Scrittorisezione di |
Il termine deriva
dal greco antico e significa letteralmente riflessione.
Si tratta di una figura retorica che consiste nella ripetizione di una o più parole, all'interno di una frase o di un periodo, di volta in volta con significati diversi. E' simile alla diafora è alla aequivocatio cui si rimanda per eventuali approfondimenti. L'uso dell'antanaclasi è frequente anche nel discorso dialogico dove i personaggi utilizzano le medesime parole attribuendo sensi differenti. Ecco un esempio di antanaclasi: "La donna raccolse della frutta secca, guardò quel marrone marrone e ringraziò il cielo che avesse trovato qualcosa da mangiare quel giorno." Il marrone, frutto del castagno, è anche marrone come colore, peraltro derivato proprio dall'aspetto del frutto. E si forma, così, una divertente frase che potrebbe suscitare il riso in chi legge o ascolta. Per tale ragione l'anataclasi è utilizzata come forma espressiva del racconto umoristico o della recitazione con uguale obiettivo. Nel dialogo ecco cosa succede: "- Chi sei tu? - Tu sei un figlio di... - No, che hai capito? Dico chi sei tu, proprio tu sei! - Ah, non avevo capito. Dunque proprio tu sei mentre io sette... - Ma vai al diavolo!" Alcune battute che sono fondate sull'equivoco e sul differente significato che il secondo personaggio attribuisce alla frase detta dall'altro. Come per altre simili tipologie di figure retoriche anche l'antanaclasi si presta, pertanto, a essere usata per giocare sulle parole con effetti mai noiosi. Qualora desiderassi verificare che cosa sono le figure retoriche e come si possano utilizzare nella narrativa, in un esempio di romanzo che ti aiuti nella stesura del tuo, vai a questa pagina. Se, invece, già hai un manoscritto e ti occorre un'operazione di correzione o di editing, o qualunque altro tipo di consiglio per pubblicarlo, visita questi nostri servizi. Torna all'indice delle figure retoriche. |