Giudici
1
1Dopo la morte di Giosuè, gli Israeliti consultarono
il Signore dicendo: "Chi di noi andrà per primo a combattere contro
i Cananei?".
2Il Signore rispose: "Andrà Giuda: ecco,
ho messo il paese nelle sue mani".
3Allora Giuda disse a Simeone
suo fratello: "Vieni con me nel paese, che mi è toccato in sorte,
e combattiamo contro i Cananei; poi anch'io verrò con te in quello
che ti è toccato in sorte". Simeone andò con lui.
4Giuda
dunque si mosse e il Signore mise nelle loro mani i Cananei e i Perizziti;
sconfissero a Bezek diecimila uomini.
5Incontrato Adoni-Bezek
a Bezek, l'attaccarono e sconfissero i Cananei e i Perizziti.
6Adoni-Bezek
fuggì, ma essi lo inseguirono, lo catturarono e gli amputarono i
pollici delle mani e dei piedi.
7Adoni-Bezek disse: "Settanta
re con i pollici delle mani e dei piedi amputati, raccattavano gli avanzi
sotto la mia tavola. Quello che ho fatto io, Dio me lo ripaga". Lo condussero
poi a Gerusalemme dove morì.
8I figli di Giuda attaccarono Gerusalemme e la presero; la
passarono a fil di spada e l'abbandonarono alle fiamme.
9Poi andarono a combattere contro i Cananei che abitavano
le montagne, il Negheb e la Sefela. 10Giuda marciò contro
i Cananei che abitavano a Ebron, che prima si chiamava Kiriat-Arba, e sconfisse
Sesai, Achiman e Talmai. 11Di là andò contro gli
abitanti di Debir, che prima si chiamava Kiriat-Sefer. 12Allora
Caleb disse: "A chi batterà Kiriat-Sefer e la prenderà io
darò in moglie Acsa mia figlia". 13La prese Otniel, figlio
di Kenaz, fratello minore di Caleb, e questi gli diede in moglie sua figlia
Acsa. 14Ora, mentre andava dal marito, egli la indusse a chiedere
un campo a suo padre. Essa scese dall'asino e Caleb le disse: "Che hai?".
15Essa rispose: "Fammi un dono; poiché tu mi hai dato
una terra arida, dammi anche qualche fonte d'acqua". Egli le donò
la sorgente superiore e la sorgente inferiore.
16I figli del suocero di Mosè, il Kenita, salirono
dalla città delle Palme con i figli di Giuda nel deserto di Giuda,
a mezzogiorno di Arad; andarono dunque e si stabilirono in mezzo al popolo.
17Poi Giuda marciò con Simeone suo fratello: sconfissero
i Cananei che abitavano in Sefat, votarono allo sterminio la città,
che fu chiamata Corma. 18Giuda prese anche Gaza con il suo territorio,
Ascalon con il suo territorio ed Ekron con il suo territorio. 19Il
Signore fu con Giuda, che scacciò gli abitanti delle montagne, ma
non poté espellere gli abitanti della pianura, perché muniti
di carri di ferro. 20Come Mosè aveva ordinato, Ebron
fu data a Caleb, che da essa scacciò i tre figli di Anak.
21I figli di Beniamino non scacciarono i Gebusei che abitavano
Gerusalemme, perciò i Gebusei abitano con i figli di Beniamino in
Gerusalemme fino ad oggi.
22Anche la casa di Giuseppe marciò contro Betel e
il Signore fu con loro. 23La casa di Giuseppe mandò a
esplorare Betel, città che prima si chiamava Luz. 24Gli
esploratori videro un uomo che usciva dalla città e gli dissero:
"Insegnaci una via di accesso alla città e noi ti faremo grazia".
25Egli insegnò loro la via di accesso alla città
ed essi passarono la città a fil di spada, ma risparmiarono quell'uomo
con tutta la sua famiglia. 26Quell'uomo andò nel paese
degli Hittiti e vi edificò una città che chiamò Luz:
questo è il suo nome fino ad oggi.
27Manàsse non scacciò gli abitanti di Beisan
e delle sue dipendenze, né quelli di Taanach e delle sue dipendenze,
né quelli di Dor e delle sue dipendenze, né quelli d'Ibleam
e delle sue dipendenze, né quelli di Meghiddo e delle sue dipendenze;
i Cananei continuarono ad abitare in quel paese. 28Quando Israele
divenne più forte, costrinse ai lavori forzati i Cananei, ma non
li scacciò del tutto. 29Nemmeno Efraim scacciò
i Cananei, che abitavano a Ghezer, perciò i Cananei abitarono in
Ghezer in mezzo ad Efraim.
30Zàbulon non scacciò gli abitanti di Kitron,
né gli abitanti di Naalol; i Cananei abitarono in mezzo a Zàbulon
e furono ridotti in schiavitù. 31Aser non scacciò
gli abitanti di Acco, né gli abitanti di Sidòne, né
quelli di Aclab, di Aczib, di Elba, di Afik, di Recob; 32i figli
di Aser si stabilirono in mezzo ai Cananei che abitavano il paese, perché
non li avevano scacciati. 33Nèftali non scacciò
gli abitanti di Bet-Semes, né gli abitanti di Bet-Anat e si stabilì
in mezzo ai Cananei che abitavano il paese; ma gli abitanti di Bet-Semes
e di Bet-Anat furono da loro costretti ai lavori forzati. 34Gli
Amorrei respinsero i figli di Dan sulle montagne e non li lasciarono scendere
nella pianura. 35Gli Amorrei continuarono ad abitare Ar-Cheres,
Aialon e Saalbim; ma la mano della casa di Giuseppe si aggravò su
di loro e furono costretti ai lavori forzati. 36Il confine degli
Amorrei si estendeva dalla salita di Akrabbim, da Sela in su.
2
1Ora l'angelo del Signore salì da Gàlgala a Bochim
e disse: "Io vi ho fatti uscire dall'Egitto e vi ho condotti nel paese,
che avevo giurato ai vostri padri di darvi. Avevo anche detto: Non romperò
mai la mia alleanza con voi;
2voi non farete alleanza con gli
abitanti di questo paese; distruggerete i loro altari. Ma voi non avete
obbedito alla mia voce. Perché avete fatto questo?
3Perciò
anch'io dico: non li scaccerò dinanzi a voi; ma essi vi staranno
ai fianchi e i loro dèi saranno per voi un inciampo".
4Appena l'angelo del Signore disse queste parole a tutti
gli Israeliti, il popolo alzò la voce e pianse. 5Chiamarono
quel luogo Bochim e vi offrirono sacrifici al Signore.
6Quando Giosuè ebbe congedato il popolo, gli Israeliti
se ne andarono, ciascuno nel suo territorio, a prendere in possesso il
paese. 7Il popolo servì il Signore durante tutta la vita
degli anziani che sopravvissero a Giosuè e che avevano visto tutte
le grandi opere, che il Signore aveva fatte in favore d'Israele. 8Poi
Giosuè, figlio di Nun, servo del Signore, morì a centodieci
anni 9e fu sepolto nel territorio, che gli era toccato a Timnat-Cheres
sulle montagne di Efraim, a settentrione del monte Gaas. 10Anche
tutta quella generazione fu riunita ai suoi padri; dopo di essa ne sorse
un'altra, che non conosceva il Signore, né le opere che aveva compiute
in favore d'Israele. 11Gli Israeliti fecero ciò che è
male agli occhi del Signore e servirono i Baal; 12abbandonarono
il Signore, Dio dei loro padri, che li aveva fatti uscire dal paese d'Egitto,
e seguirono altri dèi di quei popoli che avevano intorno: si prostrarono
davanti a loro e provocarono il Signore, 13abbandonarono il
Signore e servirono Baal e Astarte. 14Allora si accese l'ira
del Signore contro Israele e li mise in mano a razziatori, che li depredarono;
li vendette ai nemici che stavano loro intorno ed essi non potevano più
tener testa ai nemici. 15Dovunque uscivano in campo, la mano
del Signore era contro di loro, come il Signore aveva detto, come il Signore
aveva loro giurato: furono ridotti all'estremo. 16Allora il
Signore fece sorgere dei giudici, che li liberavano dalle mani di quelli
che li spogliavano. 17Ma neppure ai loro giudici davano ascolto,
anzi si prostituivano ad altri dèi e si prostravano davanti a loro.
Abbandonarono ben presto la via battuta dai loro padri, i quali avevano
obbedito ai comandi del Signore: essi non fecero così. 18Quando
il Signore suscitava loro dei giudici, il Signore era con il giudice e
li liberava dalla mano dei loro nemici durante tutta la vita del giudice;
perché il Signore si lasciava commuovere dai loro gemiti sotto il
giogo dei loro oppressori. 19Ma quando il giudice moriva, tornavano
a corrompersi più dei loro padri, seguendo altri dèi per
servirli e prostrarsi davanti a loro, non desistendo dalle loro pratiche
e dalla loro condotta ostinata.
20Perciò l'ira del Signore si accese contro Israele
e disse: "Poiché questa nazione ha violato l'alleanza che avevo
stabilita con i loro padri e non hanno obbedito alla mia voce, 21nemmeno
io scaccerò più dinanzi a loro nessuno dei popoli, che Giosuè
lasciò quando morì. 22Così, per mezzo loro,
metterò alla prova Israele, per vedere se cammineranno o no sulla
via del Signore, come fecero i loro padri".
23Il Signore lasciò quelle nazioni senza affrettarsi
a scacciarle e non le mise nelle mani di Giosuè.
3
1Queste sono le nazioni che il Signore risparmiò allo
scopo di mettere alla prova Israele per mezzo loro, cioè quanti
non avevano visto le guerre di Canaan.
2Ciò avvenne soltanto
per l'istruzione delle nuove generazioni degli Israeliti, perché
imparassero la guerra, quelli, per lo meno, che prima non l'avevano mai
vista:
3i cinque capi dei Filistei, tutti i Cananei, quei di
Sidòne e gli Evei, che abitavano le montagne del Libano, dal monte
Baal-Ermon fino all'ingresso di Amat.
4Queste nazioni servirono
a mettere Israele alla prova per vedere se Israele avrebbe obbedito ai
comandi, che il Signore aveva dati ai loro padri per mezzo di Mosè.
5Così gli Israeliti abitarono in mezzo ai Cananei, agli
Hittiti, agli Amorrei, ai Perizziti, agli Evei e ai Gebusei;
6presero
in mogli le figlie di essi, maritarono le proprie figlie con i loro figli
e servirono i loro dèi.
7Gli Israeliti fecero ciò che è male agli occhi
del Signore; dimenticarono il Signore loro Dio e servirono i Baal e le
Asere. 8Perciò l'ira del Signore si accese contro Israele
e li mise nelle mani di Cusan-Risataim, re del Paese dei due fiumi; gli
Israeliti furono servi di Cusan-Risataim per otto anni. 9Poi
gli Israeliti gridarono al Signore, e il Signore suscitò loro un
liberatore, Otniel, figlio di Kenaz, fratello minore di Caleb, ed egli
li liberò. 10Lo spirito del Signore fu su di lui ed egli
fu giudice d'Israele; uscì a combattere e il Signore gli diede nelle
mani Cusan-Risataim, re di Aram; la sua mano fu potente contro Cusan-Risataim.
11Il paese rimase in pace per quarant'anni, poi Otniel, figlio
di Kenaz, morì.
12Gli Israeliti ripresero a fare ciò che è
male agli occhi del Signore; il Signore rese forte Eglon, re di Moab, contro
Israele, perché facevano ciò che è male agli occhi
del Signore. 13Eglon radunò intorno a sé gli Ammoniti
e gli Amaleciti, fece una spedizione contro Israele, lo batté e
si impadronì della città delle Palme. 14Gli Israeliti
furono schiavi di Eglon, re di Moab, per diciotto anni. 15Poi
gridarono al Signore ed egli suscitò loro un liberatore, Eud, figlio
di Ghera, Beniaminita, che era mancino. Gli Israeliti mandarono per mezzo
di lui un tributo a Eglon re di Moab. 16Eud si fece una spada
a due tagli, lunga un gomed, e se la cinse sotto la veste, al fianco
destro. 17Poi presentò il tributo a Eglon, re di Moab,
che era uomo molto grasso. 18Finita la presentazione del tributo,
ripartì con la gente che l'aveva portato. 19Ma egli,
dal luogo detto Idoli, che è presso Gàlgala, tornò
indietro e disse: "O re, ho una cosa da dirti in segreto". Il re disse:
"Silenzio!" e quanti stavano con lui uscirono. 20Allora Eud
si accostò al re che stava seduto nel piano di sopra, riservato
a lui solo, per la frescura, e gli disse: "Ho una parola da dirti da parte
di Dio". Quegli si alzò dal suo seggio. 21Allora Eud,
allungata la mano sinistra, trasse la spada dal suo fianco e gliela piantò
nel ventre. 22Anche l'elsa entrò con la lama; il grasso
si rinchiuse intorno alla lama, perciò egli uscì subito dalla
finestra, senza estrargli la spada dal ventre. 23Eud uscì
nel portico, dopo aver chiuso i battenti del piano di sopra e aver tirato
il chiavistello. 24Quando fu uscito, vennero i servi, i quali
guardarono e videro che i battenti del piano di sopra erano sprangati;
dissero: "Certo attende ai suoi bisogni nel camerino della stanza fresca".
