La
lentezza di un computer può dipendere da vari fattori. In primo luogo
potrebbe esserci un rallentamento all'avvio. In questo caso si rimanda
all'apposita pagina
di questa stessa sezione. Quindi potrebbe anche trattarsi di un cattivo raffreddamento del microprocessore che lavorerebbe sotto stress dovuto al calore.
Poi ci sono i virus, gli spyware e altri software non desiderati che
aggravano le operazioni di elaborazione dei dati. Ma qui si può
affermare che quasi nessuno abbia, ormai, un computer senza un antivirus. Del resto ce ne
sono anche di gratuiti che si possono scaricare dalla rete e installare
comodamente e facilmente. Comunque, con un controllo anche online, si può
ovviare a questo problema.
Invece esiste un rallentamento delle facoltà del pc
durante l'uso normale e dopo alcuni anni da quando è stato
messo in funzione. Ce ne accorgiamo da come, spesso, s'inceppi, non
prosegua e bisogna pure ripartire riavviando il sistema operativo.
Succede soprattutto con Windows. Si capisce pure da come la ventola,
destinata a raffreddare e mandare fuori aria calda, sia sempre accesa e
a tutta velocità. Sintomo che ci siano
elaborazioni in corso, se non altro alla ricerca di file per i quali
non abbiamo invitato il computer all'apertura.
Allora da che dipende?
Il
sistema operativo di Windows |
Sulla
rete si possono leggere fiumi di parole, di analisi, di consigli, di
soluzioni che, alla fine, risultano inefficaci. Difatti anche la
pulizia del registro di sistema, mediante alcuni software
allo scopo redatti, (se ne trovano di gratuiti in internet),
non sembra avere grandi effetti sulla velocità del computer. Sempre
meglio di niente, soprattutto quando si disinstalla un vecchio
software, come pure la disattivazione
di programmi all'avvio che non interessano, però il problema
è altrove, oppure in origine.
Si tratta di Windows, in tutte le sue versioni, che accumula, sempre nel
suddetto registro di sistema, comandi che non servono più, dati
obsoleti che non si riesce a eliminare mai del tutto. Pertanto
esistono, a lungo andare, con qualche anno, secondo l'uso che del singolo
pc se n'è fatto, informazioni registrate nel computer che non servono
se non a rallentare l'apertura dei file, l'elaborazione con qualunque programma, anche il più semplice, la navigazione nel web.
Non
si tratta di aumentare la ram, la memoria, di cambiare qualche altro
elemento dell'hardware che, in definitiva, funziona ancora come
all'inizio. Piuttosto è una questione di pulizia del registro di
sistema, una operazione che la Microsoft avrebbe dovuto sapere fin da
quando ha notato questo problema del suo sistema operativo.
All'utilizzatore ignaro non resta che formattare l'hardisk e
ricominciare daccapo. Vedrà sicuramente il computer tornare come nuovo
e rapido a eseguire i comandi. Però, in questo caso, si perdono i
software per i quali non si hanno i relativi cd di installazione.
Oppure quei dati che non sono stati archiviati altrove, per esempio su
una penna elettronica. Conviene?
La risposta è sì, solamente se si
può ovviare ai problemi relativi con i suddetti cd di reinstallazione e
con i dati memorizzati al di fuori del disco rigido. Perché in esso
verranno cancellati tutti i dati archiviati dall'inizio.
Diversamente,
poiché la formattazione è sempre un'operazione traumatica, si consiglia
di seguire i consigli sopra forniti con i rispettivi link che daranno,
comunque, un qualche sollievo. La pulitura del disco rigido può
essere eseguita seguendo questo suggerimento.
In
effetti pare quasi ovvio ritenere che non si voglia procedere a
migliorare Windows eliminando il fastidiosissimo problema del suo
rallentamento nel corso degli anni. Significa che va bene, per chi
produce e vende tale software, che molti decidano di comprare un nuovo
computer dopo cinque o sei anni al massimo.
Che i nostri lettori lo sappiano.
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