calda o fredda, e in senso verticale, ad aumentare o diminuire il flusso, l'uso maggiormante appropriato al momento. Ne esistono, però, anche di quelli con manopole che, soprattutto se sono di vecchia costruzione, hanno un sistema differente per far aumentare il flusso dell'acqua. Si tratta di due manopole, distinte per l'acqua fredda e per quella calda, che si aprono e si chiudono girandole in un senso o in un altro.
Questo è il caso in cui si verificano dei gocciolamenti. Il problema si può risolvere smontando il sistema della saracinesca interna.
 
La procedura
La procedura per evitare la perdita di gocce d'acqua fastidiose e rumorose, è la seguente, dopo aver provveduto a chiudere l'acqua con la saracinesca centrale:
  • queste manopole hanno un piccolo coperchio centrale che si svita, oppure si presenta inserito a pressione. Basta una chiave del tipo registrabile per svitarlo, oppure un cacciavite per estrarlo. Se esiste il perimetro dentato, allora si tratta di una vite;
  • sotto questo coperchietto, in genere con la lettera F o C, (acqua fredda o acqua calda), esiste una vite che, ovviamente, bisogna svitare usando il solito cacciavite;
  • il passo successivo è quello di svitare la copertura cromata che è alla base della manopola. In questo caso, se non si può procedere direttamente con le mani, è necessario utilizzare un panno attorno a essa dove si stringerà la chiave registrabile per fare forza e svitare. In tal modo non ci saranno graffi sulla superficie a vista;
  •  a questo punto si nota, a circa metà altezza di quanto appare, come un dado abbastanza alto, circa un paio di centimetri, che costituisce il corpo del pistone di chiusura della manopola. Esso non va confuso con il fermo del perno superiore: tale fermo, che pure presenta una forma esagonale, è spesso soltanto un paio di millimetri e non è necessario svitarlo. Bisogna svitare, invece, l'elemento sottostante con una chiave del tipo regitrabile, oppure adatta alle dimensione del dado. Se appare bloccato, si può utilizzare uno spruzzo di liquido svitatore e attendere qualche minuto che esso faccia effetto;
  • alla base del pistone che si estrarrà, esiste una guarnizione di gomma mantenuta ferma nella posizione mediante un piccolo dado. Bisogna sostituirla giacché, sicuramente, è rovinata oppure si è indurita troppo e non chiude l'acqua;
  • tale guarizione si può comprare un un negozio di idraulica. Qualora non si riesca a trovarne una simile si può pensare di costruirla con materiale adatto alle guarnizioni di gomma. Basta segnare un cerchio del medesimo diametro e tagliarla con un paio di forbici. Al centro bisogna forarla per poterla riavvitare alla base del pistone;
  • seguendo il procedimento inverso, si può ricomporre il sistema e il rubinetto non gocciolerà più almeno per una ventina d'anni.
Basta così. In genere si approfitta dello smontaggio per prelevare lo sporco dentro questa zona del tubo con qualche bastoncino del tipo usato per le orecchie. Si tratta, difatti, di piccoli sedimenti nel fondo della saracinesca del rubinetto trasportati dal flusso dell'acqua dalla rete. Minuscoli frammenti di roccia, granelli di sabbia, che diventano una base dura sulla quale la chiusura non sarebbe mai ermetica. Avviene normalmente, soprattutto se si succedono momenti di afflusso con altri in cui manchi acqua.
Se bisogna anche pulire il calcare che si sia formato attorno al rubinetto, vedi il rimedio esposto in questa pagina.
   
Il risparmio
Per questo piccolo e prezioso intervento risolutore non è il caso di chiamare un idraulico. Come si è potuto constatare, occorrono due soli attrezzi, la chiave e il cacciavite e, eventualmente, un paio di bastoncini di cotton fioc. Il tempo di lavoro vero e proprio necessario può essere valutato in un quarto d'ora, poco più secondo i casi, e il risparmio è garantito. Soprattutto non occorre sostituire l'intero corpo del rubinetto che costerebbe, al minimo, venti euro.

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