Ester
1
1(
a)Nel secondo anno del regno del gran re Assuero,
il giorno primo di Nisan, Mardocheo figlio di Iair, figlio di Simei, figlio
di Kis, della tribù di Beniamino ebbe un sogno.
1(
b)Era
un Giudeo che abitava nella città di Susa, uomo grande, che prestava
servizio alla corte del re
1(
c)e proveniva dal gruppo
degli esuli che Nabucodònosor re di Babilonia aveva deportato da
Gerusalemme con Ieconìa re della Giudea.
1(
d)Questo
era il suo sogno: ecco grida e tumulto, tuoni e terremoto, agitazione sulla
terra.
1(
e)Ecco due enormi draghi avanzarono, pronti
tutti e due alla lotta, e risuonò potente il loro sibilo.
1(
f)Al
loro sibilo ogni nazione si preparò alla guerra, per combattere
contro il popolo dei giusti.
1(
g)Ecco un giorno di
tenebre e di caligine, di tribolazione e angustia, di malessere e grande
agitazione sulla terra.
1(
h)Tutta la nazione dei
giusti fu agitata: essi temevano la propria rovina, si prepararono a perire
e gridarono a Dio.
1(
i)Ma dal loro grido sorse, come
da una piccola fonte, un grande fiume, acque copiose.
1(
k)Spuntò
la luce e il sole: gli umili furono esaltati e divorarono i superbi.
1(
l)Mardocheo
allora si svegliò: aveva visto questo sogno e che cosa Dio aveva
deciso di fare; continuava a ripensarvi entro il suo cuore e cercava di
comprenderlo, in ogni suo particolare, fino a notte.
1(m)Mardocheo alloggiava alla corte con Bigtàn
e téres, i due eunuchi del re che custodivano la corte, 1(n)quando
udì i loro ragionamenti e, indagando sui loro disegni, venne a sapere
che quelli si preparavano a mettere le mani sul re Assuero. Allora ne avvertì
il re. 1(o)Il re sottopose i due eunuchi a un interrogatorio:
essi confessarono e furono tolti di mezzo. 1(p)Poi
il re fece scrivere queste cose nelle cronache e anche Mardocheo le mise
in iscritto. 1(q)Il re costituì Mardocheo
funzionario della corte e gli fece regali in compenso di queste cose. 1(r)Ma
vi era anche Amàn figlio di Hammedàta, l'Agaghita, che era
potente davanti al re e cercò il modo di far del male a Mardocheo
e al suo popolo per l'affare dei due eunuchi del re.
1Al tempo di Assuero, di quell'Assuero che regnava dall'India
fino all'Etiopia sopra centoventisette province, 2in quel tempo,
dunque, il re Assuero che sedeva sul trono del suo regno nella cittadella
di Susa, 3l'anno terzo del suo regno fece un banchetto a tutti
i suoi principi e ai suoi ministri. I capi dell'esercito di Persia e di
Media, i nobili e i governatori delle province furono riuniti alla sua
presenza. 4Dopo aver così mostrato loro le ricchezze
e la gloria del suo regno e il fasto magnifico della sua grandezza per
molti giorni, per centottanta giorni, 5passati questi giorni
il re fece un altro banchetto di sette giorni, nel cortile del giardino
della reggia, per tutto il popolo che si trovava nella cittadella di Susa,
dal più grande al più piccolo. 6Vi erano cortine
di lino fine e di porpora viola, sospese con cordoni di bisso e di porpora
rossa ad anelli d'argento e a colonne di marmo bianco; divani d'oro e d'argento
sopra un pavimento di marmo verde, bianco e di madreperla e di pietre a
colori. 7Si porgeva da bere in vasi d'oro di forme svariate
e il vino del re era abbondante, grazie alla liberalità del re.
8Era dato l'ordine di non forzare alcuno a bere, poiché
il re aveva prescritto a tutti i maggiordomi che lasciassero fare a ciascuno
secondo la propria volontà.
9Anche la regina Vasti offrì un banchetto alle donne
nella reggia del re Assuero.
10Il settimo giorno, il re che aveva il cuore allegro per
il vino, ordinò a Meumàn, a Bizzetà, a Carbonà,
a Bigtà, ad Abagtà, a Zetàr e a Carcàs, i sette
eunuchi che servivano alla presenza del re Assuero, 11che conducessero
davanti a lui la regina Vasti con la corona reale, per mostrare al popolo
e ai capi la sua bellezza; essa infatti era di aspetto avvenente. 12Ma
la regina Vasti rifiutò di venire, contro l'ordine che il re aveva
dato per mezzo degli eunuchi; il re ne fu assai irritato e la collera si
accese dentro di lui. 13Allora il re interrogò i sapienti,
conoscitori dei tempi. - Poiché gli affari del re si trattavano
così, alla presenza di quanti conoscevano la legge e il diritto,
14e i più vicini a lui erano Carsenà, Setàr,
Admàta, Tarsìs, Mères, Marsenà e Memucàn,
sette capi della Persia e della Media che erano suoi consiglieri e sedevano
ai primi posti nel regno. - 15Domandò dunque: "Secondo
la legge, che cosa si deve fare alla regina Vasti che non ha eseguito l'ordine
datole dal re Assuero per mezzo degli eunuchi?". 16Memucàn
rispose alla presenza del re e dei principi: "La regina Vasti ha mancato
non solo verso il re, ma anche verso tutti i capi e tutti i popoli che
sono nelle province del re Assuero. 17Perché quello che
la regina ha fatto si saprà da tutte le donne e le indurrà
a disprezzare i propri mariti; esse diranno: Il re Assuero aveva ordinato
che si conducesse alla sua presenza la regina Vasti ed essa non vi è
andata. 18Da ora innanzi le principesse di Persia e di Media
che sapranno il fatto della regina ne parleranno a tutti i principi del
re e ne verranno insolenze e irritazioni all'eccesso. 19Se così
sembra bene al re, venga da lui emanato un editto reale da scriversi fra
le leggi di Persia e di Media, sicché diventi irrevocabile, per
il quale Vasti non potrà più comparire alla presenza del
re Assuero e il re conferisca la dignità di regina ad un'altra migliore
di lei. 20Quando l'editto emanato dal re sarà conosciuto
nell'intero suo regno per quanto è vasto, tutte le donne renderanno
onore ai loro mariti dal più grande al più piccolo". 21La
cosa parve buona al re e ai principi. Il re fece come aveva detto Memucàn:
22mandò lettere a tutte le province del regno, a ogni
provincia secondo il suo modo di scrivere e ad ogni popolo secondo la sua
lingua; perché ogni marito fosse padrone in casa sua e potesse parlare
a suo arbitrio.
