Archeologia
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Rilievi e sondaggi sulle Civitelle, a Frosolone
 
Per una mappa precisa delle fortificazioni e per indagini geognostiche, nell'antico Sannio

Il rilievo delle mura esistenti

Per procedere con gli eventuali scavi archeologici occorre l'autorizzazione della Soprintendenza. Per ottenerla serve una relazione firmata da un istituto di ricerca o dall'università, pertanto sono necessari rilievi e indagini non distruttive della zona interessata. E' ciò che si si è iniziato durante i mesi di aprile e maggio in località Civitelle di Frosolone, nel Molise. Tutte operazioni propedeutiche per scoprire che cosa possa nascondere il sottosuolo di questa ampia zona di presenze sannitiche. Per ora si tratta di mura che si scorgono lungo un perimetro molto vasto, alcuni chilometri di lunghezza e su un territorio che si stima sia di quindici ettari.
Con strumenti di misura sofisticati, tramite GPS, sono stati identificate le posizioni delle mura di cinta, le stesse che sono illustrate in parte nella pagina cui si rimamda. Quindi si è passati, a partire dai primi di maggio 2014, all'esame del sottosuolo con altre attrezzature.

L'indagine geognostica

E' chiaro che anche l'indagine di questo genere non debba essere di tipo distruttivo. Pertanto, con strumenti prototipi costruiti dalla stessa università di Campobasso, si sono misurate le resistenze del terreno in vari punti dell'area per trovare differenze al passaggio di corrente, ossia la resistività dei materiali nel sottosuolo.
Il procedimento è semplice, anche se piuttosto lento e faticoso da portare avanti. Per inziare si è preferito indagare le zone pianeggianti, dove dovrebbe essere stato possibile costruire, in passato, edifici di qualche tipo. Il sistema è stato quello di poggiare sul terreno delle fettucce metriche a griglia, con il lato di un metro. Quindi due strumenti, uno che invia corrente e uno che la riceve, tramite appositi bastoni metallici infilati per qualche centimetri nel terreno, hanno valutato le misurazioni a distanza di un metro per ogni singola indagine e registrato tali valori. Sarà compito della elaborazione successiva, con appositi software, stabilire le differenze riscontrate al passaggio di corrente nei materiali incontrati sottoterra e disegnare uno schema di sezione del suolo. Quindi poter dire se si tratti soltanto di terra sciolta, di mattoni, di roccia o di altro. In questo modo esiste una buona probabilità di individuare allineamenti di ruderi e piante di costruzioni antiche nascoste. 
Anche se non sarà l'unica tipologia di indagine, è la prima che in questo giorni di maggio 2014 si è portata avanti. Su queste stesse pagine si illustreranno i successivi passaggi per riportare alla luce una città sannitica.

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