25Aspettarono fino ad essere inquieti, ma quegli non apriva
i battenti del piano di sopra. Allora presero la chiave, aprirono ed ecco
il loro signore era steso per terra, morto. 26Mentre essi indugiavano,
Eud era fuggito e, dopo aver oltrepassato gli Idoli, si era messo in salvo
nella Seira. 27Appena arrivato là, suonò la tromba
sulle montagne di Efraim e gli Israeliti scesero con lui dalle montagne
ed egli si mise alla loro testa. 28Disse loro: "Seguitemi, perché
il Signore vi ha messo nelle mani i Moabiti, vostri nemici". Quelli scesero
dopo di lui, si impadronirono dei guadi del Giordano, per impedirne il
passo ai Moabiti, e non lasciarono passare nessuno. 29In quella
circostanza sconfissero circa diecimila Moabiti, tutti robusti e valorosi;
non ne scampò neppure uno. 30Così in quel giorno
Moab fu umiliato sotto la mano d'Israele e il paese rimase tranquillo per
ottant'anni.
31Dopo di lui ci fu Samgar figlio di Anat. Egli sconfisse
seicento Filistei con un pungolo da buoi; anch'egli salvò Israele.
4
1Eud era morto e gli Israeliti tornarono a fare ciò che
è male agli occhi del Signore.
2Il Signore li mise nelle
mani di Iabin re di Canaan, che regnava in Cazor. Il capo del suo esercito
era Sisara che abitava a Aroset-Goim.
3Gli Israeliti gridarono
al Signore, perché Iabin aveva novecento carri di ferro e già
da venti anni opprimeva duramente gli Israeliti.
4In quel tempo era giudice d'Israele una profetessa, Debora,
moglie di Lappidot. 5Essa sedeva sotto la palma di Debora, tra
Rama e Betel, sulle montagne di Efraim, e gli Israeliti venivano a lei
per le vertenze giudiziarie. 6Essa mandò a chiamare Barak,
figlio di Abinoam, da Kades di Nèftali, e gli disse: "Il Signore,
Dio d'Israele, ti dà quest'ordine: Va', marcia sul monte Tabor e
prendi con te diecimila figli di Nèftali e figli di Zàbulon.
7Io attirerò verso di te al torrente Kison Sisara, capo
dell'esercito di Iabin, con i suoi carri e la sua numerosa gente, e lo
metterò nelle tue mani". 8Barak le rispose: "Se vieni
anche tu con me, andrò; ma se non vieni, non andrò". 9Rispose:
"Bene, verrò con te; però non sarà tua la gloria sulla
via per cui cammini; ma il Signore metterà Sisara nelle mani di
una donna". Debora si alzò e andò con Barak a Kades. 10Barak
convocò Zàbulon e Nèftali a Kades; diecimila uomini
si misero al suo seguito e Debora andò con lui.
11Ora Eber, il Kenita, si era separato dai Keniti, discendenti
di Obab, suocero di Mosè, e aveva piantato le tende alla Quercia
di Saannaim che è presso Kades.
12Fu riferito a Sisara che Barak, figlio di Abinoam, era
salito sul monte Tabor. 13Allora Sisara radunò tutti
i suoi carri, novecento carri di ferro, e tutta la gente che era con lui
da Aroset-Goim fino al torrente Kison.
14Debora disse a Barak: "Alzati, perché questo è
il giorno in cui il Signore ha messo Sisara nelle tue mani. Il Signore
non esce forse in campo davanti a te?". Allora Barak scese dal monte Tabor,
seguito da diecimila uomini. 15Il Signore sconfisse, davanti
a Barak, Sisara con tutti i suoi carri e con tutto il suo esercito; Sisara
scese dal carro e fuggì a piedi. 16Barak inseguì
i carri e l'esercito fino ad Aroset-Goim; tutto l'esercito di Sisara cadde
a fil di spada e non ne scampò neppure uno.
17Intanto Sisara era fuggito a piedi verso la tenda di Giaele,
moglie di Eber il Kenita, perché vi era pace fra Iabin, re di Cazor,
e la casa di Eber il Kenita. 18Giaele uscì incontro a
Sisara e gli disse: "Fermati, mio signore, fermati da me: non temere".
Egli entrò da lei nella sua tenda ed essa lo nascose con una coperta.
19Egli le disse: "Dammi un po' d'acqua da bere perché
ho sete". Essa aprì l'otre del latte, gli diede da bere e poi lo
ricoprì. 20Egli le disse: "Sta' all'ingresso della tenda;
se viene qualcuno a interrogarti dicendo: C'è qui un uomo?, dirai:
Nessuno". 21Ma Giaele, moglie di Eber, prese un picchetto della
tenda, prese in mano il martello, venne pian piano a lui e gli conficcò
il picchetto nella tempia, fino a farlo penetrare in terra. Egli era profondamente
addormentato e sfinito; così morì. 22Ed ecco Barak
inseguiva Sisara; Giaele gli uscì incontro e gli disse: "Vieni e
ti mostrerò l'uomo che cerchi". Egli entrò da lei ed ecco
Sisara era steso morto con il picchetto nella tempia.
23Così Dio umiliò quel giorno Iabin, re di
Canaan, davanti agli Israeliti. 24La mano degli Israeliti si
fece sempre più pesante su Iabin, re di Canaan, finché ebbero
sterminato Iabin re di Canaan.
5
1In quel giorno Debora, con Barak, figlio di Abinoam, pronunciò
questo canto:
2"Ci furono capi in Israele
per assumere il comando;
ci furono volontari
per arruolarsi in massa:
Benedite il Signore!
3Ascoltate, re,
porgete gli orecchi, o principi;
io voglio cantare al Signore,
voglio cantare al Signore,
voglio cantare inni al Signore, Dio d'Israele!
4Signore, quando uscivi dal Seir,
quando avanzavi dalla steppa di Edom,
la terra tremò, i cieli si scossero,
le nubi si sciolsero in acqua.
5Si stemperarono i monti
davanti al Signore, Signore del Sinai,
davanti al Signore, Dio d'Israele.
6Ai giorni di Samgar, figlio di Anat,
ai giorni di Giaele,
erano deserte le strade
e i viandanti deviavano su sentieri tortuosi.
7Era cessata ogni autorità di governo,
era cessata in Israele,
fin quando sorsi io, Debora,
fin quando sorsi come madre in Israele.
8Si preferivano divinità straniere
e allora la guerra fu alle porte,
ma scudo non si vedeva né lancia
né quarantamila in Israele.
9Il mio cuore si volge ai comandanti d'Israele,
ai volontari tra il popolo;
benedite il Signore!
10Voi, che cavalcate asine bianche,
seduti su gualdrappe,
voi che procedete sulla via, raccontate;
11unitevi al grido degli uomini
schierati fra gli abbeveratoi:
là essi proclamano le vittorie del Signore,
le vittorie del suo governo in Israele,
quando scese alle porte il popolo del Signore.
12Dèstati, dèstati, o Debora,
dèstati, dèstati, intona un canto!
Sorgi, Barak, e cattura i tuoi prigionieri,
o figlio di Abinoam!
13Allora scesero i fuggiaschi
per unirsi ai principi;
il popolo del Signore
scese a sua difesa tra gli eroi.
14Quelli della stirpe di Efraim
scesero nella pianura,
ti seguì Beniamino fra le tue genti.
Dalla stirpe di Machir scesero i comandanti
e da Zàbulon chi impugna lo scettro del comando.
15I principi di Issacar mossero con Debora;
Barak si lanciò sui suoi passi nella pianura.
Presso i ruscelli di Ruben grandi erano le esitazioni.
16Perché sei rimasto seduto tra gli ovili,
ad ascoltare le zampogne dei pastori?
Presso i ruscelli di Ruben
erano ben grandi le dispute...
17Gàlaad dimora oltre il Giordano
e Dan perché vive straniero sulle navi?
Aser si è stabilito lungo la riva del grande mare
e presso le sue insenature dimora.
18Zàbulon invece è un popolo che si è
esposto alla morte,
come Nèftali, sui poggi della campagna!
19Vennero i re, diedero battaglia,
combatterono i re di Canaan,
a Taanach sulle acque di Meghiddo,
ma non riportarono bottino d'argento.
20Dal cielo le stelle diedero battaglia,
dalle loro orbite combatterono contro Sisara.
21Il torrente Kison li travolse;
torrente impetuoso fu il torrente Kison...
Anima mia, calpesta con forza!
22Allora martellarono gli zoccoli dei cavalli
al galoppo, al galoppo dei corsieri.
23Maledite Meroz - dice l'angelo del Signore -
maledite, maledite i suoi abitanti,
perché non vennero in aiuto al Signore,
in aiuto al Signore tra gli eroi.
24Sia benedetta fra le donne Giaele,
la moglie di Eber il Kenita,
benedetta fra le donne della tenda!
25Acqua egli chiese, latte essa diede,
in una coppa da principi offrì latte acido.
26Una mano essa stese al picchetto
e la destra a un martello da fabbri,
e colpì Sisara, lo percosse alla testa,
ne fracassò, ne trapassò la tempia.
27Ai piedi di lei si contorse, ricadde, giacque;
ai piedi di lei si contorse, ricadde,
dove si contorse, là ricadde finito.
28Dietro la finestra si affaccia e si lamenta
la madre di Sisara, dietro la persiana:
Perché il suo carro tarda ad arrivare?
Perché così a rilento procedono i suoi carri?
29Le più sagge sue principesse rispondono
e anche lei torna a dire a se stessa:
30Certo han trovato bottino, stan facendo le parti:
una fanciulla, due fanciulle per ogni uomo;
un bottino di vesti variopinte per Sisara,
un bottino di vesti variopinte a ricamo;
una veste variopinta a due ricami
è il bottino per il mio collo...
31Così periscano tutti i tuoi nemici, Signore!
Ma coloro che ti amano siano come il sole,
quando sorge con tutto lo splendore".
Poi il paese ebbe pace per quarant'anni.
6
1Gli Israeliti fecero ciò che è male agli occhi
del Signore e il Signore li mise nelle mani di Madian per sette anni.
2La
mano di Madian si fece pesante contro Israele; per la paura dei Madianiti
gli Israeliti adattarono per sé gli antri dei monti, le caverne
e le cime scoscese.
3Quando Israele aveva seminato, i Madianiti
con i figli di Amalek e i figli dell'oriente venivano contro di lui,
4si
accampavano sul territorio degli Israeliti, distruggevano tutti i prodotti
del paese fino all'ingresso di Gaza e non lasciavano in Israele mezzi di
sussistenza: né pecore, né buoi, né asini.
5Poiché
venivano con i loro armenti e con le loro tende e arrivavano numerosi come
le cavallette - essi e i loro cammelli erano senza numero - e venivano
nel paese per devastarlo.
6Israele fu ridotto in grande miseria
a causa di Madian e gli Israeliti gridarono al Signore.
7Quando gli Israeliti ebbero gridato a causa di Madian, 8il
Signore mandò loro un profeta che disse: "Dice il Signore, Dio d'Israele:
Io vi ho fatti uscire dall'Egitto e vi ho fatti uscire dalla condizione
servile; 9vi ho liberati dalla mano degli Egiziani e dalla mano
di quanti vi opprimevano; li ho scacciati davanti a voi, vi ho dato il
loro paese 10e vi ho detto: Io sono il Signore vostro Dio; non
venerate gli dèi degli Amorrei, nel paese dei quali abitate. Ma
voi non avete ascoltato la mia voce".
11Ora l'angelo del Signore venne a sedere sotto il terebinto
di Ofra, che apparteneva a Ioas, Abiezerita; Gedeone, figlio di Ioas, batteva
il grano nel tino per sottrarlo ai Madianiti. 12L'angelo del
Signore gli apparve e gli disse: "Il Signore è con te, uomo forte
e valoroso!". 13Gedeone gli rispose: "Signor mio, se il Signore
è con noi, perché ci è capitato tutto questo? Dove
sono tutti i suoi prodigi che i nostri padri ci hanno narrato, dicendo:
Il Signore non ci ha fatto forse uscire dall'Egitto? Ma ora il Signore
ci ha abbandonati e ci ha messi nelle mani di Madian". 14Allora
il Signore si volse a lui e gli disse: "Va' con questa forza e salva Israele
dalla mano di Madian; non ti mando forse io?". 15Gli rispose:
"Signor mio, come salverò Israele? Ecco, la mia famiglia è
la più povera di Manàsse e io sono il più piccolo
nella casa di mio padre". 16Il Signore gli disse: "Io sarò
con te e tu sconfiggerai i Madianiti come se fossero un uomo solo". 17Gli
disse allora: "Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, dammi un segno che proprio
tu mi parli. 18Intanto, non te ne andare di qui prima che io
torni da te e porti la mia offerta da presentarti". Rispose: "Resterò
finché tu torni". 19Allora Gedeone entrò in casa,
preparò un capretto e con un'efa di farina preparò
focacce azzime; mise la carne in un canestro, il brodo in una pentola,
gli portò tutto sotto il terebinto e glielo offrì. 20L'angelo
di Dio gli disse: "Prendi la carne e le focacce azzime, mettile su questa
pietra e versavi il brodo". Egli fece così. 21Allora
l'angelo del Signore stese l'estremità del bastone che aveva in
mano e toccò la carne e le focacce azzime; salì dalla roccia
un fuoco che consumò la carne e le focacce azzime e l'angelo del
Signore scomparve dai suoi occhi. 22Gedeone vide che era l'angelo
del Signore e disse: "Signore, ho dunque visto l'angelo del Signore faccia
a faccia!". 23Il Signore gli disse: "La pace sia con te, non
temere, non morirai!". 24Allora Gedeone costruì in quel
luogo un altare al Signore e lo chiamò Signore-Pace. Esso esiste
fino ad oggi a Ofra degli Abiezeriti.
