Quando si scrive, qualunque argomento sia trattato, è quasi inevitabile che si commettano errori. Succede a tutti, più o meno. Il vero problema sta nel saperli scovare e correggerli prima di inviare il manoscritto alla casa editrice per pubblicarlo. Perchè è evidente che le grossolanità, le sbadataggini grammaticali, ma anche le imprecisioni sintattiche e gli altri sbagli fanno perdere di credibilità in chi legga il testo con una certa fretta. E le redazioni delle case editrici hanno a disposizione montagne di manoscritti da valutare.
Vi sono numerose tecniche per trovare gli errori, non solamente i refusi, in un testo digitato al computer o scritto a mano. Ci riferiamo soprattutto al primo caso perché con Word è anche più facile operare alla correzione, almeno meccanica. A parte quest'ultima possibilità, però, nessuna correzione è efficace senza rileggere il manoscritto. E anche il modo di leggere deve essere particolare, se non si vuole passare con gli occhi distrattamente su ciò che andrebbe modificato e non riuscire a osservare gli errori. Non si dimentichi che siamo portati a ricomporre i concetti correttamente, quindi anche i vocaboli che quelli significano, in maniera che siano ricostruiti secondo le nostre aspettative, senza errori.
Per tale ragione la fase di rilettura è molto delicata e, spesso, ci si affida a chi abbia esperienza nel campo con l'editing. Questo perché bisogna considerare anche le cosiddette norme redazionali delle case editrici. Altre regole che si aggiungono a quelle della lingua. Tuttavia esiste un metodo, che spesso suggeriamo, di cercare gli errori di qualunque tipo introdotti nel testo: occorre una lettura ad alta voce.
Difatti, in questo modo, impegnamo non solamente gli occhi ma anche le orecchie. Il nostro cervello è maggiormente concentrato, non accetta distrazioni di pensiero e studia con maggiore attenzione, come se fossimo un'altra persona, diversa dall'autore, che cosa sia da correggere. Basta fare delle prove per verificare la bontà del consiglio, sempre che sia lo stesso autore a dedicarsi alla revisione del testo. E' ovvio che bisogna essere soli, magari chiusi in una stanza, per non avere fastidi. Il manoscritto, allora, apparirà più vero nella sua qualità, se vi sia, di una lettura a bassa voce e sarà molto più facile intervenire su di esso.
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