2
1Dopo queste cose, quando la collera del re si fu calmata, egli
si ricordò di Vasti, di ciò che essa aveva fatto e di quanto
era stato deciso a suo riguardo.
2Allora quelli che stavano
al servizio del re dissero: "Si cerchino per il re fanciulle vergini e
d'aspetto avvenente;
3stabilisca il re in tutte le province
del suo regno commissari, i quali radunino tutte le fanciulle vergini e
belle nella reggia di Susa, nella casa delle donne, sotto la sorveglianza
di Egài, eunuco del re e guardiano delle donne, che darà
loro quanto è necessario per abbigliarsi;
4la fanciulla
che piacerà al re diventerà regina al posto di Vasti". La
cosa piacque al re e così si fece.
5Ora nella cittadella
di Susa c'era un Giudeo chiamato Mardocheo, figlio di Iair, figlio di Simei,
figlio di un Beniaminita,
6che era stato deportato da Gerusalemme
fra quelli condotti in esilio con Ieconìa re di Giuda da Nabucodònosor
re di Babilonia.
7Egli aveva allevato Hadàssa, cioè
Ester, figlia di un suo zio, perché essa era orfana di padre e di
madre. La fanciulla era di bella presenza e di aspetto avvenente; alla
morte del padre e della madre, Mardocheo l'aveva presa come propria figlia.
8Quando l'ordine del re e il suo editto furono divulgati e un
gran numero di fanciulle venivano radunate nella cittadella di Susa sotto
la sorveglianza di Egài, anche Ester fu presa e condotta nella reggia,
sotto la sorveglianza di Egài, guardiano delle donne.
9La
fanciulla piacque a Egài ed entrò nelle buone grazie di lui;
egli si preoccupò di darle il necessario per l'abbigliamento e il
vitto; le diede sette ancelle scelte nella reggia e assegnò a lei
e alle sue ancelle l'appartamento migliore nella casa delle donne.
10Ester
non aveva detto nulla né del suo popolo né della sua famiglia,
perché Mardocheo le aveva proibito di parlarne.
11Mardocheo
tutti i giorni passeggiava davanti al cortile della casa delle donne per
sapere se Ester stava bene e che cosa succedeva di lei.
12Quando
veniva il turno per una fanciulla di andare dal re Assuero alla fine dei
dodici mesi prescritti alle donne per i loro preparativi, sei mesi per
profumarsi con olio di mirra e sei mesi con aromi e altri cosmetici usati
dalle donne,
13la fanciulla andava dal re e poteva portare con
sé dalla casa delle donne alla reggia quanto chiedeva.
14Vi
andava la sera e la mattina seguente passava nella seconda casa delle donne,
sotto la sorveglianza di Saasgàz, eunuco del re e guardiano delle
concubine. Poi non tornava più dal re a meno che il re la desiderasse
ed essa fosse richiamata per nome.
15Quando arrivò per
Ester figlia di Abicàil, zio di Mardocheo, che l'aveva adottata
per figlia, il turno di andare dal re, essa non domandò se non quello
che le fu indicato da Egài, eunuco del re e guardiano delle donne.
Ester attirava la simpatia di quanti la vedevano.
16Ester fu
dunque condotta presso il re Assuero nella reggia il decimo mese, cioè
il mese di Tebèt, il settimo anno del suo regno.
17Il
re amò Ester più di tutte le altre donne ed essa trovò
grazia e favore agli occhi di lui più di tutte le altre vergini.
Egli le pose in testa la corona regale e la fece regina al posto di Vasti.
18Poi il re fece un gran banchetto a tutti i principi e ai ministri,
che fu il banchetto di Ester; concesse un giorno di riposo alle province
e fece doni con munificenza regale.
19Ora la seconda volta che si radunavano le fanciulle, Mardocheo
aveva stanza alla porta del re. 20Ester, secondo l'ordine che
Mardocheo le aveva dato, non aveva detto nulla né della sua famiglia
né del suo popolo poiché essa faceva quello che Mardocheo
le diceva, come quando era sotto la sua tutela. 21In quei giorni,
quando Mardocheo aveva stanza alla porta del re, Bigtàn e téres,
due eunuchi del re e tra i custodi della soglia, irritati contro il re
Assuero, cercarono il modo di mettere le mani sulla persona del re. 22La
cosa fu risaputa da Mardocheo, che avvertì la regina Ester ed Ester
ne parlò al re in nome di Mardocheo. 23Fatta investigazione
e scoperto il fatto, i due eunuchi furono impiccati a un palo. E la cosa
fu registrata nel libro delle cronache, alla presenza del re.
3
1In seguito, il re Assuero promosse Amàn figlio di Hammedàta,
l'Agaghita, alla più alta dignità e pose il suo seggio al
di sopra di quelli di tutti i prìncipi che erano con lui.
2Tutti
i ministri del re, che stavano alla porta del re, piegavano il ginocchio
e si prostravano davanti ad Amàn, perché così aveva
ordinato il re a suo riguardo. Ma Mardocheo non piegava il ginocchio né
si prostrava.
3I ministri del re che stavano alla porta del
re dissero a Mardocheo: "Perché trasgredisci l'ordine del re?".
4Ma, sebbene glielo ripetessero tutti i giorni, egli non dava
loro ascolto. Allora quelli riferirono la cosa ad Amàn, per vedere
se Mardocheo avrebbe insistito nel suo atteggiamento, perché aveva
detto loro che era un Giudeo.
5Amàn vide che Mardocheo
non s'inginocchiava né si prostrava davanti a lui e ne fu pieno
d'ira;
6ma disdegnò di metter le mani addosso soltanto
a Mardocheo, poiché gli avevano detto a quale popolo Mardocheo apparteneva.
Egli si propose di distruggere il popolo di Mardocheo, tutti i Giudei che
si trovavano in tutto il regno d'Assuero.