25In quella stessa notte il Signore gli disse: "Prendi il
giovenco di tuo padre e un secondo giovenco di sette anni, demolisci l'altare
di Baal fatto da tuo padre e taglia il palo sacro che gli sta accanto.
26Costruisci un altare al Signore tuo Dio sulla cima di questa
roccia, disponendo ogni cosa con ordine; poi prendi il secondo giovenco
e offrilo in olocausto sulla legna del palo sacro che avrai tagliato".
27Allora Gedeone prese dieci uomini fra i suoi servitori e fece
come il Signore gli aveva ordinato; ma temendo di farlo di giorno, per
paura dei suoi parenti e della gente della città, lo fece di notte.
28Quando il mattino dopo la gente della città si alzò,
vide che l'altare di Baal era stato demolito, che il palo sacro accanto
era stato tagliato e che il secondo giovenco era offerto in olocausto sull'altare
che era stato costruito. 29Si dissero l'un altro: "Chi ha fatto
questo?". Investigarono, si informarono e dissero: "Gedeone, figlio di
Ioas, ha fatto questo". 30Allora la gente della città
disse a Ioas: "Conduci fuori tuo figlio e sia messo a morte, perché
ha demolito l'altare di Baal e ha tagliato il palo sacro che gli stava
accanto". 31Ioas rispose a quanti insorgevano contro di lui:
"Volete difendere voi la causa di Baal e venirgli in aiuto? Chi vorrà
difendere la sua causa sarà messo a morte prima di domattina; se
è Dio, difenda da sé la sua causa, per il fatto che hanno
demolito il suo altare". 32Perciò in quel giorno Gedeone
fu chiamato Ierub-Baal, perché si disse: "Baal difenda la sua causa
contro di lui, perché egli ha demolito il suo altare".
33Ora tutti i Madianiti, Amalek e i figli dell'oriente si
radunarono, passarono il Giordano e si accamparono nella pianura di Izreel.
34Ma lo spirito del Signore investì Gedeone; egli suonò
la tromba e gli Abiezeriti furono convocati per seguirlo. 35Egli
mandò anche messaggeri in tutto Manàsse, che fu pure chiamato
a seguirlo; mandò anche messaggeri nelle tribù di Aser, di
Zàbulon e di Nèftali, le quali vennero ad unirsi agli altri.
36Gedeone disse a Dio: "Se tu stai per salvare Israele per
mia mano, come hai detto, 37ecco, io metterò un vello
di lana sull'aia: se c'è rugiada soltanto sul vello e tutto il terreno
resta asciutto, io saprò che tu salverai Israele per mia mano, come
hai detto". 38Così avvenne. La mattina dopo, Gedeone
si alzò per tempo, strizzò il vello e ne spremette la rugiada:
una coppa piena d'acqua. 39Gedeone disse a Dio: "Non adirarti
contro di me; io parlerò ancora una volta. Lasciami fare la prova
con il vello, solo ancora una volta: resti asciutto soltanto il vello e
ci sia la rugiada su tutto il terreno". 40Dio fece così
quella notte: il vello soltanto restò asciutto e ci fu rugiada su
tutto il terreno.
7
1Ierub-Baal dunque, cioè Gedeone, con tutta la gente
che era con lui, alzatosi di buon mattino, si accampò alla fonte
di Carod. Il campo di Madian era al nord, verso la collina di More, nella
pianura.
2Il Signore disse a Gedeone: "La gente che è
con te è troppo numerosa, perché io metta Madian nelle sue
mani; Israele potrebbe vantarsi dinanzi a me e dire: La mia mano mi ha
salvato.
3Ora annunzia davanti a tutto il popolo: Chiunque ha
paura e trema, torni indietro". Gedeone li mise così alla prova.
Tornarono indietro ventiduemila uomini del popolo e ne rimasero diecimila.
4Il Signore disse a Gedeone: "La gente è ancora troppo
numerosa; falli scendere all'acqua e te li metterò alla prova. Quegli
del quale ti dirò: Questi venga con te, verrà; e quegli del
quale ti dirò: Questi non venga con te, non verrà".
5Gedeone
fece dunque scendere la gente all'acqua e il Signore gli disse: "Quanti
lambiranno l'acqua con la lingua, come la lambisce il cane, li porrai da
una parte; porrai da un'altra quanti, per bere, si metteranno in ginocchio".
6Il numero di quelli che lambirono l'acqua portandosela alla
bocca con la mano, fu di trecento uomini; tutto il resto della gente si
mise in ginocchio per bere l'acqua.
7Allora il Signore disse
a Gedeone: "Con questi trecento uomini che hanno lambito l'acqua, io vi
salverò e metterò i Madianiti nelle tue mani. Tutto il resto
della gente se ne vada, ognuno a casa sua".
8Egli prese dalle
mani del popolo le brocche e le trombe; rimandò tutti gli altri
Israeliti ciascuno alla sua tenda e tenne con sé i trecento uomini.
L'accampamento di Madian gli stava al di sotto, nella pianura.
9In quella stessa notte il Signore disse a Gedeone: "Alzati
e piomba sul campo, perché io te l'ho messo nelle mani. 10Ma
se hai paura di farlo, scendivi con Pura tuo servo 11e udrai
quello che dicono; dopo, prenderai vigore per piombare sul campo". Egli
scese con Pura suo servo fino agli avamposti dell'accampamento. 12I
Madianiti, gli Amaleciti e tutti i figli dell'oriente erano sparsi nella
pianura e i loro cammelli erano senza numero come la sabbia che è
sul lido del mare. 13Quando Gedeone vi giunse, ecco un uomo
raccontava un sogno al suo compagno e gli diceva: "Ho fatto un sogno. Mi
pareva di vedere una pagnotta di orzo rotolare nell'accampamento di Madian:
giunse alla tenda, la urtò e la rovesciò e la tenda cadde
a terra". 14Il suo compagno gli rispose: "Questo non è
altro che la spada di Gedeone, figlio di Ioas, uomo di Israele; Dio ha
messo nelle sue mani Madian e tutto l'accampamento". 15Quando
Gedeone ebbe udito il racconto del sogno e la sua interpretazione, si prostrò;
poi tornò al campo di Israele e disse: "Alzatevi, perché
il Signore ha messo nelle vostre mani l'accampamento di Madian".
16Divise i trecento uomini in tre schiere, consegnò
a tutti trombe e brocche vuote con dentro fiaccole; 17disse
loro: "Guardate me e fate come farò io; quando sarò giunto
ai limiti dell'accampamento, come farò io, così farete voi.
18 Quando io, con quanti sono con me, suonerò la tromba,
anche voi suonerete le trombe intorno a tutto l'accampamento e griderete:
Per il Signore e per Gedeone!". 19Gedeone e i cento uomini che
erano con lui giunsero all'estremità dell'accampamento, all'inizio
della veglia di mezzanotte, quando appena avevano cambiato le sentinelle.
Egli suonò la tromba spezzando la brocca che aveva in mano. 20Allora
le tre schiere suonarono le trombe e spezzarono le brocche, tenendo le
fiaccole con la sinistra e con la destra le trombe per suonare e gridarono:
"La spada per il Signore e per Gedeone!". 21Ognuno di essi rimase
al suo posto, intorno all'accampamento; tutto il campo si mise a correre,
a gridare, a fuggire. 22Mentre quelli suonavano le trecento
trombe, il Signore fece volgere la spada di ciascuno contro il compagno,
per tutto l'accampamento. L'esercito fuggì fino a Bet-Sitta a Zerera
fino alla riva di Abel-Mecola, sopra Tabbat.
23Gli Israeliti di Nèftali, di Aser e di tutto Manàsse
si radunarono e inseguirono i Madianiti. 24Intanto Gedeone aveva
mandato messaggeri per tutte le montagne di Efraim a dire: "Scendete contro
i Madianiti e tagliate loro i guadi sul Giordano fino a Bet-Bara". Così
tutti gli uomini di Efraim si radunarono e si impadronirono dei guadi sul
Giordano fino a Bet-Bara. 25Presero due capi di Madian, Oreb
e Zeeb; uccisero Oreb alla roccia di Oreb e Zeeb al Torchio di Zeeb. Inseguirono
i Madianiti e portarono le teste di Oreb e di Zeeb a Gedeone, oltre il
Giordano.
8
1Ma gli uomini di Efraim gli dissero: "Che azione ci hai fatto,
non chiamandoci quando sei andato a combattere contro Madian?". Litigarono
con lui violentemente.
2Egli rispose loro: "Che ho fatto io
in confronto a voi? La racimolatura di Efraim non vale più della
vendemmia di Abiezer?
3Dio vi ha messo nelle mani i capi di
Madian, Oreb e Zeeb; che dunque ho potuto fare io in confronto a voi?".
A tali parole, la loro ira contro di lui si calmò.
4Gedeone arrivò al Giordano e lo attraversò.
Ma egli e i suoi trecento uomini erano stanchi e affamati. 5Disse
a quelli di Succot: "Date focacce di pane alla gente che mi segue, perché
è stanca e io sto inseguendo Zebach e Zalmunna, re di Madian". 6Ma
i capi di Succot risposero: "Tieni forse già nelle tue mani i polsi
di Zebach e di Zalmunna, perché dobbiamo dare il pane al tuo esercito?".
7Gedeone disse: "Ebbene, quando il Signore mi avrà messo
nelle mani Zebach e Zalmunna, vi strazierò le carni con le spine
del deserto e con i cardi". 8Di là salì a Penuel
e parlò agli uomini di Penuel nello stesso modo; essi gli risposero
come avevano fatto quelli di Succot. 9Egli disse anche agli
uomini di Penuel: "Quando tornerò in pace, abbatterò questa
torre".
10Zebach e Zalmunna erano a Karkor con il loro accampamento
di circa quindicimila uomini, quanti erano rimasti dell'intero esercito
dei figli dell'oriente; centoventimila uomini armati di spada erano caduti.
11Gedeone salì per la via dei nomadi a oriente di Nobach
e di Iogbea e mise in rotta l'esercito che si credeva sicuro. 12Zebach
e Zalmunna si diedero alla fuga, ma egli li inseguì, prese i due
re di Madian, Zebach e Zalmunna, e sbaragliò tutto l'esercito.
13Poi Gedeone, figlio di Ioas, tornò dalla battaglia
per la salita di Cheres. 14Catturò un giovane della gente
di Succot e lo interrogò; quegli gli mise per iscritto i nomi dei
capi e degli anziani di Succot: settantasette uomini. 15Poi
venne alla gente di Succot e disse: "Ecco Zebach e Zalmunna, a proposito
dei quali mi avete insultato dicendo: Hai tu forse già nelle mani
i polsi di Zebach e Zalmunna perché dobbiamo dare il pane alla tua
gente stanca?". 16Prese gli anziani della città e con
le spine del deserto e con i cardi castigò gli uomini di Succot.
17Demolì la torre di Penuel e uccise gli uomini della
città. 18Poi disse a Zebach e a Zalmunna: "Come erano
gli uomini che avete uccisi al Tabor?". Quelli risposero: "Erano come te;
ognuno di loro aveva l'aspetto di un figlio di re". 19Egli riprese:
"Erano miei fratelli, figli di mia madre; per la vita del Signore, se aveste
risparmiato loro la vita, io non vi ucciderei!". 20Poi disse
a Ieter, suo primogenito: "Su, uccidili!". Ma il giovane non estrasse la
spada, perché aveva paura, poiché era ancora giovane. 21Zebach
e Zalmunna dissero: "Suvvia, colpisci tu stesso, poiché qual è
l'uomo, tale è la sua forza". Gedeone si alzò e uccise Zebach
e Zalmunna e prese le lunette che i loro cammelli portavano al collo.
22Allora gli Israeliti dissero a Gedeone: "Regna su di noi
tu e i tuoi discendenti, poiché ci hai liberati dalla mano di Madian".
23Ma Gedeone rispose loro: "Io non regnerò su di voi
né mio figlio regnerà; il Signore regnerà su di voi".
24Poi Gedeone disse loro: "Una cosa voglio chiedervi: ognuno
di voi mi dia un pendente del suo bottino". I nemici avevano pendenti d'oro,
perché erano Ismaeliti. 25Risposero: "Li daremo volentieri".
