La zona
L'area archeologica si trova verso ovest rispetto
all'abitato di
Frosolone. Posta a circa 1200 metri di altitudine verso la
montagna, è raggiungibile soltanto se si conosce che viottolo prendere
oppure da dove salire, qualora si voglia arrivare nei pressi in
automobile.
La verità è che questo sito è stato talmente nascosto in
epoca sanntica che ancora oggi non è ben visibile, oltre che poco
faticosamente accessibile, dalla strada rotabile. Per questo motivo è
necessario fidarsi di chi vive ion zona e chiedere
come raggiungere l'area, oppure seguire
le indicazioni che si
riportano:
- si segue la strada che dal centro del paese,
Frosolone,va verso la montagna;
- all'uscita dall'abitato bisogna svoltare sulla
sinistra, si tratta di un percorso che va subito in salita, anche se
asfaltato;
- dopo cento metri esistono due possibilità, secondo
che si sia in macchina oppure a piedi;
- nel
primo caso bisogna seguire la strada asfaltata per circa due chilometri
e fin dove finisce l'asfalto, poi si segue per un tratto di circa 500
metri la strada con fondo di cemento e, alla terza curva, si deposita
il mezzo per proseguire a piedi a nord, sul versante di un monte di
fianco: occorre un quarto d'ora per vedere le prime mura;
- nel
secondo caso si segue il viottolo fino a che non siano visibili le mura
di cinta più in basso di tutta l'area archeologica: occorrono dieci
minuti di cammino e si può subito notare una gigantesca muraglia che
scende verso di noi. Da qui si sale sulla sinistra e si raggiungono
prima tali resti di muri e poi, salendo ancora, tutto il rimanente
della zona.
Si tratta di un territorio piuttosto vasto, circa
15 ettari, e mura lunghe diversi chilometri, anche se non sempre
continue. Le mura meglio conservate sono proprio quelle di cui si è
detto provenendo da valle a piedi. Nel caso che si sia scelta la
macchina, occorre scendere per ritrovarle, in quanto da sopra non sono
visibili.
Occorrono, naturalmente, scaproni da montagna per la
presenza di stretti sentieri e spuntoni di roccia dappertutto. Non
appena si notano le mura, da qualunque parte si prende a salire, si
resta subito senza fiato. Come sia possibile costruire qualche
millennio fa così in alto? Siamo nella terra dei Sanniti.
La mappa e il
Geoportale
Frosolone si trova negli Appennini, nel Molise. Per
raggiungerlo
occorre giungere sulla riva adriatica, a Termoli da sud o a San Salvo
da nord. Da lì esistono le due fondovalli che tagliano il Molise
orizzontalmente: la fondovalle del Biferno e la fondovalle del Trigno.
Bisogna seguire una delle due per circa 80 chilometri fino a trovare la
deviazione per Frosolone.
Chi proviene dal Tirreno avrà la
possibilità di arrivare a Isernia da dove Frosolone dista 35
chilometri, verso l'interno. Con i navigatori satellitari non è
difficile impostare questo luogo e raggiungerlo comodamente. Tuttavia è
bene servirsi di un altro sistema per individuare dove arrivare: il
Geoportale.
Si tratta di un software del Ministero dell'Ambiente che fa vedere, con
foto satellitari e tramite internet, ogni luogo d'Italia. Si rimanda
alla pagina
relativa per verificare il funzionamento. Qui si daranno
altre indicazioni al riguardo.
Ditatti,
una volta che si è aperta la pagina di questo metodo di visualizzazione
del territorio, occorre impostare le seguenti coordinate:
- longitudine 14.42086
- latitudine 41.59552
ciò
è possibile usando la rotellina del mouse che fa vedere, in basso alla
pagina, come si modificano i dati delle coordinate muovendo quella con
le dita. E siamo al centro della zona alta delle Civitelle, quella che
dovrebbe essere stata costruita prima delle altre di tutta l'area
archeologica. In questa posizione sono visibili, dall'alto, le cinte
murarie, anche spostandosi verso il basso e verso destra con il
puntatore, a forma di mano, del mouse.
La
parte più alta dell 'area archeologica delle Civitelle, nel
comune
di Frosolone nel Molise: si nota il perimetro delle mura megalitiche e
la doppia cinta sul lato sinistro
(immagine prelevata dal sito http://www.pcn.minambiente.it)
Le diverse aree
In questa zona archeologica è possibile individuare
almeno tre
diverse aree. La prima riguarda quella alta, appositamente non si
useranno parole greche o latine, inopportune per la diversità, almeno
in questo periodo storico, della genesi di tale antico centro
abitato. Né si vogliono seguire alcune pur ipotizzate analisi di
funzione di questo luogo da parte di chi sia fermato a sostenere come
fosse un posto dedicato a difesa di coloro che vivessero più a valle.
Non ne parliamo di chi ancora si permette di asserire che si tratta di
recinti di pastori oppure adatti alle greggi.
La zona alta, dunque,
di cui si parla anche in altre pagine, è ampia circa due ettari e
recintata da seicento o settecento metri di mura megalitiche. I resti
sono affascinanti anche se, su questa zona, se ne vedono pochi tratti.
Molti di essi, sul versante est, sono posti a chiusura di guadi fra
rocce.
Poi vi è un'ampia zona centrale, che è ancora più nascosta e
in posizione più bassa altimetricamente, la quale mostra, invece,
almeno due diverse cinte murarie ben conservate. Soprattutto in quella
più esterna sono visibili lunghi tratti di resti di mura,
anche di
centinaia di metri. Ovunque le altezze massime attuali delle cinte si
aggirano sui due metri, mentre i massi sono dell'ordine di un quarto di
metro cubo con punte di circa un metro cubo. Tutti a secco e
sovrapposti come se si trattasse di mattoni del peso di un paio di
chili. Qui si parla di svariati quintali, se non di alcune tonnellate.
Quindi
vi è una zona visibile dalla valle, l'unica, che pertanto mostra
qualche differenza tipologia rispetto al resto. E' la parte meglio
conservata, almeno per la parete che scende rapidamente verso il fondo
della montagna, dove pure passa un torrente. Di queste mura si parlerà
diffusamente in un'apposita pagina.
Per ora non esistono altri resti
archeologici, ossia non sono ancora iniziati gli scavi che pure
sembrano partire, siamo alla fine dell'anno 2013, a breve. Ma di tutto
ciò ci saranno opportuni aggiornamenti su queste stesse pagine.