7Il primo mese, cioè il mese di Nisan, il decimosecondo
anno del re Assuero, si gettò il pur, cioè la sorte,
alla presenza di Amàn, per la scelta del giorno e del mese. La sorte
cadde sul tredici del decimosecondo mese, chiamato Adàr. 8Allora
Amàn disse al re Assuero: "Vi è un popolo segregato e anche
disseminato fra i popoli di tutte le province del tuo regno, le cui leggi
sono diverse da quelle di ogni altro popolo e che non osserva le leggi
del re; non conviene quindi che il re lo tolleri. 9Se così
piace al re, si ordini che esso sia distrutto; io farò passare diecimila
talenti d'argento in mano agli amministratori del re, perché siano
versati nel tesoro reale". 10Allora il re si tolse l'anello
di mano e lo diede ad Amàn, l'Agaghita, figlio di Hammedàta
e nemico dei Giudei. 11Il re disse ad Amàn: "Il denaro
sia per te: al popolo fa' pure quello che ti sembra bene". 12Il
tredici del primo mese furono chiamati i segretari del re e fu scritto,
seguendo in tutto gli ordini di Amàn, ai satrapi del re e ai governatori
di ogni provincia secondo il loro modo di scrivere e ad ogni popolo nella
sua lingua. Lo scritto fu redatto in nome del re Assuero e sigillato con
il sigillo reale. 13Questi documenti scritti furono spediti
per mezzo di corrieri in tutte le province del re, perché si distruggessero,
si uccidessero, si sterminassero tutti i Giudei, giovani e vecchi, bambini
e donne, in un medesimo giorno, il tredici del decimosecondo mese, cioè
il mese di Adàr, e si saccheggiassero i loro beni.
13(a)Questa è la copia della lettera:
"Il grande re Assuero ai governatori delle centoventisette province
dall'India all'Etiopia e ai capidistretto loro subordinati scrive quanto
segue:
13(b)Essendo io alla testa di molte nazioni e
avendo l'impero di tutto il mondo, non esaltato dall'orgoglio del potere,
ma governando sempre con moderazione e con dolcezza, ho deciso di rendere
sempre indisturbata la vita dei sudditi, di assicurare un regno tranquillo
e sicuro fino alle frontiere e di far rifiorire la pace sospirata da tutti
gli uomini.
13(c)Avendo io chiesto ai miei consiglieri come
tutto questo possa essere attuato, Amàn, distinto presso di noi
per prudenza, segnalato per inalterata devozione e sicura fedeltà
ed elevato alla seconda dignità del regno, 13(d)ci
ha avvertiti che in mezzo a tutte le stirpi che vi sono nel mondo si è
mescolato un popolo ostile, diverso nelle sue leggi da ogni altra nazione,
che trascura sempre i decreti del re, così da impedire l'assetto
dell'impero da noi irreprensibilmente diretto.
13(e)Considerando dunque che questa nazione è
l'unica ad essere in continuo contrasto con ogni essere umano, differenziandosi
per uno strano tenore di leggi, e che, malintenzionata contro i nostri
interessi, compie le peggiori malvagità e riesce di ostacolo alla
stabilità del regno, 13(f)abbiamo ordinato
che le persone a voi segnalate nei rapporti scritti da Amàn, incaricato
dei nostri interessi e per noi un secondo padre, tutte, con le mogli e
i figli, siano radicalmente sterminate per mezzo della spada dei loro avversari,
senz'alcuna pietà né perdono, il quattordici del decimosecondo
mese, cioè Adàr; 13(g)perché
questi nostri oppositori di ieri e di oggi, precipitando violentemente
negli inferi in un sol giorno, ci assicurino per l'avvenire un governo
completamente stabile e indisturbato".
14Una copia dell'editto, che doveva essere promulgato in
ogni provincia, fu resa nota a tutti i popoli, perché si tenessero
pronti per quel giorno. 15I corrieri partirono in tutta fretta
per ordine del re e il decreto fu promulgato subito nella cittadella di
Susa. Mentre il re e Amàn stavano a gozzovigliare, la città
di Susa era costernata.
4
1Quando Mardocheo seppe quanto era stato fatto, si stracciò
le vesti, si coprì di sacco e di cenere e uscì in mezzo alla
città, mandando alte e amare grida;
2venne fin davanti
alla porta del re, ma a nessuno che fosse coperto di sacco era permesso
di entrare per la porta del re.
3In ogni provincia, dovunque
giungevano l'ordine del re e il suo editto, ci fu gran desolazione fra
i Giudei: digiuno, pianto, lutto e a molti servirono di letto il sacco
e la cenere.
4Le ancelle di Ester e i suoi eunuchi vennero a
riferire la cosa e la regina ne fu molto angosciata; mandò vesti
a Mardocheo, perché se le mettesse e si togliesse di dosso il sacco,
ma egli non le accettò.
5Allora Ester chiamò Atàch,
uno degli eunuchi che il re aveva messo al suo servizio, e lo incaricò
di andare da Mardocheo per domandare che cosa era avvenuto e perché
si comportava così.
6Atàch si recò da Mardocheo
sulla piazza della città davanti alla porta del re.
7Mardocheo
gli narrò quanto gli era accaduto e gli indicò la somma di
denaro che Amàn aveva promesso di versare al tesoro reale per far
distruggere i Giudei;
8gli diede anche una copia dell'editto
promulgato a Susa per il loro sterminio, perché lo mostrasse a Ester,
la informasse di tutto e le ordinasse di presentarsi al re per domandargli
grazia e per intercedere in favore del suo popolo.
8(
a)"Ricordati
- le fece dire - dei giorni della tua povertà, quando eri nutrita
dalla mia mano; perché Amàn, il secondo in dignità
dopo il re, ha parlato contro di noi per farci mettere a morte. Invoca
il Signore, parla al re in nostro favore e liberaci dalla morte!".
9Atàch
ritornò da Ester e le riferì le parole di Mardocheo.
10Ester
ordinò ad Atàch di riferire a Mardocheo:
11"Tutti
i ministri del re e il popolo delle sue province sanno che se qualcuno,
uomo o donna, entra dal re nell'atrio interno, senza essere stato chiamato,
in forza di una legge uguale per tutti, deve essere messo a morte, a meno
che il re non stenda verso di lui il suo scettro d'oro, nel qual caso avrà
salva la vita. Quanto a me, sono già trenta giorni che non sono
stata chiamata per andare dal re".