Egli stese allora il mantello e ognuno vi gettò un pendente del
suo bottino". 26Il peso dei pendenti d'oro, che egli aveva chiesti,
fu di millesettecento sicli d'oro, oltre le lunette, le catenelle e le
vesti di porpora, che i re di Madian avevano addosso, e oltre le collane
che i loro cammelli avevano al collo. 27Gedeone ne fece un efod
che pose in Ofra sua città; tutto Israele vi si prostrò davanti
in quel luogo e ciò divenne una causa di rovina per Gedeone e per
la sua casa. 28Così Madian fu umiliato davanti agli Israeliti
e non alzò più il capo; il paese rimase in pace per quarant'anni,
durante la vita di Gedeone. 29Ierub-Baal, figlio di Ioas, tornò
a dimorare a casa sua. 30Gedeone ebbe settanta figli che gli
erano nati dalle molte mogli. 31Anche la sua concubina che stava
a Sichem gli partorì un figlio, che chiamò Abimèlech.
32Poi Gedeone, figlio di Ioas, morì in buona vecchiaia
e fu sepolto nella tomba di Ioas suo padre a Ofra degli Abiezeriti.
33Dopo la morte di Gedeone gli Israeliti tornarono a prostituirsi
a Baal e presero Baal-Berit come loro dio. 34Gli Israeliti non
si ricordarono del Signore loro Dio che li aveva liberati dalle mani di
tutti i loro nemici all'intorno 35e non dimostrarono gratitudine
alla casa di Ierub-Baal, cioè di Gedeone, per tutto il bene che
egli aveva fatto a Israele.
9
1Ora Abimèlech, figlio di Ierub-Baal, andò a Sichem
dai fratelli di sua madre e disse loro e a tutta la parentela di sua madre:
2"Dite agli orecchi di tutti i signori di Sichem: È meglio
per voi che vi governino settanta uomini, tutti i figli di Ierub-Baal,
o che vi governi un solo uomo? Ricordatevi che io sono del vostro sangue".
3I fratelli di sua madre parlarono di lui, ripetendo a tutti
i signori di Sichem quelle parole e il cuor loro si piegò a favore
di Abimèlech, perché dicevano: "È nostro fratello".
4Gli diedero settanta sicli d'argento che tolsero dal tempio
di Baal-Berit; con essi Abimèlech assoldò uomini sfaccendati
e audaci che lo seguirono.
5Venne alla casa di suo padre, a
Ofra, e uccise sopra una stessa pietra i suoi fratelli, figli di Ierub-Baal,
settanta uomini. Ma Iotam, figlio minore di Ierub-Baal, scampò,
perché si era nascosto.
6Tutti i signori di Sichem e
tutta Bet-Millo si radunarono e andarono a proclamare re Abimèlech
presso la Quercia della Stele che si trova a Sichem.
7Ma Iotam, informato della cosa, andò a porsi sulla
sommità del monte Garizim e, alzando la voce, gridò: "Ascoltatemi,
signori di Sichem, e Dio ascolterà voi!
8Si misero in cammino gli alberi
per ungere un re su di essi.
Dissero all'ulivo:
Regna su di noi.
9Rispose loro l'ulivo:
Rinuncerò al mio olio,
grazie al quale
si onorano dèi e uomini,
e andrò ad agitarmi sugli alberi?
10Dissero gli alberi al fico:
Vieni tu, regna su di noi.
11Rispose loro il fico:
Rinuncerò alla mia dolcezza
e al mio frutto squisito,
e andrò ad agitarmi sugli alberi?
12Dissero gli alberi alla vite:
Vieni tu, regna su di noi.
13Rispose loro la vite:
Rinuncerò al mio mosto
che allieta dèi e uomini,
e andrò ad agitarmi sugli alberi?
14Dissero tutti gli alberi al rovo:
Vieni tu, regna su di noi.
15Rispose il rovo agli alberi:
Se in verità ungete
me re su di voi,
venite, rifugiatevi alla mia ombra;
se no, esca un fuoco dal rovo
e divori i cedri del Libano.
16Ora voi non avete agito con lealtà e onestà
proclamando re Abimèlech, non avete operato bene verso Ierub-Baal
e la sua casa, non lo avete trattato secondo il merito delle sue azioni...
17Perché mio padre ha combattuto per voi, ha esposto
al pericolo la vita e vi ha liberati dalle mani di Madian. 18Voi
invece oggi siete insorti contro la casa di mio padre, avete ucciso i suoi
figli, settanta uomini, sopra una stessa pietra e avete proclamato re dei
signori di Sichem Abimèlech, figlio della sua schiava, perché
è vostro fratello. 19Se dunque avete operato oggi con
sincerità e con integrità verso Ierub-Baal e la sua casa,
godetevi Abimèlech ed egli si goda voi! 20Ma se non è
così, esca da Abimèlech un fuoco che divori i signori di
Sichem e Bet-Millo; esca dai signori di Sichem e da Bet-Millo un fuoco
che divori Abimèlech!". 21Iotam corse via, si mise in
salvo e andò a stabilirsi a Beer, lontano da Abimèlech suo
fratello.
22Abimèlech dominò su Israele tre anni. 23Poi
Dio mandò un cattivo spirito fra Abimèlech e i signori di
Sichem e i signori di Sichem si ribellarono ad Abimèlech. 24Questo
avvenne perché la violenza fatta ai settanta figli di Ierub-Baal
ricevesse il castigo e il loro sangue ricadesse su Abimèlech loro
fratello, che li aveva uccisi, e sui signori di Sichem, che gli avevano
dato mano per uccidere i suoi fratelli. 25I signori di Sichem
posero agguati contro di lui sulla cima dei monti, rapinando chiunque passasse
vicino alla strada. Abimèlech fu informato della cosa. 26Poi
Gaal, figlio di Ebed, e i suoi fratelli vennero e si stabilirono a Sichem
e i signori di Sichem riposero la fiducia in lui. 27Usciti nella
campagna, vendemmiarono le loro vigne, pigiarono l'uva e fecero festa.
Poi entrarono nella casa del loro Dio, mangiarono, bevvero e maledissero
Abimèlech. 28Gaal, figlio di Ebed, disse: "Chi è
Abimèlech e che è Sichem, perché dobbiamo servirlo?
Non dovrebbero piuttosto il figlio di Ierub-Baal e Zebul, suo luogotenente,
servire gli uomini di Camor, capostipite di Sichem? Perché dovremmo
servirlo noi? 29Se avessi in mano questo popolo, io scaccerei
Abimèlech e direi: Accresci pure il tuo esercito ed esci in campo".
30Ora Zebul, governatore della città, udite le parole
di Gaal, figlio di Ebed, si accese d'ira 31e mandò messaggeri
ad Abimèlech in Aruma per dirgli: "Ecco Gaal, figlio di Ebed, e
i suoi fratelli sono venuti a Sichem e sollevano la città contro
di te. 32Alzati dunque di notte con la gente che hai con te
e tendi un agguato nella campagna. 33Domattina, non appena spunterà
il sole, ti alzerai e piomberai sulla città mentre lui con la sua
gente ti uscirà contro: tu gli farai quel che troverai opportuno".
34Abimèlech e tutta la gente che era con lui si alzarono
di notte e tesero un agguato contro Sichem, divisi in quattro schiere.
35Gaal, figlio di Ebed, uscì e si fermò all'ingresso
della porta della città; allora Abimèlech uscì dall'agguato
con la gente che aveva. 36Gaal, vista quella gente, disse a
Zebul: "Ecco gente che scende dalle cime dei monti". Zebul gli rispose:
"Tu vedi l'ombra dei monti e la prendi per uomini". 37Gaal riprese
a parlare e disse: "Ecco gente che scende dall'Ombelico della terra e una
schiera che giunge per la via della Quercia dei Maghi". 38Allora
Zebul gli disse: "Dov'è ora la spavalderia di quando dicevi: Chi
è Abimèlech, perché dobbiamo servirlo? Non è
questo il popolo che disprezzavi? Ora esci in campo e combatti contro di
lui!". 39Allora Gaal uscì alla testa dei signori di Sichem
e diede battaglia ad Abimèlech. 40Ma Abimèlech
lo inseguì ed egli fuggì dinanzi a lui e molti uomini caddero
morti fino all'ingresso della porta. 41Abimèlech ritornò
ad Aruma e Zebul cacciò Gaal e i suoi fratelli, che non poterono
più rimanere a Sichem.
42Il giorno dopo il popolo di Sichem uscì alla campagna
e Abimèlech ne fu informato.
43Egli prese la sua gente, la divise in tre schiere e tese
un agguato nella campagna: quando vide che il popolo usciva dalla città,
si mosse contro di essi e li batté. 44Abimèlech
e la sua gente fecero irruzione e si fermarono all'ingresso della porta
della città, mentre le altre due schiere si gettarono su quelli
che erano nella campagna e li colpirono. 45Abimèlech
combatté contro la città tutto quel giorno, la prese e uccise
il popolo che vi si trovava; poi distrusse la città e la cosparse
di sale.
46Tutti i signori della torre di Sichem, all'udir questo,
entrarono nel sotterraneo del tempio di El-Berit. 47Fu riferito
ad Abimèlech che tutti i signori della torre di Sichem si erano
adunati. 48Allora Abimèlech salì sul monte Zalmon
con tutta la gente che aveva con sé; prese in mano la scure, tagliò
un ramo d'albero, lo sollevò e se lo mise in spalla; poi disse alla
sua gente: "Quello che mi avete visto fare, fatelo presto anche voi!".
49Tutti tagliarono ciascuno un ramo e seguirono Abimèlech;
posero i rami contro il sotterraneo e bruciarono tra le fiamme la sala
con quelli che vi erano dentro. Così perì tutta la gente
della torre di Sichem, circa mille persone, fra uomini e donne.
50Poi Abimèlech andò a Tebes, la cinse d'assedio
e la prese. 51In mezzo alla città c'era una torre fortificata,
dove si rifugiarono tutti i signori della città, uomini e donne;
vi si rinchiusero dentro e salirono sul terrazzo della torre. 52Abimèlech,
giunto alla torre, l'attaccò e si accostò alla porta della
torre per appiccarvi il fuoco. 53Ma una donna gettò giù
il pezzo superiore di una macina sulla testa di Abimèlech e gli
spaccò il cranio. 54Egli chiamò in fretta il giovane
che gli portava le armi e gli disse: "Tira fuori la spada e uccidimi, perché
non si dica di me: L'ha ucciso una donna!". Il giovane lo trafisse ed egli
morì. 55Quando gli Israeliti videro che Abimèlech
era morto, se ne andarono ciascuno a casa sua.
56Così Dio fece ricadere sopra Abimèlech il
male che egli aveva fatto contro suo padre, uccidendo settanta suoi fratelli.
57Dio fece anche ricadere sul capo della gente di Sichem tutto
il male che essa aveva fatto; così si avverò su di loro la
maledizione di Iotam, figlio di Ierub-Baal.
10
1Dopo Abimèlech, sorse a salvare Israele Tola, figlio
di Pua, figlio di Dodo, uomo di Issacar. Dimorava a Samir sulle montagne
di Efraim;
2fu giudice d'Israele per ventitré anni, poi
morì e fu sepolto a Samir.
3Dopo di lui sorse Iair, il Galaadita, che fu giudice d'Israele
per ventidue anni; 4ebbe trenta figli che cavalcavano trenta
asinelli e avevano trenta città, che si chiamano anche oggi i Villaggi
di Iair e sono nel paese di Gàlaad. 5Poi Iair morì
e fu sepolto a Kamon.
6Gli Israeliti continuarono a fare ciò che è
male agli occhi del Signore e servirono i Baal, le Astarti, gli dèi
di Aram, gli dèi di Sidòne, gli dèi di Moab, gli dèi
degli Ammoniti e gli dèi dei Filistei; abbandonarono il Signore
e non lo servirono più. 7L'ira del Signore si accese
contro Israele e li mise nelle mani dei Filistei e nelle mani degli Ammoniti.
8Questi afflissero e oppressero per diciotto anni gli Israeliti,
tutti i figli d'Israele che erano oltre il Giordano, nel paese degli Amorrei
in Gàlaad. 9Poi gli Ammoniti passarono il Giordano per
combattere anche contro Giuda, contro Beniamino e contro la casa d'Efraim
e Israele fu in grande angoscia. 10Allora gli Israeliti gridarono
al Signore: "Abbiamo peccato contro di te, perché abbiamo abbandonato
il nostro Dio e abbiamo servito i Baal". 11Il Signore disse
agli Israeliti: "Non vi ho io liberati dagli Egiziani, dagli Amorrei, dagli
Ammoniti e dai Filistei? 12Quando quelli di Sidòne, gli
Amaleciti e i Madianiti vi opprimevano e voi gridavate a me, non vi ho
forse liberati dalle loro mani? 13Eppure, mi avete abbandonato
e avete servito altri dèi; perciò io non vi salverò
più. 14Andate a gridare agli dèi che avete scelto;
vi salvino essi nel tempo della vostra angoscia!". 15Gli Israeliti
dissero al Signore: "Abbiamo peccato; fa' di noi ciò che ti piace;
soltanto, liberaci in questo giorno". 16Eliminarono gli dèi
stranieri e servirono il Signore, il quale non tollerò più
a lungo la tribolazione di Israele. 17Gli Ammoniti si radunarono
e si accamparono in Gàlaad e anche gli Israeliti si adunarono e
si accamparono a Mizpa. 18Il popolo, i principi di Gàlaad,
si dissero l'un l'altro: "Chi sarà l'uomo che comincerà a
combattere contro gli Ammoniti? Egli sarà il capo di tutti gli abitanti
di Gàlaad".
