|
Tracce
di altri autori nel libro
Si avvertono chiaramente, nel libro di Kundera, spunti che provengono
dalla lettura di altri autori. A parte Nietzsche
citato all'inizio del testo e altrove, nelle pagine interne se ne possono
trovare svariati altri, seppure non menzionati apertamente, da cui egli ha prelevato argomenti di
riflessione. Eccone un breve elenco:
- Hemingway, per come il testo di Kundera tratta il tema della morte, sempre presente in questo libro al pari di Per chi suona la campana,
un'ossessione che nello scrittore americano era generata, molto
probabilmente, dalle sue turbe mentali, dalla sua depressione sofferta
fin da giovane età e dalla dipendenza dall'alcol, finita tragicamente
con un colpo di pistola appena dopo i sessant'anni, (che dovremmo
pensare di Kundera?);
- Pirandello, per il ricorrente uso simbolico dello
specchio, al pari di Uno,
nessuno e centomila, una frase è emblematica "ci adattiamo agli occhi che ci osservano",
eppure manca la profondità dello scrittore italiano per cui non
riusciamo mai a vederci come ci vedono gli altri, perché nel
momento stesso che ci osserviamo, siamo noi stessi;
-
Freud, per
quanto riguarda l'interpretazione dei sogni che spesso ricorrono in
questo libro e che sono analizzati dall'autore Kundera come chi conosce
e sa scovare simboli e similitudini con i pensieri che attanagliano la
mente, oppure sa da dove provengono gli elementi che i sogni
costruiscono. A un certo punto c'è anche una breve critica allo stesso
Freud perché commise l'errore di non capire la bellezza dei sogni.
(Allora gli incubi come li interpretiamo?);
- Carlo
Emilio Gadda, per la costruzione dei due binari del testo, uno
incentrato sull'amore e l'altro politico del tempo, come in Quer pasticciaccio brutto de via Merulana,
anche se in quest'ultimo romanzo si tratta di un caso di omicidio e
Mussolini, mai citato, è disegnato senza che disturbi la storia
raccontata o la invada della sua presenza;
- Bunuel, per come
sono immaginate surreali, al pari dei film del regista spagnolo, molte
situazioni, dove si mescola sogno e realtà, pensieri e fatti reali,
scene di diversa valenza;
- Leopardi, con riferimento alle due poesie L'infinito e Il sabato del villaggio,
per come si parla, appunto, in alcuni punti del testo, dell'infinito e
per come è trattato quel dato momento che non ancora si vive.
In diverse circostanze si citano apertamente altri personaggi
della cultura internazionale o della religione, oltre che della
politica ceca, quasi a voler dimostrare che il testo sia un saggio
nell'occasione di un romanzo. E nei vari casi l'autore si appoggia a
quanto ciascuno di essi ha detto, scritto o fatto per criticare,
prendere a esempio, modellare una propria filosofia. Si potrebbe dire
che in tutti i libri ci sono tracce di ciò che lo scrittore ha letto in
precedenza e che fa parte della sua cultura, ma è un altro conto
portarlo a verità assoluta o confutarlo come menzogna. Un romanzo non
ha bisogno di questo per essere valido. Il lettore ne trae l'idea di
una particolare forma di arroganza e presunzione. ----------
Qualora
ti piacesse avere un esempio di romanzo, che ti aiuti nella
stesura del tuo, vai a questa
pagina. Se, invece, già hai un manoscritto e ti occorre
un'operazione di correzione o di editing, o ti servono altri consigli,
visita questi servizi.
Torna all'indice di scrivere.
|
|