12Le parole di Ester furono
riferite a Mardocheo
13e Mardocheo fece dare questa risposta
a Ester: "Non pensare di salvare solo te stessa fra tutti i Giudei, per
il fatto che ti trovi nella reggia.
14Perché se tu in
questo momento taci, aiuto e liberazione sorgeranno per i Giudei da un
altro luogo; ma tu perirai insieme con la casa di tuo padre. Chi sa che
tu non sia stata elevata a regina proprio in previsione d'una circostanza
come questa?".
15Allora Ester fece rispondere a Mardocheo:
16"Va',
raduna tutti i Giudei che si trovano a Susa: digiunate per me, state senza
mangiare e senza bere per tre giorni, notte e giorno; anch'io con le ancelle
digiunerò nello stesso modo; dopo entrerò dal re, sebbene
ciò sia contro la legge e, se dovrò perire, perirò!".
17Mardocheo se ne andò e fece quanto Ester gli aveva
ordinato.
17(a)Poi pregò il Signore, ricordando tutte
le sue gesta, e disse:
17(b)"Signore, Signore re, sovrano dell'universo,
tutte le cose sono sottoposte al tuo potere e nessuno può opporsi
a te nella tua volontà di salvare Israele.
17(c)Tu hai fatto il cielo e la terra e tutte
le meraviglie che si trovano sotto il firmamento. Tu sei il Signore di
tutte le cose e nessuno può resistere a te, Signore.
17(d)Tu conosci tutto; tu sai, Signore, che non
per orgoglio, non per superbia né per vanagloria ho fatto il gesto
di non prostrarmi davanti al superbo Amàn, perché avrei anche
baciato la pianta dei suoi piedi per la salvezza d'Israele.
17(e)Ma ho fatto ciò per non porre la gloria
di un uomo al di sopra della gloria di Dio; non mi prostrerò mai
davanti a nessuno se non davanti a te, che sei il mio Signore, e non farò
così per superbia.
17(f)Ora, Signore Dio, Re, Dio di Abramo, risparmia
il tuo popolo! Perché mirano a distruggerci e bramano di far perire
quella che è la tua eredità dai tempi antichi.
17(g)Non trascurare la porzione che per te stesso
hai liberato dal paese d'Egitto. 17(h)Ascolta la
mia preghiera e sii propizio alla tua eredità; cambia il nostro
lutto in gioia, perché vivi possiamo cantare inni al tuo nome, Signore,
e non lasciare scomparire la bocca di quelli che ti lodano".
17(i)Tutti gli Israeliti gridavano con tutta la
forza, perché la morte stava davanti ai loro occhi.
17(k)Anche la regina Ester cercò rifugio
presso il Signore, presa da un'angoscia mortale. Si tolse le vesti di lusso
e indossò gli abiti di miseria e di lutto; invece dei superbi profumi
si riempì la testa di ceneri e di immondizie. Umiliò molto
il suo corpo e con i capelli sconvolti si muoveva dove prima era abituata
agli ornamenti festivi. Poi supplicò il Signore e disse: 17(l)"Mio
Signore, nostro re, tu sei l'unico! Vieni in aiuto a me che sono sola e
non ho altro soccorso se non te, perché un grande pericolo mi sovrasta.
17(m)Io ho sentito fin dalla mia nascita, in seno
alla mia famiglia, che tu, Signore, hai scelto Israele da tutte le nazioni
e i nostri padri da tutti i loro antenati come tua eterna eredità,
e hai fatto loro secondo quanto avevi promesso. 17(n)Ora
abbiamo peccato contro di te e ci hai messi nelle mani dei nostri nemici,
per aver noi dato gloria ai loro dèi. Tu sei giusto, Signore!
17(o)Ma ora non si sono accontentati dell'amarezza
della nostra schiavitù, hanno anche posto le mani sulle mani dei
loro idoli, giurando di abolire l'oracolo della tua bocca, di sterminare
la tua eredità, di chiudere la bocca di quelli che ti lodano e spegnere
la gloria del tuo tempio e il tuo altare, 17(p)di
aprire invece la bocca delle nazioni a lodare gli idoli vani e a proclamare
per sempre la propria ammirazione per un re di carne.
17(q)Non consegnare, Signore, il tuo scettro a
dèi che neppure esistono. Non abbiano a ridere della nostra caduta;
ma volgi contro di loro questi loro progetti e colpisci con un castigo
esemplare il primo dei nostri persecutori.
17(r)Ricordati, Signore; manifèstati nel
giorno della nostra afflizione e a me da' coraggio, o re degli dèi
e signore di ogni autorità. 17(s)Metti nella
mia bocca una parola ben misurata di fronte al leone e volgi il suo cuore
all'odio contro colui che ci combatte, allo sterminio di lui e di coloro
che sono d'accordo con lui.
17(t)Quanto a noi, salvaci con la tua mano e vieni
in mio aiuto, perché sono sola e non ho altri che te, Signore!
17(u)Tu hai conoscenza di tutto e sai che io odio
la gloria degli empi e detesto il letto dei non circoncisi e di qualunque
straniero. 17(v)Tu sai che mi trovo nella necessità,
che detesto l'emblema della mia fastosa posizione che cinge il mio capo
nei giorni in cui devo fare comparsa; lo detesto come un panno immondo
e non lo porto nei giorni in cui mi tengo appartata. 17(x)La
tua serva non ha mangiato alla tavola di Amàn né ha onorato
il banchetto del re né bevuto il vino delle libazioni. 17(y)La
tua serva da quando ha cambiato condizione fino ad oggi, non ha gioito
di nulla, se non di te, Signore, Dio di Abramo.
17(z)Dio, che su tutti eserciti la forza, ascolta
la voce dei disperati e liberaci dalla mano dei malvagi; libera me dalla
mia angoscia!".
5
1Il terzo giorno, quando ebbe finito di pregare, ella si tolse
le vesti da schiava e si coprì di tutto il fasto del suo grado.
1(
a)Divenuta così splendente di bellezza,
dopo aver invocato il Dio che veglia su tutti e li salva, prese con sé
due ancelle. Su di una si appoggiava con apparente mollezza, mentre l'altra
la seguiva tenendo sollevato il mantello di lei.