11
1Ora Iefte, il Galaadita, era uomo forte e valoroso, figlio
di una prostituta; lo aveva generato Gàlaad.
2Poi la
moglie di Gàlaad gli partorì figli e, quando i figli della
moglie furono adulti, cacciarono Iefte e gli dissero: "Tu non avrai eredità
nella casa di nostro padre, perché sei figlio di un'altra donna".
3Iefte fuggì lontano dai suoi fratelli e si stabilì
nel paese di Tob. Attorno a Iefte si raccolsero alcuni sfaccendati e facevano
scorrerie con lui.
4Qualche tempo dopo gli Ammoniti mossero
guerra a Israele.
5Quando gli Ammoniti iniziarono la guerra
contro Israele, gli anziani di Gàlaad andarono a prendere Iefte
nel paese di Tob.
6Dissero a Iefte: "Vieni, sii nostro condottiero
e combatteremo contro gli Ammoniti".
7Ma Iefte rispose agli
anziani di Gàlaad: "Non siete forse voi quelli che mi avete odiato
e scacciato dalla casa di mio padre? Perché venite da me ora che
siete in difficoltà?".
8Gli anziani di Gàlaad
dissero a Iefte: "Proprio per questo ora ci rivolgiamo a te: verrai con
noi, combatterai contro gli Ammoniti e sarai il capo di noi tutti abitanti
di Gàlaad".
9Iefte rispose agli anziani di Gàlaad:
"Se mi riconducete per combattere contro gli Ammoniti e il Signore li mette
in mio potere, io sarò vostro capo".
10Gli anziani di
Gàlaad dissero a Iefte: "Il Signore sia testimone tra di noi, se
non faremo come hai detto".
11Iefte dunque andò con gli
anziani di Gàlaad; il popolo lo costituì suo capo e condottiero
e Iefte ripeté le sue parole davanti al Signore in Mizpa.
12Poi Iefte inviò messaggeri al re degli Ammoniti
per dirgli: "Che c'è tra me e te, perché tu venga contro
di me a muover guerra al mio paese?". 13Il re degli Ammoniti
rispose ai messaggeri di Iefte: "Perché, quando Israele uscì
dall'Egitto, si impadronì del mio territorio, dall'Arnon fino allo
Iabbok e al Giordano; restituiscilo spontaneamente". 14Iefte
inviò di nuovo messaggeri al re degli Ammoniti per dirgli: 15"Dice
Iefte: Israele non si impadronì del paese di Moab, né del
paese degli Ammoniti; 16ma, quando Israele uscì dall'Egitto
e attraversò il deserto fino al Mare Rosso e giunse a Kades, 17mandò
messaggeri al re di Edom per dirgli: Lasciami passare per il tuo paese,
ma il re di Edom non acconsentì. Mandò anche al re di Moab,
nemmeno lui volle e Israele rimase a Kades. 18Poi camminò
per il deserto, fece il giro del paese di Edom e del paese di Moab, giunse
a oriente del paese di Moab e si accampò oltre l'Arnon senza entrare
nei territori di Moab; perché l'Arnon segna il confine di Moab.
19Allora Israele mandò messaggeri a Sicon, re degli Amorrei,
re di Chesbon, e gli disse: Lasciaci passare dal tuo paese, per arrivare
al nostro. 20Ma Sicon non si fidò che Israele passasse
per i suoi confini; anzi radunò tutta la sua gente, si accampò
a Iaaz e combatté contro Israele. 21Il Signore, Dio d'Israele,
mise Sicon e tutta la sua gente nelle mani d'Israele, che li sconfisse;
così Israele conquistò tutto il paese degli Amorrei che abitavano
quel territorio; 22conquistò tutti i territori degli
Amorrei, dall'Arnon allo Iabbok e dal deserto al Giordano. 23Ora
il Signore, Dio d'Israele, ha scacciato gli Amorrei davanti a Israele suo
popolo e tu vorresti possedere il loro paese? 24Non possiedi
tu quello che Camos tuo dio ti ha fatto possedere? Così anche noi
possiederemo il paese di quelli che il Signore ha scacciati davanti a noi.
25Sei tu forse più di Balak, figlio di Zippor, re di
Moab? Mosse forse querela ad Israele o gli fece guerra? 26Da
trecento anni Israele abita a Chesbon e nelle sue dipendenze, ad Aroer
e nelle sue dipendenze e in tutte le città lungo l'Arnon; perché
non gliele avete tolte durante questo tempo? 27Io non ti ho
fatto torto e tu agisci male verso di me, muovendomi guerra; il Signore
giudice giudichi oggi tra gli Israeliti e gli Ammoniti!". 28Ma
il re degli Ammoniti non ascoltò le parole che Iefte gli aveva mandato
a dire.
29Allora lo spirito del Signore venne su Iefte ed egli attraversò
Gàlaad e Manàsse, passò a Mizpa di Gàlaad e
da Mizpa di Gàlaad raggiunse gli Ammoniti. 30Iefte fece
voto al Signore e disse: "Se tu mi metti nelle mani gli Ammoniti, 31la
persona che uscirà per prima dalle porte di casa mia per venirmi
incontro, quando tornerò vittorioso dagli Ammoniti, sarà
per il Signore e io l'offrirò in olocausto". 32Quindi
Iefte raggiunse gli Ammoniti per combatterli e il Signore glieli mise nelle
mani. 33Egli li sconfisse da Aroer fin verso Minnit, prendendo
loro venti città, e fino ad Abel-Cheramin. Così gli Ammoniti
furono umiliati davanti agli Israeliti. 34Poi Iefte tornò
a Mizpa, verso casa sua; ed ecco uscirgli incontro la figlia, con timpani
e danze. Era l'unica figlia: non aveva altri figli, né altre figlie.
35Appena la vide, si stracciò le vesti e disse: "Figlia
mia, tu mi hai rovinato! Anche tu sei con quelli che mi hanno reso infelice!
Io ho dato la mia parola al Signore e non posso ritirarmi". 36Essa
gli disse: "Padre mio, se hai dato parola al Signore, fa' di me secondo
quanto è uscito dalla tua bocca, perché il Signore ti ha
concesso vendetta sugli Ammoniti, tuoi nemici". 37Poi disse
al padre: "Mi sia concesso questo: lasciami libera per due mesi, perché
io vada errando per i monti a piangere la mia verginità con le mie
compagne". 38Egli le rispose: "Va'!", e la lasciò andare
per due mesi. Essa se ne andò con le compagne e pianse sui monti
la sua verginità. 39Alla fine dei due mesi tornò
dal padre ed egli fece di lei quello che aveva promesso con voto. Essa
non aveva conosciuto uomo; di qui venne in Israele questa usanza: 40ogni
anno le fanciulle d'Israele vanno a piangere la figlia di Iefte il Galaadita,
per quattro giorni.
12
1Ora gli uomini di Efraim si radunarono, passarono il fiume
verso Zafon e dissero a Iefte: "Perché sei andato a combattere contro
gli Ammoniti e non ci hai chiamati con te? Noi bruceremo te e la tua casa".
2Iefte rispose loro: "Io e il mio popolo abbiamo avuto grandi
lotte con gli Ammoniti; quando vi ho chiamati in aiuto, non siete venuti
a liberarmi dalle loro mani.
3Vedendo che voi non venivate in
mio aiuto, ho esposto al pericolo la vita, ho marciato contro gli Ammoniti
e il Signore me li ha messi nelle mani. Perché dunque siete venuti
oggi contro di me a muovermi guerra?".
4Iefte, radunati tutti
gli uomini di Gàlaad, diede battaglia ad Efraim; gli uomini di Gàlaad
sconfissero gli Efraimiti, perché questi dicevano: "Voi siete fuggiaschi
di Efraim; Gàlaad sta in mezzo a Efraim e in mezzo a Manàsse".
5I Galaaditi intercettarono agli Efraimiti i guadi del Giordano;
quando uno dei fuggiaschi di Efraim diceva: "Lasciatemi passare", gli uomini
di Gàlaad gli chiedevano: "Sei un Efraimita?". Se quegli rispondeva:
"No",
6i Galaaditi gli dicevano: "Ebbene, di'
Scibbolet",
e quegli diceva
Sibbolet, non sapendo pronunciare bene. Allora lo
afferravano e lo uccidevano presso i guadi del Giordano. In quella occasione
perirono quarantaduemila uomini di Efraim.
7Iefte fu giudice
d'Israele per sei anni. Poi Iefte, il Galaadita, morì e fu sepolto
nella sua città in Gàlaad.
8Dopo di lui fu giudice d'Israele Ibsan di Betlemme. 9Egli
ebbe trenta figli, maritò trenta figlie e fece venire da fuori trenta
fanciulle per i suoi figli. Fu giudice d'Israele per sette anni. 10Poi
Ibsan morì e fu sepolto a Betlemme.
11Dopo di lui fu giudice d'Israele Elon, lo Zabulonita; fu
giudice d'Israele per dieci anni. 12Poi Elon, lo Zabulonita,
morì e fu sepolto ad Aialon, nel paese di Zàbulon.
13Dopo di lui fu giudice d'Israele Abdon, figlio di Illel,
di Piraton. 14Ebbe quaranta figli e trenta nipoti, i quali cavalcavano
settanta asinelli. Fu giudice d'Israele per otto anni. 15Poi
Abdon, figlio di Illel, il Piratonita, morì e fu sepolto a Piraton,
nel paese di Efraim, sul monte Amalek.
13
1Gli Israeliti tornarono a fare quello che è male agli
occhi del Signore e il Signore li mise nelle mani dei Filistei per quarant'anni.
2C'era allora un uomo di Zorea di una famiglia dei Daniti, chiamato
Manoach; sua moglie era sterile e non aveva mai partorito.
3L'angelo
del Signore apparve a questa donna e le disse: "Ecco, tu sei sterile e
non hai avuto figli, ma concepirai e partorirai un figlio.
4Ora
guardati dal bere vino o bevanda inebriante e dal mangiare nulla d'immondo.
5Poiché ecco, tu concepirai e partorirai un figlio, sulla
cui testa non passerà rasoio, perché il fanciullo sarà
un nazireo consacrato a Dio fin dal seno materno; egli comincerà
a liberare Israele dalle mani dei Filistei".
6La donna andò
a dire al marito: "Un uomo di Dio è venuto da me; aveva l'aspetto
di un angelo di Dio, un aspetto terribile. Io non gli ho domandato da dove
veniva ed egli non mi ha rivelato il suo nome,
7ma mi ha detto:
Ecco tu concepirai e partorirai un figlio; ora non bere vino né
bevanda inebriante e non mangiare nulla d'immondo, perché il fanciullo
sarà un nazireo di Dio dal seno materno fino al giorno della sua
morte".
8Allora Manoach pregò il Signore e disse: "Signore,
l'uomo di Dio mandato da te venga di nuovo da noi e c'insegni quello che
dobbiamo fare per il nascituro". 9Dio ascoltò la preghiera
di Manoach e l'angelo di Dio tornò ancora dalla donna, mentre stava
nel campo; ma Manoach suo marito non era con lei. 10La donna
corse in fretta ad informare il marito e gli disse: "Ecco, mi è
apparso quell'uomo che venne da me l'altro giorno". 11Manoach
si alzò, seguì la moglie e giunto a quell'uomo gli disse:
"Sei tu l'uomo che hai parlato a questa donna?". Quegli rispose: "Sono
io". 12Manoach gli disse: "Quando la tua parola si sarà
avverata, quale sarà la norma da seguire per il bambino e che si
dovrà fare per lui?". 13L'angelo del Signore rispose
a Manoach: "Si astenga la donna da quanto le ho detto. 14Non
mangi nessun prodotto della vigna, né beva vino o bevanda inebriante
e non mangi nulla d'immondo; osservi quanto le ho comandato". 15Manoach
disse all'angelo del Signore: "Permettici di trattenerti e di prepararti
un capretto!". 16L'angelo del Signore rispose a Manoach: "Anche
se tu mi trattenessi, non mangerei il tuo cibo; ma se vuoi fare un olocausto,
offrilo al Signore". Manoach non sapeva che quello fosse l'angelo del Signore.
17Poi Manoach disse all'angelo del Signore: "Come ti chiami,
perché quando si saranno avverate le tue parole, noi ti rendiamo
onore?". 18L'angelo del Signore gli rispose: "Perché
mi chiedi il nome? Esso è misterioso". 19Manoach prese
il capretto e l'offerta e li bruciò sulla pietra al Signore, che
opera cose misteriose. Mentre Manoach e la moglie stavano guardando, 20mentre
la fiamma saliva dall'altare al cielo, l'angelo del Signore salì
con la fiamma dell'altare. Manoach e la moglie, che stavano guardando,
si gettarono allora con la faccia a terra 21e l'angelo del Signore
non apparve più né a Manoach né alla moglie. Allora
Manoach comprese che quello era l'angelo del Signore. 22Manoach
disse alla moglie: "Noi moriremo certamente, perché abbiamo visto
Dio". 23Ma sua moglie gli disse: "Se il Signore avesse voluto
farci morire, non avrebbe accettato dalle nostre mani l'olocausto e l'offerta;
non ci avrebbe mostrato tutte queste cose né ci avrebbe fatto udire
proprio ora cose come queste".
