La
tecnica poligonale L'area archeologica La storica Alba Fucens, in Abruzzo, nei pressi
dell'Aquila, è una città. Gli scavi, difatti, mostrano un insediamento
con mura di cinta lunghe tre chilometri e dotato di monumenti ed
emergenze architettoniche che la fanno accostare, per dimensioni e
importanza, a Pompei. Per certi aspetti ha anche una planimetria
simile, se si pensa alla posizione dell'anfiteatro e del foro. Ma
somiglia anche per la presenza di un teatro scoperto,
delle terme, dei templi, del macellum, come si chiamava all'epoca dei
romani il mercato.
Le mura di cinta
della città di Alba Fucens La tecnologia della costruzione I
massi, in questo caso di forma squadrata, anche se non del tutto a
pareti piane, formano un muro in opera poligonale. Ossia le facciate esterne delle pietre sono
dei poligoni seppure i lati non sono perfettamente combacianti. Da
questo si deduce che tale tecnologia non si era ancora raffinata e
che il periodo, al quale far risalire la costruzione, può essere valutato precedente
rispetto ad altre mura che hanno un aspetto geometrico preciso, (si pensi
alle mura megalitiche di Alatri, nel Lazio, i cui si tratta in un'altra pagina di questa sezione).
A meno che non si voglia intendere che una moltitudine di cantieri si era aperta di colpo a edificare, in più punti, la cinta muraria. E poi, contemporaneamente, si costruivano templi, teatri, case, botteghe e strade, tutte opere con tecnologia superiore, con pietre ben squadrate. Inverosimile. La datazione Le mura poligonali di Alba Fucens perciò, nel territorio che era abitato dai Marsi o dagli Equi, popoli adiacenti ai Sanniti, quindi è ovvio che ci siano state maestranze che abbiano scambiato tecnologie e capacità, che si siano mosse per portare altrove la loro esperienza, appartengono ai secoli appena successivi a quelli nei quali si costruì, per esempio, nelle Civitelle di Frosolone, nel Molise. Molto probabilmente gli stessi operai operarono nel Lazio, considerando che le mura di Alatri mostrano una tecnologia superiore e quella città è ai confini con l'Abruzzo. Se è così e se, come abbiamo dimostrato, le mura appartengono a secoli precedenti, allora bisogna convenire che anche in questo caso di mura megalitiche è necessario retrocedere la datazione di parecchi secoli. Ossia al periodo storico che intercorre fra la costruzione delle mura megalitiche, innalzate con massi senza forma geometrica, e la prima guerra sannitica, (IV secolo a.C.), scartando l'ipotesi che ciò possa essere avvenuto nei primi secoli in cui i popoli italici degli Appennini si scontrarono con Roma. Invece potrebbero stati usati attrezzi di bronzo per squadrare i massi, non troppo duro come il ferro. Ciò spiegherebbe la non precisa configurazione delle facce e dei lati dei massi. Quindi prima della scoperta e dell'uso del ferro che, in zona, si cominciò a fondere dopo il decimo secolo avanti Cristo. Se le mura delle Civitelle e delle aree archeologiche simili del Molise appartengono, come abbiamo ipotizzato in altre pagine, al dodicesimo secolo a.C. allora queste mura di Alba Fucens sono databili tra il XII e il X secolo a.C. Torna all'indice generale degli argomenti sull'archeologia. |
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