1(
b)Appariva
rosea nello splendore della sua bellezza e il suo viso era gioioso, come
pervaso d'amore, ma il suo cuore era stretto dalla paura.
1(
c)Attraversate
una dopo l'altra tutte le porte, si trovò alla presenza del re.
Egli era seduto sul trono regale, vestito di tutti gli ornamenti maestosi
delle sue comparse, tutto splendente di oro e di pietre preziose, e aveva
un aspetto molto terribile.
1(
d)Alzò il viso
splendente di maestà e guardò in un accesso di collera. La
regina si sentì svenire, mutò il suo colore in pallore e
poggiò la testa sull'ancella che l'accompagnava.
1(
e)Ma
Dio volse a dolcezza lo spirito del re ed egli, fattosi ansioso, balzò
dal trono, la prese fra le braccia, sostenendola finché non si fu
ripresa, e andava confortandola con parole rasserenanti, dicendole:
1(
f)"Che
c'è, Ester? Io sono tuo fratello; fatti coraggio, tu non devi morire.
Il nostro ordine riguarda solo la gente comune. Avvicinati!".
2Alzato
lo scettro d'oro, lo posò sul collo di lei, la baciò e le
disse: "Parlami!".
2(
a)Gli disse: "Ti ho visto, signore,
come un angelo di Dio e il mio cuore si è agitato davanti alla tua
gloria. Perché tu sei meraviglioso, signore, e il tuo volto è
pieno d'incanto".
2(
b)Ma mentre parlava, cadde svenuta;
il re s'impressionò e tutta la gente del suo seguito cercava di
rianimarla.
3Allora il re le disse: "Che vuoi, Ester, qual è
la tua richiesta? Fosse pure metà del mio regno, l'avrai!".
4Ester
rispose: "Se così piace al re, venga oggi il re con Amàn
al banchetto che gli ho preparato".
5Il re disse: "Convocate
subito Amàn, per far ciò che Ester ha detto". Il re andò
dunque con Amàn al banchetto che Ester aveva preparato.
6Il re disse a Ester, mentre si beveva il vino: "Qual è
la tua richiesta? Ti sarà concessa. Che desideri? Fosse anche la
metà del regno, sarà fatto!". 7Ester rispose:
"Ecco la mia richiesta e quel che desidero: 8se ho trovato grazia
agli occhi del re e se piace al re di concedermi quello che chiedo e di
soddisfare il mio desiderio, venga il re con Amàn anche domani al
banchetto che io preparerò loro e io risponderò alla domanda
del re".
9Amàn quel giorno uscì lieto e con il cuore
contento, ma quando vide alla porta del re Mardocheo che non si alzava
né si muoveva per lui, fu preso d'ira contro Mardocheo. 10Tuttavia
Amàn si trattenne, andò a casa e mandò a chiamare
i suoi amici e Zeres sua moglie. 11Amàn parlò
loro della magnificenza delle sue ricchezze, del gran numero dei suoi figli,
di quanto il re aveva fatto per renderlo grande e come l'aveva innalzato
sopra i capi e i ministri del re. 12Aggiunse: "Anche la regina
Ester non ha invitato con il re nessun altro se non me al banchetto che
ha dato; anche per domani sono invitato da lei con il re. 13Ma
tutto questo non mi basta, fin quando io vedrò Mardocheo, il Giudeo,
restar seduto alla porta del re". 14Allora sua moglie Zeres
e tutti i suoi amici gli dissero: "Si prepari un palo alto cinquanta cubiti
e tu domani mattina di' al re che vi sia impiccato Mardocheo; poi va' pure
contento al banchetto con il re". La cosa piacque ad Amàn che fece
preparare il palo.
6
1Quella notte il re non poteva prendere sonno. Allora ordinò
che gli si portasse il libro delle memorie, le cronache, e ne fu fatta
la lettura alla presenza del re.
2Vi si trovò scritto
che Mardocheo aveva denunciato Bigtàn e téres, i due eunuchi
del re tra i custodi della soglia, i quali avevano cercato di porre le
mani sulla persona del re Assuero.
3Allora il re chiese: "Che
si è fatto per dare a Mardocheo onore e grandezza in premio di questo?".
I giovani che servivano il re risposero: "Non s'è fatto nulla per
lui".
4Il re disse: "Chi c'è nell'atrio?". Appunto Amàn
era venuto nell'atrio esterno della reggia per dire al re di impiccare
Mardocheo al palo che egli aveva preparato per lui.
5I giovani
servi del re gli risposero: "Ecco c'è Amàn nell'atrio". Il
re disse: "Entri!".
6Amàn entrò e il re gli disse:
"Che si deve fare a un uomo che il re voglia onorare?". Amàn pensò:
"Chi mai vorrebbe il re onorare, se non me?".
7Amàn rispose
al re: "Per l'uomo che il re vuole onorare,
8si prenda la veste
reale che suole indossare il re e il cavallo che suole cavalcare il re
e sulla sua testa sia posta una corona reale;
9si consegni la
veste e il cavallo a uno dei principi più nobili del re; si rivesta
di quella veste l'uomo che il re vuole onorare, gli si faccia percorrere
a cavallo le vie della città e si gridi davanti a lui: Ciò
avviene all'uomo che il re vuole onorare".
10Allora il re disse
ad Amàn: "Presto, prendi la veste e il cavallo, come hai detto,
e fa' così a Mardocheo il Giudeo che si trova alla porta del re;
non tralasciar nulla di quello che hai detto".
11Amàn
prese la veste e il cavallo, rivestì della veste Mardocheo, gli
fece percorrere a cavallo le vie della città e gridava davanti a
lui: "Ciò avviene all'uomo che il re vuole onorare".
12Poi
Mardocheo tornò alla porta del re, ma Amàn andò subito
a casa, tutto aggrondato e con il capo velato.
13Amàn
raccontò a sua moglie Zeres e a tutti i suoi amici quanto gli era
accaduto. I suoi consiglieri e sua moglie Zeres gli dissero: "Se Mardocheo,
davanti al quale tu hai cominciato a decadere, è della stirpe dei
Giudei, tu non potrai nulla contro di lui, anzi soccomberai del tutto davanti
a lui".