24Poi la donna partorì un figlio che chiamò
Sansone. Il bambino crebbe e il Signore lo benedisse. 25Lo spirito
del Signore cominciò a investirlo quando era a Macane-Dan, fra Zorea
ed Estaol.
14
1Sansone scese poi a Timna e a Timna vide una donna tra le figlie
dei Filistei.
2Tornato a casa, disse al padre e alla madre:
"Ho visto a Timna una donna, una figlia dei Filistei; ora prendetemela
in moglie".
3Suo padre e sua madre gli dissero: "Non c'è
una donna tra le figlie dei tuoi fratelli e in tutto il nostro popolo,
perché tu vada a prenderti una moglie tra i Filistei non circoncisi?".
Ma Sansone rispose al padre: "Prendimi quella, perché mi piace".
4Suo padre e sua madre non sapevano che questo veniva dal Signore,
il quale cercava pretesto di lite dai Filistei. In quel tempo i Filistei
dominavano Israele.
5Sansone scese con il padre e con la madre
a Timna; quando furono giunti alle vigne di Timna, ecco un leone venirgli
incontro ruggendo.
6Lo spirito del Signore lo investì
e, senza niente in mano, squarciò il leone come si squarcia un capretto.
Ma di ciò che aveva fatto non disse nulla al padre né alla
madre.
7Scese dunque, parlò alla donna e questa gli piacque.
8Dopo qualche tempo tornò per prenderla e uscì
dalla strada per vedere la carcassa del leone: ecco nel corpo del leone
c'era uno sciame d'api e il miele.
9Egli prese di quel miele
nel cavo delle mani e si mise a mangiarlo camminando; quand'ebbe raggiunto
il padre e la madre, ne diede loro ed essi ne mangiarono; ma non disse
loro che aveva preso il miele dal corpo del leone.
10Suo padre
scese dunque da quella donna e Sansone fece ivi un banchetto, perché
così usavano fare i giovani.
11Quando lo ebbero visto,
presero trenta compagni perché stessero con lui.
12Sansone disse loro: "Voglio proporvi un indovinello; se
voi me lo spiegate entro i sette giorni del banchetto e se l'indovinate,
vi darò trenta tuniche e trenta mute di vesti; 13ma se
non sarete capaci di spiegarmelo, darete trenta tuniche e trenta mute di
vesti a me". 14Quelli gli risposero: "Proponi l'indovinello
e noi lo ascolteremo". Egli disse loro:
"Dal divoratore è uscito il cibo
e dal forte è uscito il dolce".
Per tre giorni quelli non riuscirono a spiegare l'indovinello. 15Al
quarto giorno dissero alla moglie di Sansone: "Induci tuo marito a spiegarti
l'indovinello; se no daremo fuoco a te e alla casa di tuo padre. Ci avete
invitati qui per spogliarci?". 16La moglie di Sansone si mise
a piangergli attorno e a dirgli: "Tu hai per me solo odio e non mi ami;
hai proposto un indovinello ai figli del mio popolo e non me l'hai spiegato!".
Le disse: "Ecco, non l'ho spiegato a mio padre né a mia madre e
dovrei spiegarlo a te?". 17Essa gli pianse attorno, durante
i sette giorni del banchetto; il settimo giorno Sansone glielo spiegò,
perché lo tormentava, ed essa spiegò l'indovinello ai figli
del suo popolo. 18Gli uomini della città, il settimo
giorno, prima che tramontasse il sole, dissero a Sansone:
"Che c'è di più dolce del miele?
Che c'è di più forte del leone?".
Rispose loro:
"Se non aveste arato con la mia giovenca,
non avreste sciolto il mio indovinello".
19Allora lo spirito del Signore lo investì ed egli
scese ad Ascalon; vi uccise trenta uomini, prese le loro spoglie e diede
le mute di vesti a quelli che avevano spiegato l'indovinello. Poi acceso
d'ira, risalì a casa di suo padre 20e la moglie di Sansone
fu data al compagno che gli aveva fatto da amico di nozze.
15
1Dopo qualche tempo, nei giorni della mietitura del grano, Sansone
andò a visitare sua moglie, le portò un capretto e disse:
"Voglio entrare da mia moglie nella camera". Ma il padre di lei non gli
permise di entrare
2e gli disse: "Credevo proprio che tu l'avessi
ripudiata e perciò l'ho data al tuo compagno; la sua sorella minore
non è più bella di lei? Prendila dunque al suo posto".
3Ma
Sansone rispose loro: "Questa volta non sarò colpevole verso i Filistei,
se farò loro del male".
4Sansone se ne andò e
catturò trecento volpi; prese delle fiaccole, legò coda e
coda e mise una fiaccola fra le due code.
5Poi accese le fiaccole,
lasciò andare le volpi per i campi di grano dei Filistei e bruciò
i covoni ammassati, il grano tuttora in piedi e perfino le vigne e gli
oliveti.
6I Filistei chiesero: "Chi ha fatto questo?". Fu risposto:
"Sansone, il genero dell'uomo di Timna, perché costui gli ha ripreso
la moglie e l'ha data al compagno di lui". I Filistei salirono e bruciarono
tra le fiamme lei e suo padre.
7Sansone disse loro: "Poiché
agite in questo modo, io non la smetterò finché non mi sia
vendicato di voi".
8Li batté l'uno sull'altro, facendone una grande strage.
Poi scese e si ritirò nella caverna della rupe di Etam.
9Allora i Filistei vennero, si accamparono in Giuda e fecero
una scorreria fino a Lechi. 10Gli uomini di Giuda dissero loro:
"Perché siete venuti contro di noi?". Quelli risposero: "Siamo venuti
per legare Sansone; per fare a lui quello che ha fatto a noi". 11Tremila
uomini di Giuda scesero alla caverna della rupe di Etam e dissero a Sansone:
"Non sai che i Filistei ci dominano? Che cosa ci hai fatto?". Egli rispose
loro: "Quello che hanno fatto a me, io l'ho fatto a loro". 12Gli
dissero: "Siamo scesi per legarti e metterti nelle mani dei Filistei".
Sansone replicò loro: "Giuratemi che voi non mi colpirete". 13Quelli
risposero: "No, ti legheremo soltanto e ti metteremo nelle loro mani; ma
certo non ti uccideremo". Lo legarono con due funi nuove e lo fecero salire
dalla rupe. 14Mentre giungeva a Lechi e i Filistei gli venivano
incontro con grida di gioia, lo spirito del Signore lo investì;
le funi che aveva alle braccia divennero come fili di lino bruciacchiati
dal fuoco e i legami gli caddero disfatti dalle mani. 15Trovò
allora una mascella d'asino ancora fresca, stese la mano, l'afferrò
e uccise con essa mille uomini.
16Sansone disse:
"Con la mascella dell'asino,
li ho ben macellati!
Con la mascella dell'asino,
ho colpito mille uomini!".
17Quand'ebbe finito di parlare, gettò via la mascella;
per questo, quel luogo fu chiamato Ramat-Lechi. 18Poi ebbe gran
sete e invocò il Signore dicendo: "Tu hai concesso questa grande
vittoria mediante il tuo servo; ora dovrò morir di sete e cader
nelle mani dei non circoncisi?". 19Allora Dio spaccò
la roccia concava che è a Lechi e ne scaturì acqua. Sansone
bevve, il suo spirito si rianimò ed egli riprese vita. Perciò
quella fonte fu chiamata En-Korè: essa esiste a Lechi fino ad oggi.
20Sansone fu giudice d'Israele, al tempo dei Filistei, per venti
anni.
16
1Sansone andò a Gaza, vide una prostituta e andò
da lei.
2Fu detto a quelli di Gaza: "È venuto Sansone".
Essi lo circondarono, stettero in agguato tutta la notte presso la porta
della città e tutta quella notte rimasero quieti, dicendo: "Attendiamo
lo spuntar del giorno e allora lo uccideremo".
3Sansone riposò
fino a mezzanotte; a mezzanotte si alzò, afferrò i battenti
della porta della città e i due stipiti, li divelse insieme con
la sbarra, se li mise sulle spalle e li portò in cima al monte che
guarda in direzione di Ebron.
4In seguito si innamorò di una donna della valle di
Sorek, che si chiamava Dalila. 5Allora i capi dei Filistei andarono
da lei e le dissero: "Seducilo e vedi da dove proviene la sua forza così
grande e come potremmo prevalere su di lui per legarlo e domarlo; ti daremo
ciascuno mille e cento sicli d'argento". 6Dalila dunque disse
a Sansone: "Spiegami: da dove proviene la tua forza così grande
e in che modo ti si potrebbe legare per domarti?". 7Sansone
le rispose: "Se mi si legasse con sette corde d'arco fresche, non ancora
secche, io diventerei debole e sarei come un uomo qualunque". 8Allora
i capi dei Filistei le portarono sette corde d'arco fresche, non ancora
secche, ed essa lo legò con esse. 9L'agguato era teso
in una camera interna. Essa gli gridò: "Sansone, i Filistei ti sono
addosso!". Ma egli spezzò le corde come si spezza un fil di stoppa,
quando sente il fuoco. Così il segreto della sua forza non fu conosciuto.
10Poi Dalila disse a Sansone: "Ecco tu ti sei burlato di me
e mi hai detto menzogne; ora spiegami come ti si potrebbe legare". 11Le
rispose: "Se mi si legasse con funi nuove non ancora adoperate, io diventerei
debole e sarei come un uomo qualunque". 12Dalila prese dunque
funi nuove, lo legò e gli gridò: "Sansone, i Filistei ti
sono addosso!". L'agguato era teso nella camera interna. Egli ruppe come
un filo le funi che aveva alle braccia. 13Poi Dalila disse a
Sansone: "Ancora ti sei burlato di me e mi hai detto menzogne; spiegami
come ti si potrebbe legare". Le rispose: "Se tu tessessi le sette trecce
della mia testa nell'ordito e le fissassi con il pettine del telaio, io
diventerei debole e sarei come un uomo qualunque". 14Essa dunque
lo fece addormentare, tessé le sette trecce della sua testa nell'ordito
e le fissò con il pettine, poi gli gridò: "Sansone, i Filistei
ti sono addosso!". Ma egli si svegliò dal sonno e strappò
il pettine del telaio e l'ordito. 15Allora essa gli disse: "Come
puoi dirmi: Ti amo, mentre il tuo cuore non è con me? Già
tre volte ti sei burlato di me e non mi hai spiegato da dove proviene la
tua forza così grande". 16Ora poiché essa lo importunava
ogni giorno con le sue parole e lo tormentava, egli ne fu annoiato fino
alla morte 17e le aprì tutto il cuore e le disse: "Non
è mai passato rasoio sulla mia testa, perché sono un nazireo
di Dio dal seno di mia madre; se fossi rasato, la mia forza si ritirerebbe
da me, diventerei debole e sarei come un uomo qualunque". 18Allora
Dalila vide che egli le aveva aperto tutto il cuore, mandò a chiamare
i capi dei Filistei e fece dir loro: "Venite su questa volta, perché
egli mi ha aperto tutto il cuore". Allora i capi dei Filistei vennero da
lei e portarono con sé il denaro. 19Essa lo addormentò
sulle sue ginocchia, chiamò un uomo adatto e gli fece radere le
sette trecce del capo. Egli cominciò a infiacchirsi e la sua forza
si ritirò da lui. 20Allora essa gli gridò: "Sansone,
i Filistei ti sono addosso!". Egli, svegliatosi dal sonno, pensò:
"Io ne uscirò come ogni altra volta e mi svincolerò". Ma
non sapeva che il Signore si era ritirato da lui. 21I Filistei
lo presero e gli cavarono gli occhi; lo fecero scendere a Gaza e lo legarono
con catene di rame. Egli dovette girare la macina nella prigione.
22Intanto la capigliatura che gli avevano rasata, cominciava
a ricrescergli. 23Ora i capi dei Filistei si radunarono per
offrire un gran sacrificio a Dagon loro dio e per far festa. Dicevano:
"Il nostro dio ci ha messo nelle mani
Sansone nostro nemico".
24Quando il popolo lo vide, cominciò a lodare il suo
dio e a dire:
"Il nostro dio ci ha messo nelle mani
Sansone nostro nemico,
che ci devastava il paese
e che ha ucciso tanti dei nostri".
25Nella gioia del loro cuore dissero: "Chiamate Sansone perché
ci faccia divertire!". Fecero quindi uscire Sansone dalla prigione ed egli
si mise a far giochi alla loro presenza. Poi lo fecero stare fra le colonne.
26Sansone disse al fanciullo che lo teneva per la mano: "Lasciami
pure; fammi solo toccare le colonne sulle quali posa la casa, così
che possa appoggiarmi ad esse". 27Ora la casa era piena di uomini
e di donne; vi erano tutti i capi dei Filistei e sul terrazzo circa tremila
persone fra uomini e donne, che stavano a guardare, mentre Sansone faceva
giochi. 28Allora Sansone invocò il Signore e disse: "Signore,
ricordati di me! Dammi forza per questa volta soltanto, Dio, e in un colpo
solo mi vendicherò dei Filistei per i miei due occhi!". 29Sansone
palpò le due colonne di mezzo, sulle quali posava la casa; si appoggiò
ad esse, all'una con la destra, all'altra con la sinistra. 30Sansone
disse: "Che io muoia insieme con i Filistei!". Si curvò con tutta
la forza e la casa rovinò addosso ai capi e a tutto il popolo che
vi era dentro. Furono più i morti che egli causò con la sua
morte di quanti aveva uccisi in vita. 31Poi i suoi fratelli
e tutta la casa di suo padre scesero e lo portarono via; risalirono e lo
seppellirono fra Zorea ed Estaol nel sepolcro di Manoach suo padre. Egli
era stato giudice d'Israele per venti anni.
