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Testo
Ogni
casa editrice ha le proprie norme e qualcuna chiede che il primo
capoverso (quello
cioè che si trova alla prima
pagina, o all’inizio di un nuovo capitolo o dopo uno stacco segnalato
da una o più righe bianche), sia a filo e solo i
successivi rientranti di qualche millimetro. Con
Word è possibile impostare tale rientro valido per ogni ritorno a capo.
Si veda la pagina che tratta, appunto, di Word
e di un modello scaricabile gratis.
Si controlli, ma lo si può fare con il sistema di correzione automatica
di Word, quanto segue:
- l’accento, sulle e finali e sulle o, sia grave o acuto
secondo la fonetica;
- ci sia l’accento sulle vocali maiuscole in luogo dell’apostrofo (È, É,
À, Ù, Ò, Ì). Per imparare a usare queste caratteristiche di Word si
veda la sezione web
e pc;
- controllare che le note abbiano la prima riga rientrata e portino
l’asterisco, se sono collocate a pie' di pagina. La seconda nota su una
stessa pagina avrà due asterischi, la terza tre e così via. Se
collocate in fondo al capitolo o al volume, le note saranno
contrassegnate dal numero in apice. In questo caso, controllare che
siano in ordine numerico progressivo. Se si usa Word, le note sono in
automatico consequenziali a pie' di pagina;
- ridurre il numero dei
puntini di sospensione a tre; quando indicano l’espunzione di una parte
di testo all’interno di una citazione [...] vanno tra parentesi quadre
seguite e precedute da uno spazio. Se la parentesi che chiude è seguita
da un segno di interpunzione […], come in questo caso, lo spazio
naturalmente non c’è. Nel dialogo anche attenersi a tre puntini di
sospensione, come pure per tutte le altre lettere ripetute per versi e
simili;
- si controllino con attenzione le parole che vanno in
corsivo, come i titoli di opere. Talvolta queste si trovano,
erroneamente, tra virgolette. Vanno in corsivo i titoli di libri,
articoli, opere in generale, le parole e le espressioni straniere non
entrate nell’uso e le parole o le espressioni cui si vuole conferire
una particolare pregnanza;
- bisogna evitare: l’uso dei doppi spazi dopo
una parola in corsivo, anche se la parola in corsivo sullo schermo
appare un po’ attaccata a quella seguente;
- controllare l’uso dei
trattini medi spaziati ( – ) per gli incisi. Sostituire i trattini medi
spaziati con altro segno grafico (virgole, parentesi, virgolette) nei
casi di sovrabbondanza o a fine periodo;
- verificare che la
forma linguistica sia sintatticamente corretta oltre che scorrevole e
adatta alla situazione che presenta. Word consente un controllo
automatico di alcune situazioni;
- si usino il meno possibile le abbreviazioni. Quelle di misure, da
preferire solo se necessario per il tipo di testo, non vanno mai
puntate (m, km,
cm, mm, g, kg, q, dl, cl, cc, km/h ecc.). Le abbreviazioni
come dott., sig., avv. vanno corrette
scrivendo la
parola per esteso.
Per le abbreviazioni in uso nelle bibliografie e nelle note
bibliografiche cfr. Bibliografia, Note;
- Nell’uso moderno le
forme ed, ad, od resistono solo quando la parola che segue comincia
rispettivamente con e, a, o. Si potrebbe fare eccezione per ad ogni, ad
esempio, ad opera, ad un, ad una, ad esso, ad essa e per altri rari
casi suggeriti dall'eufonia. Ma è preferibile astenersi e usare la
correzione automatica di Word alla fine del dattiloscritto.
Per avere un esempio di romanzo, che ti possa aiutare nella
stesura del tuo, vai a questa
pagina. Se, invece, già hai un manoscritto e ti occorre
un'operazione di correzione o di editing, visita la pagina con il nostro servizio.
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