14Essi stavano ancora parlando con lui, quando giunsero gli
eunuchi del re, i quali si affrettarono a condurre Amàn al banchetto
che Ester aveva preparato.
7
1Il re e Amàn andarono dunque al banchetto con la regina
Ester.
2Il re anche questo secondo giorno disse a Ester, mentre
si beveva il vino: "Qual è la tua richiesta, regina Ester? Ti sarà
concessa. Che desideri? Fosse anche la metà del regno, sarà
fatto!".
3Allora la regina Ester rispose: "Se ho trovato grazia
ai tuoi occhi, o re, e se così piace al re, la mia richiesta è
che mi sia concessa la vita e il mio desiderio è che sia risparmiato
il mio popolo.
4Perché io e il mio popolo siamo stati
venduti per essere distrutti, uccisi, sterminati. Ora, se fossimo stati
venduti per diventare schiavi e schiave, avrei taciuto; ma il nostro avversario
non potrebbe riparare al danno fatto al re con la nostra morte".
5Subito
il re Assuero disse alla regina Ester: "Chi è e dov'è colui
che ha pensato di fare una cosa simile?".
6Ester rispose: "L'avversario,
il nemico, è quel malvagio di Amàn". Allora Amàn fu
preso da terrore alla presenza del re e della regina.
7Il re
incollerito si alzò dal banchetto e uscì nel giardino della
reggia, mentre Amàn rimase per chiedere la grazia della vita alla
regina Ester, perché vedeva bene che da parte del re la sua rovina
era decisa.
8Poi tornò dal giardino della reggia nel
luogo del banchetto; intanto Amàn si era prostrato sul divano sul
quale si trovava Ester. Allora il re esclamò: "Vuole anche far violenza
alla regina, davanti a me, in casa mia?". Non appena questa parola fu uscita
dalla bocca del re, posero un velo sulla faccia di Amàn.
9Carbonà,
uno degli eunuchi, disse alla presenza del re: "Ecco, è stato perfino
rizzato in casa di Amàn un palo alto cinquanta cubiti, che Amàn
ha fatto preparare per Mardocheo, il quale aveva parlato per il bene del
re". Il re disse: "Impiccatevi lui!".
10Così Amàn
fu impiccato al palo che aveva preparato per Mardocheo. E l'ira del re
si calmò.
8
1In quello stesso giorno il re Assuero diede alla regina Ester
la casa di Amàn, nemico dei Giudei. Mardocheo si presentò
al re, al quale Ester aveva dichiarato il rapporto di parentela che egli
aveva con lei.
2Il re si tolse l'anello che aveva fatto ritirare
ad Amàn e lo diede a Mardocheo. Ester affidò a Mardocheo
l'amministrazione della casa che era stata di Amàn.
3Poi
Ester parlò di nuovo alla presenza del re, gli si gettò ai
piedi e lo supplicò con le lacrime agli occhi d'impedire gli effetti
della malvagità di Amàn l'Agaghita e l'attuazione dei piani
che aveva preparato contro i Giudei.
4Allora il re stese lo
scettro d'oro verso Ester; Ester si alzò, rimase in piedi davanti
al re
5e disse: "Se così piace al re, se io ho trovato
grazia ai suoi occhi, se la cosa gli par giusta e se io gli sono gradita,
si scriva per revocare i documenti scritti, macchinazione di Amàn
figlio di Hammedàta, l'Agaghita, in cui si ordina di far perire
i Giudei che sono in tutte le province del re.
6Perché
come potrei io resistere al vedere la sventura che colpirebbe il mio popolo?
Come potrei resistere al vedere la distruzione della mia stirpe?".
7Allora
il re Assuero disse alla regina Ester e a Mardocheo, il Giudeo: "Ecco,
ho dato a Ester la casa di Amàn e questi è stato impiccato
al palo, perché aveva voluto stendere la mano sui Giudei.
8Scrivete
dunque come vi parrà meglio, nel nome del re, e sigillate con l'anello
reale, perché ciò che è scritto in nome del re e sigillato
con l'anello reale è irrevocabile".
9Senza perdere tempo
il ventitré del terzo mese, cioè il mese di Sivan, furono
convocati i segretari del re e fu scritto, seguendo in tutto l'ordine di
Mardocheo, ai Giudei, ai satrapi, ai governatori e ai capi delle centoventisette
province, dall'India all'Etiopia, a ogni provincia secondo il suo modo
di scrivere, a ogni popolo nella sua lingua e ai Giudei secondo il loro
modo di scrivere e nella loro lingua.
10Fu dunque scritto in
nome del re Assuero, si sigillarono i documenti con l'anello reale e si
mandarono per mezzo di corrieri a cavallo, che cavalcavano corsieri reali,
figli di cavalle di razza.
11Con questi scritti il re dava facoltà
ai Giudei, in qualunque città si trovassero, di radunarsi e di difendere
la loro vita, di distruggere, uccidere, sterminare, compresi i bambini
e le donne, tutta la gente armata, di qualunque popolo e di qualunque provincia,
che li assalisse, e di saccheggiare i loro beni;
12e ciò
in un medesimo giorno in tutte le province del re Assuero: il tredici del
decimosecondo mese, cioè il mese di Adàr.
12(a)Quanto segue è la copia della lettera
relativa a queste cose:
12(b)"Il grande re Assuero ai governatori delle
centoventisette satrapie dall'India all'Etiopia e a quelli che hanno a
cuore i nostri interessi, salute.
12(c)Molti uomini, quanto più spesso vengono
onorati dalla più larga generosità dei benefattori, tanto
più s'inorgogliscono e non solo cercano di fare il male ai nostri
sudditi, ma incapaci di frenare la loro superbia, tramano insidie anche
contro i loro benefattori. 12(d)Non solo cancellano
la riconoscenza dal cuore degli uomini, ma esaltati dallo strepito spavaldo
di chi ignora il bene, si lusingano di sfuggire a Dio, che tutto vede,
e alla sua giustizia che odia il male.
12(e)Spesso poi accadde a molti costituiti in
autorità che, per aver affidato a certi amici la responsabilità
degli affari pubblici e per aver subìto la loro influenza, divennero
con essi responsabili del sangue innocente, con disgrazia senza rimedio;
12(f)perché i falsi ragionamenti di nature
perverse avevano sviato l'incontaminata buona fede dei governanti.
