Un attrezzo molto utile
e davvero poco costoso è il saldatore elettrico. Serve più di
quanto si possa credere perché i contatti elettrici, seppure sia
possibile realizzarli semplicemente facendo toccare fra loro i fili da
giuntare, in realtà subiscono movimenti nel tempo e succede che, senza
che si immagini da che cosa dipenda, s'interrompe il passaggio
di corrente. Una buona saldatura è il rimedio che occorre, vediamo qui
come realizzarla.
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Sia
necessario unire due fili in una lampada da tavolo che, per esempio, si
spegne inavvertitamente senza che nessuno la tocchi. Oppure il cavetto
di un alimentatore, come quello per il cellulare, si sia spezzato ed
occorre riallacciare i contatti. Oppure saldare una curva a un tubo di rame per costruire un radiatore.
Sarà possibile per i contatti elettrici soltanto stringere fra loro i fili? Oppure è molto meglio farli diventare senza soluzione di continuità con una goccia di stagno? E nel caso dei tubi di rame, invece? Ecco, allora, come procedere?
Seppure esistano altri
tipi di saldatori, qui ci occupiamo di quello che funziona mediante
elettricità, ossia allacciando la presa alla rete e aspettando che
l'utensile si riscaldi.
Il saldatore, difatti, funziona trasformando, con una resistenza interna, l'energia elettrica in calore, fino a raggiungere la temperatura necessaria a fondere lo stagno, cioè 231,9 gradi. Questo è l'attrezzo utile per il fai da te, anche per la sua praticità. Si tratta di un piccolo strumento per lavoro da tavolo dotato, spesso, anche di un supporto per evitare che la punta, la parte che fonde lo stagno, possa toccare dove non deve e faccia, pertanto, danni. Per il resto occorre solamente un attimo di attenzione. I fili da saldare fra loro devono, in qualche maniera, essere già stretti per formare un unico blocco. Quando il saldatore avrà raggiunto la temperatura di fusione dello stagno, allora si può procedere con la saldatura. L'operazione è semplice. Bisogna avvicinare lo stagno, che si vende sotto forma di un morbido filo nei negozi di materiale elettrico, come il saldatore, facendo toccare la punta riscaldata. Qualora non si fonde, significa che ancora occorre attendere che la resistenza aumenti la propria temperatura. Se, invece, lo stagno si scioglie, allora sarà il momento di avvicinare la punta del saldatore, con lo stagno fuso, alla zona da saldare e fare gicciolare una parte di materiale sciolto su ciò che deve essere bloccato in questo modo. Quando si nota che ci sia sufficiente stagno a mantenere insieme i fili da saldare, sarà tutto fatto. Basterà soffiare sulla zona per raffreddare il più presto possibile e far rimanere fisso e per sempre il contatto. Per saldare una curva, per esempio, a un tubo di rame, occorre soltanto che nello spazio fra l'una e l'altro, quella già infilata su questo, sia fatto penetrare lo stagno. Il materiale, fuso, si spanderà da solo attorno ai due corpi a contatto formando un blocco unico. Nel caso che ci siano stati degli errori e lo stagno sia finito altrove, si può farlo fondere di nuovo con il saldatore e cercare di riportarlo, con la stessa punta calda, dove serve. Ciò succede quando le parti siano sporche o grasse e lo stagno pare che scivoli via. Allora sarà necessario usare la pasta salda, una specie di crema che serve a pulire le zone da saldare. Basta passarla su dove deve andare a finire lo stagno. Qualora le aree da saldare siano di una certa grandezza, si può usare anche la carta vetrata, una lima o una spazzola di acciaio, come nel caso di tubi di rame.
Se
si considera il basso
costo dello strumento di lavoro, circa dieci euro secondo
il modello, e dello stagno, sempre pochi euro secondo la
lunghezza della matassa, si capisce come sia possibile ottenere
risultati senza ausilio di tecnici esterni. Il fai da te, in questi
casi, è importantissimo perché, diversamente, si dovrebbe buttare ciò
che è riparabile con una sempolice goccia di stagno. Difatti i costi
per un artigiano sarebbero superiori a quanto vale l'oggetto nuovo.
Che cosa si può saldare? Tutto ciò che è metallo, o quasi, perché lo stagno non resta attaccato, per esempio, sull'alluminio. Torna al menu
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