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stile nello scrivere: gli esclamativi

Gli esclamativi
Le frasi che terminano con il punto esclamativo servono a generare una meraviglia o un dubbio in chi legge. Si usano per una breve interruzione del racconto, qui parliamo di narrativa, e consentire al lettore di riflettere. Nella saggistica sono adoperate di rado perché non adeguate al tipo di discorso. Ma in un romanzo, per esempio, l'autore talora tende ad abbondare. Questo è un errore che cerchiamo di spiegare.
Se il momento della storia è particolare, allora il lettore è affascinato, si spera, è preso dagli eventi, dalla descrizione di un personaggio o di un ambiente e a nulla serve bloccarlo, nemmeno per un attimo, nei suoi pensieri e immaginazioni. Entrambi sono appena sollecitati, giustamente, da chi scrive.
Qualora, invece, il momento della narrazione è lento oppure poco incisivo, allora ugualmente non occorre allontanare dal libro ancora di più chi sta aspettando quando esso sarà maggiormente interessante. Infatti si correrebbe il rischio di perdere del tutto l'attenzione.
In entrambi i casi si è di fronte a una scelta anche di tipo psicologico che lo scrittore deve saper interpretare. Perché non si tratta solo di forma o di stile. La frase esclamativa diventa sempre retorica e vediamo ciò con un esempio.

"Che belle parole gli avevano appena detto! Francesco non avrebbe mai creduto che fosse stato scelto proprio lui come vincitore del concorso! Adesso bisognava avvertire Ilaria!"
Trasformiamo la frase:
"Gli avevano appena detto delle belle parole. Francesco non avrebbe mai creduto che fosse stato scelto proprio lui come vincitore del concorso. Adesso bisognava avvertire Ilaria."

Quasi tutto uguale, tranne la prima parte del periodo e tranne i punti esclamativi. La differenza sta nel fatto che l'autore partecipa troppo al racconto, nella prima forma. Forse usare un solo punto esclamativo può anche essere piacevole per una lettura scorrevole, ma tre sono davvero esagerati e così vicini. Sì, perché chi legge, vuole egli stesso avere propri sentimenti, non essere guidato come se non sapesse cogliere il momento e le emozioni che ne possono derivare.
Insomma l'autore deve avere delicatezza e pulizia di scrittura. Mai pesantezza di espressioni che, come spesso accade, sono quelle ripetitive o invadenti.
Naturalmente questo discorso non vale per i dialoghi, dove gli esclamativi sono, giustamente, più frequenti. In tal caso sono ben accetti perché devono aiutare a esprimere, a parole, la mimica facciale di chi sta, in quell'istante, parlando. E lasciarla immaginare con immediatezza a chi legge.
Qualora ti piacesse verificare che cosa sia lo stile nella narrativa, in un esempio di romanzo che ti aiuti nella stesura del tuo, vai a questa pagina. Se, invece, già hai un manoscritto e ti occorre un'operazione di correzione o di editing, o qualunque altro tipo di consiglio, visita questi nostri servizi.

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