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Si
deve inserire una
maniglia su un tiretto, magari costruito con il metodo fai da te, oppure
bisogna sostituirne una che si è rotta o non ci sembra efficiente.
In tutti i casi in cui occorre scegliere una maniglia per un mobile,
esiste il problema del tipo maggiormente adatto. Quali sono i concetti
da considerare per un acquisto oculato?
In questa pagina si tratta
della funzione della maniglia e della sua comodità nell'uso. Sono
consigli utili per comprare con sicurezza.
Una
maniglia per un tiretto, o per uno sportello da cucina, serve a
operare l'apertura e la chiusura della parte del mobile. Dunque deve
svolgere la funzione di essere immediatamente afferrabile. A tale
proposito in commercio esistono differenti tipologie di maniglie che
qui si riassumono:
- il
tipo a pomello:
- il
tipo ad occhiello mobile;
- il
tipo a semicerchio;
- il
tipo squadrato.
Ci sono altre tipologie
che possono farsi rientrare nelle precedenti. Vediamo, una per una, se
sono funzionali e quali incongruenze possano avere.
- Il tipo a pomello, indicato anche nei
regolamenti per l'eliminazione delle barriere architettoniche, con
riferimento alle porte, in realtà presenta un inconveniente. Con essa è
possibile aprire un tiretto soltanto usando più dita di una mano,
quelle necessarie a stringere il pomo e fare forza.
- Il tipo a occhiello mobile, quella
maniglia che ha una parte incernierata e che bisogna
risollevarla per potervi infilare le dita, è piuttosto lenta
nell'uso. Occorrono troppe operazioni prima di tirare. Non sempre
si riesce ad afferrarla con precisione, genera fastidio.
- Il tipo di maniglia a
semicerchio offre buone funzionalità, a patto che l'area libera sia
sufficiente alle dita. Però si corre il rischio di restare con le
stesse dentro la parte che si restringe su ognuno dei due lati del
semicerchio. Per tale motivo è anch'essa da evitare.
- Il tipo squadrato è funzionale soltanto
se lascia spazio sufficiente per la mano e non abbia elementi spigolosi
che fuoriescano dal perimetro. Dunque occorrono almeno tre centimetri
liberi fra il mobile e il bordo interno della maniglia, in modo da
potervi infilare anche soltanto uno o due dita per tirare. E' la
migliore soluzione.
La
maniglia dei mobili non deve avere parti che possano intralciare
i movimenti, per esempio ricami che s'impigliano dentro le asole
degli
abiti di chi si avvicina. Lo spessore delle parti che la compongono
deve essere almeno di un centimetro e al massimo tonteggiante. Per il
materiale si suggerisce l'ottone dorato sul legno e la verniciatura a
smalto colorato su elementi a tinta unita.
Il montaggio è semplice. In genere hanno uno o due viti che bisogna
infilare in due fori da eseguire con il trapano sul mobile, se già non esistono,
prendendo adeguatamente la misura rispetto al punto dove andrà la mano
di chi lo utilizzeràe. Poi basta avvitare, da dentro, tali viti
fino all'imboccatura della maniglia. Questi due fori nel mobile devono
essere molto precisi per evitare di non combaciare con i rispettivi
della maniglia.
Altri tipi di maniglia, per balconi
o porte
interne, sono indicate in diverse pagine di questa stessa
sezione sul fai da te.
Il
risparmio, per inserire una maniglia su un mobile, è evidente. Un
falegname chiederebbe 20 euro, se si trattasse di un amico,
diversamente anche quanto occorre per un'ora di lavoro. Ammesso che ce
ne fosse uno disposto a venire a casa. Se si è costruito il mobile da
sè, è il caso di procedere anche con le maniglie. Per esse occorre
davvero poco lavoro.
Il costo di una maniglia per mobili è molto basso: ci si può contentare
anche di una da cinquanta centesimi o da un euro.
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del fai da te con molte altre informazioni inerenti
l'argomento trattato in questa pagina.
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