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Scrivere: Per chi suona la campana di Ernest Hemingway

I dialoghi
Nei dialoghi non sempre è chiaro chi parli, anche perché si va a capo senza rientro della riga e non si capisce se sia ancora lo stesso personaggio che proceda. Alcune righe appaiono pur'esse senza ritorno a capo quando si cambia personaggio. In questo modo si continua sulla stessa riga costringendo a rileggere per capire. Non è pensabile che non ci sia stato un lavorio di editing sul manoscritto. Dunque è da ritenere che sia stata ferma volontà dell'autore procedere in questo modo. Ma a quale scopo?
Non c'è nessun miglioramento di stile o di espressività o di altro, soltanto fastidi e soste del lettore sulla pagina, per interpretare il pensiero di chi ha scritto il testo. Così si aggiunge lentezza a lentezza.
Ma se questo problema si presenta ogni tanto, vi è da dire che, spesso e soprattutto nella fasi iniziali del romanzo, i dialoghi sono di una lunghezza estenuante. Si dilungano senza aggiungere molto o nulla a ciò che già si conosce di questo o di quel personaggio. Pochi interventi per descrivere che cosa succede mentre uno parla. Possibile che ci siano unicamente parole in quel tempo che passa durante la pronuncia di chi parla e l'assimilazione di chi ascolta? E un movimento degli occhi per significare altro, un sospiro, un gesto di approvazione, di insofferenza, di stanchezza?
La psicologia dei personaggi si deve costruire dopo molto discorrere e dopo molte pagine simili. Ma si perde anche il senso del tempo che passa, ammesso che ne passi fisicamente, e si crea confusione su quale sia il momento della giornata in cui ci si trovi.
In altri frangenti scompaiono del tutto i dialoghi, l'autore si dedica a riportare lunghissimi pensieri del personaggio di quella occasione, ma con la stessa qualità di ragionamento per cui pare che non ci sia differenza di mentalità fra gli uni e gli altri.
Ne soffre anche il ritmo del racconto, peraltro basato su una trama molto ridotta. Un certo ritmo si ritrova, con una qualche diversa buona organizzazione, nei capitoli finali, quando bisogna consegnare un messaggio da una parte e, di qua, c'è la preparazione dell'attentato al ponte.
Anche questi, che riteniamo difetti del libro, erano determinati dai disturbi mentali di Hemingway? Forse.
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