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Come fare la ricongiunzione o la totalizzazione dei periodi per la pensione
Chi abbia quasi raggiunto l'età della pensione e abbia dei periodi assicurativi per lavori diversi, può chiedere la ricongiunzione o la totalizzazione di tutti i periodi di lavoro svolto. Ma ci potrebbero essere delle sorprese.
In questa pagina si spiega come procedere per evitare di perdere tempo prima che si arrivi ala domanda di pensione, in modo da riscuotere il primo assegno mensile possibile.
 
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I periodi previdenziali da ricongiungere
Sia che ci si affidi alla cosiddetta totalizzazione sia che si voglia chiedere la ricongiunzione dei periodi assicurativi accumulati durante la vita lavorativa, è necessario rivolgersi all'INPS per ottenere il trasferimento dei contributi versati. A ciò è deputata la cassa nazionale di appartenenza (per gli architetti e gli ingegneri la domanda va presentata all'INARCASSA), ma è bene iniziare la procedura per tempo. Difatti poiché l'assegno di pensione parte dal mese successivo alla domanda e poiché non si può presentare la domanda nel caso che non ancora siano stati trasferiti i contributi di cui si chiede la ricongiunzione, occorre che si parte molto prima, almeno un anno prima della decorrenza della pensione.
 
Come procedere
Non si pensi che sia sufficiente presentare la domanda di ricongiunzione o di totalizzazione per dormire sonni tranquilli. Da quando i contributi previdenziali di tutti gli enti sono andati a finire negli archivi dell'INPS, è necessario che tramite tale ente si ottenga il trasferimento delle somme necessarie al calcolo della definitiva pensione da parte della cassa di appartenenza. La procedura prevede che non sia il richiedente che si rechi all'INPS territoriale, ma vediamo come mai è opportuno proprio che sia il futuro titolare di pensione che si dia da fare.
Prima di tutto occorre considerare che esistono i contributi versati presso una gestione privata e altri presso una gestione pubblica. L'INPS non ha ancora, forse non lo avrà mai, una organizzazione tale che preveda una sola struttura interna che organizzi tale ricongiunzione e il relativo trasferimento dei contributi. Dunque è opportuno seguire alcuni passaggi da parte del pensionando.
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ualora sia necessario avere altre informazioni dall'ente suddetto, si può seguire la procedura indicata in un'altra pagina di questa sezione del sito. Si sconsiglia di telefonare al call center perché i dati che hanno nei loro archivi non sono aggiornati alla realtà, come è stato provato.
Dunque, prima di tutto occorre farsi stampare l'elenco dei periodi assicurativi presenti nel cosiddetto Casellario degli attivi. Se ne possono estrarre due distinti da chiedere, una volta giunti alla sede dell'INPS:
  • uno all'addetta alla gestione privata;
  • uno all'addetta alla gestione pubblica.
Tali elenchi devono essere controllati con calma per verificare che non manchino alcuni periodi per i quali pure si è lavorato in passato. Se è tutto a posto, non resta che contattare il respondabile di ciascuna delle due gestioni, privata e pubblica, che devono preparare e inviare il resoconto con i contributi e i relativi interessi alla cassa nazionale di appartenenza presso cui si andrà in pensione. Questo contatto è necessario perché potrebbero mancare dei dati, ma soprattutto per sveltire la pratica che potrebbe richiedere anche più di sei mesi.
Qualora manchino alcuni periodi, l'INPS può contentarsi di un'autocertificazione se essi siano scovati in altri archivi, difatti le due gestioni hanno ulteriori e separati data base, oppure vuole le certificazioni direttamente dagli enti che abbiano i fascicoli dei periodi presso di loro. Poniamo che si tratti di scuole presso cui abbia insegnato, in passato, un architetto ora iscritto all'INARCASSA. In tal caso è consigliabile contattare le rispettive segreterie scolastiche, che nel frattemtpo potrebbero essersi sdoppiate, oppure  accorpate, per sveltire l'invio di appositi modelli all'INPS, previsti per le pensioni. Non è possibioleri ottenere tali modelli da parte del privato.
I passi successivi sono i seguenti:
  • l'INPS invia il prospetto dei contributi da ricongiungere o da totalizzare alla cassa nazionale che li abbia richiesti per conto del pensionando;
  • la cassa nazionale chiede al pensionando se accetta tale nuova situazione;
  • dopo l'accettazione (non obbligatoria se non conveniente), la cassa nazionale chiede all'INPS di trasferire i contributi;
  • l'ufficio ragioneria dell'INPS trasferisce i contributi;
  • la cassa nazionale comunica al proprio iscritto che è possibile presentare la domanda di pensione;
  • il pensionando presenta la domanda e va in pensione dal mese successivo (sempre che ci sono i requisiti di legge).
Sembrano procedure ovvie e che si svolgano in pochi giorni, ma si sappia che per ciascuna di esse passano settimane, se non mesi e si correrebbe il rischio di perdere assegni per i mesi durante i quali non ancora sia stato possibile presentare, pur avendone diritto almeno per gli anni di lavoro, la pensione. E questo non è auspicabile.
Conclusioni
La ricongiunzione, che dovrebbe essere immediata se si potessero usare i computer in maniera più fruttuosa, è un'operazione lentissima. Ci sono sempre degli inconvenienti e dei periodi assicurativi che non sono recuperabili. Non ancora è tutto atomatico come dovrebbe essere. Chi ci perde, senza averne colpa, può essere il lavoratore che sia ignaro di come manchi di flessibilità e di rapidità l'INPS, un carrozzone che potrebbe anche definirsi inutile se è vero che esistono software e metodi di elaborazione che operano per conto degli uomini. In attesa di tutto ciò, bisogna rimboccarsi le maniche e dotarsi di infinita pazienza.

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