17
1C'era un uomo sulle montagne di Efraim, che si chiamava Mica.
2Egli disse alla madre: "Quei millecento sicli di argento che
ti hanno rubato e per i quali hai pronunziato una maledizione e l'hai pronunziata
alla mia presenza, ecco, li ho io; quel denaro l'avevo preso io. Ora te
lo restituisco". La madre disse: "Benedetto sia mio figlio dal Signore!".
3Egli restituì alla madre i millecento sicli d'argento
e la madre disse: "Io consacro con la mia mano questo denaro al Signore,
in favore di mio figlio, per farne una statua scolpita e una statua di
getto".
4Quando egli ebbe restituito il denaro alla madre, questa
prese duecento sicli e li diede al fonditore, il quale ne fece una statua
scolpita e una statua di getto, che furono collocate nella casa di Mica.
5Quest'uomo, Mica, ebbe un santuario; fece un
efod e
i
terafim e diede l'investitura a uno dei figli, che gli fece da
sacerdote.
6In quel tempo non c'era un re in Israele; ognuno
faceva quello che gli pareva meglio.
7Ora c'era un giovane di
Betlemme di Giuda, della tribù di Giuda, il quale era un levita
e abitava in quel luogo come forestiero.
8Questo uomo era partito
dalla città di Betlemme di Giuda, per cercare una dimora dovunque
la trovasse. Cammin facendo era giunto sulle montagne di Efraim, alla casa
di Mica.
9Mica gli domandò: "Da dove vieni?". Gli rispose:
"Sono un levita di Betlemme di Giuda e vado a cercare una dimora dove la
troverò".
10Mica gli disse: "Rimani con me e sii per
me padre e sacerdote; ti darò dieci sicli d'argento all'anno, un
corredo e vitto". Il levita entrò.
11Il levita dunque
acconsentì a stare con quell'uomo, che trattò il giovane
come un figlio.
12Mica diede l'investitura al levita; il giovane
gli fece da sacerdote e si stabilì in casa di lui.
13Mica
disse: "Ora so che il Signore mi farà del bene, perché ho
ottenuto questo levita come mio sacerdote".
18
1In quel tempo non c'era un re in Israele e la tribù
dei Daniti cercava un territorio per stabilirvisi, perché fino a
quei giorni non le era toccata nessuna eredità fra le tribù
d'Israele.
2I figli di Dan mandarono dunque da Zorea e da Estaol
cinque uomini della loro tribù, uomini di valore, per visitare ed
esplorare il paese; dissero loro: "Andate ad esplorare il Paese!". Quelli
giunsero sulle montagne di Efraim fino alla casa di Mica e passarono la
notte in quel luogo.
3Mentre erano presso la casa di Mica, riconobbero
la voce del giovane levita; avvicinatisi, gli chiesero: "Chi ti ha condotto
qua? Che fai in questo luogo? Che hai tu qui?".
4Rispose loro:
"Mica mi ha fatto così e così, mi dà un salario e
io gli faccio da sacerdote".
5Gli dissero: "Consulta Dio, perché
possiamo sapere se il viaggio che abbiamo intrapreso avrà buon esito".
6Il sacerdote rispose loro: "Andate in pace, il viaggio che
fate è sotto lo sguardo del Signore".
7I cinque uomini
continuarono il viaggio e arrivarono a Lais e videro che il popolo, che
vi abitava, viveva in sicurezza secondo i costumi di quelli di Sidòne,
tranquillo e fidente; non c'era nel paese chi, usurpando il potere, facesse
qualcosa di offensivo; erano lontani da quelli di Sidòne e non avevano
relazione con nessuno.
8Poi tornarono ai loro fratelli a Zorea
e a Estaol e i fratelli chiesero loro: "Che notizie portate?".
9Quelli
risposero: "Alziamoci e andiamo contro quella gente, poiché abbiamo
visto il paese ed è ottimo. E voi rimanete inattivi? Non indugiate
a partire per andare a prendere in possesso il paese.
10Quando
arriverete là, troverete un popolo che non sospetta di nulla. Il
paese è vasto e Dio ve lo ha messo nelle mani; è un luogo
dove non manca nulla di ciò che è sulla terra".
11Allora seicento uomini della tribù dei Daniti partirono
da Zorea e da Estaol, ben armati. 12Andarono e si accamparono
a Kiriat-Iearim, in Giuda; perciò il luogo, che è a occidente
di Kiriat-Iearim, fu chiamato e si chiama fino ad oggi l'accampamento di
Dan. 13Di là passarono sulle montagne di Efraim e giunsero
alla casa di Mica.
14I cinque uomini che erano andati a esplorare il paese di
Lais dissero ai loro fratelli: "Sapete che in queste case c'è un
efod, ci sono i terafim, una statua scolpita e una statua
di getto? Sappiate ora quello che dovete fare". 15Quelli si
diressero da quella parte, giunsero alla casa del giovane levita, cioè
alla casa di Mica, e lo salutarono. 16Mentre i seicento uomini
dei Daniti, muniti delle loro armi, stavano davanti alla porta, 17e
i cinque uomini che erano andati a esplorare il paese vennero, entrarono
in casa, presero la statua scolpita, l'efod, i terafim e
la statua di getto. Intanto il sacerdote stava davanti alla porta con i
seicento uomini armati. 18Quando, entrati in casa di Mica, ebbero
preso la statua scolpita, l'efod, i terafim e la statua di
getto, il sacerdote disse loro: "Che fate?". 19Quelli gli risposero:
"Taci, mettiti la mano sulla bocca, vieni con noi e sarai per noi padre
e sacerdote. Che cosa è meglio per te, essere sacerdote della casa
di un uomo solo oppure essere sacerdote di una tribù e di una famiglia
in Israele?". 20Il sacerdote gioì in cuor suo; prese
l'efod, i terafim e la statua scolpita e si unì a
quella gente. 21Allora si rimisero in cammino, mettendo innanzi
a loro i bambini, il bestiame e le masserizie. 22Quando erano
già lontani dalla casa di Mica, i suoi vicini si misero in armi
e raggiunsero i Daniti. 23Allora gridarono ai Daniti. Questi
si voltarono e dissero a Mica: "Perché ti sei messo in armi?". 24Egli
rispose: "Avete portato via gli dèi che mi ero fatti e il sacerdote
e ve ne siete andati. Ora che mi resta? Come potete dunque dirmi: Che hai?".
25I Daniti gli dissero: "Non si senta la tua voce dietro a noi,
perché uomini irritati potrebbero scagliarsi su di voi e tu ci perderesti
la vita e la vita di quelli della tua casa!". 26I Daniti continuarono
il viaggio; Mica, vedendo che essi erano più forti di lui, si voltò
indietro e tornò a casa.
27Quelli dunque, presi con sé gli oggetti che Mica
aveva fatti e il sacerdote che aveva al suo servizio, giunsero a Lais,
a un popolo che se ne stava tranquillo e sicuro; lo passarono a fil di
spada e diedero la città alle fiamme. 28Nessuno le prestò
aiuto, perché era lontana da Sidòne e i suoi abitanti non
avevano relazioni con altra gente. Essa era nella valle che si estende
verso Bet-Recob. 29Poi i Daniti ricostruirono la città
e l'abitarono. La chiamarono Dan dal nome di Dan loro padre, che era nato
da Israele; ma prima la città si chiamava Lais. 30E i
Daniti eressero per loro uso la statua scolpita; Gionata, figlio di Ghersom,
figlio di Manàsse, e i suoi figli furono sacerdoti della tribù
dei Daniti finché gli abitanti del paese furono deportati. 31Essi
misero in onore per proprio uso la statua scolpita, che Mica aveva fatta,
finché la casa di Dio rimase a Silo.
19
1In quel tempo, quando non c'era un re in Israele, un levita,
il quale dimorava all'interno delle montagne di Efraim, si prese per concubina
una donna di Betlemme di Giuda.
2Ma la concubina in un momento
di collera lo abbandonò, tornando a casa del padre a Betlemme di
Giuda e vi rimase per quattro mesi.
3Suo marito si mosse e andò
da lei per convincerla a tornare. Aveva preso con sé il suo servo
e due asini. Ella lo condusse in casa di suo padre; quando il padre della
giovane lo vide, gli andò incontro con gioia.
4Suo suocero,
il padre della giovane, lo trattenne ed egli rimase con lui tre giorni;
mangiarono e bevvero e passarono la notte in quel luogo.
5Il
quarto giorno si alzarono di buon'ora e il levita si disponeva a partire.
Il padre della giovane disse: "Prendi un boccone di pane per ristorarti;
poi, ve ne andrete".
6Così sedettero tutti e due insieme
e mangiarono e bevvero. Poi il padre della giovane disse al marito: "Accetta
di passare qui la notte e il tuo cuore gioisca".
7Quell'uomo
si alzò per andarsene; ma il suocero fece tanta insistenza che accettò
di passare la notte in quel luogo.
8Il quinto giorno egli si
alzò di buon'ora per andarsene e il padre della giovane gli disse:
"Rinfràncati prima". Così indugiarono fino al declinare del
giorno e mangiarono insieme.
9Quando quell'uomo si alzò
per andarsene con la sua concubina e con il suo servo, il suocero, il padre
della giovane, gli disse: "Ecco, il giorno volge ora a sera; state qui
questa notte; ormai il giorno sta per finire; passa la notte qui e il tuo
cuore gioisca; domani vi metterete in viaggio di buon'ora e andrai alla
tua tenda".
10Ma quell'uomo non volle passare la notte in quel luogo;
si alzò, partì e giunse di fronte a Iebus, cioè Gerusalemme,
con i suoi due asini sellati, con la sua concubina e il servo.
11Quando furono vicino a Iebus, il giorno era di molto calato
e il servo disse al suo padrone: "Vieni, deviamo il cammino verso questa
città dei Gebusei e passiamovi la notte". 12Il padrone
gli rispose: "Non entreremo in una città di stranieri, i cui abitanti
non sono Israeliti, ma andremo oltre, fino a Gàbaa". 13Aggiunse
al suo servo: "Vieni, raggiungiamo uno di quei luoghi e passeremo la notte
a Gàbaa o a Rama". 14Così passarono oltre e continuarono
il viaggio; il sole tramontava, quando si trovarono di fianco a Gàbaa,
che appartiene a Beniamino. Deviarono in quella direzione per passare la
notte a Gàbaa. 15Il levita entrò e si fermò
sulla piazza della città; ma nessuno li accolse in casa per passare
la notte. 16Quand'ecco un vecchio che tornava la sera dal lavoro
nei campi; era un uomo delle montagne di Efraim, che abitava come forestiero
in Gàbaa, mentre invece la gente del luogo era beniaminita. 17Alzati
gli occhi, vide quel viandante sulla piazza della città. Il vecchio
gli disse: "Dove vai e da dove vieni?". 18Quegli rispose: "Andiamo
da Betlemme di Giuda fino all'estremità delle montagne di Efraim.
Io sono di là ed ero andato a Betlemme di Giuda; ora mi reco alla
casa del Signore, ma nessuno mi accoglie sotto il suo tetto. 19Eppure
abbiamo paglia e foraggio per i nostri asini e anche pane e vino per me,
per la tua serva e per il giovane che è con i tuoi servi; non ci
manca nulla". 20Il vecchio gli disse: "La pace sia con te! Prendo
a mio carico quanto ti occorre; non devi passare la notte sulla piazza".
21Così lo condusse in casa sua e diede foraggio agli
asini; i viandanti si lavarono i piedi, poi mangiarono e bevvero. 22Mentre
aprivano il cuore alla gioia ecco gli uomini della città, gente
iniqua, circondarono la casa, bussando alla porta, e dissero al vecchio
padrone di casa: "Fa' uscire quell'uomo che è entrato in casa tua,
perché vogliamo abusare di lui". 23Il padrone di casa
uscì e disse loro: "No, fratelli miei, non fate una cattiva azione;
dal momento che quest'uomo è venuto in casa mia, non dovete commettere
questa infamia! 24Ecco mia figlia che è vergine, io ve
la condurrò fuori, abusatene e fatele quello che vi pare; ma non
commettete contro quell'uomo una simile infamia". 25Ma quegli
uomini non vollero ascoltarlo. Allora il levita afferrò la sua concubina
e la portò fuori da loro. Essi la presero e abusarono di lei tutta
la notte fino al mattino; la lasciarono andare allo spuntar dell'alba.
26Quella donna sul far del mattino venne a cadere all'ingresso
della casa dell'uomo, presso il quale stava il suo padrone e là
restò finché fu giorno chiaro. 27Il suo padrone
si alzò alla mattina, aprì la porta della casa e uscì
per continuare il suo viaggio; ecco la donna, la sua concubina, giaceva
distesa all'ingresso della casa, con le mani sulla soglia. 28Le
disse: "Alzati, dobbiamo partire!". Ma non ebbe risposta. Allora il marito
la caricò sull'asino e partì per tornare alla sua abitazione.