12(g)Questo si può vedere non tanto nelle
storie più antiche a cui abbiamo accennato, quanto piuttosto badando
alle iniquità perpetrate da quella peste che sono coloro i quali
senza merito esercitano il potere.
12(h)Provvederemo per l'avvenire ad assicurare
a tutti gli uomini un regno indisturbato e pacifico, 12(i)operando
cambiamenti opportuni e giudicando sempre con la più equa fermezza
gli affari che ci vengono posti sotto gli occhi.
12(k)Così è il caso di Amàn
figlio di Hammedàta, il Macedone, il quale estraneo, per la verità,
al sangue persiano e ben lontano dalla nostra bontà, accolto come
ospite presso di noi, 12(l)aveva tanto approfittato
dell'amicizia che professiamo verso qualunque nazione, da essere proclamato
nostro padre e da costituire la seconda personalità nel regno, venendo
da tutti onorato con la prostrazione. 12(m)Ma non
reggendo al peso della sua superbia, egli si adoperò per privare
noi del potere e della vita 12(n)e con falsi e tortuosi
argomenti richiese la pena di morte per il nostro salvatore e in ogni circostanza
benefattore Mardocheo, per l'irreprensibile consorte del nostro regno Ester
e per tutto il loro popolo. 12(o)Pensava infatti
per questa via di sorprenderci nell'isolamento e di trasferire l'impero
dei Persiani ai Macedoni.
12(p)Ora noi troviamo che questi Giudei, da quell'uomo
tre volte scellerato destinati allo sterminio, non sono malfattori, ma
si reggono con leggi giustissime, 12(q)sono figli
del Dio altissimo, massimo, vivente, il quale in favore nostro e dei nostri
antenati dirige il regno nella migliore floridezza. 12(r)Farete
dunque bene a non tener conto delle lettere scritte mandate da Amàn,
figlio di Hammedàta, perché costui, che ha perpetrato tali
cose, è stato impiccato ad un palo con tutta la sua famiglia alle
porte di Susa, giusto castigo datogli velocemente da Dio, signore di tutti
gli eventi.
12(s)Esposta invece una copia della presente lettera
in ogni luogo, permettete ai Giudei di valersi con tutta sicurezza delle
loro leggi e prestate loro man forte per respingere coloro che volessero
assalirli nel giorno della persecuzione, cioè il tredici del decimosecondo
mese chiamato Adàr.
12(t)Infatti questo giorno, invece di segnare
la rovina della stirpe eletta, Dio, signore di ogni cosa, lo ha loro cambiato
in giorno di gioia.
12(u)Quanto a voi, Giudei, tra le vostre feste
commemorative celebrate questo giorno insigne con ogni sorta di banchetti,
perché, e ora e in avvenire, sia ricordo di salvezza per noi e per
i Persiani benevoli, per quelli invece che ci insidiano sia ricordo della
loro perdizione.
12(v)Ogni città e più generalmente
ogni località che non agirà secondo queste disposizioni,
sarà inesorabilmente messa a ferro e fuoco; non soltanto agli uomini
sarà resa inaccessibile, ma anche alle fiere e agli uccelli resterà
odiosissima per tutti i tempi".
13Una copia dell'editto che doveva essere promulgato in ogni
provincia, fu resa nota a tutti i popoli, perché i Giudei si tenessero
pronti per quel giorno a vendicarsi dei loro nemici. 14Così
i corrieri sui cavalli reali partirono premurosi e stimolati dal comando
del re, mentre il decreto veniva subito promulgato nella cittadella di
Susa. 15Mardocheo si allontanò dal re con una veste reale
di porpora viola e di lino bianco, con una grande corona d'oro e un manto
di bisso e di porpora rossa; la città di Susa gridava di gioia ed
era in festa. 16Per i Giudei vi era luce, letizia, esultanza,
onore. 17In ogni provincia, in ogni città, dovunque giungevano
l'ordine del re e il suo decreto, vi era per i Giudei gioia ed esultanza,
banchetti e feste. Molti appartenenti ai popoli del paese si fecero Giudei,
perché il timore dei Giudei era piombato su di loro.
9
1Il decimosecondo mese, cioè il mese di Adàr,
il tredici del mese, quando l'ordine del re e il suo decreto dovevano essere
eseguiti, il giorno in cui i nemici dei Giudei speravano di averli in loro
potere, avvenne invece tutto il contrario; poiché i Giudei ebbero
in mano i loro nemici.
2I Giudei si radunarono nelle loro città,
in tutte le province del re Assuero, per aggredire quelli che cercavano
di fare loro del male; nessuno poté resistere loro, perché
il timore dei Giudei era piombato su tutti i popoli.
3Tutti
i capi delle province, i satrapi, i governatori e quelli che curavano gli
affari del re diedero man forte ai Giudei, perché il timore di Mardocheo
si era impadronito di essi.
4Perché Mardocheo era grande
nella reggia e per tutte le province si diffondeva la fama di quest'uomo;
Mardocheo cresceva sempre in potere.
5I Giudei dunque colpirono
tutti i nemici, passandoli a fil di spada, uccidendoli e sterminandoli;
fecero dei nemici quello che vollero.
6Nella cittadella di Susa
i Giudei uccisero e sterminarono cinquecento uomini
7e misero
a morte Parsandàta, Dalfòn, Aspàta,
8Poràta,
Adalià, Aridàta,
9Parmàsta, Arisài,
Aridài e Vaizàta,
10i dieci figli di Amàn
figlio di Hammedàta, il nemico dei Giudei, ma non si diedero al
saccheggio.
11Quel giorno stesso il numero di quelli che erano
stati uccisi nella cittadella di Susa fu portato a conoscenza del re.
12Il
re disse alla regina Ester: "Nella cittadella di Susa i Giudei hanno ucciso,
hanno sterminato cinquecento uomini e i dieci figli di Amàn; che
avranno mai fatto nelle altre province del re? Ora che chiedi di più?
Ti sarà dato. Che altro desideri? Sarà fatto!".
13Allora
Ester disse: "Se così piace al re, sia permesso ai Giudei che sono
a Susa di fare anche domani quello che era stato decretato per oggi; siano
impiccati al palo i dieci figli di Amàn".
