Dopo la formazione delle porzioni, sorge il problema se i beni siano differenti e non sia stato possibile frazionarli in maniera che essi siano uniformemente suddivisi fra le quote spettanti agli eredi.
Il caso più ricorrente, quando non vi sia accordo fra le parti, è quello per cui si ricorre all'estrazione a sorte. Ossia ci si affida al caso che, talora, potrebbe scontentare tutti.
Tuttavia vi è anche un altro caso, quando le porzioni siano diseguali, perché un erede abbia maggiori percentuali di beni da ricevere in eredità. Allora si procede mediante l'attribuzione, (per esempio nel caso di più edifici di valori differenti e con eredi aventi diritto a maggori quote), di beni di valori maggiori a chi abbia diritto a quote superiori rispetto agli altri eredi.
L'articolo di cui si parla prevede anche un terzo caso, quando le frazioni di beni siano eguali e le quote diverse, perché formate anche da altri beni. Allora si può procedere di nuovo con l'estrazione a sorte, ma ovviamente riferendosi soltanto alle frazioni di uguale valore e non alle porzioni nella loro interezza.
Se ancora non è possibile assegnare e attribuire, perché le porzioni sono complicate da formare, si può ricorrere al conguaglio in denaro come è previsto dall'articolo 728 del codice. E' chiaro che, se vi è disaccordo fra le parti, potrà essere nominato un notaio a tale scopo, oppure si ricorrerà al giudice.
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