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La morte
E' un concetto che ritorna spesso nel romanzo. A partire da quando i due amanti parlano del loro incontro, morivano nell'orgasmo, sull'erba, a Pilar che dichiara come puzzassero di morte alcune persone. Si capisce come l'autore voglia trattare di questo tema anche dalla campana che suona a morto del titolo. E così il linguaggio e lo stile del racconto, lento e ripetitivo, ricco di parole simili, mortifero per chi legge. Se l'intento di Hemingway era quello di scrivere un testo dove la morte sfuggisse a ogni riga, forse c'è riuscito: è difficile trovare un libro privo di colori come questo. Ma la morte, che comunque fa parte dell'umanità, può avere tantissimi risvolti, può essere analizzata, studiata, proposta come fase della vita, come redenzione di chi è stato vile, come conclusione di chi crede. Robert nemmeno appare troppo convinto, non si capisce per quale ragione intima abbia scelto di fare il dinamitardo in Spagna. Troppo poco è il suo ideale di Repubblica, non lo si avverte tanto forte in lui. Perciò la morte non può essere espressa con lo stile in un testo, quale si mostra in questo libro. Nonostante gli elementi simbolici, resta il mondo buio e grigio di cui si è detto, come una musica composta di pochissime ricorrenti note, fino alla noia, privo di umanità. Quella disumanità che raggiunge il suo apice nel racconto così dettagliato di Pilar al capitolo X. O quel po' che appare, diversamente, in qualche tratto del romanzo, come nella battaglia descritta nel capitolo XXVII. ---------- Qualora ti piacesse avere un esempio di romanzo, che ti aiuti nella stesura del tuo, vai a questa pagina. Se, invece, già hai un manoscritto e ti occorre un'operazione di correzione o di editing, o ti servono altri consigli, visita questi servizi. Torna all'indice di scrivere. |