14Il re ordinò
che così fosse fatto. Il decreto fu promulgato a Susa. I dieci figli
di Amàn furono appesi al palo.
15I Giudei che erano a
Susa si radunarono ancora il quattordici del mese di Adàr e uccisero
a Susa trecento uomini; ma non si diedero al saccheggio.
16Anche
gli altri Giudei che erano nelle province del re si radunarono, difesero
la loro vita e si misero al sicuro dagli attacchi dei nemici; uccisero
settantacinquemila di quelli che li odiavano, ma non si diedero al saccheggio.
17Questo avvenne il tredici del mese di Adàr; il quattordici
si riposarono e ne fecero un giorno di banchetto e di gioia.
18Ma
i Giudei che erano a Susa si radunarono il tredici e il quattordici di
quel mese; il quindici si riposarono e ne fecero un giorno di banchetto
e di gioia.
19Perciò i Giudei della campagna, che abitano
in città non circondate da mura, fanno del quattordici del mese
di Adàr un giorno di gioia, di banchetto e di festa, nel quale si
mandano regali gli uni gli altri.
19(a)Invece gli abitanti delle grandi città
celebrano come giorno di allegra festività il quindici di Adàr,
mandando regali ai vicini.
20Mardocheo scrisse questi avvenimenti e mandò lettere
a tutti i Giudei che erano in tutte le province del re Assuero, vicini
e lontani, 21per stabilire che ogni anno celebrassero il quattordici
e il quindici del mese di Adàr, 22perché giorni
nei quali i Giudei ebbero tregua dagli attacchi dei nemici e il mese in
cui il loro dolore era stato mutato in gioia, il loro lutto in festa, e
perché facessero di questi giorni giorni di banchetto e di gioia,
nei quali si mandassero regali scambievolmente e si facessero doni ai poveri.
23I Giudei si impegnarono a continuare quello che avevano già
cominciato a fare e che Mardocheo aveva loro prescritto. 24Amàn
infatti, il figlio di Hammedàta l'Agaghita, il nemico di tutti i
Giudei, aveva tramato contro i Giudei per distruggerli e aveva gettato
il pur, cioè la sorte, per confonderli e farli perire; 25ma
quando Ester si fu presentata al re, questi ordinò con documenti
scritti che la scellerata trama di Amàn contro i Giudei fosse fatta
ricadere sul capo di lui e che egli e i suoi figli fossero impiccati al
palo. 26Perciò quei giorni furono chiamati Purim
dalla parola pur. Secondo tutto il contenuto di quella lettera,
in seguito a quanto avevano visto a questo proposito ed era loro avvenuto,
27i Giudei stabilirono e presero per sé, per la loro
stirpe e per quanti si sarebbero aggiunti a loro, l'impegno inviolabile
di celebrare ogni anno quei due giorni, secondo le disposizioni di quello
scritto e alla data fissata. 28Questi giorni devono essere commemorati
e celebrati di generazione in generazione, in ogni famiglia, in ogni provincia,
in ogni città; questi giorni di Purim non devono cessare
mai di essere celebrati fra i Giudei e il loro ricordo non dovrà
mai cancellarsi fra i loro discendenti. 29La regina Ester figlia
di Abicàil e il giudeo Mardocheo scrissero con ogni autorità
per dar valore a questa loro seconda lettera relativa ai Purim.
30Si mandarono lettere a tutti i Giudei nelle centoventisette
province del regno di Assuero, con parole di saluto e di fedeltà,
31per stabilire questi giorni di Purim nelle loro date
precise, come li avevano ordinati il giudeo Mardocheo e la regina Ester
e come essi stessi li avevano stabiliti per sé e per i loro discendenti,
in occasione del loro digiuno e della loro invocazione. 32Un
ordine di Ester stabilì le circostanze di questi Purim e
fu scritto in un libro.
10
1Il re Assuero impose un tributo al continente e alle isole
del mare.
2Quanto poi a tutti i fatti concernenti la potenza
e il valore di Mardocheo e quanto alla completa descrizione della sua grandezza
e della sua elevazione da parte del re, sono cose scritte nel libro delle
cronache dei re di Media e di Persia.
3Infatti il giudeo Mardocheo
era il secondo dopo il re Assuero: grande fra i Giudei e amato dalla moltitudine
dei suoi fratelli, cercava il bene del suo popolo e parlava in favore della
prosperità di tutta la sua stirpe.
3(a)Mardocheo disse: "Queste cose sono avvenute
per opera di Dio. 3(b)Mi ricordo infatti del sogno
che avevo visto intorno a questi fatti e nessuno di essi è stato
tralasciato: 3(c)la piccola sorgente che divenne
un fiume, la luce che spuntò, il sole e l'acqua copiosa. Questo
fiume è Ester che il re ha sposata e costituita regina. 3(d)I
due draghi siamo io e Amàn. 3(e)Le nazioni
sono quelle che si sono coalizzate per distruggere il nome dei Giudei.
3(f)La mia nazione è Israele, quelli cioè
che avevano gridato a Dio e furono salvati. Sì, il Signore ha salvato
il suo popolo, ci ha liberato da tutti questi mali e Dio ha operato segni
e prodigi grandi quali mai erano avvenuti tra le nazioni. 3(g)In
tal modo egli ha stabilito due sorti, una per il popolo di Dio e una per
tutte le nazioni. 3(h)Queste due sorti si sono realizzate
nell'ora, nel momento e nel giorno stabilito dal giudizio di Dio e in mezzo
a tutte le nazioni. 3(i)Dio si è allora ricordato
del suo popolo e ha reso giustizia alla sua eredità. 3(k)Questi
giorni del mese di Adàr, il quattordici e il quindici del mese,
saranno celebrati con adunanza, gioia e letizia davanti a Dio, di generazione
in generazione per sempre nel suo popolo Israele".
3(l)Nell'anno quarto di Tolomeo e di Cleopatra,
Dositeo, che diceva di essere sacerdote e levita, e Tolomeo suo figlio,
portarono in Egitto la presente lettera sui Purim, affermando che
si trattava della lettera autentica tradotta da Lisimaco, figlio di Tolomeo,
uno dei residenti in Gerusalemme.