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Scrivere: L'insostenibile leggerezza dell'essere di Milan Kundera


I personaggi
Quattro sono i personaggi principali di questo romanzo: Tomas e Tereza, Franz e Sabina. Tereza è l'amante e poi moglie di Tomas, Sabina è l'amante di Tomas e poi di Franz.
La psicologia di tutti e quattro ruota intorno all'amore sessuale, come se fosse il vero e unico pensiero importante della vita umana. Una fissazione che appare leggera e che, poi, diventa insostenibile pesantezza. Oppure una condizione che è leggera quando esiste come tradimento del coniuge e si trasforma in fardello, parola ripetuta molte volte nel libro,  quando la si vorrebbe fare diventare stabile e si perde la libertà. E in tutto ciò aleggia il fine, o il vuoto, la morte.
I personaggi, così trattati, appaiono marionette nelle mani del saggista e filosofo autore, non è un caso che i dialoghi siano rarissimi e tutto si svolga come un soliloquio, tutto a dimostrare la tesi del titolo del libro: ciò che appare leggero è insostenibile. L'amore è visto come un'unica strada verso il sesso, anzi, l'amore è il sesso. Quante volte nel testo si usa la frase semplice e insignificante "fare l'amore".  Ma l'amore ha mille sfaccettature, non è soltanto corpo e materia o godimento di attimi e poi il nulla. Se n'è accorto anche Kundera quando scrive una parte in cui tratta dell'anima, ma lasciandola in disparte dal corpo, quasi che essa fosse diversa da noi oppure non in noi, non noi stessi e il corpo un contenitore di essa.
In questa situazione non sono del tutto chiari i personaggi nella loro storia di sentimenti, ammesso che ne abbiano, e la sola Tereza appare di un qualche spessore. Gli altri sono a due dimensioni, con la stessa differenza che passa fra un disegno e una scultura. Eppure anche Tereza, quando si trova a difendersi fra gli ubriaconi del bar dove lavora, tira fuori un caratterino che non le era stato assegnato prima, nei momenti in cui Tomas le ordinava che cosa fare, di spogliarsi.
Ma lo stesso Tomas, che acquista un proprio spessore quando gli capita di scrivere di politica, non sa reggere oltre i suoi stessi pensieri e mostra la sua pochezza di carattere, riferito sempre al personaggio del romanzo, tornando a essere una macchietta nelle mani dell'autore.
Pertanto i quattro si muovono in spazi surreali che confinano con l'irrealtà, senza cuciture con la vita di tutti i giorni e con il fardello sulle spalle consegnatogli dallo scrittore più che dalla loro esistenza terrena. Un fardello letterario che stride con le aspettative di chi legge il libro e con la spiegazione del perché la leggerezza sia insostenibile. Lo stesso Kundera dice, a un certo punto, che è lui stesso proiettato, oppure ciò che voleva essere. Ma a che pro se in tutti i romanzi i protagonisti sono sempre le proiezioni dei loro stessi creatori? Forse a spiegare la visione della vita fatta di ossessioni?
La risposta è chiara: il romanzo manca di sentimenti umani e senza di essi c'è l'oblio, il vuoto e la morte, proprio quella che appare costantemente in tutte le pagine del libro di Kundera.
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