29Come giunse a casa, si munì di un coltello, afferrò
la sua concubina e la tagliò, membro per membro, in dodici pezzi;
poi li spedì per tutto il territorio d'Israele. 30Agli
uomini che inviava ordinò: "Così direte ad ogni uomo d'Israele:
È forse mai accaduta una cosa simile da quando gli Israeliti sono
usciti dal paese di Egitto fino ad oggi? Pensateci, consultatevi e decidete!".
Quanti vedevano, dicevano: "Non è mai accaduta e non si è
mai vista una cosa simile, da quando gli Israeliti sono usciti dal paese
d'Egitto fino ad oggi!".
20
1Allora tutti gli Israeliti uscirono, da Dan fino a Bersabea
e al paese di Gàlaad, e il popolo si radunò come un sol uomo
dinanzi al Signore, a Mizpa.
2I capi di tutto il popolo e tutte
le tribù d'Israele si presentarono all'assemblea del popolo di Dio,
in numero di quattrocentomila fanti, che maneggiavano la spada.
3I
figli di Beniamino vennero a sapere che gli Israeliti erano venuti a Mizpa.
Gli Israeliti dissero: "Parlate! Com'è avvenuta questa scelleratezza?".
4Allora il levita, il marito della donna che era stata uccisa,
rispose: "Io ero giunto con la mia concubina a Gàbaa di Beniamino
per passarvi la notte.
5Ma gli abitanti di Gàbaa insorsero
contro di me e circondarono di notte la casa dove stavo; volevano uccidere
me; quanto alla mia concubina le usarono violenza fino al punto che ne
morì.
6Io presi la mia concubina, la feci a pezzi e li
mandai per tutto il territorio della nazione d'Israele, perché costoro
hanno commesso un delitto e un'infamia in Israele.
7Eccovi qui
tutti, Israeliti; consultatevi e decidete qui stesso".
8Tutto
il popolo si alzò insieme gridando: "Nessuno di noi tornerà
alla tenda, nessuno di noi rientrerà a casa.
9Ora ecco
quanto faremo a Gàbaa: tireremo a sorte
10e prenderemo
in tutte le tribù d'Israele dieci uomini su cento, cento su mille
e mille su diecimila, i quali andranno a cercare viveri per il popolo,
per quelli che andranno a punire Gàbaa di Beniamino, come merita
l'infamia che ha commessa in Israele".
11Così tutti gli Israeliti si radunarono contro quella
città, uniti come un sol uomo.
12Le tribù d'Israele mandarono uomini in tutta la
tribù di Beniamino a dire: "Quale delitto è stato commesso
in mezzo a voi? 13Dunque consegnateci quegli uomini iniqui di
Gàbaa, perché li uccidiamo e cancelliamo il male da Israele".
Ma i figli di Beniamino non vollero ascoltare la voce dei loro fratelli,
gli Israeliti.
14I figli di Beniamino uscirono dalle loro città e
si radunarono a Gàbaa per combattere contro gli Israeliti. 15Si
passarono in rassegna i figli di Beniamino usciti dalle città: formavano
un totale di ventiseimila uomini che maneggiavano la spada, senza contare
gli abitanti di Gàbaa. 16Fra tutta questa gente c'erano
settecento uomini scelti, che erano ambidestri. Tutti costoro erano capaci
di colpire con la fionda un capello, senza fallire il colpo.
17Si fece pure la rassegna degli Israeliti, non compresi
quelli di Beniamino, ed erano quattrocentomila uomini in grado di maneggiare
la spada, tutti guerrieri. 18Gli Israeliti si mossero, vennero
a Betel e consultarono Dio, dicendo: "Chi di noi andrà per primo
a combattere contro i figli di Beniamino?". Il Signore rispose: "Giuda
andrà per primo". 19Il mattino dopo, gli Israeliti si
mossero e si accamparono presso Gàbaa. 20Gli Israeliti
uscirono per combattere contro Beniamino e si disposero in ordine di battaglia
contro di loro, presso Gàbaa.
21Allora i figli di Beniamino uscirono e in quel giorno sterminarono
ventiduemila Israeliti, 22ma il popolo, gli Israeliti, si rinfrancarono
e tornarono a schierarsi in battaglia dove si erano schierati il primo
giorno. 23Gli Israeliti andarono a piangere davanti al Signore
fino alla sera e consultarono il Signore, dicendo: "Devo continuare a combattere
contro Beniamino mio fratello?". Il Signore rispose: "Andate contro di
loro". 24Gli Israeliti vennero a battaglia con i figli di Beniamino
una seconda volta. 25I Beniaminiti una seconda volta uscirono
da Gàbaa contro di loro e sterminarono altri diciottomila uomini
degli Israeliti, tutti atti a maneggiar la spada. 26Allora tutti
gli Israeliti e tutto il popolo andarono a Betel, piansero e rimasero davanti
al Signore e digiunarono quel giorno fino alla sera e offrirono olocausti
e sacrifici di comunione davanti al Signore. 27Gli Israeliti
consultarono il Signore - l'arca dell'alleanza di Dio in quel tempo era
là 28e Pincas, figlio di Eleazaro, figlio di Aronne,
prestava servizio davanti a essa in quel tempo - e dissero: "Devo continuare
ancora a uscire in battaglia contro Beniamino mio fratello o devo cessare?".
Il Signore rispose: "Andate, perché domani ve li metterò
nelle mani".
29Israele tese quindi un agguato intorno a Gàbaa.
30Gli Israeliti andarono il terzo giorno contro i figli di
Beniamino e si disposero a battaglia presso Gàbaa come le altre
volte. 31I figli di Beniamino fecero una sortita contro il popolo,
si lasciarono attirare lontano dalla città e cominciarono a colpire
e ad uccidere, come le altre volte, alcuni del popolo d'Israele, lungo
le strade che portano a Betel e a Gàbaon, in aperta campagna: ne
uccisero circa trenta. 32Già i figli di Beniamino pensavano:
"Eccoli sconfitti davanti a noi come la prima volta". Ma gli Israeliti
dissero: "Fuggiamo e attiriamoli dalla città sulle strade!". 33Tutti
gli Israeliti abbandonarono la loro posizione e si disposero a battaglia
a Baal-Tamar, mentre quelli di Israele che erano in agguato sbucavano dal
luogo dove si trovavano, a occidente di Gàbaa. 34Diecimila
uomini scelti in tutto Israele giunsero davanti a Gàbaa. Il combattimento
fu aspro: quelli non si accorgevano del disastro che stava per colpirli.
35Il Signore sconfisse Beniamino davanti ad Israele; gli Israeliti
uccisero in quel giorno venticinquemila e cento uomini di Beniamino, tutti
atti a maneggiare la spada.
36I figli di Beniamino si accorsero d'essere sconfitti. Gli
Israeliti avevano ceduto terreno a Beniamino, perché confidavano
nell'agguato che avevano teso presso Gàbaa. 37Quelli
che stavano in agguato infatti si gettarono d'improvviso contro Gàbaa
e, fattavi irruzione, passarono a fil di spada l'intera città. 38C'era
un segnale convenuto fra gli Israeliti e quelli dell'imboscata: questi
dovevano fare salire dalla città una colonna di fumo. 39Gli
Israeliti avevano dunque voltato le spalle nel combattimento e gli uomini
di Beniamino avevano cominciato a colpire e uccidere circa trenta uomini
d'Israele. Essi dicevano: "Ormai essi sono sconfitti davanti a noi, come
nella prima battaglia!". 40Ma quando il segnale, la colonna
di fumo, cominciò ad alzarsi dalla città, quelli di Beniamino
si voltarono indietro ed ecco tutta la città saliva in fiamme verso
il cielo. 41Allora gli Israeliti tornarono indietro e gli uomini
di Beniamino furono presi dal terrore, vedendo il disastro piombare loro
addosso. 42Voltarono le spalle davanti agli Israeliti e presero
la via del deserto; ma i combattenti li incalzavano e quelli che venivano
dalla città piombavano in mezzo a loro massacrandoli. 43Circondarono
i Beniaminiti, li inseguirono senza tregua, li incalzarono fino di fronte
a Gàbaa dal lato di oriente. 44Caddero dei Beniaminiti
diciottomila uomini, tutti valorosi.
45I superstiti voltarono le spalle e fuggirono verso il deserto,
in direzione della roccia di Rimmon e gli Israeliti ne rastrellarono per
le strade cinquemila, li incalzarono fino a Ghideom e ne colpirono altri
duemila. 46Così il numero totale dei Beniaminiti, che
caddero quel giorno, fu di venticinquemila, atti a maneggiare la spada,
tutta gente di valore. 47Seicento uomini, che avevano voltato
le spalle ed erano fuggiti verso il deserto, raggiunsero la roccia di Rimmon,
rimasero alla roccia di Rimmon quattro mesi. 48Intanto gli Israeliti
tornarono contro i figli di Beniamino, passarono a fil di spada nella città
uomini e bestiame e quanto trovarono, e diedero alle fiamme anche tutte
le città che incontrarono.
21
1Gli Israeliti avevano giurato a Mizpa: "Nessuno di noi darà
in moglie la figlia a un Beniaminita".
2Il popolo venne a Betel,
dove rimase fino alla sera davanti a Dio, alzò la voce prorompendo
in pianto
3e disse: "Signore, Dio d'Israele, perché è
avvenuto questo in Israele, che oggi in Israele sia venuta meno una delle
sue tribù?".
4Il giorno dopo il popolo si alzò di buon mattino,
costruì in quel luogo un altare e offrì olocausti e sacrifici
di comunione. 5Poi gli Israeliti dissero: "Chi è fra
tutte le tribù d'Israele, che non sia venuto all'assemblea davanti
al Signore?". Perché c'era stato questo grande giuramento contro
chi non fosse venuto alla presenza del Signore a Mizpa: "Sarà messo
a morte". 6Gli Israeliti si pentivano di quello che avevano
fatto a Beniamino loro fratello e dicevano: "Oggi è stata soppressa
una tribù d'Israele. 7Come faremo per le donne dei superstiti,
perché abbiamo giurato per il Signore di non dar loro in moglie
nessuna delle nostre figlie?".
8Dissero dunque: "Qual è fra le tribù d'Israele
quella che non è venuta davanti al Signore a Mizpa?". Risultò
che nessuno di Iabes di Gàlaad era venuto all'accampamento dove
era l'assemblea; 9fatta la rassegna del popolo si era trovato
che là non vi era nessuno degli abitanti di Iabes di Gàlaad.
10Allora la comunità vi mandò dodicimila uomini
dei più valorosi e ordinò: "Andate e passate a fil di spada
gli abitanti di Iabes di Gàlaad, comprese le donne e i bambini.
11Farete così: ucciderete ogni maschio e ogni donna che
abbia avuto rapporti con un uomo; invece risparmierete le vergini". 12Trovarono
fra gli abitanti di Iabes di Gàlaad quattrocento fanciulle vergini,
che non avevano avuto rapporti con alcuno, e le condussero all'accampamento,
a Silo, che è nel paese di Canaan. 13Allora tutta la
comunità mandò messaggeri per parlare ai figli di Beniamino
che erano alla roccia di Rimmon e per proclamar loro la pace. 14Così
i Beniaminiti tornarono e furono loro date le donne a cui era stata risparmiata
la vita fra le donne di Iabes di Gàlaad; ma non erano sufficienti
per tutti.
15Il popolo dunque si era pentito di quello che aveva fatto
a Beniamino, perché il Signore aveva aperto una breccia fra le tribù
d'Israele. 16Gli anziani della comunità dissero: "Come
procureremo donne ai superstiti, poiché le donne beniaminite sono
state distrutte?". 17Soggiunsero: "Le proprietà dei superstiti
devono appartenere a Beniamino perché non sia soppressa una tribù
in Israele. 18Ma noi non possiamo dar loro in moglie le nostre
figlie, perché gli Israeliti hanno giurato: Maledetto chi darà
una moglie a Beniamino!". 19Aggiunsero: "Ecco ogni anno si fa
una festa per il Signore a Silo", che è a nord di Betel, a oriente
della strada che va da Betel a Sichem e a mezzogiorno di Lebona. 20Diedero
quest'ordine ai figli di Beniamino: "Andate, appostatevi nelle vigne 21e
state a vedere: quando le fanciulle di Silo usciranno per danzare in coro,
uscite dalle vigne, rapite ciascuno una donna tra le fanciulle di Silo
e ve ne andrete nel paese di Beniamino. 22Quando i loro padri
o i loro fratelli verranno a discutere con voi, direte loro: Concedetele
a noi: abbiamo preso ciascuno una donna come in battaglia... ma se ce le
aveste date voi stessi, allora avreste peccato". 23I figli di
Beniamino fecero a quel modo: si presero mogli, secondo il loro numero,
fra le danzatrici; le rapirono, poi partirono e tornarono nel loro territorio,
riedificarono le città e vi stabilirono la dimora.
24In quel medesimo tempo, gli Israeliti se ne andarono ciascuno
nella sua tribù e nella sua famiglia e da quel luogo ciascuno si
diresse verso la sua eredità. 25In quel tempo non c'era
un re in Israele; ognuno faceva quel che gli pareva meglio.