Qualche volta può essere molto utile sfruttare due funzionalità diverse per
uno stesso elemento della casa. Per esempio si può costruire una
ringhiera della scala e farla diventare, nello stesso tempo, un
radiatore per il riscaldamento. Come è possibile?
Si spiega tutto in questa pagina. |
Si
vuole utilizzare una ringhiera con funzione anche di riscaldamento, non
soltanto per rispamiare spazio ma anche per arredare, secondo i nostri
gusti, uno spazio interno. Per una scala, per un parapetto o per un
semplice spazio da suddividere a giorno. Sarà mai possibile? E
come si procede?
La risposta è affermativa e qui si spiega che cosa serve e come costruire, con poca spesa, questo elemento dal duplice obiettivo.
Si
tratta, in effetti, di un radiatore a forma di ringhiera fatto con pochi materiali acquistabili in una
qualunque rivendita di prodotti per impiantistica da riscaldamento.
Ecco che cosa occorre:
Occorre
in porimo luogo fare un disegno di come deve essere l'aspetto finale
della ringhiera. Ossia se i tubi siano da comporre in maniera
orizzontale oppure verticale. I singoli tratti vanno giuntati uniti con
doppie curve ad L, come ce ne sono in commercio, in modo da formare il
tornante per ogni successiva linea. I tubi devono essere di minore
diametro possibile perché così si avrà una maggiore dispersione di
calore nell'ambiente e, quindi, una migliore capacità di riscaldamento
a parità di volume d'acqua contenuto.
Si deve tener conto che questi tornanti devono essere fissati alla parete oppure ai supporti di legno, se ve ne sono. Diversamente l'intera griglia sarà flessibile e non avrà anche la funzione di ringhiera e di protezione. A tale proposito basterà tagliare dei lamierini di rame o di ottone, materiali adatti alla composizione, in modo da fare delle fascette con due fori in cui andranno le viti di fissaggio. I tubi, segati a misura precisa, devono essere saldati alle curve mediante stagno. Questa operazione deve essere eseguita con cura perché bisogna evitare che ci siano perdite di acqua quando il radiatore sarà in funzione. E se ciò succede, si deve smontare il tratto e ripetere la saldatura. Non si usino sistemi più efficienti ma anche molto meno eleganti come risultato. Saldare a temperature superiori a quella di fusione dello stagno porterà il materiale del rame a cambiare colore e anche forma. Si può dire che questa fase è anche la più delicata. Bisogna preparare prima le due curve ad L saldate fra loro in modo da renderle a U, e quindi fissarle, sempre con lo stagno, ai tubi della ringhiera in costruzione. Il collegamento all'impianto deve essere come per un normale termosifone in commercio. Perciò la manopola sarà inserita dove meglio si ritiene, (naturalmente nel punto dove arriva il tubo dell'impianto), e il detentore in più in basso possibile. La valvola di sfiato va posta il più in alto possibile per poter far uscire l'aria dai tubi, quando occorre. Qualora si abbia interesse anche a costruire atri tipi di radiatori simili, con tubi rigidi, anche senza la funzione di ringhiera, si può vedere come fare in quest'altra pagina.
A questo punto
sarà opportuno sistemare l'impianto in maniera che arrivi
calore
in ciascun termosifone e in tutta la casa, ma questo si può fare
seguendo i consigli forniti in quest'altra
pagina.
Oppure occorre aumentare la velocità della pompa, come si indica in un'altra pagina sempre di questa sezione sul fai da te.
Un radiatore del genere in commercio, ovviamente, non esiste. Per far passare acqua calda anche nel passamano, si richiederebbe troppa forza alla pompa e non funzionerebbe anche per il volume necessario. Dunque ci si accontenti della sola ringhiera che, anche se non troppo potente come riscaldamento, sarà sufficiente per dare una moderata temperatura alla scala interna di un'abitazione. Questo tipo di radiatore costa, alla fine, molto meno di una ringhiera di ferro. Basti pensare che non occorre verniciare nulla. Inoltre funge anche da radiatore e non se ne acquisterà uno a parte. Il rame, specialmente quando è lucido, si dimostra un arredo di qualità della casa, soprattutto nei locali restaurati o ristrutturati di edifici del centro storico. Tutto già sperimentato. Torna al menu del fai da te con molte altre informazioni inerenti l'argomento trattato in questa pagina. |
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