Nella
formazione delle porzioni di una successione non sempre è possibile
stabilire, con precisione matematica, quali beni e quanti siano da
attribuire a uno e a un altro erede. Talora occorre fare dei conguagli
in denaro, come prevede la legge.
Vediamo i suggerimenti sul caso in questa pagina. |
Conguagli in danaro L'ineguaglianza
in natura nelle quote ereditarie si compensa con un equivalente in
danaro (2817 n. 2).
Dopo la formazione delle
porzioni, qualora non sia del tutto possibile formarle con
precisione in base alle percentuali spettanti ai singoli coeredi, si
procede a versare una somma di denaro a chi abbia ricevuto una quota
inferiore, in valore, di ciò cui avrebbe avuto diritto.
Questa situazione potrebbe verificarsi quando un immobile, per esempio, non sia divisibile, o siano assegnati agli eredi beni diversi che abbiano valori non corrispondenti alle quote. Per compensare tale differenza di valore, si procede con conguagli in denaro. E' chiaro che occorre sempre l'accordo fra le parti, altrimenti si ricorrerà, come purtroppo spesso avviene, al giudizio di altri e la conseguente controversia durerà, certamente, parecchi anni. Un accordo, nel caso che la formazione delle porzioni non sia pacifica, oppure complicata senza arrecare danno al valore dei singoli beni ereditati, potrebbe anche riguardare l'estrazione a sorte per decidere a chi assegnare tali porzioni. Ciò è previsto anche in altri articoli del codice e verosimilmente il giudice a tale procedurà ricorrerebbe se iniziasse una causa fra i coeredi. L'articolo 728 di cui sopra, comunque, tratta di ineguaglianza, che significa come le prozioni devono essere formate considerando le norme che riguardano tale attività tecnica. Diversamente si avrebbe che un erede riceverebbe solamente soldi e altri riceverebbero porzioni di beni. Se non vi è accordo, si possono compensare con denaro soltanto frazioni di quote. Il conguaglio, cioè, deve riguardare una minima parte di tali quote. E qui potrebbe sorgere il problema su chi debba valutare il conguaglio. Se anche per tale motivo si procederà con una causa, sarà un CTU (un consulente tecnico d'ufficio, nominato dal giudice) a stabilore quantità e valori. Ma non sempre le soluzioni sono accettate, talora appaiono pure illogiche. Perciò il consiglio è di affidarsi, prima di arrivare alla citazione, a chi possa formulare un parere non vincolante su come formare le quote ed, eventalmente, stabilire conguagli in denaro. Qualora ti occorresse un software che stabilisca le quote di un'eredità, vai a questa pagina. Se ti può essere utile la nostra consulenza, vai a questa pagina. Torna all'indice
dei diritti.
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