Scrittori
sezione di
www.softwareparadiso.it
software, servizi, informazioni sull'edilizia e la casa
 
Scrivere: Per chi suona la campana di Ernest Hemingway


Il tempo e il ritmo
Quando si arriva a ben oltre la metà del romanzo, sono passati appena due giorni. "Due giorni fa non sapevo neppure che Pilar, Pablo e gli altri esistessero" pensò Robert Jordan. Dunque ci sono volute centinaia di pagine per trattare di due giorni! Forse occorre più tempo per leggere queste benedette pagine, a dimostrazione della lentezza del racconto e della sua incongruenza: colpa degli infiniti dialoghi.
Sono passati tre giorni quando il libro arriva ben oltre la pagina quattrocento e meno di quattro giorni quando il romanzo finisce.
Dunque il tempo, inteso come spazio fra gli eventi di cui si tratta nello scritto, sono privi di una dimensione matematica. Pare spesso che esso si possa dilatare perché l'autore si dilunghi nella sua opera, come se si fermasse tutto intorno quando iniziano i dialoghi, oppure quando la descrizione si addormenta su tantissime e continue piccole argomentazioni. Di questo passo Hemingway avrebbe potuto scrivere un testo infinito, come infinite sono le particolarità che ne richiamano altre. Ne sia testimone il viaggio finale per la consegna di un messaggio da parte di Andres. Anche allora il tempo non interessa, tutto è riportato con minuziosa cronaca anche sulla fila dei camion lungo la strada, le parole che proferiscono le guardie, la porta che si apre, si chiude, si attende l'arrivo di qualcuno, si legge il salvacondotto e tantissimo altro ancora. Con tale cadenza l'attacco al ponte poteva anche non avvenire mai.
Per tale ragione pure il ritmo, che distingue i singoli tempi del racconto, è inventato senza la dovuta combinazione di calma e fretta, secondo l'azione del momento. Un'eccezione nei capitoli finali, quando si parla di fatti che avvengono, nei singoli capitoli, in situazioni diverse e lontane fra loro. E non possiamo osservare nemmeno quella che anche in altre analisi abbiamo chiamato musicalità della storia, ossia la presenza di silenzi e di discussioni o di descrizioni. Uno spazio che si frappone a ciò che deve essere messo in risalto. I tre puntini sospensivi, per esempio, ci sono soltanto una volta nell'intero romanzo. Mancano i silenzi, quelli che distringuono le note di un componimento musicale. E non è un caso che la madre di Ernest Hemingway fallì nel suo tentativo di fare del figlio un musicista.
Con i silenzi nasce pure la poesia. Ma di tutto ciò si tratta nella pagina a essa dedicata.
----------
Qualora ti piacesse avere un esempio di romanzo, che ti aiuti nella stesura del tuo, vai a questa pagina. Se, invece, già hai un manoscritto e ti occorre un'operazione di correzione o di editing, o ti servono altri consigli, visita questi servizi.

Torna all'indice di scrivere.